Le pillole di Ercole - Film (1960)

Così come l'ipocrisia vittoriana richiedeva a Jekyll l'escamotage del filtro come scusa per poter dare sfogo a tutti i suoi bassi istinti nei panni di Hyde, al nostro dottorino occorre che alcuni bontemponi somministrino di nascosto misteriose pillole orientali potentemente afrodisiache per rompere i freni inibitori. Primo film italiano di Salce, divertente e abbastanza osé per l'epoca. Belle le attrici: la Koscina e Jeanne Valérie, sorta di emulatrice della Bardot, altrettanto imbronciata. De Sica è uno spassoso Cuocolo.

Ci sono due elementi a risollevare di parecchio il film anche per chi non ama molto il genere: la voglia di mettere a dura prova chi ama la propria moglie e non penserebbe neanche lontanamente di tradirla e ancor più la creatività della donna a spaziar fuori da ruoli temporanei a lei casualmente attribuiti e a volersi prendere il bello della vita a tutti i costi, alla faccia dei soporosi scrupoli del sesso maschile: in pratica gli uomini son bravi a parlare e a far scherzi cretini, ma quando le donne partono in quarta non le ferma più nessuno...

Equivoci alla buona per il primo Salce italiano, sorretti da un bel ritmo spedito che permette di apprezzare una comicità anche grossolana senza pensarci troppo. Il cast poi è in stato di grazia, da Manfredi prima versione a un De Sica assolutamente scatenato. Anche il parterre di attrici fa il suo dovere, mentre risulta un po' fuori luogo la presenza di Blanche. Godibile.

Misteriose pillole che provengono dall'Oriente altrettanto misterioso sciolgono i freni inibitori e mostrano le vere pulsioni che si possono reperire all'interno di una coppia. Pochade scatenata condotta con ottimo ritmo da Luciano Salce con un Nino Manfredi assolutamente in parte e tante bellezze d'epoca tra le quali spicca ovviamente Sylva Koscina, di un fascino davvero prorompente.