Carriers - Contagio letale - Film (2009)

Carriers - Contagio letale
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/11/09 DAL BENEMERITO BRAINIAC
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Daniela 27/06/10 18:46 - 12672 commenti

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Horrorino apocalittico di quelli economici che, volendo, si possono girare con due soldi e la collaborazione di parenti ed amici: il che non è affatto un handicap, dato che ci sono capolavori nati così, a patto però di avere idee e grinta. Invece Pastor si limita a declinare stancamente l'assunto "homo homini lupus" mettendo in scena personaggi di rara antipatia (Pine recita un tizio dal Q.I. presumibilmente negativo) che si comportano da stronzi patentati, il tutto alternato a ricattatori filmini amatoriali, girati come al solito come neppure il peggiore dei dilettanti farebbe.
MEMORABILE: Il padre che deve accompagnare la bimba malata alla toilette

Schramm 8/04/10 11:28 - 3495 commenti

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Certo che per un film on the road non sapere che strada prendere è un triste paradosso. Se poi aggiungiamo che prende parassitariamente "vita" da un Right at your door (senza riuscire a rilanciarne un micron della melancholia), si fa presto a tirare lo sciacquone. Diremo infine che un wannabe horror tutto guaine e profilassi era impossibile da sentire.

Brainiac 4/12/09 18:57 - 1083 commenti

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Carriers è un film soporifero, senza un reale crescendo, senza effettivi distinguo da quanto s'è visto in ambito: virus pestilenziale che flagella l'umanità. On the road risaputo, che vorrebbe pure il merito di rivelarci che la pietas evaporerebbe nel caso irrompessero gli spietati istinti di sopravvivenza? Maddai! Che intensa news. Mielosi i flashback della famigliuola americana che vagheggia il tempo che fu. Di agenzie interinali, ahimè, è pieno il mondo: ci s'iscriva Alex Pastor, quella del regista non è proprio "carriera" che gli si addica.

Undying 9/12/09 11:33 - 3807 commenti

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L'infezione ormai dilaga e la medicina non riesce a porre rimedio. Non sappiamo come e perché la pandemia abbia avuto origine, ma sappiamo che i sopravvissuti sono iene senza sentimento. Almeno stando ai protagonisti del film, due fratelli e due ragazze in grado di abbandonare genitori, amici e quant'altro alla sorte della malattia. Carriers si dilunga oltre misura e senza risvolti interessanti nel descrivere l'atteggiamento patetico e vigliacco dei personaggi, ai quali, ovviamente, tocca in sorte un destino speculare, evidente ed elementare conseguenza di un comportamento aberrante. Noioso.
MEMORABILE: Il piratesco furto di benzina, operato su due vecchiette spaurite ed eliminate a colpi di pistola.

Greymouser 28/06/10 21:32 - 1458 commenti

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Si è perso da tempo il conto di quante volte abbiamo visto queste situazioni apocalittiche senza capo nè coda, messe in piedi solo per fare da scenario a vicende trite e scontate, imbarazzanti nella loro assoluta pochezza e carenza di energia inventiva. Film perfetto nella sua inutilità: si guarda (con molti sbadigli) e si dimentica due minuti dopo la sospirata fine.

Galbo 5/12/10 09:19 - 12399 commenti

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I film basati sul pellegrinaggio di sopravvissuti a contagi letali sono ormai un sottogenere cinematografico che ha avuto anche una declinazione umoristico/farsesca con Benvenuti a Zombieland. Questa pellicola low budget nulla aggiunge a quanto visto finora anzi presenta una trama e sceneggiatura quantomai povere e l'aggravante di essere interpretato da un cast assai poco consistente.

Gestarsh99 18/01/11 12:34 - 1395 commenti

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In un mondo spopolato da un morbo aggressivo e senza scampo, l'unico itinerario possibile per quattro giovani ragazzi allo sbando è quello a ritroso nel tempo, verso quel passato di felicità e spensieratezza che non tornerà mai più. Per questa ennesima cine-apocalisse virale, i fratelli Pastor scelgono originalmente di mantenere un profilo umile ed intimista, concentrandosi sul deterioramento delle dinamiche interpersonali, destinate a sfaldarsi dolorosamente sino ad una sopravvivenza egoistica e meccanica. Senza deludere, strafare o dir nulla di nuovo, una pellicola raffinata, fotografata in maniera eccellente.
MEMORABILE: I paesaggi desertici ed assolati ripresi in tutto il loro respiro luminoso.

Lupoprezzo 13/04/11 18:34 - 635 commenti

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Di horror apocalittici e virali ne abbiamo piene le tasche e questo lavoro dei fratelli Pastor non passerà certo alla storia per chissà quali peculiarità, ma un minimo di intrattenimento lo offre e qualche sequenza non è male. Scarno e privo di effettacci il film si concentra, con scarsa originalità e con uno svolgimento un po' ridicolo, sui rapporti interpersonali, sulla paranoia del contagio e sui ricordi come unico motivo di sopravvivenza. Cast trascurabile.

Cotola 20/07/11 21:13 - 9055 commenti

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Derivativo, certo, e non poco prevedibile. Tuttavia scorre via abbastanza gradevole. Girato con una certa sobrietà, senza eccedere in gratuiti effetti sanguinolenti, senza particolari scosse e, ovvio, senza nemmeno guizzi di particolare rilevanza. Qualche piccola caduta qua e là (i tizi che giocano a golf). Scontate le considerazioni "filosofiche" di turno. Lo troverà migliore chi non conosce bene il (sotto)genere in questione.

Pinhead80 24/08/14 11:25 - 4767 commenti

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Rispetto ad altri film del genere l'inizio ci risparmia preamboli che motivano la storia. Questo giova al film perché lo rende sin da subito interessante, ma le cose positive cessano praticamente qui. I personaggi finiscono per ricalcare i soliti prototipi da insopportabili/sfigati e finiranno per pagarne le conseguenze. Un film sospeso nel nulla che poteva e doveva essere sviluppato diversamente. Peccato.

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Herrkinski 9/04/15 05:16 - 8122 commenti

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Il tema del film, tra apocalisse virale e sopravvissuti on the road, non è certo nuovo; se non altro qui ci vengono risparmiati zombi e mostri vari, basando la storia sull'istinto di sopravvivenza e sull'egoismo umano che ne deriva. Questo è il pregio ma anche il limite del film, che scorre in maniera abbastanza sonnacchiosa nonostante i discreti tratteggi dei personaggi e una buona confezione; il senso di deja-vu fa capolino in varie scene, riportando comunque alla mente i fasti romeriani di Zombi e affini, pur senza i morti viventi.
MEMORABILE: La partita a golf; L'abbandono della ragazza dopo la contaminazione.

Pesten 1/04/20 09:03 - 791 commenti

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Nel porre l'attenzione su mascherine, guanti e distanziamento il film appare decisamente realistico. L'interesse, se così vogliamo chiamarlo, si ferma però a questi dettagli, in quanto il resto si fissa sui rapporti tra una serie di personaggi più o meno fastidiosi, su tutti il fratello maschio-alfa della situazione. Tutto troppo trattato in maniera facilona e, salvo alcuni momenti, il film delude, finale compreso.
MEMORABILE: La bella VanCamp, forse l'unico personaggio interessante (ma messo troppo in secondo piano).

Anthonyvm 26/05/20 22:24 - 5705 commenti

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Pur aggiungendo poco o niente al filone dei survival movie con virus letali e affini (ma per lo meno si evitano i soliti zombi velocisti), si tratta di un conciso ed efficace dramma orrorifico, girato semplicemente (niente spettacolarizzazioni apocalittiche, si inizia in medias res con la fuga dei quattro protagonisti) ma con le idee giuste e un senso costante di inesorabile tragedia. Le svolte narrative sono prevedibili, ma il cinismo di certe scene lascia il segno. Peccato non si riesca a simpatizzare per nessuno dei personaggi principali.
MEMORABILE: L'ospedale coi bambini eutanasizzati; L'infetto in macchina si rivela tutt'altro che morto; Il fratello maggiore sospeso sulla piscina contaminata.

Buiomega71 6/05/23 00:30 - 2913 commenti

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Tra i migliori "pandemic movie" mai girati (e senza zombi, finalmente!), di un cinismo e di una crudeltà lancinanti (l'abbandono della tenerissima bimba infetta e del suo papà, il medico che somministra potassio ai bambini ammalati), tra scoppi di violenza splatter (lo scontro a fuoco con le due zitelle in auto) e momenti disturbanti (il cane che divora le viscere del suo padrone morto, la vecchia mummificata). Feroce on the road per la sopravvivenza in cui non si guarda in faccia nessuno (Bobby, contaminata, lasciata al suo triste destino), splendidamente illuminato da Benoît Debie.
MEMORABILE: La stanza ospedaliera simil Coma profondo; La mascherina sporca di sangue della bimba; Gli uomini in tuta protettiva che prendono di mira le ragazze.
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  • Discussione Gestarsh99 • 23/07/11 13:33
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Guarda Cotola, a me il film è piaciuto abbastanza- e le motivazioni le trovi tutte nel mio commento- però non mi sognerei mai di dire, ad esempio, che il tuo voto è stato condizionato dalla media dei restanti 1 ed 1,5 o da questioni derivanti dal non voler guastare eventuali percentuali di affinità con chicchessia. Non vedo allora il perchè tu debba arrivare ad insinuare una ipotesi così arbitraria.

    Non colgo il nesso tra l'apprezzare il film e la poca conoscenza del genere.
    Parlando di me stesso posso confermarti che il filone zombie-virale apocalittico (dagli albori del Cinema sino ai giorni nostri) è uno dei miei preferiti e più conosciuti di sempre. Eppure il film l'ho gradito, non solo per la sua resa grafica o per il discorso sincero ed intimista sull'egoismo umano ma anche in virtù dei suoi piccoli rimandi ad alcune pellicole del passato.

    Che tu non abbia potuto apprezzare talune chiare sfumature del racconto o che non abbia avuto tempo di soffermarti su certi richiami nostalgici lo reputo plausibile ma non riesco a cogliere cosa c'entrino in tutto ciò coloro cui l'opera è piaciuta.

    Detto in tutta amicizia ;)
  • Discussione Zender • 23/07/11 13:46
    Capo scrivano - 47804 interventi
    Sinceramente, e considerando che sempre di pareri personali si parla, nei commenti, mi pare un'opinione non così strampalata. Se uno ritrova in un film un ricorso a stereotipi del genere mi pare logico che pssa pensare che per questo motivo possa piacere di più a chi il genere non lo conosce. Il discorso fila e non prevede che chi invece il genere lo conosce non possa ugualmente trovarlo interessante per altri motivi. Non capisco cosa ci trovi di strano nella frase. E' un punto di vista piuttosto comune, in fondo.
  • Discussione Cotola • 23/07/11 14:35
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Ciao Gest,
    credo si sia creato un equivoco verbale e quindi lo voglio chiarire subito.

    In primis: non ho fatto riferimento a nessuna affinità nè ad alcun commento di altri utenti: non lo faccio mai e poi non è permesso dal Maestro (pena il taglio delle mano). Non ho ben capito quindi l'ipotesi arbitraria che avrei fatto.

    La mia frase era molto generale e l'ho anche spiegata. Credo che Zender abbia capito cosa
    volevo intendere. Se io vedo un film horror è
    un conto, se ne ho visti 100 la cosa è diversa. Non trovi? Nulla di male quindi nel dire che chi non conosce il genere, può trovarlo migliore poichè magari non nota i tanti elementi presenti in altre pellicole.

    Infine circa la tua affermazione:

    Che tu non abbia potuto apprezzare talune chiare sfumature del racconto o che non abbia avuto tempo di soffermarti su certi richiami nostalgici lo reputo plausibile ma non riesco a cogliere cosa c'entrino in tutto ciò coloro cui l'opera è piaciuta.


    Io certe sfumature del racconto le ho anche ravvisate così come certe considerazioni sulla natura umana (sul suo egoismo e sulla sua cattiveria specie in condizioni estreme)
    ma anche in questo caso non mi sono sembrate
    particolarmente originali.

    Spero di avere chiarito e ribadisco di non averti voluto nè offendere nè tirati un ballo.

    Un saluto.
    Ultima modifica: 23/07/11 14:36 da Cotola
  • Discussione Gestarsh99 • 23/07/11 15:13
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Ciao Gest,
    credo si sia creato un equivoco verbale e quindi lo voglio chiarire subito.

    In primis: non ho fatto riferimento a nessuna affinità nè ad alcun commento di altri utenti: non lo faccio mai e poi non è permesso dal Maestro (pena il taglio delle mano). Non ho ben capito quindi l'ipotesi arbitraria che avrei fatto.


    Mi son spiegato male allora, quello che volevo dirti è che se tu scrivi:

    Cotola ebbe a dire:
    ...Lo troverà migliore chi non conosce bene il (sotto)genere in questione.

    allora qualcun altro potrebbe sentirsi in diritto di controbattere a sua volta:

    PincoPallino potrebbe aver a dire:
    il voto/giudizio del buon Cotola è stato condizionato dalla media dei restanti 1 ed 1,5

    Sono entrambe ipotesi non dimostrabili e pertanto valide/invalide nella medesima misura.

    Comunque l'importante è essersi chiariti.
  • Discussione Cotola • 23/07/11 15:30
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Ok, tutto a posto.
  • Discussione Brainiac • 23/07/11 22:54
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Cotola ebbe a dire:

    In primis: non ho fatto riferimento a nessuna affinità nè ad alcun commento di altri utenti: non lo faccio mai e poi non è permesso dal Maestro (pena il taglio delle mano)

    ...e invece lo faqui, messer Cotola, che il Davinotti si armi d'accetta e predisponga il taglio dell'arto ;))))
    Su Kaboom il Brainiac ebbe a dire:
    dimenticate il regista di Mysterious skin perchè questo è l'Araki più strafumato dai tempi di Smiley face.
    E illo Cotola ebbe a replicar:
    Effettivamente fa dimenticare, purtroppo, il grande Mysterious skin.
    a parte gli scherzi, di zombeschi/ contagiosi ne ho visti fin troppi, e proprio per quello, dato che in Carriers non c'è (dal mio pointofview) nessunillima disattesa del canovaccio, mi ha annoiato non poco.
  • Discussione Gestarsh99 • 24/07/11 00:50
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    ...Smiley face...

    Incredibile quel film, è un vero peccato che non sia mai stato tradotto in italiano.
    Io lo reputo il miglior film del regista: è l'unica tra le sue opere che non mi ha mai dato il sospetto di un eccesso di auto-compiacimento sociologico.
  • Discussione Brainiac • 24/07/11 10:25
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    massì, anche se Mysterious è un gran bel film, viva pure la leggerezza di Smiley face.
  • Discussione Buiomega71 • 6/05/23 09:46
    Consigliere - 26015 interventi
    Per chi scrive uno dei migliori "pandemic movie" del nuovo millenio (visto oggi così terribilmente profetico e realistico dopo quello che abbiamo passato), senza zombi (finalmente) o rabbiosi infetti che siano.

    Di una ferocia, di una cattiveria e di un cinismo a dir poco lancinanti (l'abbandono della tenerissima bimba infetta e del suo papà, Bobby, contaminata dal virus, lasciata al suo triste destino in mezzo alla strada, il medico ormai corroso dalla malattia che somministra potassio ad un gruppo di bambini ormai spacciati, in una stanza asettica "ospedaliera" da incubo, così simile a quella di Coma profondo, l'impietoso racconto sulle fosse comuni), dove la pietà umana rimane solo un ricordo, verso un Eden (la proverbiale ultima spiaggia "incontaminata") che resta un'illusione in mezzo a tanto orrore.

    On the road per la sopravvivenza che a volte ricorda la parte "sulla strada" di Effetto black-out, tra I sopravvissuti e qualcosa del Danny Boyle di 28 giorni dopo (il gruppo di uomini in tuta protettiva e maschere che vogliono tenersi le due ragazze del quartetto e le umiliano facendole spogliare con la scusa di controllare se hanno contratto la malattia) che non lascia un'attimo di respiro per la sua tensione galoppante (e la sua breve durata), splendidamente fotografato dal noeiano Benoit Debie.

    Improvvisi momenti di violenza splatter (lo scontro a fuoco con le due zitelle in automobile), altri decisamente disturbanti (la vecchia mummificata sulla sedia che imbraccia un fucile, il cane che divora le viscere del suo padrone morto nel letto, l'incubo "zombesco" tra le lenzuola, la mascherina insanguinata indossata dalla bambina infetta) e una narrazione implacabile perfettamente gestita dai due fratelli spagnoli.

    E l'arrivo al motel disabitato con quella piscina che trasuda marciume e cadaveri galleggianti mi ha ricordato L'occhio nel triangolo.

    Straordinario (per potenza visiva e apocalittica suggestione) l'arrivo nel desolato e spettrale paesino texano con i camion della spazzatura zeppi di corpi umani chiusi nei sacchi e la fattoria apparantemente abbandonata alla Non aprite quella porta.

    Ottimo il cast (su tutti Lou Taylor Pucci, sempre in conflitto con la sua parte umana e sensibile, rispetto al cinismo del fratello) e un agorafobia da fine del mondo che mette davvero i brividi.

    Impressionanti, poi, i cadaveri devastati dal virus ad opera del cronenberghiano Stephan Dupuis.

    Per il sottoscritto un gioiellino pandemico da non mancare.
    Ultima modifica: 6/05/23 14:13 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 6/05/23 10:12
    Consigliere - 26015 interventi
    Il dvd edito dalla Paramount

    Dvd 9 doppio strato
    Formato: 2.40:1
    Audio: italiano, inglese
    Sottotitoli: italiano, inglese
    Nessun extra
    Durata effettiva: 1h, 21m e 17s

    Immagine al minuto 0.05.26

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images65/PDVD-321.jpg[/img]
    Ultima modifica: 6/05/23 10:54 da Zender