Talk radio - Film (1988)

Talk radio
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Talk Radio
Anno: 1988
Genere: drammatico (colore)
Note: L'opera è tratta dal libro "Talked to Death: The Life and Murder of Alan Berg" di Stephen Singular e dall'adattamento teatrale dell'omonimo sceneggiato dello stesso Bogosian. La sceneggiatura del film è curata dallo stesso Bogosian in collaborazione con Oliver Stone.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Oliver Stone porta la radio al cinema e lo fa senza preoccuparsi di dover inquadrare per il 95% del film l'interno di uno studio radiofonico. Una sfida vinta grazie alla straripante performance del protagonista Eric Bogosian (cui il nostro doppiatore Roberto Chevalier rende un servizio straordinario dando prova di dove un doppiaggio ben fatto possa arrivare), “on air” per la stragrande maggioranza del tempo. Con una sceneggiatura che non perde un colpo, un montaggio serratissimo e azzeccato, dialoghi intelligenti, botta e risposta fulminanti, la figura del deejay Barry Champlain (ma la storia è vera e il nome giusto è quello di Alan Berg) emerge in tutta la sua dissacrante...Leggi tutto provocatorietà: un uomo che ha costruito la sua trasmissione su di sé e che non accetta compromessi né tantomeno le intromissioni dal suo datore di lavoro (un ottimo Alec Baldwin), un uomo che non censura nessuno e che vuole avere sempre l'ultima parola, un uomo che in definitiva arriva a vedersi come unico custode della verità più vera. Un delirio di onnipotenza che ci conduce verso l'ultima parte che fatica a reggere il ritmo eccellente della prima, danneggiando parzialmente il risultato complessivo. L’immagine di Bogosian di fronte al suo microfono immerso nella penombra dello studio radiofonico, con i primi piani sul volto e sul profilo della bocca che si apre e si chiude sparando sentenze inappellabili restano impresse nella nostra memoria, offuscando quel poco che d'altro gira attorno alle telefonate degli ascoltatori. Memorabile il duetto con il giovane ospite in studio.

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B. Legnani 3/09/07 21:34 - 5532 commenti

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Premesso che è oramai assodato che Oliver Stone quando dirige non è nelle corde dell'umile scriba che redige queste righe, ancora una volta il regista riesce a farmi giudicare antipatico un suo eroe, che sarà pure un "duro e puro", ma è anche un saccente rompiballe di prima categoria. Non al punto d'augurargli il finale, per carità, ma al punto che verrebbe voglia di dirgli ogni sessanta secondi: "Giove, ti adiri: dunque hai torto". Evitabile.

Galbo 24/02/08 20:21 - 12393 commenti

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Il regista riesce nell'impresa di rendere cinematografico il conduttore (ma non semplicemente tale) di uno show radiofonico e contemporaneamente di rendere godibile un film sulla carta poco digeribile come Talk Radio. Notevole la caratterizzazione psicologica del controverso protagonista (e del suo relazionarsi con il frequentemente sovraeccitato pubblico), personaggio ricco di sfaccettature, egregiamente interpretato da Eric Bogosian.

Enzus79 9/09/10 16:38 - 2896 commenti

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Leggendo la trama credevo di assistere ad un film monotono, invece non è stato così. Il protagonista (ottimo Bogosian) quando interloquisce con chi lo chiama rende ogni scena memorabile, anche dal punto di vista di come Stone usa la camera. Wincott, poi... è troppo forte!

Cotola 13/09/11 00:06 - 9043 commenti

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Statico e verboso (caratteristiche che ci possono stare poiché la pellicola è tratta da un’opera teatrale) eppure interessante e coinvolgente. Merito della bella regia di Stone che riesce a rendere comunque vibrante un film girato in un unico ambiente e soprattutto di un personaggio per nulla simpatico ma proprio per questo non banale. Grandiosa performance di Eric Bogosian, il cui doppiaggio, per una volta, è all’altezza della situazione.

Mickes2 2/05/12 17:20 - 1670 commenti

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Eric Bogosian mattatore assoluto di questa pellicola di stampo teatrale che Oliver Stone dirige con grande padronanza, accusando - direttamente e indirettamente-, ponendo domande e riflessioni scottanti, sbeffeggiando, insultando e compatendo nello specifico la (piccola e miserabile) società Americana anni '80, allargando ovviamente l'assunto e la critica a livello universale. È un cinico girotondo di personaggi che si alternano tra violenza fisica e verbale, religione, odio, fanatismo, razzismo... in nome della pura e semplice sincerità.
MEMORABILE: L'amarissimo finale.

Didda23 18/10/12 00:32 - 2426 commenti

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Buona prova di Stone che, con profonda intelligenza, ricrea un clima dominato dalla paranoia e dalla debolezza nelle relazioni interpersonali. La sceneggiatura, ricca di dialoghi che inducono alla riflessione, ha il merito di evidenziare le spiccate doti recitative di un incontenibile Bogosian. Stone calibra tutto alla perfezione, regalandoci delle iquadrature precise e ficcanti. Venti minuti in meno avrebbero reso l'opera decisamente più esplosiva. Musiche di Stewart Copeland.
MEMORABILE: Bogosian con i capelli lunghi alle prese con le prime chiamate in trasmissione; Tutta la scena nel palazzetto; La chiamata a trasmissione finita.

Fauno 22/01/13 09:55 - 2212 commenti

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Ogni Messia ha fatto una brutta fine, ed è anche per quello che non si scorda: da Gesù Cristo a Gandhi, King, Kennedy, Lenny Bruce e ora Barry Champlain. Dopo una decina di visioni ho estrapolato la sua paura più profonda, confessata fra le righe, di annoiare e quindi destare indifferenza nel prossimo. Certo che il ritmo vertiginoso e la dichiarazione allucinante e reale all'ennesima potenza di quello che prova dopo una miriade di battaglie radiofoniche a colpi di clava, rende quest'opera un "platinum". Un film così non mi stancherà mai...
MEMORABILE: Il brano di inizio trasmissione di George Thorogood amplifica di 100 volte la carica, come anche il titolo "Voci nella notte"...

Alex1988 19/09/16 18:21 - 728 commenti

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Avrei visto bene questo film, ambientato in Italia, negli anni '70, durante il periodo delle radio libere. Lo sbattere in faccia la realtà della propria società, in questo caso tramite una voce radiofonica, è sempre un'operazione scottante e per il cinema di Oliver Stone è abitudine sbattere in faccia la realtà. Non tra i suoi capolavori, ma ugualmente un buon film.

Minitina80 17/12/16 17:10 - 2984 commenti

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Stone catapulta la vita di Alan Berg su celluloide e lo fa senza alcun filtro, lavorando sulla sua storia e affidando il ruolo a un efficace Eric Bogosian. Mitomani, pazzi, depressi e reietti di ogni tipo sembrano attratti morbosamente dall’antipatico deejay in un ambiguo rapporto di bisogno. La regia è solida e riesce a far funzionare uno scritto particolare, destinato al teatro e ambientato quasi interamente in una stazione radio. Interessante, malgrado la natura del soggetto non lo renda facilmente appetibile a tutti.

Paulaster 10/07/19 09:56 - 4419 commenti

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Intrattenitore di uno show radiofonico scatenerà conseguenze con le sue parole. Contenuti forti (odio verso gli ebrei, olocausto, sessismo) proposti senza filtri da un Bogosian di grande temperamento, contrapposto al candore o all’odio di chi sta dall’altra parte del filo. Stone mostra con ottima varietà i reietti d’America e la violenza latente. Lievi momenti di pausa e pecche nelle acconciature capellone del flashback; non benissimo anche il personaggio della pubblicità.
MEMORABILE: La telefonata dell’ex moglie; Il topo nella scatola; Il caffè in faccia alla partita di basket.

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Daniela 16/03/20 16:34 - 12662 commenti

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Dotato di una grande vis polemica sostenuta da una parlantina formidabile, l'ex gestore di un negozio di abbigliamento è diventato in breve tempo un intrattenitore radiofonico di successo, ma si è anche fatto un sacco di nemici... Nella migliore occasione in carriera, Bogosian mette l'anima in questo personaggio controverso che dice tante cose giuste (sulla società, il razzismo, la droga) ma in modo sbagliato, ossia mostrandosi aggressivo nei confronti agli occasionali interlocutori telefonici, mentre Stone dirige con la consueta grinta ma appare un poco limitato dal format di stampo teatrale.

Rocchiola 12/04/20 11:51 - 968 commenti

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Ispirato alla vera figura del conduttore Alan Berg, un film quasi interamente girato in uno studio radiofonico ma vivacizzato da una regia molto dinamica che evita le trappole dell’unità di luogo. La macchina da presa in costante movimento avvolge nervosamente i personaggi negli angusti spazi della stazione radio. E dietro l’anonimato di un microfono emergono paranoie e paure dell’America anni 80 reazionaria, violenta e razzista. Il cinico Bogosian si esibisce in un assolo di grande intensità. Uno degli Stone più sobri e meno retorici di sempre.
MEMORABILE: Il pacco con topo morto alla Baby Jane; L’intervento in studio dello scoppiato Kent; I ricordi finali del pubblico sulle note Peguin Café Orchestra.

Capannelle 19/07/21 10:15 - 4411 commenti

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Il film si basa quasi per intero sulla figura interpretata da Eric Bogosian, qui autentico mattatore. La forza del personaggio e la sua carica verbale permeano tutta la prima parte ma in seguito devono convivere con le debolezze interiori della sua vita privata. Stone filma il tutto con ritmo incessante e una buona dose di mestiere, sfruttando anche i caratteri secondari che, pur non disponendo di ampio spazio, presentano ognuno delle ambiguità messe a dura prova dall'interazione col protagonista.

Jena 22/02/24 20:20 - 1555 commenti

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Ci si aspettava di più. Forse l'impronta eccessivamente teatrale bagna le polveri del pirotecnico Stone, forse le "provocazioni" del dj Barry impressionano poco al giorno d'oggi con quel che si sente normalmente in radio e non sono poi così tanto controcorrente almeno nel mainstream odierno (droghe libere, antirazzismo eccetera). Certo Bogosian ci mette l'anima e ha la faccia giusta come nevrotico, egoista, arrogante provocatore e tiene sulle spalle il film. Alcuni momenti molto riusciti (la sfuriata di Alec Baldwin, il cappellone fuori di testa di Wincott) e qualche momento statico.
MEMORABILE: Il topo morto nella bandiera nazista; Barry fa le scarpe al presentatore obsoleto; Gli insulti al nero.
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  • Curiosità Schramm • 25/08/09 22:41
    Scrivano - 7694 interventi
    L'apparentemente insensato discorso a ruota libera di Kent (lo sbandato che Barry invita in trasmissione) è in realtà una precisa citazione delle teorie di Unabomber
  • Discussione Raremirko • 13/06/19 23:16
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Fenomenale film di Stone ancor oggi attualissimo; notevoli gli interpreti, anche se Baldwin ci mette solo la faccia.

    Wincott (che presta la voce pure a più di un personaggio in radio) è una convincente fotocopia di Steven Tayler ma il film E' Bogosian, col suo personaggio cinico ed incredibilmente sfaccettato.


    A suo modo fa riflettere sui concetti di intrattenimento ed audience, nonchè sulla creazione di miti.


    Inquietante e bellissimo; Stone sempre un mito.
  • Curiosità Daniela • 16/03/20 16:53
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Il personaggio di Barry Champlain, interpretato da Eric Bogosian, è ispirato alla figura di Alan Berg, un avvocato di Denver che conduceva una trasmissione radiofonica di successo, noto per le posizioni liberali espresse in modo molto esplicito.
    Berg venne assassinato nel 1984 dai membri di una organizzazione di ultra-destra che si era proposta di eliminare ebrei ritenuti particolarmente pericolosi. Due membri di questa organizzazione, pur senza essere espressamente incriminati per omicidio, furono processati per violazione dei diritti civili e condannati a pesanti pene detentive.

    Fonti: https://en.wikipedia.org/wiki/Alan_Berg
    https://timeline.com/alan-berg-jewish-murder-denver-57f54b2989dd
  • Homevideo Rocchiola • 12/04/20 11:58
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    Il DVD della Dall'Angelo è tuttora disponibile a prezzi ultra-economici. Un prodotto vecchiotto con video anamorfico 1.77 di discreta qualità. Le immagini a parte qualche sporadica spuntinatura non hanno segni di danneggiamento evidenti, ma sono decisamente migliorabili a livello di definizione. Audio italiano mono o 5.1 di discreta potenza e chiarezza. L'americana Twilight Time all'inizio del 2020 ha pubblicato la prima e per ora unica versione in bluray del film che pure senza italiano appare ottima sotto il profilo visivo.