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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/11/09 DAL BENEMERITO DANIELA
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Aal 18/02/10 23:56 - 321 commenti

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Film che muove da ottime premesse e con un soggetto potenzialmente molto accattivante ma che si perde in incertezze registiche e stilistiche tra horror, fantascienza, favola morale e appezzabili sprazzi di lirismo. Ho trovato Ron Perlman particolarmente fuori parte, in un ruolo ambiguo e mal definito, che potremmo prendere a paradigma dell'intera operazione. Nonostante i difetti non è il solito film. Cercherò i titoli successivi di questo regista per vedere se è riuscito ad evolversi.

Daniela 5/11/09 23:13 - 12625 commenti

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Un antiquario viene in possesso di un meccanismo, costruito da un alchimista secoli prima, che ha il potere di donare l'immortalità, ma rende anche assetati di sangue. Interessante anche se un po' tiepido esordio del regista in chiave più fiabesca che orrifica, con un finale gentile in cui una bimba svolge un ruolo chiave. Ron Perlman è un malvagio dotato di senso dell'umorismo, Luppi l'antiquario che conserva la propria umanità nonostante tutto. Bello ed elegante lo scarabeo meccanico.
MEMORABILE: La scena nella toilette, con un uso moderato ma efficace del sangue versato

Burattino 2/11/10 10:16 - 101 commenti

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Dle Toro si fa le ossa con gli scarrafoni per il di poco successivo Mimic. Il film è ricco di elementi buoni o molto buoni non supportati da uno sviluppo adeguato nella sceneggiatura. Grande l'invenzione del ninnolo dorato e dei diafani redivivi, spassoso il giovane Perlman, abbastanza morbosa l'interpretazione di Luppi. Un film da vedere sopratutto nell'interpretazione archeologica della carriera del regista.

Belfagor 23/12/14 12:36 - 2689 commenti

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Esordio di Del Toro che già mostra alcuni dei tratti caratteristici del suo futuro percorso registico: la commistione fra horror e fiabesco, l'umanizzazione dei mostri e la mostrificazione degli umani, il ruolo chiave dell'affetto familiare, l'interesse per le bizzarrie meccaniche. Il ritmo è un po' lento, specialmente nella prima parte, ma poi il film si risolleva grazie al conflitto fra il mite Luppi e il violento Perlman, fino alla toccante conclusione.
MEMORABILE: Il parassita a orologeria.

Cotola 18/12/15 23:46 - 9009 commenti

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Il film cerca meritoriamente di rinnovare e rivitalizzare i miti vampireschi e se l'idea di partenza può essere interessante, non lo è molto il resto della pellicola. Si procede infatti dignitosamente ma un po' lentamente e senza particolari guizzi con una storia che non coinvolge più di tanto anche se si lascia seguire senza particolari problemi. La sceneggiatura butta lì alcune cose che non vengono approfondite e chiarite del tutto (ad esempio il manoscritto e il ruolo degli arcangeli). La cura formale c'è ma altrove Del Toro ha fatto meglio. Non male, ma nulla più.

Minitina80 3/02/17 19:55 - 2980 commenti

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Un discreto debutto in cui Del Toro dimostra di aver sviluppato nella mente i pilastri della sua poetica di autore. Non è un horror in senso stretto, ma più una fiaba nera in cui il vampirismo sembra un fattore contingente mentre il cardine della storia è il rapporto tra il nonno e la nipote. Inizia a mostrarsi quell’originalità nelle scenografie che risulta già personale e distinguibile. Non perfetto, ma decisamente un buona opera prima.
MEMORABILE: L’ultima inquadratura con il nonno sul letto, assistito dalla moglie e dalla nipote.

Rigoletto 20/12/18 18:02 - 1785 commenti

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L'esordio di Del Toro passa attraverso un film i cui piani narrativi sono imprecisi e non di rado si rischia la noia anche a metà film, portato avanti in maniera lenta e per niente appassionante. È vero che il regista porta in scena una trama complessa e che le idee non mancano, ma nel contempo la pellicola si rivela inconsistente. Difficile valutare anche la prova del cast ma Perlman (ad esempio) pare assolutamente sprecato.

Rufus68 18/04/19 22:53 - 3825 commenti

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Il film non è privo di una certa eleganza e sancisce la nascita di un sicuro talento cinematografico. La storia, tuttavia, non prende mai davvero lo spettatore limitandosi a una nitida esposizione di episodi che non permette mai l'irruzione del fantastico o del fiabesco. L'antefatto, che getta nella mischia l'enigmatico alchimista Fulcanelli, non ha conseguenze ed esaurisce da subito le potenzialità (a parte la bella trovata del ragno meccanico). Discreto il cast; la migliore, alla fine, è la bimbetta. Sciapo.

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