La poesia che viene declamata alla fine della vicenda di "Poetry" è sicuramente il momento più toccante e sublime del film di Lee Chang-Dong. Eppure il doppiaggio italiano, già osceno in generale, riesce a falsarne completamente il senso.
In tale doppiaggio, infatti, la poesia viene presentata col titolo "Canzone PER Agunes", e comincia con "Come si sta LASSU'? Ti senti molto sola?..." : tutto lascia pensare, quindi, che la poesia sia concepita dall'autrice Mi-Ja come un canto rivolto da lei stessa alla ragazzina morta Agunes.
Mi sembrava però che nel complesso la poesia risultasse bella ma un po' ermetica. Insomma, non ero troppo convinto. Così ho fatto un po' di ricerca, confrontando vari sottotitoli fra inglese, francese e italiano, e ho scoperto che nella versione originale la poesia si chiamerebbe "Canzone DI Agunes", e comincerebbe con "Mamma, come stai LAGGIU'? ti senti sola?..."
Quindi, se non mi sbaglio, la poesia è concepita da Mi-Ja come un canto rivolto dalla ragazzina morta alla madre rimasta in vita...
E, se si considera la poesia nel suo insieme, tutto acquista un significato più chiaro.
La morale è che trovo scandalosa la superficialità, l'approssimazione e la mancanza di rispetto dell'integrità di un'opera e del suo pubblico da parte di certi nostri italici doppiaggi.
Questo sconcio (anche perchè ci sono molte altre imprecisioni, senza parlare dei toni da scadente fiction televisiva), ci scommetto, non sarebbe mai accaduto per un film "di cassetta", o con nomi altisonanti e hollywoodiani, anche perchè i doppiatori bravi ce li abbiamo, eccome. Ma non si può affidare il doppiaggio di film di spessore come "Poetry" a un branco di dilettanti!