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MMJ Davinotti jr
Anno: 1983
Genere: commedia (colore)
Note: E non "Segni particolari bellissimo".
APPROFONDIMENTI: Intervista a Silvio Spaccesi Intervista a Gino Santercole
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
(ULTRA BABY VINTAGE COLLECTION) È inutile: qualsiasi personaggio gli si cucia addosso Adriano Celentano non cambia di una virgola il suo modo di recitare. Dai tempi del BISBETICO DOMATO (sempre di Castellano e Pipolo, i due registi che hanno saputo valorizzare meglio le sue istrioniche doti) il “molleggiato” è sempre lo stesso. Magari non bello né bellissimo come suggerisce lo strano titolo rubato dalle carte d'identità, il nostro riesce comunque a risultare seducente e affascinante anche senza avere quello si dice il physique du rôle tanto ammirato nei classici “belli” d'oltreoceano....Leggi tutto Sempre con la battuta pronta e quasi mai banale, sembra si debba fare in quattro per poter soddisfare le esigenze delle sue fin troppo numerose ammiratrici. Il film nasce come una confessione del povero Mattia, che a più riprese finirà per raccontare al prete tutte le vicissitudini degli ultimi tempi, culminate con l’inevitabile lieto fine, unico elemento che nei film con Celentano non manca mai. Come partner del protagonista Castellano e Pipolo hanno operato un'ottima scelta nell’affidare il ruolo alla giovanissima Federica Moro, allora fresca vincitrice del titolo di Miss Italia; perché la bella Federica, oltre ad essere in possesso di un fisico notevole, può anche vantarsi di essere una delle pochissime attrici italiane capaci di trasmettere al pubblico un’estrema simpatia e carica di vita unite a una recitazione pimpante. In definitiva un film discreto, ricco di momenti divertenti (Celentano che si improvvisa bidello per suggerire il tema alla Moro resta uno dei più classici esempi di “monologo celentaniano”) e che dimostra quanto un personaggio possa ancora far ridere dopo decine di film quasi sempre identici.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Grande esempio di cinema:
Renato - Davvero notevole!:
Mco - Quello che si dice un buon film:
Fabbiu, Lovejoy, Tomastich, Cangaceiro, Disorder, Rambo90, Lupus73 - Non male, dopotutto:
Marcel MJ Davinotti jr., Stubby, Dusso, Redeyes, Daidae, Jcvd, Pumpkh75, Samuel1979, Modo, Claudius - Mediocre, ma con un suo perché:
Undying, Galbo, Gugly, Nando, Deepred89, Il Dandi, Paulaster, Il ferrini, Gabrius79, Markus - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Ciavazzaro, Tarabas, Parsifal68, Camibella
Come al solito viene rappresentata una nuova situazione amorosa in cui la bella di turno deve competere con il difficile carattere di Celentano. Sia avvocato o contadino, Celentano mantiene quasi sempre coerente la sua dote di bravo comico e caratterista. Qui Celentano è ancora grintoso e in forma, la trama è molto bella e ben costruita.
Ma soprattutto ci sono alcune trovate geniali e spassosissime. Pellicola molto semplice, fluida e scorrevole, da guardare senza impegno e in pieno relax.
Ancora una volta ritroviamo Celentano nei panni di "tombeur de femme". La pellicola è simpatica ma non si avvicina ai vecchi successi in coabitazione con Ornella Muti. Ottima scelta per la parte della coprotagonista, una fresca Federica Moro (una delle poche miss Italia che potrà fregiarsi del titolo di attrice). Nota di merito anche per la bellissima Simona Mariani, al tempo famosa valletta di Vianello nel gioco a quiz Zig Zag.
Federica Moro... Federica Moro: che spettacolo di naturale bellezza. E che bei ricordi, in grado di rendere piacevoli anche le solite esibizioni (pseudo?) circensi di uno spocchioso cantante narcisista (sino all'estremo, come certifica la carta d'identità che dà il titolo al film). Nel complesso la storia fila via liscia riuscendo a catalizzare l'attenzione, anche se la regia non brilla per virtuosismi tecnici (e che ci vuoi fare: firmano Castellano e Pipolo...). Discontinuo ma divertente e spensierato.
All 'inizio sono più le gag non riuscite che quelle riuscite, poi il film va in crescendo e si verifica la situazione contraria. Riuscitissima la parte centrale, poi a metà secondo tempo c'è un calo sopratutto di idee. Comunque non male. Simpaticissimo Celentano e molto bella la Moro in un ruolo adatto a lei.
Divertente anche se leggermente discontinuo. Particolarmente azzeccata la parte centrale e finale della vicenda. Castellano & Pipolo regalano a Celentano un altro ruolo che gli si addice alla perfezione, regalando momenti di spassosa comicità (vedasi i duetti con il preside della scuola o lo scoppiettante finale in chiesa). Bravi anche gli altri, con menzione particolare per Bonagura e Murgia.
MEMORABILE: I duetti con il preside e l'apparizione di Tiberio Murgia.
Celentano è unico, nel bene e nel male, ed i suoi film sono concepiti e costruiti per lui e su di lui; di conseguenza un film idiota come questo, con protagonista il molleggiato diventa una genialata. Adriano è debordante, domina in bellezza, intelligenza, carisma e spennella qua e là battute, non sense e un pizzico di romanticismo. Al suo fianco una bella e brava Moro. Alcune battute sono quasi cult.
Tra le pellicole commercialmente più fortunate tra quelle interpretate da Adriano Celentano (diretto dai fidati Castellano e Pipolo); vista con gli occhi di oggi, una commedia piuttosto insipida che ruota totalmente intorno al cantante e attore lombardo che in verità rappresenta l'unico elemento di interesse del film. Il resto è frutto di una sceneggiatura scritta con i piedi (i dialoghi sono impresentabili), stancante e ripetitiva realizzata con l'unico obiettivo (peraltro centrato), di fare soldi.
Paragonato anche al sottovalutato Il Burbero questo film non regge: Federica Moro non è la spalla ideale (la bionda Debra era più simpatica, per non dire la Muti o la Giorgi), le gag sono banali e non c'è un filo di sceneggiatura. Anche le ambientazioni sono abbastanza squallide, stile Nando Cicero. Meno male, a mio parere, che con Il Burbero il personaggio Adriano Celentano torna a far sorridere.
Classico celentanesco che si avvale della fresca e simpatica (anche se doppiata) Federica Moro. Da vedere riandando con la testa agli anni 80, diversamente i nonsense e le scenette sono quasi insostenibili. Comunque Celentano è quasi bello, ciabatte iniziali a parte (orrende). Gran parata di caratteristi e fidati: Bonagura, Murgia, Spaccesi, Raf di Sipio e una giovanissima Anna Kanakis. Sceneggiatura e fotografia citate nei credits ma esistono per modo di dire.
Modestissimo. Adriano Celentano non recita benissimo e il cast di contorno si rivela essere non sufficiente a risollevare le sorti del film. Non c'è neanche troppo divertimento, a mio avviso, e talvolta il ritmo cala. Pellicola sicuramente dimenticabile.
Castellano (Franco Castellano) HA DIRETTO ANCHE...
Il sodalizio Celentano/Castellano e Pipolo insiste sul risaputo e vincente schema di altri loro film con esiti ancora una volta divertenti e apprezzabili. Il merito è sempre da ascrivere ad Adriano che tira fuori gag e battute degne del suo miglior repertorio. Se poi la bellissima Federica Moro ingentilisce e rinfresca con grande spigliatezza l'atmosfera della pellicola non si può rimaner delusi. Come al solito nutrito e funzionale lo stuolo di abili caratteristi tra cui Murgia, De Toma, Jimmy, Di Sipio e la simpatica new entry Rosselli. Positivo.
MEMORABILE: La scena dei manichini.
Il grande Celentano che sprizza simpatia e battute da tutti i pori, accompagnato da una ragazza davvero bella. Film divertente e leggero, tipicamente anni 80 ambientato nella Milano da bere ormai scomparsa. Non è certo da annali del cinema, ma è comunque un film discreto.
Uno dei classici celentaneschi della mia infanzia, che adoro oggi come allora. Come al solito il molleggiato fa il suo ruolo tipico, la Moro è splendida e ci sono almeno una dozzina di sequenze memorabili (Murgia marito cornuto, Adriano finto idraulico, la spider su 2 ruote, il libro "il mio ultimo capolavoro", Spaccesi come prete confessore): insomma uno spettacolo. Molto belle anche le musiche di Gino Santercole, a dirla tutta.
MEMORABILE: Vattene... Dash!
Che dire... Celentano è quello della frase nonsense per eccellenza, quello che rispondeva "Ti ho salutato io?" in un refrain che si ripeteva ad libitum tra i giovani del mio periodo delle medie. Qui alle prese con una graziosa, fine e dalle forme invitanti Federica Moro, il molleggiato riempie da solo la scena divertendo a più non posso col suo fare macchiettistico "intellettuale". Per i fans un coro di applausi...
Pellicola incentrata sul molleggiato nazionale che grande attore non è mai stato. Il rapporto tra un maturo uomo ed una giovane donna complici fino ad un certo punto. Parliamo di commediola italica, di conseguenza non esistono escalation ma solo racconti leggeri che suscitino il sorriso. La Moro in questo film è veramente bella ma... la recitazione lascia il tempo che trova.
Gran ricordo di infanzia. Il classico film banale e scontato che però affascina e lo vedi e rivedi all'infinito perché in fondo, non si sa perché, diverte. Celentano è uno spasso e il film si regge tutto su di lui e sulle varie gag con le sue conquiste amorose.
MEMORABILE: Un uomo di colore a Celentano, travestito da arabo: "Zitto tu, Negro! "
Commediola di scarse pretese, dai risultati né infami né lodevoli, resa godibile da un Celentano che azzecca dizione e espressioni riuscendo a far sorridere anche con battute non sempre sensate. Tecnicamente siamo nella media, a livello di contenuti abbiamo una ripetitiva sequela di scenette più o meno simpatiche (peccato per la caduta, ai limiti del razzismo, nella scena all'aeroporto), mentre dal punto di vista attoriale abbiamo una bella e spontanea Federica Moro a fare da spalla a Celentano. Musiche very eighties firmate Gino Santercole.
Chissà cosa avrebbe potuto fare Celentano, con copioni migliori e registi in grado di imbrigliarlo, limitarne gli eccessi e sfruttarne meglio le qualità, tutte innate e istintive, di simpatia e presenza scenica. Purtroppo non è andata così e questo film è l'esempio tipico. Personaggio improbabile, trama sciocca, umorismo esilissimo. In seguito, sarebbe andata anche peggio, con i vari Bingo Bongo e Joan Lui. Scarsissima la Moro, tipica bellezza da spot del deodorante di quegli anni.
Direi che questo film, insieme al Ragazzo di campagna con Pozzetto, rappresenta un po' la quintessenza della comicità leggerissima e surreale del duo Castellano e Pipolo. Stupefacente, ancora una volta, la capacità dei due registi di riuscire a far ridere lo spettatore con trovate oggettivamente puerili, con trame scontate e con raffiche di battute sempre ben oltre il non-sense. Certo buona parte del merito va al "personaggio" Celentano, per cui il film è evidentemente tagliato su misura. Un buon film, nonostante tutto.
MEMORABILE: Celentano che impenna con la Spider; "Vuoi proprio una risposta chiara e definitiva? Forse!"
Solito one-man show di Celentano che, tra balletti sincopati e battute non-sense, strappa pure stavolta la sufficienza, nonostante una trama esile esile e la vera mancanza di una spalla femminile (anche perché paragonare la giovine Moro alle big dell’epoca Muti o Giorgi sarebbe proprio crudele). Ornamentale la serie di belle figliole, dalla sottovalutata Simona Mariani ad una giovane Anna Kanakis.
Tiberio Murgia HA RECITATO ANCHE IN...
"Io lo so perché piaccio tanto a lei / sono un tipo che non sorride mai": così cantava il molleggiato in quegli anni e su questo ironico narcisismo ci campa di rendita per tutto il decennio. La differenza d'età con la giovane Federica Moro (un'incapace in grado di far rimpiangere partner già legnose come la Muti e la Giorgi) sembra l'unica variante di un canovaccio iniziato con Il bisbetico domato e che durerà ancora fino a Il burbero. Castellano e Pipolo condiscono al solito le gag di Celentano con trovate fastidiosamente assurde e demenziali.
MEMORABILE: "Vuoi una risposta precisa e definitiva? Forse."
Siamo di fronte a un Adriano talmente narciso che a volte risulta insopportabile, ma al di là di questo il film, nonostante certe sequenze veramente banali, è di discreta qualità, impreziosito tra l'altro da scene divertenti (fra tutte, sicuramente la più nota è quella girata con Murgia e la Kanakis).
MEMORABILE: "Tanto ti aspettai, tantissimo yi desiderai, ma alla fine venisti", "Vennei"
Commediola dove grazie all'unica idea di portare Celentano all'altare si dipanano gag isolate, a volte simpatiche oppure forzatamente stereotipate. A sorpresa il collante è fornito dal caratterino frizzante della Moro (con cameo della Kanakis per il raddoppio delle quote di Miss Italia) che dà anche sostanza a una sceneggiatura che si appesantisce strada facendo. Regia sufficiente che fa il compitino: prodotto studiato per il successo commerciale.
Non delude le aspettative questo divertente film di Celentano, qui affiancato dalla bella Federica Moro. Naturalmente la trama è compiuta solo attraverso varie gag, qundi niente di stratosferico ma più che accettabile. La scenetta del tema rimane indelebile nel curriculum dell'attore. Rivedere gli anni '80 e il "machismo" quasi involontario di Adriano ci catapulta all'età dell'oro della commedia leggera, leggerissima italiana.
Dimenticabile commedia retta completamente dalle spalle, fortunatamente larghe, di Celentano. La vicenda è risaputa e prevedibile, la protagonista di turno è senz'altro più bella che brava (vinse Miss Italia l'anno precedente), si salva invece Tiberio Murgia, ottima spalla in una delle gag più riuscite del film. Buone le musiche di Santercole e altra chicca memorabile è Jimmy il Fenomeno che fa il dj. Trascurabile per chiunque, molto consigliato invece ai fan.
Il Celentano attore comincia a dare segni di stanchezza e recita in film che di comico hanno davvero poco. E' il caso di questo, in cui l'attore milanese è l'assoluto protagonista e, ahimè, una presenza invadente e debordante ancorché presuntuosa, come del resto si evince dal tragico titolo. A parte questo, tutto il resto diventa pochissima cosa e se in passato vi erano presenze femminili interessanti (Muti, Giorgi), qui della Moro resta solo la fresca bellezza, essendo purtroppo pessima attrice.
Divertente commedia che sfrutta bene le doti per il nonsense di Celentano, guidato dal duo Castellano e Pipolo che affastella gag simpatiche senza però tralasciare di dare un minimo di costrutto alla storia. Il ritmo va veloce, il protagonista è in palla e la Moro si dimostra una spalla efficace per lui (oltre che bella). Il meglio sta comunque nella prima parte, quella più spensierata, prima che si faccia strada l'inevitabile storia romantica. Buono.
Commediola sempliciotta per un’ora e mezza senza troppe pretese nel classico stile del binomio Celentano-Castellano & Pipolo (che fece grossi incassi al botteghino). Molte battute banali (qualcuna comunque simpatica) e recitazione alla buona sia da parte del Molleggiato (che fa sempre i soliti versi) sia del cast di contorno. Gustosi siparietti fra Celentano e Bonagura. Niente di che.
Il miglior Celentano appartiene a questi film disimpegnati e senza pretese. Un personaggio vulcanico, un humor ancora geniuno, un po' sulla falsariga del Bisbetico domato, in cui Adriano invece di bisbetico è troppo magnetico per le donne. Gag davvero esilaranti e tipici non sense celentaneschi a iosa; il prete-spalla stavolta è il maceratese Spaccesi e la partner (all'altezza) Federica Moro, allora miss Italia. Molto divertente.
MEMORABILE: La Moro: "Mattia me lo dai un passaggio? Da che parte vai?", Celentano (Mattia): "Dall'altra"; I cori angelici finali in stile musical.
Leggerissima commedia cucita su misura dell'allora quarantenne Adriano Celentano, che almeno dal punto di vista cinematografico era nel suo periodo più florido. Se la storia è banale, creata da Castellano & Pipolo per assecondare l'egocentrismo del "Molleggiato", il punto forte del film è la presenza dell'allora Miss Italia '82 in carica Federica Moro: ragazza "tutto-pepe" che per qualche anno scaldò i cuori. Qualche buona trovata, ma nel complesso è tutto molto sterile e fin troppo commerciale negli intenti. Film "lombardo" (girato a Lecco) e con musiche di Gino Santercole.
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Scrittore playboy si serve della giovane e attraente vicina per scaricare le fidanzate, ma poi se ne innamora. Comincia con questo film la parabola discendente del Celentano attore, qui al culmine del suo egocentrismo, e della coppia d'oro del cinema italiano anni Ottanta Castellano e Pipolo, i quali mettono su una commedia in cui si ride poco e in cui le manie del Molleggiato prendono inevitabilmente il sopravvento su tutto. La Moro, fresca del titolo di Miss Italia, recita qui decisamente male.
Scoppiettante commedia affidata alla verve del Molleggiato (qua tenuto a freno dai registi) che riesce a mettere a segno diversi colpi (Celentano finto idraulico, l'inizio con il prete, Murgia tradito) senza annoiare. L'ego del cantattore milanese è sempre esagerato ma non guasta (anzi diverte). Menzione d'onore per il cameo di Murgia e per la bellezza/dolcezza della Moro (tanti i cuori infranti all'epoca). Non del tutto riuscito ma meritevole di una riscoperta.
MEMORABILE: Murgia vendicatore cornuto; "Diciotto anni (quattordici più quattro)".
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- Renato ebbe a dire:
In questo film c'è una delle battute-nonsense tipiche del molleggiato che preferisco in assoluto, quando Celentano parla al prete in confessionale e gli dice Come avrai capito dai titoli di testa, io piaccio moltissimo alle donne
AHAHAHAHA, metacinema a la Celentanto, strepitoso, non la ricordavo!!! Solo immaginarmi la sua faccia e l'espressione mentre la dice svengo! - Ai tempi dll'uscita del film correva la voce che la Mori impose alla produzione una controfigura del marito nella fatidica scena del bacio allo sposo nel finale.
- G.Godardi ebbe a dire:
Ai tempi dll'uscita del film correva la voce che la Mori impose alla produzione una controfigura del marito nella fatidica scena del bacio allo sposo nel finale.
È vero. Claudia Mori era gelosissima delle partner femminili di Adriano. La Mori stessa ha dichiarato questi dettagli in un'intervista.
Questo è anche uno dei tanti motivi per il quale Adriano ha smesso di lavorare nel cinema.Ultima modifica: 5/05/09 07:30 da Geppo - Geppo ebbe a dire:
G.Godardi ebbe a dire:
Ai tempi dll'uscita del film correva la voce che la Mori impose alla produzione una controfigura del marito nella fatidica scena del bacio allo sposo nel finale.
È vero. Claudia Mori era gelosissima delle partner femminili di Adriano. La Mori stessa ha dichiarato questi dettagli in un'intervista.
Questo è anche uno dei tanti motivi per il quale Adriano ha smesso di lavorare nel cinema.
In effetti la Mori un paio di anni fa in un'intervista a Sorrisi e canzoni ammise che nella prima metà degli anni 80 vi fu una specie di separazione dal marito.Erano gli anni in cui Celentano girava un film dietro l'altro facendo quasi sempre ottimi incassi,ed erano anche gli anni in cui si vociferava di una sua storia con la Muti,coincidente appunto col periodo di "separazione" dalla moglie. - Fa parte del cast l'attrice Anna kanakis, nelle vesti di una donna siciliana alquanto passionale.
- Il brano della colonna sonora "The sound of love" è (a mio modesto parere), molto simile al brano di Simon & Garfunkel "Mrs. Robinson", tanto da sfiorarne il plagio. Mi riferisco alle parti iniziali dei rispettivi brani.
Cosa ne pensate?
http://www.youtube.com/watch?v=PDOw-FrWdiY
http://www.youtube.com/watch?v=m_jmDscGi7E - Esce in Blu Ray con audio Ita in Germania gennaio
http://www.amazon.de/Adriano-Celentano-Bellissimo-Blu-ray/dp/B00A501TL4/ref=sr_1_7?s=dvd&ie=UTF8&qid=1353429686&sr=1-7 - Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Celentano 10 e lode", lunedì 24 marzo 1985) di Segni particolari: bellissimo:
