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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Differentemente dal più celebre Pierino, questa seconda creatura interpretata dal romanissimo (da sette generazioni!) Alvaro Vitali si muove in un contesto più preciso e non basa tutto il suo impatto comico sulla barzelletta o la gag fulminante. C'è invece il tentativo (firmato soprattutto dal soggettista Carlo Veo, aiutato in sede di sceneggiatura dal regista Marino Girolami) di disegnare la figura del classico bullo di borgata, sbruffone e cialtrone. Uno più forte a parole che a fatti, uno per cui l'offesa e la minaccia verbale rappresentano l'unica possibilità di dialogo. La realtà, ovviamente, è che dietro la cortina di fumo alzata a colpi...Leggi tutto di dialetto si nasconde un bulletto senza coraggio, che in un modo o nell'altro finisce sempre preso a pesci in faccia. Naturale che la regia di Girolami spinga fortemente verso la caricatura (il film vorrebbe essere comico, non certo “neorealista”), e infatti l'effetto finale non è poi molto distante da quello ottenuto con i vari Pierini. La differenza sta nell'assenza di caratteristi di rango che spesso erano arrivati in soccorso alle doti di Vitali (Carotenuto in primis), qui sostituiti da un gruppo di ragazzetti - che si vorrebbero coetanei di Giggi - il cui apporto in fase di divertimento è prossimo allo zero. E così Vitali, lasciato solo, strepita e si dibatte a vuoto, con l'inconfondibile risata e un abbigliamento démodé che purtroppo non è sufficiente a far ridere. L'insieme di situazioni/sketch in cui si viene a trovare nel corso del film sono mal sfruttate e già modeste in se stesse. Come comparsate in un corteo funebre ci sono pure i Trettrè (senza Gino Cogliandro).

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Fabbiu 25/02/07 23:59 - 2133 commenti

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La vita di un bulletto romano, tra battute sforzate e gag stiracchiatissime; Alla fine è solo questo Giggi che prende botte da tutti; se c'è un po' di ritmo lo si deve unicamente a un Vitali in gran forma, che interpreta bene il ruolo (ma che appare fin da subito un Pierino più coatto, se non fosse per l'assenza di un'ambientazione scolastica) tra versetti, espressioni e mosse varie; i comprimari sono decisamente pessimi; notevoli difetti a parte, almeno, è una pellicola rilassante con qualcosa di divertente.

Undying 30/08/07 18:17 - 3807 commenti

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Sviluppato dietro ad una sceneggiatura perlomeno imbastita, il nuovo personaggio è interpretato da un Vitali che tenta di rifarsi "artisticamente" puntando ad elementi meno volgari. Ma la forza del film còzza contro la consuetudine e la mancanza di gag (alle quali ormai l'attore/Pierino è associato) e - soprattutto - il defilarsi da un contesto sessuale (per quanto blando nella serie dello scolaro monello) lo rendono un film noioso, lento quando non bigotto. Peccato, perché alcuni attori (Murgia, Adriana Russo e Venantini) sono azzeccati...

Cangaceiro 27/08/08 20:29 - 982 commenti

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Il personaggio così simpatico e familiare di Giggi il bullo, un finto duro che le prende da chiunque, meritava un copione migliore. Vitali si conferma quasi insuperabile per questi film e la sua inconfondibile postura, con tanto di pugni stretti è sempre divertente, ma le battute sono poche e modeste, così che il regista ci propina dei noiosi tappabuchi come le scene alla sala da ballo. Carino il finale in pizzeria; nel suo piccolo un genuino inno all'amicizia.
MEMORABILE: Giggi che sfrutta i due bambini facendoli mendicare al semaforo.

Plauto 18/04/09 17:55 - 126 commenti

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Fondamentalmente è un film noioso, a bassissimo costo. Non bastano le zampate di Alvaro qua e là per salvare la baracca. L'idea di Giggi il bullo è carina e ben si addice alla romanità di Vitali. Gli attori - ragazzini esordienti - funzionano solo se stanno zitti. Rappresentano un po' l'andazzo delle TV locali romane... con pseudo attori e attrici che non sanno dire una frase di senso compiuto. Non a caso Vitali continuerà a lavorare solo nelle tv di quel genere, come nella pubblicità del celebre nonno Ugo!
MEMORABILE: Giggi lo stuzzichi, ma lui non si ingrugna!

Redeyes 7/01/10 19:38 - 2442 commenti

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Il limite di questo film sta proprio nell'incapacità di crear divertimento. Vitali, che di certo non è Leslie Nielsen e nemmeno ha a disposizione un gran copione, fatica e propone le solite stiracchiate gag, anche se epurate, purtroppo, dalla componente sessuale, che spesso salvava la baracca nei vari pierini. È fondamentalmente un Pierino cresciuto (poco) e ripulito, ma pur sempre un coglionotto che fa la voce grossa e scappa. Non la si può odiare, di certo, ma nemmeno considerarla una pellicola discreta.

Pinhead80 27/03/11 16:32 - 4715 commenti

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Vorrebbe essere come Pierino ma non lo è. Il tutto si trasforma in una scialba baracconata senza verve e con la figura di un Vitali rubacuori (e già da qui si capisce molto) più scialbo che mai. Non strappa una risata neppure a sforzarsi e la noia la fa da padrona. Da evitare come la peste.

124c 8/03/10 16:16 - 2911 commenti

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Personaggio che vince (Pierino) non si cambia. Al massimo lo si chiama Giggi, ma il succo è sempre lo stesso: è l'Alvaro Vitali show! Stavolta il nostro Alvaro, quindici anni prima scoperto da Federico Fellini, gioca a fare il "duro", citando, alla sua maniera, il Giggi il bullo di Ettore Petrolini. Il risultato è un film stentato, con la bella Adriana Russo contesa fra Giggi e il suo rivale. Due curiosità: nel cast figurano le doppiatrici di anime Cinzia de Carolis e Susanna Fassetta.

Puppigallo 1/05/10 09:56 - 5251 commenti

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Va quasi sempre a braccetto con l'idiozia. Ma non è l'identikit di Vitali, bensì il giudizio sul film. Eppure, bisogna dare a Alvaro (Giggi) quel che è di Alvaro. E' infatti lui, con la faccia come il c..., la sua spocchia e le sue battute senza pudore a far sì che lo spettatore non ceda subito, già dopo pochi minuti. Se non altro, è sempre uno spettacolo vederlo in sella al suo Minichic, fare il bulletto con tutti (con quella faccia), il galletto con le donne e il "grandioso" offrendo: "Pizza per tutti!". Filmetto sì, ma Alvaruccio un mezzo pallino tutto suo lo merita.
MEMORABILE: "Giggi, quello è de pernacchia facile". E lui: "Vojo vedè se je taglio a lingua come fa...". E il sor Augusto: "Te le fa cor culo!".

Markus 16/09/10 17:14 - 3680 commenti

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Tentativo alquanto fallimentare di Alvaro Vitali di raccontare le vicende (per altro confuse) di un bullo di borgata a Roma. Il "chi mena per primo vince" la fa da padrona nella concezione di vita del personaggio interpretato da Vitali, ma in fin dei conti è uno ragazzotto senza né arte né parte più capace con le parole che con le mani. Sebbene ci sia il tentativo di uscire dal personaggio di Pierino, in definitiva siamo sempre lì e questo è limite tra chi è attore e chi (come Vitali) è caratterista. Appena vedibile.

Gabrius79 12/08/13 15:40 - 1420 commenti

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Brutta commedia che tenta di ricalcare l'onda dei vari Pierini con il solito protagonista. La storia è piuttosto noiosa e sfilacciata e la povertà dei mezzi si nota parecchio. Alvaro Vitali fa quello che può ma non si salva quasi nulla, a eccezione di qualche scorcio romano e poco più. Gag stantie.

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Ramino 7/09/13 13:00 - 127 commenti

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Il punto più basso del mitico Alvaro. Mal recitato ma soprattutto privo di una qualsivoglia sceneggiatura. Tutto sembra forzato e improvvisato (specie gli esterni) all'inverosimile e il personaggio di Giggi fa innervorsire. Non ci sono né gag né i cosiddetti tempi comici tanto cari al nostro Alvaro. Evitabile alla grande.

Nando 5/03/15 15:28 - 3806 commenti

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Commediola volgorotta in cui Vitali sciorina i suoi atteggiamenti pierineschi con la solita sciattezza. Sviluppo narrativo lineare ma provvisto di situazioni tendenti all'inverosimile (vedi l'interminabile scena della gara di ballo, in cui si arriva addirittura alle torte in faccia). Pellicola di un genere cabarettistico oramai estinto. Menzione per la Russo.

Jurgen77 8/01/16 13:24 - 629 commenti

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Pessima commediola pecoreccia in cui il solo Alvaro Vitali cerca di salvare il salvabile, ma il risultato è veramente scadente. Si ride poco, umorismo inflazionato da battute trite e ritrite e anche le "comparse" femminili sono piuttosto scadenti. Nel filone delle commedie pecorecce sicuramente uno dei peggiori.

Herrkinski 2/02/16 15:17 - 8052 commenti

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Sottovalutato tentativo dell'Alvaro nazionale di distaccarsi dal solito personaggio di Pierino; se mimiche e umorismo non sono poi troppo diversi (al netto di molte volgarità presenti invece nella saga scolastica), Giggi è sostanzialmente una caricatura dello sbruffone di borgata e in questo senso è una satira riuscita, verace e ruspante, dove si ride a denti stretti per le gag ma ci si diverte comunque. Un passo avanti rispetto all'atmosfera pecoreccia e scorreggiona dei Pierini; è più in linea con la vecchia comicità italiana. Da riabilitare.
MEMORABILE: Lo scherzo della casa d'appuntamento; La gara di ballo; La truffa coi due bambini.

Rigoletto 9/08/16 18:21 - 1785 commenti

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L'idea di distaccarsi dal solito personaggio avrebbe dovuto essere supportata da un qualcosa di più in fase di sceneggiatura, tanto per aiutare l'attore a uscire dal cliché. Invece si carica tutto sulle spalle di Vitali che fa quel che può, ma finisce per creare un personaggio meno riuscito dei vari Pierino e Gianburrasca. Vitali ha dichiarato di essersi divertito molto nel prendere parte a questo film (chi si accontenta gode), ma in pochi hanno riso con lui.

Dengus 9/10/16 14:18 - 361 commenti

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Il triennio 1980/1983 ha rappresentato per Alvaro il suo periodo d'oro, grazie soprattutto a Pierino e ai suoi derivati, come questo film che è l'ennesima divagazione pierinesca. È il solito Vitali nei panni del bulletto montato che viene deriso dal quartiere intero (nel film rappresenta ancora una Roma popolare che nel 1982 stava pian piano esaurendosi). Il prodotto ha i suoi momenti divertenti, appoggiandosi sulle spalle del mattatore Vitali, scorrendo comunque bene e con leggerezza. Per i nostalgici di Vitali.
MEMORABILE: L'equivoco della casa di appuntamenti; Il premio di consolazione per l'11 al Totocalcio; La truffa dei bambini ai semafori.

Smoker85 22/02/18 22:26 - 487 commenti

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Esaurite le (poche) idee che avevano sostenuto la greve saga di Pierino, Vitali tenta di incarnare un nuovo personaggio, ispirato a una macchietta di Petrolini. Il risultato è deludente e conferma una volta di più come Vitali non sia capace di reggere da solo un intero film, avendo visto i migliori fasti come spalla di Banfi o di Montagnani. L'opera di Girolami si riduce a una sequenza di quadretti in cui si inscenano barzellette e schetch di poco conto, abusati e già visti. Godibile solo per i fan irriducibili di Vitali.

Alex75 17/01/19 17:12 - 876 commenti

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Le spacconate cialtronesche di Giggi sono un indubbio salto di qualità rispetto alle trovate scatologiche di Pierino, con vari sprazzi di comicità sanguigna (sia pure in mezzo a frequenti insulsaggini). Tuttavia i limiti di Vitali (adatto al ruolo per la sua faccia da schiaffi, ma che non è certo un mattatore) rimangono evidenti, rimarcati dall’inadeguatezza pressoché totale dei giovani comprimari e dalla scarsa incisività dei pochi attori esperti (ad eccezione di Venantini).
MEMORABILE: Lo scherzo della casa d’appuntamenti; Le scaramucce con l’esattore e con l’autista della 127; Don Salvatore.

Gestarsh99 18/04/19 15:54 - 1395 commenti

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Girolami e Vitali daccapo assieme per il lancio di un "nuovo" personaggio studiato ad hoc per sobbarcarsi schermicamente l'eredità comico-romanesca di un Pierino in profonda crisi d'identità, prosciugato nel morale dalla pipinara di emuli-vampiro rovesciatasi in sala agli inizi dell'82. Tanto carismatico e ingagliardito l'uno, quanto rattristante e perennemente randellato quest'altro: un cialtronello trasteverino dedito a guasconate fallenti degne di Er più e Rugantino. La voglia di riscossa e divertimento è costantemente castrata dai paliatoni e dai fiaschi sonori incamerati dal protagonista.
MEMORABILE: Il sor Augusto rivolto a Giggi: "Me dispiace, a Giggè, ma la zampogna mia sòna n'artra musica, tiè!" e giù un pernacchione fragoroso.

Il Dandi 9/06/19 15:20 - 1917 commenti

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Spaccone e sfaticato come un moderno Rugantino, Giggi vuol fare il bullo senza averne le physique du rôle. Una serie di soluzioni demodé (a partire dal risveglio iniziale con retina in testa e reggicalze sui polpacci) sembrano promettere una fedeltà alla macchietta di Petrolini maggiore di quella che aveva Pierino al Corriere dei Piccoli. Lo sforzo di affrancarsi dalla volgarità gratuita è apprezzabile, ma Vitali passa al massimo dalla scureggia alla pernacchia.
MEMORABILE: La lite col pappone al Gianicolo; I Trettré con Vessicchio in formazione; La motoretta di Giggi.

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Oblomoff 10/03/20 16:34 - 43 commenti

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Nel ritratto di una Roma che non c’è più, coi suoi pizzettari e carciofolari ambulanti, si svolgono le (dis)avventure di un simpatico fanfarone. L’aria è sempre da barzelletta, ma stavolta l’intero copione di scenette e battute è depurato dall’elemento pecoreccio e scatologico. Tutto si regge sulle spalle di un Vitali a cui i panni del bulletto calzano a pennello. La sostanza è miserina, ma l’ambientazione romana d’antan e la simpatia del personaggio valgono la visione.
MEMORABILE: L’equivoco della “casa d’appuntamenti”.
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  • Musiche Mr.trash • 31/03/11 13:36
    Disoccupato - 2 interventi
    Come si chiama la canzone nella sequenza 3 del film???è lacanzone che ripete sempre "Fantastic Music" e intanto si vedono i ballerini fare delle stupende acrobazie.Sicuramente si tratta della Italo Disco degli anni 70-80.Anche il pezzo seguente,il lento,non è da meno.Grazie a tutti voi per l'attenzione
  • Curiosità Zender • 23/07/11 19:17
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Dalla collezione "sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Discussione Fabbiu • 16/09/12 17:44
    Archivista in seconda - 652 interventi
    Il caratterista nel ruolo del commissario di polizia, è al tempo stesso anche l'impiegato dell'energia elettrica
  • Discussione Zender • 17/09/12 07:46
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Precisa Geppo che non è affatto vero, Fabbiu. Non è assolutamente lo stesso caratterista. Il ruolo del commissario è interpretato da GIULIO MASSIMINI, mentre VITTORIO DE BISOGNO interpreta l'impiegato dell'energia elettrica.



    Mi raccomando, se non siete sicuri almeno scrivetelo.
  • Discussione Fabbiu • 17/09/12 14:10
    Archivista in seconda - 652 interventi
    Ringrazio Geppo per la precisazione (imdb, consultato, non forniva i ruoli di tutti gli attori) guardando il film il personaggio mi era parso davvero lo stesso (del resto la somiglianza ingannava facilmente)
    Ultima modifica: 17/09/12 14:21 da Fabbiu
  • Discussione Caesars • 6/03/20 09:42
    Scrivano - 16796 interventi
    Non importerà niente a nessuno, ma scopro solo oggi, dopo 38 anni, che il titolo del film è "Giggi il bullo". Ho sempre crduto che ci fosse una sola g. Meglio tardi che mai...
  • Discussione Il Dandi • 6/03/20 14:05
    Segretario - 1488 interventi
    Caesars ebbe a dire:
    Non importerà niente a nessuno, ma scopro solo oggi, dopo 38 anni, che il titolo del film è "Giggi il bullo". Ho sempre crduto che ci fosse una sola g. Meglio tardi che mai...

    Infatti "Gigi" sarebbe la grafia corretta, "GiGGi" è raddoppiamento fonosintattico usato già nella macchietta originale di Petrolini.
  • Discussione Zender • 6/03/20 14:21
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Lo metto tra gli "e non" visto che in effetti qualcuno potrebbe cercarlo con una G.
  • Curiosità Lucius • 17/11/21 00:27
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dall'Archivio cartaceo Lucius, un altro flano d'epoca del film:

    [img size=200]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images58/giggi.jpg[/img]
  • Curiosità Fedemelis • 31/01/22 18:12
    Fotocopista - 2137 interventi
    La schedina del Totocalcio che Uccelletto (Onofri) gioca facendo uno sfortunato 11 è relativa alla 25° giornata di Serie A della stagione '81/'82, concorso n.32 del 4 aprile 1982. Nel film viene citata la partita di Serie B Pescara-Lazio, che non era presente in quella schedina e che si è giocata il 2 maggio 1982:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images59/gigggi.jpg[/img]