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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Hitchcock ce lo dice fin dal prologo: THE WRONG MAN è diverso da tutti gli altri film del Maestro perché l'unico a raccontare una vicenda realmente accaduta. E per essere ancor più aderente alla realtà Hitchcock abbandona il suo stile fiammeggiante, la suspense, i dialoghi brillanti, le notazioni ironiche in favore di una narrazione monolitica: ci fa entrare assieme al suo straordinario protagonista (un Henry Fonda perennemente attonito) in un incubo senza uscita, nel quale non è sufficiente l'evidenza per dimostrare la propria innocenza e bastano alcune testimonianze superficiali per incastrare un uomo apparentemente insospettabile. Fonda non riesce ad abbozzare...Leggi tutto una difesa credibile, non riesce a concepire che possa succedergli quello che succedeva al protagonista del "Processo" di Kafka (anche se qui le presunte colpe gli sono chiare fin dall'inizio). Hitchcock racconta la vita, il tragico errore giudiziario in agguato per tutti (peccato che il titolo italiano non sia riuscito a cogliere la sottile doppiezza dell'originale THE WRONG MAN), ma non volendo far ricorso alle sue armi migliori dà alla luce un film un po' troppo piatto, tradizionalista, incapace di avvincere veramente. Mancando di quel tocco inconfondibile che solitamente fa riconoscere la mano del Maestro resta un esperimento interessante, indubbiamente ben recitato e per molti versi originale ma lento, ripetitivo in alcune circostanze e non sintetizzato a sufficienza. Lontano dal facile spettacolarismo, è perfettamente calato nella realtà quotidiana, allo stesso tempo però privo di quelle trovate (sceniche, registiche o semplicemente di sceneggiatura) che trasformano un solido dramma in un film a tutti gli effetti.



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Pigro 15/01/09 10:29 - 9623 commenti

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Un tranquillo musicista viene scambiato per un rapinatore e arrestato. La storia kafkiana dell'innocente stritolato da un meccanismo che non si riesce a bloccare è raccontata da Hitchcock con partecipazione, cercando di accompagnare la via crucis della famigliola borghese con un impianto stilistico collaudato. Una buona composizione, come è giusto aspettarsi da un grande del cinema, capace di alcuni momenti forti, anche se manca la terribile tensione dei capolavori: forse perché di terribile c'è solo la verità di questa vicenda.

Galbo 17/01/09 05:54 - 12372 commenti

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Considerato opera minore di Hitchcock, è in realtà un film che (pur non essendo all'altezza di alcuni capolavori del maestro inglese) illustra alla perfezione il diabolico meccanismo per cui un personaggio comune viene scambiato per qualcun altro e perseguitato di conseguenza. La regia è (ovviamente) impeccabile nel costruire la tensione e trova in Henry Fonda il protagonista ideale per la sua aria di "uomo qualunque".

Cotola 27/01/10 23:30 - 8998 commenti

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Ispirandosi ad un fatto realmente accaduto, Hitchock costruisce un bel film che pur essendo un’opera minore del maestro inglese, può contare comunque su qualità pregevoli: ottima confezione, sceneggiatura di ferro dall’ottimo ritmo che riesce a coinvolgere ed avvincere lo spettatore, la solita inappuntabile ottima interpretazione di Fonda.

Harrys 4/06/10 00:00 - 687 commenti

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Basato su un reale fatto di cronaca nera, che sembra essere stato commesso proprio in virtù di un futuro interesse cinematografico da parte di Hitchcock. L'unica occasione in cui il Maestro si sia attenuto strettamente ai fatti; guarda caso, in passato ha dichiarato di essersi pentito della drastica strada "documentaristica"... effettivamente il film sarebbe risultato un gioiello sottoforma d'episodio della serie Alfred Hitchcock Presenta. Henry Fonda è disumano nella parte del vessato protagonista, così "umile" ed innocuo da risultare quasi fastidioso. ***1/2

Daniela 27/12/11 08:12 - 12606 commenti

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Unico film di Hitchcock dichiaratamente ispirato ad un fatto di cronaca, Il ladro è la storia di un modesto musicista che, a causa della forte somiglianza con il vero colpevole di una rapina, finisce in carcere al suo posto. Forse è lo scrupolo di attenersi alla realtà ad avere sortito l'effetto "freno a mano", sia nella regia più tradizionale di H. che nell'interpretazione di Fonda, mite ai confini della santità laica, tanto che più interessante risulta la figura della moglie interpretata da Miles. Risultato discreto ma poco coinvolgente.

Graf 26/05/12 00:24 - 708 commenti

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Hitchcock, da quel genio che è, se la cava bene anche con film dall’impronta quasi “neorealista”. Qui il tema principale della sua filmografia ("l’innocente ingiustamente perseguitato dalla giustizia") acquista una valenza estrema, quasi senza ritorno, rappresentata come una Via Crucis: il carcere, la crisi del matrimonio, la malattia mentale della moglie. Film lineare e rigoroso nella sua semplicità, senza effetti speciali e clamorosi colpi di scena, quasi dimesso, dai modi espressivi discreti e intimi e dai toni sofferenti e pieni di pietas e religiosità.

B. Legnani 23/02/14 00:05 - 5519 commenti

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Vicenda kafkiana che trova in Henry Fonda un interprete perfetto, circondato da attori impeccabili in ogni ruolo. Il segno del Maestro è qui meno frequente (per certi versi frenato dalla realtà dei fatti descritti), ma talora inconfondibile. Nell'edizione tricolore sono stati modificati i cognomi italiani delle famiglie protagoniste della vicenda... Un buon film.

Il ferrini 5/08/16 21:48 - 2337 commenti

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Si inizia con Hitchcock in persona che ci avverte che assisteremo a qualcosa di diverso, il che è vero. Innanzitutto non muore nessuno ma soprattutto il fulcro del film non è dimostrare chi sia il colpevole ma provare chi non lo è, in questo caso Henry Fonda (che l'anno seguente sarà giurato, di nuovo per salvare un innocente, nel capolavoro di Lumet). La mano del maestro del brivido si vede spesso: straordinari i movimenti di macchina nella cella, buone anche le musiche, notevole la trasformazione della Miles dalla prima alla seconda parte.

Faggi 31/08/16 13:59 - 1548 commenti

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Prendendo spunto dalla cronaca nera e pensando (forse) a Kafka, Hitchcock confeziona uno strano film, minore nella sua filmografia ma non da dimenticare, anzi. Girato con il suo efficace mestiere ha nella plumbea ed enigmatica atmosfera e nella bella interpretazione di Henry Fonda i suoi punti di forza. La fotografia contrastata ed espressiva (in b/n) contribuisce a impreziosire il tutto. Il finale, pur se prevedibile, non è formalmente scontato.

Kinodrop 8/01/17 18:54 - 2908 commenti

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Un Hithcock non perfettamente riuscito, anche se mette in gioco molti degli ingredienti suoi tipici. La prima parte è degna del maestro, con un'ottima suspense e una scenografia e sceneggiatura di primo livello, ma subentrano delle deviazioni (l'esaurimento nervoso della moglie e la macchina giudiziaria che non porta a nulla) non funzionali alla soluzione e dissociate rispetto alle premesse. Anche il personaggio ben interpretato da Fonda non ha evoluzione ed è troppo uniforme rispetto alla vicenda che lo travolge. Grande musica di Herrmann.

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Saintgifts 12/03/17 09:32 - 4098 commenti

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Hitchcock stesso ci avvisa che assisteremo a un film diverso da quelli a cui ci ha abituato; lo spettatore è avvisato, per cui inutile fare paragoni con capolavori precedenti. Questo non toglie che "The wrong man" sia comuqnue un ottimo film. Il regista crea mirabilmente, nella prima parte, una tensione e una sorta di rabbia nei confronti della polizia per come agisce nei confronti di un uomo, padre di famiglia, agli antipodi con quello che stanno cercando. In un certo senso il contenimento dei sentimenti, che pure ci sono, è la cifra vincente.
MEMORABILE: I poliziotti non lasciano nemmeno entrare in casa Chris (Henry Fonda), al momento dell'arresto, per avvisare la famiglia.

Luras 16/04/17 14:09 - 146 commenti

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Quando Manny entra in cella scortato dai poliziotti, è Hitchcock stesso che subisce quest'onta. La medesima che provò, per pochi minuti, allorché suo padre lo fece rinchiudere per fargli capire cosa succedeva ai bimbi cattivi. L'uso massiccio di primi piani mostra fedelmente gli stati d'animo dei personaggi, uniti da un filo continuo di dolore anche grazie alla cupa colonna sonora di Bernard Herrmann e ad alcune sequenze magistrali. Scarno, realistico, con una sobrietà che nel finale si tramuta in tristezza, nonostante la vittoria di Manny.
MEMORABILE: Il primo piano a spirale di Manny in carcere; Rose perde il senno e colpisce il marito; Il finale in clinica.

Manfrin 8/06/18 19:46 - 391 commenti

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Non tra i più celebrati di Hitch ma la classe del maestro del brivido è anche qui evidente: il senso di angoscia che attanaglia lo sfortunato protagonista (un perfetto Henry Fonda) e la sua famiglia (una glaciale Vera Miles) acompagna lo spettatore praticamente per tutto il tempo. Non vi sono scene memorabili ma è il complesso degli eventi che maturano ineluttabilmente a rendere notevole l'opera. Da riscoprire.

Rocchiola 4/01/19 17:42 - 952 commenti

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Hitchcock appare all'inizio e presenta la storia nello stile della sua celeberrima serie TV. Tratto da un fatto di cronaca, è il suo film più inconsueto in quanto rigorosamente attinente agli eventi reali che sono alla base della storia. In verità nasconde alcune sue tematiche preferite come il falso colpevole e il doppio, ma anche l'inconscia paura del quotidiano vivere. Peccato solo che Fonda sia così integerrimo da risultare quasi antipatico. La didascalia conclusiva smorza un finale che senza precisazioni sarebbe stato ben più inquietante.
MEMORABILE: La dissolvenza incrociata sui volti di Fonda e del suo sosia criminale; Fonda prelevato davanti alla porta di casa; La cattura del vero colpevole.

Nicola81 16/01/19 12:31 - 2827 commenti

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Pur non rinunciando a tematiche ricorrenti nella sua filmografia (il doppio e l'innocente ingiustamente accusato), Hitchcock stavolta propone un prodotto diverso da quelli a cui aveva abituato il pubblico (che non infatti non gradì troppo): ispirato a un fatto di cronaca e diretto con un taglio quasi documentaristico. Forse non c'è vera suspense, ma è difficile non trepidare per la sorte del protagonista, costretto dalla superficialità della polizia e della giustizia, ad affrontare una situazione dai contorni kafkiani. Ottimi Fonda e la Miles.
MEMORABILE: L'arresto; L'inutile ricerca dei testimoni a discarico; Il finale, che senza la didascalia sarebbe stato tutt'altro che lieto.

Rambo90 8/11/20 23:59 - 7659 commenti

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Un Hitchcock diverso dal solito, come lui stesso dichiara ad inizio film, perché il trasporre la storia da un fatto di cronaca realmente avvenuto lo spinge in territori inusitati. Siamo più dalle parti del dramma che da quelle del giallo vero e proprio, con un ottimo Fonda ingiustamente accusato di essere un rapinatore e noi spettatori che assistiamo impotenti come lui alla sua discesa negli inferi della giustizia. Regia impeccabile, momenti quasi da docufilm e colonna sonora di Herrmann sempre incisiva. Un po' eccessiva invece la figura della moglie. Buono.

Giùan 16/09/23 10:32 - 4528 commenti

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Come argomentato da Truffaut nel fondamentale libro-intervista col Maestro, film penalizzato dalla sua stessa idea guida precipuamente "realistica", stile antitetico a quello di Hitch, che pure lo persegue con una tigna che non conosce deroghe. Ne risulta un'opera per nulla kafkiana (se non nell'argomento): mancano proprio quelle notazioni di grottesca claustrofobia in cui altrove Hitchcock è riuscito mirabilmente, mentre lo stesso "senso di colpa" è esplicitato aprioristicamente, avvitando il film cupamente su se stesso (si veda l'interpretazione perfettamente lugubre di Fonda).
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  • Curiosità Cotola • 2/07/09 23:52
    Consigliere avanzato - 3841 interventi
    Cammeo hitchcockiano: il regista introduce la vicenda in unprologo parlato che rappresenta (curiosità nella curiosità) la sua unica apparizione parlante al cinema.
  • Homevideo Noir • 6/02/10 21:11
    Galoppino - 573 interventi
    Se vi può interessare il box inglese "Alfred Hitchcock - The Signature Collection" contiene oltre a questo film, Delitto perfetto, Delitto per Delitto (2 DVD), Io confesso, Paura in palcoscenico tutti con audio e sottotitoli in italiano.Il cofanetto comprende anche la prima edizione di Intrigo internazionale ma questo ha solo i sottotitoli in italiano. Comunque da Blahdvd.com vi portate tutto a casa a meno di 20 €.

  • Homevideo Rocchiola • 4/01/19 17:53
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Uscito in DVD una prima volta nel 2004 su licenza della Warner e poi finito fuori catalogo, questo film di Hitchcock non è ancora stato pubblicato in bluray sul territorio italico. Oggi sono però disponibili due edizioni. La prima quella della A&R uscita credo nel 2016 e la special edition della Golem del 2017. Io consiglio quest'ultima perché presenta il video rimasterizzato in HD probabilmente mutuato dall'edizione BD americana della Warner. L'immagine in formato panoramico è pulita anche se venata da una grana che in alcune sequenze si fa un po' invasiva. La definizione non è sempre esaltante. L'audio originale monofonico è molto potente ma non del tutto pulito con qualche rumore e fruscio di sottofondo sopportabili. A questo punto speriamo nel bluray!
    Ultima modifica: 5/01/19 09:24 da Zender