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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/06/11 DAL BENEMERITO GURU
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Guru 10/12/11 17:55 - 348 commenti

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Tema la guerra vissuta in modo impari dalla popolazione con risvolti psicologici e materiali differenti: chi si rifugia nelle agiate tenute di campagna, distante dal dolore e dalla sofferenza, chi costretto a mendicare la propria sicurezza vive alla giornata. Gli sfollati approdano dovunque non venga loro negata ospitalità! Ricostruire con le immagini i momenti tragici di quel periodo, mostrando un neorealismo composto e ordinato, non è facile, soprattutto per un esordiente. Buona la regia e la fotografia. Discreti i luoghi di ambientazione.

Saintgifts 12/09/13 10:05 - 4098 commenti

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Andrea Ferruccio e Carlo, tre giovani che vivono assieme le conseguenze dell'armistizio dell'otto settembre 1943, con reazioni diverse. Nella conversione di Andrea pesa molto anche l'amore per Lucia, sfollata nella sua villa di campagna. Sceneggiato bene, inizia con la descrizione dei componenti la famiglia nobile (e ricca), creando così un giusto contrasto con gli avvenimenti tragici della seconda parte, che porteranno i protagonisti a fare scelte diverse. La regia del giovane Maselli è buona, coadiuvata da una fotografia veramente eccellente.

Rufus68 27/07/16 21:48 - 3825 commenti

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Il regista romano denuncia l'ignavia dell'alta borghesia italiana durante il crepuscolo del fascismo e, nel farlo, adotta uno stile polito e impeccabile (che raggiungerà un insuperato vertice formale con Gli indifferenti). In tal modo, deprivando il film di una precisa carica ideologica, Maselli può far risaltare con più forza le ragioni di quegli avvenimenti, intese come tradimento di un intero ceto sociale, sospeso fra irresolutezza e puro tornaconto (sentimenti incarnati da Mocky, "l'indifferente" e dalla Miranda). Bellissima la Bosé.

Xabaras 17/02/18 03:44 - 210 commenti

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Abbastanza deludente il titolo "Gli sbandati"; molto meglio quello del soggetto iniziale "Quando l'estate finì", a voler suggellare oltre che un'eclissi temporale anche la fine di un periodo (quello dell'innocenza adolescenziale) per i tre altoborghesi protagonisti: con l'armistizio del '43 essi verranno portati su strade diverse e riveleranno la loro vera natura che li guiderà inevitabilmente su direzioni divergenti. Impostazione di sinistra certo, ma anche grande purezza intellettuale nell'amministrazione del percorso tragico dei figuranti.

Zampanò 10/10/20 17:56 - 381 commenti

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E' forse uno dei pochissimi film girati senza permesso di lavoro. La censura preventiva lo avrebbe ostacolato e così Maselli, appena ventitreenne, si chiuse con la troupe in una villa e filmò. Il soggetto di Prando Visconti serve una storia non banale sul pre e post 8 Settembre. Nessuno fino ad allora aveva descritto la meglio gioventù aristocratica esentata dalla guerra. Un taglio originale gestito già con grande padronanza tecnica. Mocky moscetto, formidabile la Bosè, augusta la Miranda, tutti soffusi da Di Venanzo in una tersa fotografia pittorica fin de siècle.
MEMORABILE: Lo sguardo finale deluso e fulminante di Lucia.

Giùan 30/04/22 11:05 - 4539 commenti

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Ancor oggi uno dei più "promettenti" esordi del cinema italiano, con il già attivissimo cortometrista-documentarista giovane Citto che testimonia una matura e affatto "dissennata" composizione dell'inquadratura, così come una non comune sensibilità estetica (splendido il b/n di Di Venanzo). Sul piano contenutistico invece pesa certa stiracchiata ridondanza letteraria, come non fa mai presa l'amletico dilemma in cui si dibatte(rebbe) Mocky. Notevole la progressione drammatica della seconda parte e la più cruda e realistica resa dei conti finale. Che classe e che portamento la Miranda.
MEMORABILE: Gli incubi della sfollata; La morte agonizzante sul letto del soldato fuggito.

Giufox 24/01/23 16:45 - 324 commenti

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Crudo e pervaso da un'indole pittorica magnificamente interpretata da Di Venanzo, vive dell'energia e della spensieratezza di un talento agli esordi, risultando piacevole con i suoi giustificabili limiti narrativi. Ruoli femminili idealizzati e un sottotesto politico a senso unico - e ci mancherebbe - scavalcano ogni approfondimento psicologico evitando complicati risvolti drammatici. Si parte in punta di piedi - con Renoir che aleggia in riva al fiume - per approdare in un finale spietatamente sanguinolento. Cast educato e consapevole con una Miranda iconica.
MEMORABILE: I soldati intorno al letto.

Myvincent 15/06/23 19:31 - 3727 commenti

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Tre ragazzi di buona famiglia vivono la guerra, che va verso il suo epilogo, lontano da ogni responsabilità, fino a quando non ospiteranno degli sfollati per dimostrare chi sono veramente. Il contrasto fra i privilegi dei ricchi e l’ideologia dei poveri è il grande merito di questo film, che racconta di eroismi, vigliaccherie, delazioni. Nel cast brillano le interpretazioni di Isa Miranda e di una bellissima Lucia Bosé. Finale ad alto tasso di drammaticità che lascia in sospeso sino agli ultimi secondi.

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