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Fabbiu 5/06/07 11:34 - 2133 commenti

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Divertentissima commedia con Verdone superlativo che interpreta ben sei personaggi (di cui tre principali), tutti ottimamente caratterizzati (il tonto sarà poi riutilizzato in Bianco rosso e Verdone). Da segnalare anche la partecipazione di uno straordinario Mario Brega, in una fantastica interpretazione che fa morire dalle risate. Simpatico il modo in cui le tre diverse storie si intrecciano all'inizio, e molto carine le musiche del maestro Morricone. A mio parere, la migliore commedia dell'attore romano.
MEMORABILE: In che Senso?

G.Godardi 31/07/07 16:59 - 950 commenti

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L'ottimo esordio di Verdone passa per le vie del vecchio cinema popolare di genere e soprattutto attraverso la brillante supervisione di Leone, che gli "impone" due ottimi sceneggiatori e il suo musicista di fiducia (la soundtrack è molto debitrice agli spaghetti western). Verdone interpreta i tre personaggi principali, ma anche altri tre di contorno (nell'episodio dell'hippie, quello che risente di più del tempo e della sua impostazione teatrale). Ottima la scelta dei comprimari. Successo sia di pubblico sia di critica. Un cult, un must.

Galbo 14/11/07 05:39 - 12372 commenti

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Esordio cinematografico folgorante per Carlo Verdone che, circondato da fior di professionisti (Leone alla produzione, Benvenuti e De Bernardi alla sceneggiatura e Morricone per la colonna sonora), dirige e sopratutto (visto il numero dei personaggi) interpreta una commedia che intrattiene con intelligenza, dal momento che tratteggia con efficace ironia un certo tipo di società contemporanea nel solco della migliore commedia italiana. Oltretutto, benché il film sia decisamente esilarante, la comicità è fortunatamente priva di ogni volgarità.

B. Legnani 18/11/07 00:32 - 5519 commenti

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Davvero un buon film, con la creazione di personaggi che non si dimenticano più, anche perché taluni sono poi stati ripetuti, con lievi modifiche, nella successiva carriera di Verdone. Se grande mattatore è il protagonista, visti i numerosi personaggi che interpreta, non va comunque dimenticato un ottimo Mario Brega.

Mfisk 21/11/07 23:19 - 127 commenti

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A voler fare i critici per forza, si potrebbe dire che questo non è un film, bensì una raccolta di macchiette cabarettistiche: non si andrebbe lontano dal vero. Ciò non toglie che questa pellicola abbia fatto divertire più d'una generazione e ancora adesso mantenga una verve comica eccezionale. Riuscitissimo, una spanna sugli altri, il personaggio di Leo; divertentissimo Enzo, pur se solo abbozzato; imitatissimo Ruggero (che però non regge il confronto degli altri due e alla fine è un po' ripetitivo).
MEMORABILE: Stadio, Olimpico... Olimpico, Stadio.

Redeyes 17/02/08 17:43 - 2442 commenti

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Tanto di cappello! Verdone qui ci incalza con gag e quotidiane frustrazioni, finzioni, inganni dal primo all'ultimo minuto della proiezione. Difficile citare qualche scena senza far torto ad un'altra altrettanto bella... Verdone domina e Brega ci regala un'altra piccola perla.
MEMORABILE: "Fascio... fascio a me?"

Gugly 19/02/08 18:37 - 1184 commenti

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Film della nuova generazione di comici; rivisto oggi fa tenerezza, non tanto per i personaggi, quanto per il clima tipicamente da Anni Ottanta. Ovviamente rimane indimenticabile la presenza di Mario Brega, passato dai film di Leone alla coatteria orgogliosa. E poi ancora oggi parliamo come il figlio dei fiori...

Puppigallo 26/03/08 15:58 - 5252 commenti

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Un Verdone in formissima dona tre personaggi che non si scordano più: il super burino montato (fantastico quando si prepara), che tartasserà il suo complessato compagno di viaggio; il timido bamboccio alle prese con una bella spagnola; il mitico hippie che, con padre e prete, darà vita a uno dei momenti comici made in Italy più alti dell'intero panorama filmico nostrano. L'espressività di Verdone è da applausi e la sua mutazione fisico-mentale, a seconda del personaggio, è impressionante. Semplicemente grande.
MEMORABILE: Il padre descrive il prete al figlio hippie: "È un grosso filosofo...è un omo de chiesa con du' cosi così!".

Capannelle 27/03/08 13:05 - 4394 commenti

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L'inizio della formula vincente di Verdone con personaggi come l'imbranato (un tipico per l'attore romano anche se alla fine Leo diventa stucchevole), il playboy burino alla volta dell'Est (movenze e musica grandiose) e Ruggero, il figlio contestatore che fa infuriare il padre (un grande Mario Brega!).
MEMORABILE: Il burino che telefona agli amici per trovare il compagno di viaggio.

Red Dragon 23/04/08 14:34 - 125 commenti

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Esordio col botto. Sotto l'ala protettrice di Sergio Leone e musicati da Morricone, nascono i primi tre episodi e altrettanti storici personaggi del grande comico. Il film non è un capolavoro cinematografico, ma un progetto umile e onesto, che studiato senza troppe presunzioni autoriali crea il trampolino per l'energia e l'estro di Verdone. Prova straripante in cui, oltre ai protagonisti, veste i panni anche di comprimari. La divisione in episodi tiene il ritmo, si sorride e non ci si devono sorbire inutili volgarità. Menzione d'onore a Mario Brega!

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Cangaceiro 29/06/08 21:38 - 982 commenti

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Mai titolo fu più azzeccato per un film. L'opera prima di Verdone entra a pieno merito nella cineteca della commedia di casa nostra, grazie a una coinvolgente narrazione a episodi intrecciati e, ovviamente, alle caratterizzazioni del bravissimo Carlo, che ormai fanno tutte parte dell'immaginario collettivo. Come da abitudine dei suoi film (almeno fino a qualche anno fa) è da applausi tutto lo stuolo di caratteristi: Brega in particolare, ma anche Scarpa, Ghiani e la Bernardi.
MEMORABILE: Enzo che furoreggia fuori dal pronto soccorso e il finale con Leo che se ne va imprecando con il tema fischiettato in sottofondo.

Matalo! 24/07/08 18:27 - 1378 commenti

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Aiutato da Leone, Verdone esordisce con un sotto-Domenica d'agosto in cui l'esile telaio di tre episodi intrecciati (ma più che episodi direi personaggi) dà modo di fermare su celluloide tutto il lavoro visto a "Non stop". Divertente, fresco, già buonista; com'è tutt'ora Verdone quando ha voglia. Lo vidi in 1.a visione e ancor oggi mi diverto. Uno di quei film che, involontariamente, descrivono un'epoca: l'Italia degli Anni Ottanta, coi tardi hippies, il desiderio del piccolo, del rifugio. Immenso Brega nella parte del padre.
MEMORABILE: "A zoccolè mica so ccommunista così sà, so communista cosiiiii". "Dice che c'aveva 'a spada de foco". L'evanescenza della bellezza per padre Alfio.

Straffuori 20/08/08 13:12 - 338 commenti

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Film che si rivede sempre volentieri e diverte tantissimo. Gli episodi di Enzo e Ruggiero sono impareggiabili e 10 spanne sopra quello del timido Leo che ho trovato noioso, triste e davvero troppo malinconico, come se gà non bastasse una certa malinconia di fondo espressa dalla pellicola. Trovate geniali (il luogo comune del viaggio all'estero, l'amico rumorista, i racconti, il figlio dei fiori, i 3 personaggi supplementari ottimamente caratterizzati - su tutti il prete) ma soprattutto... Mario Brega!
MEMORABILE: Mario Brega che sbrocca, l'amico di Martucci, le scarpe di renato Scarpa il rumorista.

Renato 12/09/08 14:18 - 1648 commenti

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Grandissimo. Film ad episodi incrociati in cui Verdone dà il meglio di sè, sia come bulletto di borgata che come hippy, per non parlare di Leo, personaggio che Verdone riprenderà anche in seguito. Il retrogusto amaro delle tre vicende non impedisce al film di far ridere come pochi altri dell'intero decennio, sia grazie ad una sceneggiatura solida e priva di volgarità inutili (visto il contesto), sia grazie ad un cast di attori tutti perfetti per la parte, ovviamente Brega (impagabile) su tutti. Un esordio spettacolare.
MEMORABILE: "Devi sapè che 'na sera me trovavo in machina co una, no? Una mezza sposata, una che c'aveva 'na situazione strana co uno, un bel ragazzo pure lui no"

Tarabas 29/04/09 12:32 - 1878 commenti

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Esordio di Verdone, che fa subito il botto incrociando le storie dell'imbranato Leo (la più debole), del bullo Enzo (la migliore per scrittura) e dell'hippy Ruggero (la più divertente grazie anche a SuperMario Brega). Classico film a episodi della tradizione, rinnovato nel linguaggio e con un buon ritmo. Personaggi strepitosi anche nei ruoli secondari (con Verdone sempre sugli scudi con Don Alfio e il Generale). Qua e là si vede la nota malinconica tipica di Verdone.

Magnetti 29/10/09 09:33 - 1103 commenti

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Un caposaldo per gli amanti del cinema. Si può dire che il figlio dei fiori e il burino in viaggo per Kracovia siano fra le migliori caratterizzazioni mai portate sulo schermo dal cinema italiano. Un pò più debole il bamboccione (mitica comunque la scena dell'olio), se non altro perchè un pò troppo triste. I due apici? Il burino che si prepara per la partenza e le relative telefonate da una parte e tutta la scena del tentativo di riportare sulla retta via il "figlio" dei fiori da parte del papà Mario Brega ("comunista così!").
MEMORABILE: "La spada de fuoco!".

Venticello 3/08/09 12:19 - 63 commenti

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Esordio folgorante di Verdone, che raccoglie le fila dei suoi personaggi televisivi per dar vita ad un film "eterno", di una comicità che non tramonta grazie alla resistenza degli stereotipi di italiano proposti. Aiutato da Sergio Leone e da un ottimo cast di caratteristi a supporto, Verdone si divide nei personaggi del bullo, del tardo hippy (dove interpreta altri tre personaggi di contorno) e del timido Ruggero, dando vita a tre storie che ancora oggi strappano più di una sana risata. Imprescindibile.
MEMORABILE: A casa di Mario Brega; gli aneddoti di Enzo ai barellieri.

Brainiac 17/08/09 01:27 - 1083 commenti

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Quando avevo sedici anni scoprii il Punk. Fu amore a prima vista e per lunghi pomeriggi non feci altro che suonare "Anarchy in the UKk" chiuso nella mia stanza. Se la sento oggi, quella canzone, divento nervoso, non vedo l'ora che finisca. Non è una brutta canzone, è chiaro, ma per me ormai è usurata. La stessa cosa mi succede con questo film: lo adoro, ma le troppe visioni che ho accumulato mi hanno reso saturo. L'ho rivisto ieri e pur notando cose che prima mi sfuggivano (il rapporto col padre ora mi sembra più amaro e sottile), ho faticato non poco. Aspro.
MEMORABILE: "Bravo, buttace pure l'acqua...".

Vstringer 30/10/09 18:22 - 349 commenti

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Il trasformismo di Verdone, complice il lavoro di equipe alle spalle, funziona a meraviglia già dal primo film e la regia gli è strettamente funzionale: Enzo è un grande prototipo del coatto verdoniano, Leo il timido un po' stupidotto (che tornerà nel sequel), Ruggero è leggenda. Nota di merito per i comprimari, a partire dal magnifico Brega per proseguire con la giovane De Bernardi hippy indolente e sboccata, l'ansioso Ghiani, l'insicuro Scarpa e la bella spagnola Veronica Miriel strappata al Destape post-franchista.
MEMORABILE: "...a Nostro Signore! Santa Madonna, manco le bbasi del mestiere te ricordi!"

Franz 15/11/09 16:50 - 110 commenti

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Ho sempre preferito questo film al suo analogo (e probabilmente più noto) Bianco, rosso e Verdone: in entrambi troviamo il Verdone trasformista, ma il coatto puttaniere che annega nella sua solitudine di periferia, il timidone sfortunato oppresso da una famiglia che lo imprigiona e il tardo figlio dei fiori senz'arte né parte mi sembrano personaggi non solo più divertenti ma anche più poetici di quelli della seconda pellicola. Tre alienati metropolitani, sognatori e ingenui, in fondo buoni.
MEMORABILE: "Accidenti ar Ponentino!"; "Love, love, love"; "Ogni penna è un amplesso!".

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Nando 10/05/10 02:45 - 3806 commenti

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La carrellata di personaggi che Verdone offre, nel suo primo film, è antologica e meritevole. Figure nate nel cabaret e nella trasmissione televisa "Non Stop". Tre episodi miscelati fra loro che generano una serie di situazioni comiche e allo stesso tempo surreali, in cui il regista ed attore si mostra con efficace capacità. Leo, Ruggero, Enzo, Don Alfio, Anselmo ed il professore sono personaggi entrati a far parte della nostra vita. Nota di merito per il compianto Mario Brega, padre generoso e violentemente umano.
MEMORABILE: Nun ce stà er dottore, ce stà er dottorino... so cazzi sua...

Enzus79 25/07/10 11:47 - 2864 commenti

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Uno dei migliori film della commedia italiana e di Carlo Verdone. La sua espressività nei molteplici personaggi che ha interpretato è da Oscar, il contrario della trama che è invece un po' "molle". Brega è da citare. Si sente la "presenza" del maestro Morricone.

Mdmaster 2/10/10 15:13 - 802 commenti

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Nella povertà della commedia italiana moderna e la palese mancanza di attori capaci del trasformismo di Verdone, Un Sacco Bello rimane una punta nella filmografia del comico romano. Arricchito da suoi personaggi televisivi e non, più il mitico Mario Brega, ci si diverte e si segue con interesse le tragicomiche storie di Ruggero e compagnia: non macchiette, ma personaggi credibili e con una psicologia in cui è facile ritrovare comportamenti e difetti che vediamo ogni dì. La società italiana si specchiava nei film di Verdone.

Stefania 8/10/10 15:35 - 1599 commenti

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L'affascinante e disinibita straniera, il richiamo dell'avventura, l'infatuazione per tutto ciò che è "alternativo un sacco"... e, contemporaneamente, la dimensione familistico-paesana: il rione, la mamma, il prete, gli amici del bar, l'appartamentino comprato da papà. Tre personaggi che danno corpo e voce ad una Roma sospesa tra provincia e metropoli, una romanità non ancora televisiva, tra ostentato cinismo, ingenui stupori, servilismo furbetto e bonaria saggezza. L'episodio di Enzo è senz'altro il più vario nelle sue sfumature comiche, grottesche, malinconiche.

Boia93 28/12/10 15:59 - 9 commenti

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L' esordio cinematografico nei panni di regista per Verdone inizia nel migliore dei modi. Una commedia con una buona struttura; un po' troppo fragile è però la trama della storia, anche se è notevole la capacità di intreccio delle tre vicende. Tra i tre personaggi principali il mio preferito è Enzo, spaccone e ignorante, figura che purtroppo al giorno d'oggi dilaga tra le nostre città in chiave più cinica e superficiale.

Ilcassiere 15/01/11 15:09 - 284 commenti

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Un ottimo esordio alla regia per il giovane Carlo Verdone. Ma non è tanto la regia che colpisce quanto la straordinaria capacità di Verdone di disegnare ed interpretare sei differenti personaggi, tutti azzeccatissimi. Assistiamo così a tre storie differenti che si alternano sullo schermo e che conducono lo spettatore, tra grasse risate, sino alla fine del film. Molte le battute indimenticabili. Si vede che il ragazzo ha della stoffa...
MEMORABILE: In che senso?

Disorder 1/02/11 11:03 - 1416 commenti

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Buon esordio per Carlo Verdone in un film che è di fatto anche il prototipo di tutto il suo cinema per gli anni a venire. I personaggi sono sicuramente tra i migliori mai sfornati dall'attore romano (non a caso saranno ripresi spesso in futuro), a non essere ancora perfetti sono i tempi cinematografici, molto meglio affinati nel successivo, strepitoso Bianco rosso e verdone. Grande l'apporto dei comprimari: Mario Brega devastante, nota di merito anche alla fidanzata hippie di Ruggero (dirà due o tre battute, ma non si scordano). Comunque buono.
MEMORABILE: La sfuriata di Brega dopo che la fidanzata del figlio l'ha appellato come "fascio"!; l'indifferenza dei protagonisti allo scoppio della bomba.

Cotola 24/03/11 23:32 - 8998 commenti

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Notevole esordio cinematografico di Verdone che dà vita ad una riuscita galleria di personaggi che verranno poi ripresi (e parzialmente modificati) in altri suoi film successivi, con risultati inferiori. Come regista dirige in modo sobrio e lineare, come attore ci fa una gran bella figura, senza mai strafare. Piccola parte per un grande Mario Brega. Riuscito, dal ritmo elevato, risulta parecchio divertente anche a distanza di molti anni. Bella la colonna sonora che non potrebbe essere più morriconiana di così.

Dengus 11/05/11 16:32 - 361 commenti

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Dedicato a chi nel 1980 diceva che le gag televisive non possono avere successo su pellicola. Il film, con tre diversi stereotipi, ha funzionato, soprattutto nella parte di Enzo, mentre considero Leo, come il Mimmo del capolavoro (almeno per me) seguente, il più sterile e triste. Discorso a parte per Cristiano, che ha dalla sua un grandissimo Mario Brega (da solo vale il prezzo del biglietto)! Un film che regala scorci di quella Roma popolare e genuina che non c'è più, come purtroppo nemmeno quel Verdone. Stracult!
MEMORABILE: IL Dottorino!; i discorsi dei personaggi impersonati da Verdone a casa di Cristiano; Brega: "A zoccolè.. fascio a me? Ma se sono comunista così!"

Max92 15/05/11 11:38 - 104 commenti

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Un film-barzelletta, che colleziona una nutrita galleria di macchiette che tuttavia non riescono a emergere da questo loro status. Fu un grandissimo successo di pubblico e Verdone regista-attore-factotum venne accolto come una promessa del cinema italiano. Ma, visto a distanza di anni, "Un sacco bello" appare piuttosto stantio e in molti punti incline alla baraccata da avanspettacolo: il troppo stroppia. Nettamente inferiore al successivo Bianco, rosso e Verdone. Bravissimi comunque tutti gli attori, Brega ed Iris De Bernardi in primis.
MEMORABILE: Il duetto tra Leo (Verdone) e la venditrice di noccioline dello zoo (Crostona).

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Giùan 1/11/11 12:14 - 4528 commenti

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Erano gli anni degli esordi sfavillanti nel panorama comico italiano: Moretti, Troisi, Nichetti e tra loro, particolarmente portentoso, questo Verdone "scortato" da grandi vecchi come Leone, Morricone, Benvenuti/De Bernardi. Carlo, pur muovendosi in una cornice classica, mostra già una sua precipua idea di cinema e si mostra capace di dirottare originalmente in pellicola il proprio successo televisivo. C'è, in Un sacco bello, l'energia pura di chi crede sinceramente in quel che fa. Fenomenologica performance di Brega, ma strepitoso pure il sottotraccia Scarpa.
MEMORABILE: Uno per tutti: il grande monologo della "Spada de foco" di Brega, capace di farmi scompisciare al solo pensarci.

Ellerre 20/12/11 23:24 - 89 commenti

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Esordio ottimamente riuscito di Verdone, che grazie anche alla supervisione di Sergio Leone ci regala una commedia dal retrogusto amaro ormai leggendaria. Le maschere utilizzate, già ben collaudate in tv, una volta approdate sul grande schermo tengono con grande efficacia. Da non sottovalutare l'eccellente sostegno musicale di Morricone che, nonostante non avesse già più lo smalto dei tempi migliori, interpreta come solo lui sa fare certe sottili sfumature delle storie.

Motorship 18/06/12 17:47 - 585 commenti

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Memorabile film di esordio di Carlo Verdone attore e regista. Seppur supportato da un professionista del calibro di Sergio Leone, Verdone dimostra di sapersela cavare anche dierto la macchina da presa, oltre che dinanzi. Ottima caratterizzazione dei personaggi da parte dello stesso Verdone, dal bullo Enzo al timidone Leo passando per Ruggero l'hippie senza scordare i personaggi di contorno (sempre interpretati da lui): Padre Alfio, il professore e lo zio col "tic". Verdone propone una comicità innovativa e priva di volgarità. Memorabile Mario Brega.
MEMORABILE: Monologo di Mario Brega sulla "spada de foco"; "A zoccolè.. io so communista così!!!"; Enzo che racconta gli incidenti che ha visto ai barellieri.

Markus 4/07/12 09:41 - 3680 commenti

I gusti di Markus

Dopo il debutto (e relativo successo) come cabarettista sulla Rai negli anni 1977/79, Verdone si cimenta - quasi naturalmente - nella sua prima opera cinematografica, che ovviamente riprende quello che sapeva fare allora: sapersi giostrare nella caratterizzazione di svariati personaggi caratterizzati da usi e costumi di quel tempo in cui molti, probabilmente, si saranno anche identificati. Il film ha fatto storia perché semplicemente diverte (pur con qualche momento di stanca). Mario Brega "nuovo" comico è il valore aggiunto.

Homesick 19/11/12 16:52 - 5737 commenti

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Il debutto dietro la macchina da presa di Verdone avviene nella commedia burina – ma con un occhio nostalgico all’Emmer di Domenica d’agosto – ed esterna le proprie virtù nello studio del macchiettismo a tutto tondo (fisicità, gergo, tic, abbigliamenti) attraverso i sei personaggi interpretati dal fregoliano attore-regista. Meno bene la sceneggiatura: poco originale, mancante di compattezza e infiacchita da dialoghi logorroici fini a se stessi. Nei ruoli secondari risaltano gli umoristici disegni di Scarpa (l’amico malaticcio), della caliente Miriel e del post-leoniano Brega.
MEMORABILE: La vestizione di Enzo e la sua macchina superaccessoriata.

Panza 14/01/13 15:38 - 1834 commenti

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Per il suo esordio al cinema da regista e attore Verdone si sdoppia in tre personaggi che testimoniano il versatile istrionismo del comico romano. Le storie narrate come episodi incrociati funzionano solo a tratti risultando fragili e poco incisive rispetto alle gag. Gli episodi più riusciti son quelli con Enzo (un tamarro on the road) e con Ruggero (Brega è fenomenale nel convivio casalingo). Meno riuscito Leo. Imperfetto, ma importante per comprendere il travolgente successo di Verdone. Battute abbastanza divertenti.

Samuel1979 16/01/13 13:04 - 546 commenti

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Al suo esordio Verdone, oltre a rivelarsi un eccelso attore, si dimostra anche abile come regista, dote che sarà il suo tratto distintivo negli anni a venire. L'attore romano mette in scena personaggi ben collaudati in anni di cabaret, fra tutti il prete e Leo (il ragazzo ingenuo); memorabili e degne di nota le partecipazioni dell'immenso Brega nel ruolo di un padre "esagitato" e della Miriel.
MEMORABILE: Ma 'n padre pò avè un fijio così, senza 'na casa, senza 'na famijia, co 'e pezze ar culo, ai semafori a chiede l'elemosina?!...

Jandileida 14/02/13 14:53 - 1558 commenti

I gusti di Jandileida

Opera prima di Verdone entrata, a ragione, nell'immaginario collettivo e ormai impressa indelebilmente nella memoria di tutti: l'attore e regista, nonostante riproponga sul lungo alcuni suoi personaggi televisivi, costruisce (anche grazie all'indimenticabile colonna sonora di Morricone) una pellicola fresca e sincera in cui la malinconia si mischia con grazia alla risata in quello che è un esercizio che riesce a pochi. In più, per me, la Roma d'agosto è un luogo della memoria, il posto dove mi sento a casa. Grandissimo Brega.
MEMORABILE: "...E mi vado a lavare le mani come Pilato davanti a..." "...A nostro signore, santa Madonna, manco le basi der mestiere te ricordi... ma che cazzo, Arfiooooo".

Liv 19/07/13 23:50 - 237 commenti

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Il primo film di Verdone è quello che ancora preferisco. Le sue macchiette sono irresistibili e il film è molto ben fatto, una specie di addio alla commedia italiana. I personaggi sono ben trattegiati, in modo originale, fresco, senza quella preoccupazione che Verdone in seguito avrà per fare "buoni film". Sono personaggi più o meno datati, ma è sempre divertente rivederli e riandare a un tempo ormai lontanissimo. Come, ma ben più che nella migliore commedia italiana, l'amaro della sconfitta sommerge infine i tre interpreti principali senza appello.
MEMORABILE: Guarda per aria... "'n che senzo?"

Ramino 27/10/13 13:07 - 127 commenti

I gusti di Ramino

Riuscita trasposizione cinematografica dei suoi migliori personaggi televisivi. Nonostante sia alle prime armi (ma seguito dai migliori professionisti dell'epoca), Verdone riesce a confezionare un prodotto gradevole, quasi unico nel suo genere, assieme al successivo Bianco rosso e Verdone. La capacità di Verdone di calarsi a suo agio nei vari personaggi è notevole come del resto le loro battute, che rimarranno memorabili per molto tempo. Tra i comprimari svetta il grande Brega, con la sua micidiale romanità.
MEMORABILE: Enzo che racconta i suoi aneddoti nel cortile dell'ospedale e la sua agenda telefonica (Stadio Olimpico - Olimpico Stadio); L'episodio a casa di Brega.

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Corinne 28/10/13 19:21 - 420 commenti

I gusti di Corinne

Caratteristica fondamentale del cinema di Verdone è la sua innata abilità nel rappresentare la società del momento attraverso personaggi caricaturali all'estremo ma straordinariamente verosimili, coinvolti in vicende dal retrogusto amaro. Al suo esordio tale abilità risulta già evidente. Un susseguirsi di battute, personaggi e situazioni che passeranno alla storia, senza spazio per uno sbadiglio che sia uno, sullo sfondo di una Roma verace e deserta. Davvero un ottimo film, da vedere e rivedere.
MEMORABILE: La frasca e la spada di fuoco; Enzo che intrattiene gli infermieri con i suoi racconti.

Almicione 17/12/13 21:40 - 764 commenti

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Commedia volgare a tratti soporifera e fastidiosa (e ciò è inaccettabile per il genere comico), ma soprattutto grossolana; d'altronde questo è quello che vuole il pubblico e lo si può vedere ancora oggi con Zalone e simili. Parlare di una qualsiasi critica è irrisorio quasi quanto parlare di un fine artistico: ogni situazione sociale viene così estremizzata, sterotipata e banalizzata che potrebbe soltanto suscitare il riso, anche se sarebbe un riso "infimo". Molto lontani dal Moretti e dall'Allen degli anni '70. Riassumendo, un sacco brutto.

Modo 16/02/14 23:02 - 948 commenti

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Ottimo esordio di Verdone. La stoffa si vede subito. Personaggi riuscitissimi e col tempo modellati per altri film che ne faranno un marchio di fabbrica. Sergio Leone l'ha supportato e ci ha visto bene. Divertentissimo ancora oggi. Non manca lo spaccato dell'Italia primi anni 80.

Gabrius79 26/03/14 22:14 - 1420 commenti

I gusti di Gabrius79

Buon esordio di Carlo Verdone al cinema con un film simpatico e discretamente curato e nel quale interpreta memorabili personaggi suoi cavalli di battaglia. A fare da cornice a tutto ciò troviamo un bravissimo Mario Brega e gli altrettanto gustosi Renato Scarpa e Isabella De Bernardi. Vero è che ogni tanto la trama si indebolisce, ma è una pellicola entrata nella storia del cinema italiano.

124c 12/08/14 13:55 - 2911 commenti

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Debutto cinematografico di Carlo Verdone, allora cabarettista tv ed eccellente trasformista. Prende dal cassetto il figlio (dei fiori) di papà, il ragazzotto ingenuo dagli occhi all'insù e il borgataro romano in cerca d'avventure sexy a Cracovia e ci costruisce un film a tre episodi veramente riuscito. Si ride a crepapelle; non solo grazie a Verdone ma anche a Mario Brega (non per niente produce Sergio Leone), che fa del suo padre "comunista così" una caricatura talmente riuscita da travolgere tutti. Indimenticabile la Marisol di Veronica Miriel.

Ultimo 14/09/14 14:45 - 1652 commenti

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L'esordio cinematografico di Verdone come protagonista e regista è di quelli che non si dimenticano. L'attore ci regala in tre episodi tutta la sua vena creativa e i tre personaggi che interpreta sono cuciti sulla sua pelle e sono la sorgente del suo successivo repertorio. Insomma, il Verdone che tutti conosciamo proviene da qui. Immancabile.
MEMORABILE: Brega urla contro alla ragazzina che non è fascista (e lo fa in un modo tutto suo, indimenticabile).

Pessoa 18/09/14 20:42 - 2476 commenti

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Verdone disegna i caratteri del suo cinema in una miriade di personaggi ormai parte della cultura popolare. Dalla sua un'assoluta mancanza di volgarità, una regia attenta e un metodico lavoro sul personaggio. Fondamentale l'apporto di caratteristi come Brega, Scarpa e la Sora Lella. Belle musiche di Morricone, mentre l'ombra lunga di Sergio Leone si sente positivamente su tutto il film. Nonostante le incertezze dell'opera prima un gran bel film, fra i migliori del regista.
MEMORABILE: "Annate annate tanto ve ripijo a tutti" (Verdone sull'autostrada mentre Scarpa a terra si contorce per il dolore).

Vitgar 22/11/14 11:42 - 586 commenti

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Sembra il prodotto di un regista navigato e invece è il primo film di Verdone, che evidenzia tutta la sua intelligenza, buon gusto e la bonaria visione del genere umano. I personaggi dei tre episodi sono eccellenti anche perché incarnano realtà molto diverse tra loro. Verdone li interpreta in maniera perfetta regalando momenti di grande cinema. Collerico e divertente come sempre Mario Brega. Colonna sonora di Morricone, il tutto con il placet di Sergio Leone.
MEMORABILE: La rubrica del telefono del coatto che vuole andare in Polonia.

Trivex 15/12/14 10:48 - 1738 commenti

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Colpaccio di Verdone. Regista e interprete di una commedia sostanzialmente divertente, anche se non mancano accenni malinconici e amarognoli, in pieno trend di fine decennio 70 (riscontrabili anche in alcuni prodotti dei primi 80s). Capolavoro assoluto è la riunione di famiglia, per riportare all'ovile la pecorella alternativa smarrita. Ma notevoli anche gli altri personaggi e le loro vicende, gestite con grande talento e ottimo senso "commerciale" (il cinema buono piace e fa botteghino!). Un ferragosto di fuoco al quale non manca neppure la sua bomba.
MEMORABILE: Tutti momenti del personaggio "alternativo"; Durante il viaggio in macchina, mentre il "bello" guida muovendosi a ritmo, l'altro inizia a star male.

Special 9/02/15 14:07 - 21 commenti

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Strepitoso esordio di un grandissimo talento del cinema italiano che, aiutato anche dall'equipe del padrino Leone, confeziona uno splendido affresco divenuto ormai un classico. Anche il periodo aiuta, quel mondo sul finire dei settanta che ne impreziosisce ancor di più il valore intrinseco, ma il talento di Verdone è purissimo. Film bello perché vero, sincero, anche un po' caciarone (molte le imperfezioni tecniche ma si perdonano, visto l'esito finale, riuscitissimo). I tre episodi sono egregiamente equilibrati, difficile stabilire il migliore.
MEMORABILE: Gli assoli di Brega e la molteplice poliedricità di Verdone.

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Stelio 6/04/15 21:52 - 384 commenti

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Eccellente esempio di comicità sociale ed esordio spettacolare del Verdone regista. Nonostante le caricature e i toni comici della scena, in qualche frangente si nota già la malinconia che l'autore mostrerà nei suoi lavori futuri. Il tema scritto da Morricone è tanto semplice quanto memorabile, le caratterizzazioni oltre ogni limite del certosino. Un momento di storia della commedia italiana.

Parsifal68 22/04/16 11:07 - 607 commenti

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Esordio scoppiettante di Carlo Verdone, che porta sullo schermo una galleria di personaggi già proposti con successo nei suoi precedenti sketch televisivi. Grazie all'aiuto di Benvenuti e De Bernardi alla sceneggiatura, il film acquista quella verve necessaria affinché tre episodi che si intrecciano tra loro risultino simpatici e frizzanti. In tutti e tre però il finale lascia un retrogusto amarognolo (e forse è anche questo un punto a favore del film).

Il Dandi 29/06/16 11:12 - 1917 commenti

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Clamoroso esordio di Verdone che, forte del successo televisivo delle sue caricature, impone con prepotenza la sua cifra eccessiva (di cui mi domando quanto sia comprensibile oggi la portata) e allo stesso tempo incide (senza saperlo?) uno spaccato epocale (dal gergo sdoganato dal titolo alla bomba scoppiata nel finale). Interpretazioni di culto e confezione assai pregevole (elegante l’intreccio dei diversi episodi), grazie anche alla supervisione alla regia di Sergio Leone e alle musiche di Morricone.
MEMORABILE: I pulsanti della Fiat Dino truccata di Enzo: "Voi la musica? Music! Voi beve? Drink! Voi fuma'? Smoke! Te la voi sbraga'? Fuck!"

Il ferrini 12/07/16 10:44 - 2337 commenti

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Si percepisce la mano di Leone già dal primo carrello verso la porta del bagno, dal quale esce - in una nube di vapore - Enzo il "coatto" (Ivano in Viaggi di nozze, Moreno in Grande grosso e... Verdone). Da lì in avanti ogni scena di questo film è cult, grazie anche a Brega, padre dell'hippie "Ruggero", personaggio esilarante in coppia con la brava De Bernardi (un peccato che abbia lasciato il cinema così presto). La riunione che vede presenti nella stessa stanza quattro differenti "Verdoni" (Ruggero, suo fratello, il professore e il prete) è storia.
MEMORABILE: "Nun c'è nessuno! Ma chi ci deve esse'? Vabbè, allora è pieno di gente. Ma scherzo, scherzavo!"

Alex75 22/07/16 09:24 - 876 commenti

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Verdone approda al cinema con un’opera prima che ne esalta la capacità di calarsi in una serie di personaggi a tutto tondo (in parte ripresi anche in seguito), dalla notevole forza comica ma con una vena malinconica (sottolineata dalle musiche di Morricone). L’attenta produzione di Leone, la collaborazione di Benvenuti e De Bernardi nonché il fascino della Roma agostana fanno il resto. Buono anche il parterre di comprimari, con menzione d’onore per l’ex cattivo leoniano Mario Brega.
MEMORABILE: Il burino Enzo; Il “compagno” Brega; “In che ssenzo?”; Il finale con Leo.

Thedude94 9/01/17 01:57 - 1084 commenti

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Commedia brillantissima del Verdone classico nei panni dei suoi personaggi principali, che vivono in una Roma caotica, al passo coi cambiamenti sociali di tutti quegli anni. Ottimi i personaggi secondari, che seguono perfettamente le esilaranti performance del comico romano. Verdone è bravo anche nella scelta delle riprese ed è originale nell'inserire in una sola stanza ben 5 suoi personaggi iconici, ognuno con la propria impronta caratteristica. Risate garantite.
MEMORABILE: "Nun vojo manco sapè n'annate a dormì... me vengono li brividi!!!" (Padre di Ruggero)

Jdelarge 16/12/17 00:17 - 1000 commenti

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Bello, come da titolo, soprattutto per l'atmosfera che riesce a creare grazie a un Verdone in grande spolvero capace di far ridere, sia che faccia la parte del cafone volgare, sia che faccia quella dell'ingenuo "mammone", con una comicità spontanea e delicata da ricercare in ogni gesto o esclamazione. Non tutti gli sketch funzionano (soprattutto quelli del Verdone hippy) ma, alla fine, trionfa la grande sensibilità del regista-protagonista che abbozza un mirabile ritratto della solitudine. Morricone aiuta.

Magi94 30/12/17 13:47 - 944 commenti

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Non mi ha fatto impazzire. Sembra fatto apposta per dar libero sfogo a Verdone, come se papà e amico Sergio (le vicende della produzione sono note) gli abbiano deciso di regalare un bel teatrino dove divertirsi. I personaggi che crea sono comunque riusciti (a parte l'hippy, caricaturale fino al fastidio), ma sembra sempre un ritratto fino a se stesso e prova ne è che le risate latitano tranne in un paio di occasioni. La parte migliore è proprio il ricordo che lascia dei personaggi: il burino Enzo, il mammone Leo e l'eccezionale Mario Brega.

Daniela 14/01/18 22:20 - 12606 commenti

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Tre storie nella Roma ferragostana: il bullo in partenza verso vacanze all'imbrocco nei paesi dell'Est, un hippy comunardo che il padre vorrebbe far rientrare a casa, un mammone alle prese con la turista spagnola bella e disinibita. Verdone si fa in cinque per quest'esordio registico definito allora promettente. Con senno di poi, promesse in buona parte mantenute, anche se il regista/attore è rimasto, sulla scorta del grande successo ottenuto, quasi prigioniero delle maschere presenti in questo film, tutt'ora godibilissimo ed importante nella storia della commedia italiana.

Didda23 18/09/18 09:38 - 2424 commenti

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Verdone è un fiume in pieno di idee e di energia, però non riesce del tutto a incalanare questo immane sforzo in una omogeneità narrativa che avrebbe reso la pellicola molto più interessante di una mera serie di sketch appiccicati fra loro. Questo mastodontico difetto rende l'opera via via meno intensa (anche comicamente) e fa affiorare uno strano effetto del tipo "il troppo stroppia" che vien ben presto a noia. I personaggi sono vincenti (infatti con qualche variazione verranno pure riproposti in futuro) ed eclissano un cast poco in parte (eccetto Brega).
MEMORABILE: I preparativi per il viaggio in Polonia; La visita al parco; I tentativi di Brega di capire il figlio.

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Paulaster 6/11/18 10:19 - 4375 commenti

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Ferragosto a Roma ricco di imprevisti per tre personaggi. Commedia che non punta alla risata, in cui Verdone dà un’identità alle sue interpretazioni: agrodolce il più delle volte, con un velo di cinismo (all’ospedale). Buone le intersezioni tra le storie con piccolo aiuto dai comprimari. Nel dettaglio Enzo lo spaccone è antesignano del coatto moderno, l’hippy risulta figlio dei tempi e lo svagato mostra una sincerità di fondo. Conclusione che Sergio Leone definì “chapliniana”. Tema di Morricone un filo malinconico.
MEMORABILE: Il palo della morte; Brega il comunista con due pugni alzati; L’agendina vuota senza amici.

Caveman 3/12/18 07:40 - 523 commenti

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Esordio per Verdone che caratterizza tre personaggi meravigliosi! Un film che spacca il secondo e non gira mai a vuoto! Ritmo giusto, battute folgoranti (Brega e la riunione con il figlio ritrovato in mezzo ad altri strampalati e divertentissimi personaggi) e personaggi secondari che diventano veri e propri protagonisti con la caratterizzazione perfetta. L’inizio del mito di Verdone che ancora oggi non sbaglia un colpo dimostrandosi il migliore, in Italia. Brega fantasmagorico!
MEMORABILE: Enzo che cerca un “collega” mediante agendina.

Samdalmas 24/08/19 17:15 - 302 commenti

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Notevole esordio per Carlo Verdone che porta al cinema alcuni personaggi lanciati in tv. Girando in una Roma agostana quasi sparita, il regista/attore intreccia con buon gusto varie storie. Tra i momenti migliori l'incontro del fricchettone Ruggero con il padre manesco (un impagabile Mario Brega). Il coatto Enzo mette tristezza, nella sua estrema solitudine. Non mancano alcune ingenuità tipiche del primo film ma il talento c'è tutto. Musiche malinconiche di Morricone.
MEMORABILE: Il palo della morte: "A me fascio? Io fascio...?".

Bruce 26/09/19 11:15 - 1007 commenti

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Brillante esordio alla regia e da attore protagonista di Carlo Verdone. In sostanza porta al cinema alcuni personaggi comici già visti in televisione e li rende interpreti di tre diversi episodi intrecciati, semplici ma ben congegnati. Si ride, spesso, con la tipica vena melanconica del bravo comico romano e che ritroveremo in quasi tutti i suoi film. Ormai un classico della commedia italiana.

Tomastich 3/03/20 09:24 - 1255 commenti

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Possibile che uno dei film più comici degli anni '80 sia allo stesso tempo uno dei film più tristi e malinconici? Verdone dimostra, per la prima volta dietro (e davanti) la MDP, di essere un talentuoso, un virtuoso, una maschera del nuovo cinema italiano. La scena di Ruggero con i vari personaggi - tutti interpretati da Verdone - è perfetta nel montaggio e con un Brega in crescendo; Enzo il Bullo, ormai, è archeologia sex-industriale, Mimmo è una dolce e innocua proiezione del torrido ferragosto romano. Morricone a livelli altissimi!

Minitina80 23/03/20 15:39 - 2976 commenti

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Fin dall’esordio la poetica di Verdone appare chiara e ben definita, dimostrando una capacità di indossare maschere fuori dal comune. L’unicità e il talento risiedono nell’essere un comico in grado esprimersi attraverso storielle dalla base triste e malinconica. In fondo ognuno dei personaggi interpretati è un perdente o un disadattato che subisce emarginazione e vessazioni. Ciò nonostante, si ricordano le battute e la gestualità di Enzo, l’ingenuità di Leo e il vocione di Ruggero. Come non ricordare, poi, l’esuberanza di Mario Brega.
MEMORABILE: Il “fischio” di Morricone.

Mickes2 5/04/20 02:33 - 1670 commenti

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Embrionale esordio di un Carlo Verdone in piena forma che imprime fin da subito (sicuramente supportato da eccellenti maestranze) modus operandi e tratti distintivi che lo renderanno, in futuro, tra i più stimati arcieri della storia del cinema italiano. Spicca su tutti, nella sua apparente superficialità, il personaggio dell'irriducibile Enzo. Nota di merito per il mitico Mario Brega!
MEMORABILE: Enzo che sfoglia la rubrica nell'affannosa ricerca di un compagno di viaggio.

Pinhead80 9/05/20 12:52 - 4715 commenti

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Folgorante esordio alla regia per Carlo Verdone che interpreta sei personaggi entrati nel mito della commedia italiana. Si passa dal tamarro Enzo al pacioccone Leo, per arrivare all'apoteosi con l'hippie Ruggero. Tre storie che non fanno solamente ridere ma che ci mostrano anche personaggi fondamentalmente soli e spaesati in un mondo che sembra sfuggir loro di mano. Verdone dal canto suo ha l'illuminazione di cercare come spalla un grandissimo Mario Brega, che dà il meglio di sé nel cercare di redimere il figlio.

Victorvega 16/05/20 00:03 - 501 commenti

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Esordio straordinario quello di Verdone al cinema; mette in scena tre rappresentazioni di carattere tratteggiando tre diversi personaggi (in verità di più, si veda l'episodio del figlio dei fiori) caratterizzati benissimo e con battute rese celebri che han retto benissimo la prova del tempo. Puntare su di lui evidentemente era una scommessa vincente, visti i nomi che lo hanno accompagnato (dal produttore Leone a Morricone). Tutto è reso al meglio e il film alterna momenti di puro divertimento a momenti di autentica poesia.
MEMORABILE: La spada de foco.

Camibella 9/06/20 00:01 - 277 commenti

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Esordio fortunato e convincente per Carlo Verdone, che porta sullo schermo una vasta galleria di personaggi già proposti in precedenti programmi televisivi. Il regista romano è geniale a ricamare su di essi tre storie divertenti e dai tempi comici perfetti, contornandosi di attori che gli reggono egregiamente il gioco. Su tutte però grava un finale amarognolo che sa di solitudine ampliato ancor di più da una città svuotata dal Ferragosto. 

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Rambo90 12/07/20 16:18 - 7661 commenti

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Un esordio folgorante, in cui Verdone mostra subito le sue doti istrioniche sdoppiandosi in ben sei personaggi (tre principali e tre di contorno). Anche in sede di sceneggiatura mostra già una certa vena malinconica, nel segmento dedicato a Leo, il più riuscito di tutti e che ingenera tenerezza e compassione nello spettatore. Si ride molto, anche grazie al fondamentale apporto di Mario Brega come caratterista e ad alcune smargiassate nei duetti con Scarpa. Fondamentale la colonna sonora "fischiata" di Morricone. Cult.

Siska80 13/09/20 12:24 - 3714 commenti

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Esordio brioso e genuino di Verdone alla regia e nelle vesti di sei personaggi che incarnano l'italiano medio. I tre principali sono: Enzo (che veste e si pettina come Tony Manero) e la sua smania del viaggio in Polonia; Leo (riproposto come Mimmo e con qualche variante nel film successivo), impacciato e ingenuo; Ruggero, l'indolente "figlio dei fiori". Ritmo, gag a raffica, caratteristi simpatici (tra tutti Mario Brega, che qui appare col suo vero nome) e un finale a sorpresa un po' amaro che fa riflettere sull'incoercibilità della natura umana.
MEMORABILE: L'acceso confronto tra l'hippie, il padre e don Alfio.

Silvestro 3/02/21 23:40 - 357 commenti

I gusti di Silvestro

Esordio alla regia di Verdone che porta in scena una commedia frizzante e piena di spunti. Il lavoro del comico romano riesce a regalare grandi risate, a lasciare nel nostro immaginario figure iconiche e a graffiare quanto basta con una critica sociale velata ma non troppo. Le musiche di Morricone danno sempre quel tocco in più, la sceneggiatura tiene botta, Verdone riesce a dare corpo a una miriade di personaggi senza mai stancare. Per Verdone regista un esordio davvero coi fiocchi!
MEMORABILE: L'interpretazione di Mario Brega.

Ira72 2/08/21 15:50 - 1305 commenti

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Vero, autentico, unico nella sua semplicità. Il Verdone che interpreta personaggi tratti dalla vita reale, con i propri limiti e assurdità, facendo ridere di gusto o sorridere amaro, resterà nell'Olimpo cinematografico. Questo film in pieno stile anni 80 ne è l'esempio e Verdone mette in scena alcune delle figure più riuscite. Da Ruggero (il figlio di papà hippie con visioni new age) a Enzo (il coatto un po' solo che cerca una spalla per affabulare polacche), fino a Leo (un tenero e ingenuo bamboccione, ancora attaccato alla gonna di mammà). Da rispolverare perché sempre attuale.

Androv 18/04/22 11:25 - 194 commenti

I gusti di Androv

Incredibile prova attoriale di Carlo Verdone, alle prese con personaggi unici e riuscitissimi. Ruggero, Don Alfio, Leo, Enzo, professore, Anselmo... irresistibili quasi tutti i siparietti, se non fosse per una certa ripetitività nell'episodio con Leo e Marisol, ma il montaggio riesce a spezzare le diverse vicende offrendo una buona varietà. La scena del soggiorno e dell'ospedale sono da antologia. Verdone fresco, creativo, giovane e fenomenale, superatosi nei film a personaggi.

Anthonyvm 9/08/22 15:25 - 5615 commenti

I gusti di Anthonyvm

L'esordio registico di Verdone è anche uno dei suoi lavori più caratteristici e iconici. La struttura a episodi dello script (ripresa più volte all'interno della filmografia di Carlo) offre all'attore uno spazio idoneo per plasmare alcune delle macchiette più riuscite della commedia nostrana, tutte da lui interpretate, immortalando la prova tangibile delle sue capacità trasformiste: dal coatto Enzo all'hippy Ruggero "Cioè" Brega, dall'ingenuo Leo (impossibile da non amare) a un tris di loquacissimi comprimari. Divertente e sottilmente tragico, ma l'anno successivo andrà pure meglio.
MEMORABILE: Jeans con l'ovatta; Penne biro e calze; Leo quando riflette; "In che senso?"; Le particolari "attenzioni" del guru; Marisol nella vasca dei pinguini.

Noodles 18/04/23 08:15 - 2196 commenti

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Il primo mitico film di Carlo Verdone offre la possibilità all'attore romano di mostrare tutto il suo istrionismo, interpretando diversi personaggi. I tre protagonisti sono indimenticabili, anche perché pensati perfettamente e messi in scena in maniera impeccabile. Al gran successo del film contribuiscono i personaggi di contorno, tra cui non si può non citare un grande Mario Brega. Film stracitato e cult da subito, non lesina riferimenti e critiche all'Italia di allora, che poi è quella di oggi. Ottimo il main theme di Morricone. Impossibile non guardarlo.

Diamond 17/01/24 10:17 - 134 commenti

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Al di là degli evidenti meriti comici si può leggere "Un sacco bello" come l'accorato racconto di tre perdenti di periferia: Il coatto amaramente solo che fa il duro per tirare avanti (la storia migliore); il figlio medio borghese senza arte né parte che si fa ammaliare da un santone; il bamboccione mai cresciuto perché troppo legato alla madre castrante (la storia meno riuscita). Il tutto immortalato dal miglior Verdone in assoluto (ma c'è lo zampino di Leone). Brega mostruoso, comprimari adeguati, colonna sonora sottovalutata.
MEMORABILE: Brega; Le telefonate di Enzo; Enzo con i portantini; Il fischio di Morricone.

Superding 15/03/24 16:46 - 24 commenti

I gusti di Superding

Prova d'esordio da registattore di Carlo Verdone, che per l'occasione si fa in tre (protagonisti) più altri tre (spalle) e scatena un sorriso dopo l'altro nelle circostanze più diverse. Per chi non ha vissuto "in diretta" l'inizio degli anni '80 a Roma, tre quadri umani surreali - che si toccano giusto all'inizio - spruzzati di dettagli verosimili. Si ride tanto, per fortuna, praticamente per 90 minuti (tranne quando Marisol rovina tutto): film ben concepito - senza cadere nei rischi che corrono i film a episodi - e scritto con mestiere. Gradevole e da rivedere.
MEMORABILE: La colonna sonora di Morricone, fischio incluso; Mario Brega, per ogni parola e gesto; "io t'avevo telefonato per sapé come t'eri messo pe' Feragosto"
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  • Curiosità Roger • 8/08/14 13:16
    Fotocopista - 2923 interventi
    Isabella De Bernardi, che nel film interpreta Fiorenza, è la figlia di Piero De Bernardi, sceneggiatore del film. Verdone la incontrò a casa dello sceneggiatore mentre lavoravano al film: sentì Isabella litigare con la sorella maggiore e rimase colpito dalla sua parlata in romanesco strascicata e indolente: era perfetta per la parte...

    Fonte: extra DVD
  • Curiosità Zender • 7/07/16 17:39
    Capo scrivano - 4 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Curiosità Il Dandi • 25/07/19 19:33
    Segretario - 1488 interventi
    In tutte le locandine il personaggio di Enzo (quello al centro) appare vestito da biker (con giubbotto e stivali da moto, sciarpina bianca e un casco in mano) mentre nel film sembrerebbe a prima vista non esserci alcun riferimento né a una sua eventuale motocicletta né ad altri accessori correlati.

    Anche in una fotobusta d'epoca si vede un fotogramma (o una foto di scena) in cui effettivamente Verdone posa da Enzo con lo stesso look delle locandine ufficiali:



    A guardar bene, invece, l'immagine in questione (Enzo vestito da biker) è effettivamente presente nel film, come gigantografia di sé stesso appesa a una parete del suo appartamento:



    Aggiunge Fedemelis (grazie per i fotogrammi): Comunque la foto appare anche in parte nella "zona cucina" dell'appartamento. Inoltre per un breve istante possiamo vedere anche una moto e un casco nero appeso.

  • Discussione Maxspur • 29/03/20 18:24
    Galoppino - 208 interventi
    Nelle scene iniziali quando Ruggero e Fiorenza distribuiscono opuscoli informativi tra gli automobilisti ce n'è uno che possiede il vetro elettrico più veloce della storia.
  • Curiosità Fedemelis • 14/05/20 07:11
    Fotocopista - 2137 interventi
    La copertina del fumetto appeso nell'armadio alle spalle di Enzo (Verdone) è il numero n. 23 di Tarzan Gigante uscito nell'aprile 1976:

  • Curiosità Fedemelis • 7/09/20 07:00
    Fotocopista - 2137 interventi
    Il giornale che legge il portantino dell'ospedale dove Enzo (Verdone) porta il suo amico malato è Il Messaggero di Roma del 9 agosto 1979. La scena è quindi stata girata non prima di quella data, coerentemente con l'ambientazione del film (il 15 agosto Enzo e Sergio dovevano stare a Cracovia):

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images53/saxo1.jpg[/img]

    Meglio ingrandire un po' il giornale, perché il fatto che sia piegato può trarre in inganno:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images53/saxo2.jpg[/img]
    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images53/saxo34.jpg[/img]
  • Curiosità Lucius • 7/07/21 00:39
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dall'Archivio cartaceo Lucius, un ulteriore flano originale del film:

    [img size=150]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images57/saccob.jpg[/img]
  • Discussione Striscia • 13/07/21 15:15
    Galoppino - 61 interventi
    Blasco83 ebbe a dire:
    La scena dove Mimmo(Verdone) chiama Marisol, il parcozoo e' la stessa location usata nel film Bodyguard(Vanzina) nella scena dove Pecora(Boldi) scopre chi deve scortare,(Falchi).
    Mimmo chi?

  • Discussione Striscia • 8/09/21 11:13
    Galoppino - 61 interventi
    Willer72 ebbe a dire:
    Signori, buonasera...gentilmente, sapete il nome del terzo infemiere nella scena dell'ospedale? Uno è Luciano Bonanni, quello col cappellino è Alfredo Ciarpelloni. mi manca il terzo...inoltre, se qualcuno conosce il nome dell'amico di Martucci Ennio. Grazie per la collaborazione.
    L'interprete dell'amico di Martucci si chiama Giuseppe Romano. Non so altro.

  • Discussione Zender • 3/06/22 09:04
    Capo scrivano - 4 interventi
    Lorenzo1970 ti ho portato il post in location segnalazioni dove si era appunto già parlato dell'interno.
    Ultima modifica: 3/06/22 09:04 da Zender