Ghost-story targata Disney, di conseguenza tesa a sostituire l'orrore e la tensione con quel “sense of wonder” più consono alla sua tradizione. Non che il regista John Hough lesini con le apparizioni ectoplasmatiche, ma già eleggendo a protagonista una ragazzina poco più che adolescente dimostra di avere le idee chiare: niente sangue innanzitutto e le scene più potenzialmente terrorizzanti rese meno spaventose da musiche (di Stanley Myers) datate, ricche di archi e più adatte a gialli hitchcockiani che non a un vero e proprio horror. La storia, sceneggiata da Brian Clemens, Harry Spalding e Rosemary Anne Sisson (a partire dall'omonimo romanzo di Florence Randall), vede una famigliola composta...Leggi tutto da madre, padre e due figlie affittare una splendida villa immersa nel verde. La proprietaria (Bette Davis, spacciata come protagonista ma in realtà una comprimaria con non troppe pose) vive nel cottage vicino, ma fa sentire la sua presenza. Sua figlia Karen, scomparsa molti anni prima in circostanze misteriose, è il fantasma locale, che subito si fa vedere alle due ragazze in più occasioni, costringendo la più grande a indagare sulle circostanze della sua presunta morte. C'è di mezzo una cerimonia di iniziazione cui parteciparono tre vicini che preferirebbero dimenticare. Più effetti speciali che tensione, con alcune degne trovate e una discreta ricchezza nella messa in scena. La svolta fantascientifica del finale è perseguita con poca convinzione e non basta un soggetto evidentemente di un certo spessore per salvare l'operazione dalla banalità di fondo. Le figure centrali recitano malino, la Davis si aggira incartapecorita per il set con aria spettrale.
Mediocre escursione nel campo soprannaturale targata Disney, che vanta una comparsata di Bette Davis - in verità, espressiva quando una mummia egizia - nel ruolo di una anziana signora la cui figliola adolescente è misteriosamente scomparsa 30 anni prima. Presenze inquietanti, eventi inspiegabili, voci misteriose: tutto nella routine, a parte la svogliata e ridicola svolta esoterico/fantascientifica nel finale. Ad affossare il tutto nella noia contribuisce la prestazione modesta del cast, in particolare di Carroll Baker e David McCallum, genitori distratti.
Debole nella sceneggiatura.Trattasi di un film semisconosciuto che sarebbe passato inosservato se non fosse stato per la partecipazione di Bette Davis, superba come sempre nelle sue interpretazioni. Colonna sonora agghiacciante, apprezzabile per un film targato Walt Disney.
Thriller dai pallidi risultati nonostante sia firmato da uno specialista del genere come Hough e possa contare sulla presenza di Bette Davis e di un'attrice che in passato aveva frequentato pellicole di questo tipo (sebbene più piccanti) come la Baker. Produce la Disney e forse questo è il problema principale. È probabile che il regista e soprattutto gli sceneggiatori non abbiano avuto le mani completamente libere dovendo puntare comunque su un pubblico giovanile e non prettamente adulto. Non un disastro ma nemmeno soddisfacente.
"Favoletta" macabra targata Disney poco ispirata e soprattutto recitata da cani dall'imbarazzata (ed imbarazzante) protagonista Lynn-Holly Johnson. Qualcosa meglio il resto del cast, che trova le sue ragioni d'essere nella piccola Kyle Richards, in Carroll Baker e, ovviamente, nella grande Bette Davis, che domina incontrastata un intreccio da ghost-story sviluppato con un'ingenuità disarmante ed indifendibile, che raggiunge l'apice nel comico involontario della svolta fantascientifica. Ottima e sinistra la bella colonna sonora di Stanley Myers.
Niente male questo ghost movie che ha un aspetto televisivo ma si avvale della presenza preziosa di una Bette Davis vetusta, specializzata in ruoli da intrattabile bisbetica, questa volta però solo in parte. Un racconto meglio sfruttabile si perde in un finale improbabile e zuccherato.
Horror banalotto e innocuo (del resto è una produzione Disney). La solita famigliola nella solita casa sperduta nel parco con la solita bimba fantasma... Nel finale però vira al fantastico/fantascientifico, in maniera poco convincente e troppo affrettata. Bette Davis sottotono in un ruolo, almeno quello, diverso dal solito.
Non sarebbe nemmeno da buttare e qualche reminiscenza al John Hough di Dopo la vita si sente pure (oscure e bellissime location boschive, gli esterni e interni della tetra magione), ma l'anima Disney smorza i toni e il tutto si risolve in una specie di episodio lungo di Piccoli brividi con un finale loffio e ben poco entusiasmante che fa crollare l'intera baracca. Qualche lucetta blu "dall'aldilà", personaggi in puro stile Disney e nel mezzo ci si sorbisce pure una noiosa gara di motocross! Insomma, un mix tra la ghost story e La banda dei cinque.
MEMORABILE: La ragazza "ectoplasmatica" bendata che appare negli specchi alla Johnson; "Karen" scritto come il "redrum" di Shining; Il flashback della Davis.
A mio giudizio un film mediocre. Già guardando il logo "Walt Disney" ho pensato che non sarebbe potuto essere un buon film horror, ma la partecipazione della Davis mi ha fatto continuare nella visione. L'attrice, se prima sembra essere la protagonista, subito dopo scompare per tornare nel finale. Soliti effetti, solita solfa paranormale di anime che non riescono a prendere pace e si manifestano tramite i bambini e gli innocenti... Una noia infinita.
MEMORABILE: La Davis sembra voler mandare giù con un bastone Jan caduta nel fiume mentre, invece, voleva solo aiutarla.
La sorpresa più grande del film è data dai titoli di testa, quando compare come produttore Walt Disney. Uno così si chiede: no non lo sapevo che la Walt Disney producesse anche gli horror. Appunto. Infatti l'horror proprio non c'è, se non appena velato grazie alle atmosfere e alle musiche. La trama non coinvolge a sufficienza e il colpo di scena non arriva mai. Pure il finale è buttato lì alla bell'e meglio. Passare oltre sembra la cosa migliore da fare.
Discreto fantasy che in alcune scene vira verso l'horror (senza osare troppo, in fondo è una produzione Disney). Alcune scene come quella del luna park non sono male, considerando che giungono dopo il dialogo tra Bannen e Pasco. Con un finale meno affrettato il voto sarebbe stato più alto. Nel cast assieme alla Davis da ricordare la piccola Kyle Richards e una discreta prova di Ian Bannen e della Baker.
È evidente come il genere horror non sia pane per i denti della Disney, che lancia sul mercato questo prodotto che vivacchia tra presenze e fantasmi. Difficile classificarlo, ma se vogliamo considerarlo non come horror ma come film fantastico, allora si può concludere che un certo fascino ce l'ha; le atmosfere sognanti, il mistero che seduce invece di terrorizzare, tutte cose che lo rendono vedibile. Nel cast la Davis e Bannen sembrano più convinti della Baker e persino la giovane protagonista Johnson non è la solita teen svampita.
Peccato: gli manca sempre un centesimo per fare un soldo intero. I continui rimaneggiamenti al ribasso della Disney hanno spuntato l'operina che, perciò, sembra sul punto di decollare a ogni istante senza mai farcela. Storia abbastanza debole (anche se va apprezzato il tentativo di creare una certa tensione nello scavo del passato) seppur condotta senza sbavature dal veterano Hough. La Davis fa il suo col pilota automatico, in ombra il duo McCallum-Baker a favore della biondina Johnson.
Horror dalle atmosfere annacquate, vista la produzione Disney e il target per ragazzi. La storia non avvince, tra apparizioni di fantasmi poco spaventosi e il solito incidente accaduto nel passato che nessuno vuole ricordare. La confezione almeno è buona, con belle ambientazioni e una fotografia elegante e non sono male nemmeno i ragazzi protagonisti, mentre delude la Davis che appare poco e sempre scarsamente ispirata. Finale troppo lieto. Mediocre.
Filmetto che promette bene e non mantiene: pur essendo ovvio che, trattandosi di un prodotto Disney, non ci si poteva aspettare nulla di graficamente violento, il vero problema è lo snodo della vicenda, che da giallo con risvolti paranormali si trasforma di colpo in fantasy, rovinando quella tensione iniziale venutasi a creare col palesarsi di oscure presenze. Svogliato il cast, sprecata la bravissima Davis, innumerevoli lacune nella sceneggiatura. Tratto dal romanzo del 1976 "A Watcher in the Woods" di Florence Engel Randall.
Tra mystery e fantastico, una ghost-story per ragazzi abbastanza tipica prodotta dalla Disney; il buon Hough, reduce dal mini-classico Dopo la vita, sembrerebbe la scelta migliore per la regia, non fosse che qui aveva probabilmente le mani legate e quindi il lato horror ne ha risentito, risultando pressoché assente. Restano ottime comunque le atmosfere spettrali e la confezione; assomiglia più a un tv-movie del decennio precedente ma vista la qualità degli stessi non è necessariamente una critica. In globale un lavoro più che discreto dal sapore d'altri tempi, con buoni momenti.
Una pregiata magione viene offerta a un prezzo stracciato causa magagna. Pare un’anticipazione della casa stregata; qui però non c’è il Saraceno ma una terrea madre trasfigurata dalla scomparsa della figlia adolescente. Mistery ectoplasmatico con possessioni di entità cortesi a guidare le sensitive verso la risoluzione dell’enigma. Spaventevole, ma con garbo, non è sicuramente un horror, ma un film con piacevoli fascinazioni spettrali che potevano essere gestite in modo più convintamente coinvolgente. Anche la fotografia, perennemente buia, mal si combina a questo clima fantasy.
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CuriositàZender • 6/07/11 21:48 Capo scrivano - 47787 interventi
La composizione di teschi ricavati un po' da tutto è tecnica molto diffusa, tra cinema e musica. Gustiamoci intanto qui il sottofilone "rami & alberi" (per la serie quando la fantasia scarseggia..., (grazie anche a Rebis per la segnalazione di Cabin Fever):
Nel sottofilone ci sarebbe anche la variante "facce tra alberi", di cui il celebre "Tree of half life" fotografato da Storm Thorgerson per i Pink Floyd (foto a destra) è forse il più alto rappresentante (anche perché l'albero si dice sia stato potato e non sia affatto una creazione a computer), ma questa è un'altra storia...
Nel remake Il mistero di Aylwood House(2017), Anjelica Huston interpreta Mrs. Aylwood, ruolo appartenuto a Bette Davis nel film originale. La Davis del resto era stata diretta proprio dal padre di Anjelica (John Huston) nella pellicola In questa nostra vita (1942).