Note: La leggenda secondo cui ogni brano della colonna sonora sia stato suonato da Steve Vai non è vera: Vai suona soltanto tre brani tra cui il "Capriccio n.5" di Paganini, rinominato "Eugene's Trick Bag".
Il film si apre con l'ultima recording session di Robert Johnson, vera e propria icona maudit del blues arcaico, la cui controversa leggenda funge da pretesto per allestire una trama tipicamente anni '80. Le dinamiche sono le stesse di Karate Kid, con un arzillo Joe Seneca al posto di Pat Morita e Ralph Macchio discutibile ma simpatico "talent boy". Fender Telecaster, armoniche a bocca, rigattieri e locali malfamati fanno la parte del leone, Steve Vai si presta ad un autoironico duello finale. Divertentissimo; peccato per il doppiaggio italiano...
MEMORABILE: Il duello all'arma bianca tra Ralph Macchio e Steve Vai!
Il ragazzino che "sequestra" il vecchio bluesman per carpire il segreto della 30esima canzone di Robert Johnson è una trovata geniale. Ne nasce un road movie in cui leggenda e realtà si accavallano tra locali fumosi e lande desolate. Purtroppo di blues non ne veniamo a sapere molto, anche perché Hill sembra privilegiare il platonico rapporto tra Eugene e la giovane vagabonda; in ogni caso è già un fatto che se ne parli. Lo score di Ry Cooder è ottimo (come sempre) e la presenza di Steve Vai vale 1/2 punto in più.
Non male, ma avrebbe potuto essere migliore visto l'interessante spunto di partenza (un viaggio nel Mississippi alla ricerca della canzone perduta di Robert Johnson). Peccato per il discutibile finale trash - con tanto di duello chitarristico fra il giovane bluesman e... Steve Vai! - e per la presenza di Ralph Macchio e Jami Gertz, due tra gli attori meno espressivi degli Ottanta. Suggestive, invece, le scene in flashback. Ha ispirato, almeno in parte, una bella storia scritta da Mauro Boselli per Dampyr: "Delta Blues".
MEMORABILE: Il crocicchio e il patto con il diavolo.
Road movie alla ricerca delle radici della musica del diavolo con Macchio nei panni di un Karate Kid della chitarra e Seneca in quelli del suo Mentore. Hill è un regista di genere che predilige l’azione e si capisce fin dalle prime battute che non si trova particolarmente a suo agio con questo racconto di formazione. Lo spunto iniziale della ricerca della canzone perduta di Robert Johnson è intrigante ma lo svolgimento non presenta particolari guizzi, riservandoci solo qualche bello scorcio panoramico e le splendide musiche di Ry Cooder.
MEMORABILE: La fuga dalla casa di riposo; Il duello chitarristico tra Steve Vai e Ralph Macchio.
Road movie niente male che, dopo un inizio creato ad hoc per dare vita alla storia, porta nel Mississippi. Il blues e i veri bluesman sono gli assoluti protagonisti e fulcro dell'intera pellicola, che non è infatti tanto la ricerca della trentesima canzone di Robert Johnson ma proprio la natura (e le radici) del blues. Film consigliato per chi ama il genere e per chi ci si vuole accostare facendosi un po' di cultura.
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MusicheZender • 10/08/12 09:26 Capo scrivano - 47786 interventi
Samuel per cortesia non lasciare tutto quello spazio tra il testo e il link. Una riga di spazio (come vedi che ho corretto) basta e avanza. E non usare mai il tuttomaiuscolo. Grazie.
HomevideoRocchiola • 15/02/19 09:04 Call center Davinotti - 1255 interventi
DVD Sony/Columbia tuttora reperibile a prezzi ormai stracciati. Immagine pulita e nitida, audio italiano in dolby surround chiaro ma decisamente basso, soprattutto nelle parti dialogate bisogna alzare di molto il volume del televisore.