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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Prom night
Anno: 1980
Genere: thriller (colore)
Regia: Paul Lynch
Note: Aka "Serata del ballo". Seguito da "Prom Night II", "Prom Night - III L'ultimo bacio" e "Prom Night IV".
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Non male, dopotutto:
Undying, Daidae, Rambo90, Teddy - Mediocre, ma con un suo perché:
Homesick, Claudius, Rebis, Lupus73, Belfagor - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Caesars, Puppigallo, Ciavazzaro, Herrkinski, Enzus79, Funesto, Gabigol, Deepred89, Rigoletto, Noodles - Gravemente insufficiente!:
Marcel MJ Davinotti jr., Il Gobbo, Rickblaine, Cotola, Corinne, Minitina80, Rufus68, Caveman, Jena, Fabbiu
Slasher studentesco palesemente ispirato a Carrie, ma che si regge sul meccanismo vendicativo de La sposa in nero e su un assassino nerovestito e affetto da trauma, con non pochi richiami al giallo italiano. La tensione è scarsissima e il primo delitto avviene solo dopo un’ora dall’inizio; abbondano i red-herrings, ma scarseggiano i nudi femminili e il sesso, di solito componenti essenziali dello slasher. Nielsen è accreditato come protagonista, ma il suo ruolo è poco più di un cameo.
Il riferimento al cinema di genere traspare in ogni fotogramma della pellicola/fotocopia: da Carrie ad Halloween, mutuando -nell'ultimo caso- persino l'interprete principale (Jamie Lee Curtis). Eppure anche se parco di ingredienti tipici dello slasher (alias Sex & Violence) il film di Lynch si lascia seguire, impostato com'è su tematiche di genere sia americane (lo slasher appunto) che italiane (il whodunit).
Primo di una tetralogia che è andata sempre in calare, da noi ferma al (brutto) terzo capitolo distribuito solo in home-video.
Dopo il successo ottenuto con Halloween Jamie Lee Curtis ci riprova con questa pellicola che si rifà palesemente al grande film di Carpenter e ad altri prodotti horror (Carrie su tutti). Il risultato è sconfortante data la pochezza di Paul Lynch alla regia, la quale non aiuta certo il soggetto a decollare. Slasher dimenticabilissimo che non merita la visione.
Esiziale mattonata utilissima in caso di insonnie temporanee o di stati di agitazione. Taluni grandi registi hanno saputo fare un film con niente, qui dal niente viene fuori solo il niente. Ritmo zero; tensione, assente; gore, non pervenuto. Jamie Lee Curtis, allora scream-queen per eccellenza, è sexy come sempre, ma si vede di straforo; la presenza di Leslie Nielsen, vista oggi, dà il colpo di grazia al'agonizzante pellicola. Da buttare.
E’ tutta un’attesa. Più di un’ora di fuffa e aria fritta (ma a chi possono interessare i pruriti di questo gruppo di ragazzotti, con discodance incorporata?). Sono riuscito a resistere fino alla fine, ma ci sono arrivato sfinito e col serbatoio di pazienza esaurito (praticamente capita tutto negli ultimi 20 minuti; e non è che le scene siano poi così memorabili...forse giusto quella nel furgoncino). In definitiva, si tratta di un filmaccio con una recitazione complessiva non da buttare, che però annega in un mare di inutilità, con troppo pochi guizzi.
MEMORABILE: La prima scena, con i bambini bastardelli che terrorizzano una loro coetanea.
Insostenibile. Non diverte neanche i fan del genere slasher, data la totale carenza di sangue! Peccato perché nel cast vi sono dei buoni attori (assolutamente sprecati per l'occasione): Jamie Lee Curtis, Leslie Nielsen, Antoinette Bower... Interessante solamente il prologo, poi il film si perde in modo irreversibile. Orrenda la confezione, da evitare.
Sono riuscito a vederlo in 3 serate differenti, dato che ogni volta mi addormentavo.. Questo la dice lunga sul ritmo della pellicola, che dopo un prologo dall'atmosfera interessante si perde in lungaggini inutili e assesta qualche debole colpo solo negli ultimi 20 minuti, fino a un finale a dir poco deludente. Nielsen è messo nei titoli di testa per primo quando in realtà si vede pochissimo; la Curtis brava, ma spaesata a causa di una sceneggiatura vacua. Pochissimo sangue, divertimento zero, tensione sottoterra. Non si spiega la fama di cult..
MEMORABILE: L'unica scena valida, a parte il prologo, è una testa recisa con l'ascia che finisce in mezzo alla pista da ballo.
Il classico esempio di come non si sa fare horror. Scopiazzando non si arriva alla meta. Scene senza suspence, gli omicidi che durano una vita e scenggiatura che è mediocre. La scena del ball è lunghissima, mancava solo l'entrata di John Travolta. Brutto.
Insoddisfacente. Trama scontata con colpo di scena finale senza senso. Il cast è zero, escludendo la Curtis. Anche Leslie Nielsen delude anche se partecipa poco al film. Ormai è buono solo per i film comici. Scopiazzato da diverse opere degli anni precedenti a questo. Sconsigliato.
Deludente slasher di basso profilo che ambisce a portare avanti una storia non originale ma accattivante senza MAI voler scadere in scene di sangue. Sceneggiato comunque male, non riesce a catturare l'attenzione a causa di una certa noia data da una narrazione che non regge e, appunto, dalla snervante mancanza di emoglobina (eccetto che nelle scene finali). Gli attori, tranne la Curtis e Nielsen, non sanno recitare e i personaggi vengono approfonditi con superficialità. Leggendo "V. M. 18" sulla VHS mi aspettavo chissà quali "crudezze"...
MEMORABILE: L'omicidio di Kelly nello spogliatoio, in uno stucchevole ralenti.
Paul Lynch HA DIRETTO ANCHE...
Uno dei tanti esempi di slasher anni Ottanta (qui siamo appena agli inizi) che contiene tutti gli ingredienti tipici del caso: scherzo andato male, la verità che viene nascosta e la vendetta che puntualmente, dopo qualche tempo, è pronta a compiersi. A mancare sono però quelli più importanti: in primis il gore e poi tensione, spaventi, divertimento, mentre è purtroppo copiosamente presente una noia, quella sì, mortale.
Uno degli slasher peggiori che abbia mai visto. Banale, noioso, prevedibile, decisamente anonimo nonostante rientri tra i capisaldi del genere, con tanto di depistaggio che suona come tale già dopo trenta secondi. Omicidi pochi, privi di originalità e personaggi scialbi... l'unica cosa simpatica è l'antefatto, d'atmosfera; il resto è fuffa.
Modesto slasher di buon successo che, pur partendo bene (un po' di paura c'è) si perde nei meandri della storia. Il cast è insolito (vedi Nielsen) e discreto per un horror ma si sente la mancanza di una regia di livello, anche se le inquadrature dei corridoi sono buone. Da vedere una volta per completezza del genere e poi dimenticare in fretta. Meglio recuperare film analoghi come Compleanno di sangue.
Non ce l'ha fatta a diventare un cult, nonostante se lo siano sorbito tutti i cultori di cinema horror: ma con un titolo italiano scriteriato ("Non entrate in quella scuola", ragazzi, non ci voleva dell'ingegno...), l'onta di una saga smidollata e uno dei serial killer più miserrimi del filone, il destino era già segnato. Le luci flou e il montaggio subliminale adescano: ma non c'è tensione, i siparietti dance si susseguono senza costrutto e gli omicidi, a lungo attesi e tolta una decapitazione esemplare, sono esangui. Jamie Lee ce la mette tutta, ma il film è proprio roba per completisti.
MEMORABILE: L'incipit nella scuola abbandonata; il complotto in stile Carrie; la decapitazione.
Niente male questo film del poliedrico Paul Lynch, autore di valide opere quali Il sogno di Robin. Certo l'azione non è delle più frenetiche, la trama (banalissima) sa di già visto, ma del resto il genere prevede questo copione. Ci sono belle musiche stile disco anni 70-80, una valida scena splatter e il cast se la cava discretamentee. Diciamo sufficiente.
MEMORABILE: La testa staccata (realizzata benissimo per essere nel 1980) rimane sulla pista tra le luci che lampeggiano.
Vale la pena scomodare De Palma per un horror derivativo di tale fattura? Probabilmente no. Troppo poca la sostanza e bassa la qualità per poter solo azzardare un confronto sensato. Disomogeneo nella messa in scena, con interminabili sequenze superflue in cui non succede nulla, mentre poco resta impresso nei punti chiave. Dopo tanti anni è sin troppo facile bistrattarlo eppure all’epoca ebbe un tiepido e inspiegabile riscontro. Viene da chiedersi cosa ci facessero Jamie Lee Curtis e Leslie Nielsen lì.
Slasher di routine ma confezionato con dignità e un discreto ritmo. Non c'è nulla di originale nella trama (con la solita vendetta consumata anni dopo un fattaccio) ma i personaggi sono abbozzati discretamente bene e almeno non ci si annoia. La Curtis è stata una delle attrici migliori del genere e qui non si smentisce, Nielsen è sottoutilizzato ma sempre una presenza piacevole. Poco inventive le varie uccisioni, identità del killer abbastanza prevedibile. Nell'insieme, guardabile.
Debolissimo. Per colpa della regia, men che mediocre, ma anche per la totale prevedibilità, dovuta alla derivazione (da De Palma) e dall'indigestione dello spettatore, ormai sazio di assistere alle insulse pulsioni degli adolescenti americani, fra balli di fine anno, febbri del sabato sera e rimorchi assortiti. Per tacere del "vilain", uno degli "scannatori" più loffi e goffi della storia dello slasher (e che tratti si muove come Don Lurio).
In questa catastrofe completa si possono salvare la simpatica atmosfera teen anni '80 (ovviamente non si può parlare di pregio) nonché la risoluzione finale, che colpisce più per la disattenzione patologica dello spettatore dopo quasi 70 minuti estenuanti di visione. Splatter e tensione non pervenuti per tutto l'arco narrativo; deboli i personaggi principali e praticamente assente la psicologia del colpevole, il cui unico vero pregio è il simpatico giro di telefonate (nulla che non si sia già visto da altre parti). Film davvero non riuscito.
MEMORABILE: La decapitazione con testa che rotola sulla pista da ballo.
Noiosissimo slasher che, prodotto agli albori del genere, ha goduto di una spinta propulsiva (leggasi seguiti) del tutto immeritata (fortunatamente il capitolo successivo è un gran bel film), attori sprecati (Curtis e Nielsen due veri pezzi da novanta), fotografia da telenovela brasiliana! Zero tensione, niente sangue, storia che provoca solo sbadigli; insomma non si salva proprio nulla, nemmeno il finale che definire anonimo è poco.
Anne-Marie Martin HA RECITATO ANCHE IN...
Uno dei peggiori slasher degli anni 80, detto da un fan del genere. Si scopiazza malamente da Carrie ibridandolo ancor più malamente con Halloween (da cui si recupera la protagonista Jamie Lee Curtis) sperando di sfruttarne il successo, ma il risultato è indigeribile. Regia lentissima e soporifera, attori sprecati (Leslie Nielsen, serio, sembra non saper che fare); incredibilmente si rinuncia anche allo splatter e al sesso, ultima risorsa di film di questo genere. Incredibilmente ha generato numerosi seguiti...
Lynch si incanala nel filone thriller-slasher dirigendo con una certa cura, con qualche affondo argentiano (il primo piano della matita) che, inizialmente, quasi lascia sperare che la nomea di filmaccio legata a Prom Night sia in realtà frutto di un ennesimo equivoco cinefilo. E invece no: la situazione ben presto si arena e il film si affloscia progressivamente fino a piazzare delittuosamente un maxiblocco danzereccio a pochi minuti dalla fine. Cast medio, Nielsen e Curtis compresi. Una sola scena splatter: un po' poco per giustificare il VM18.
Dopo il successo dell'Halloween di Carpenter ecco uno slasherino/thriller sulla falsariga, con la Curtis ancora horror queen, con "maniaco" e soluzioni più alla De Palma e con antefatto diverso: un gioco tra bambini finito male. Troviamo anche reminiscenze di Carrie e persino una puntatina nella Febbre del sabato sera con Jamie Lee che balla old school. Non del tutto prevedibile ma con un pessima regia, una sceneggiatura sfilacciata e spesso stagnante, trovate obsolete anche per l'epoca. Fortemente penalizzato dal tempo.
La noia fa più mattanze del killer in questione, che è persino capace di dimenticarsi l'ascia e dover tornare indietro a prenderla, pur di allungare il brodo ancora prima di arrivare agli attesi momenti di vendetta (che peraltro si dimenticano subito). Un inizio pure accettabile (con i bambini che si rendono complici di un omicidio che cercano di ignorare), ma lo sviluppo è al limite del prevedibile (un testimone misterioso), come voleva il filone che in quegli anni andava forte e di cui il film segue pedissequamente lo stile non sforzandosi di aggiungere nulla di originale.
MEMORABILE: Leslie Nelsen nel ruolo del Preside.
Una vera delusione! Aveva le potenzialità giuste, è un mezzo fiasco. La migliore in campo è la Curtis, che venendo dall'esperienza di Halloween sapeva come muoversi in un contesto simile, mentre Nielsen è sprecato e inutile. Al di là di ciò il vero problema è la noia, attribuibile a Lynch che sembrerebbe volere ma non potere. Questa contenutezza espressiva, questa mancanza di barbaricità lo rendono un prodotto mediocre che avrebbe richiesto un po' di coraggio in più.
Il thriller si apre con un prologo di cattiveria infantile che fa ben sperare. Purtroppo, ciò che segue è una lunga e piatta preparazione verso la serata del ballo, durante la quale la tensione scarseggia alla pari dell'interesse per le potenziali vittime. Peccato, perché l'ultima parte offre dei delitti niente male. Curtis protagonista è una garanzia; in retrospettiva sarebbe stato interessante vedere di più Nielsen in ruoli drammatici.
MEMORABILE: Il perfido gioco a nascondino nel prologo; La decapitazione.
Goffo e esile quando punta sulle sequenze madri, avvolgente e morboso, invece, nei momenti che le precedono. Seduce il giovane cast - Jamie Lee Curtis, Casey Stevens, Mary Beth Rubens - ma la carica horror resta in bilico sugli spalti. Nel suo paese d’origine è diventato un cult, in Italia ce lo siamo dovuti sorbire con un titolo totalmente a caso e un doppiaggio da cartone animato. Sufficiente.
L'idea di base del film è quella di tanti slasher americani del periodo, quindi poco originale ma sicuramente piacevole e promettente. Peccato che le promesse restino solo sulla carta. Il film è di una lentezza di una noia mortali, particolare insopportabile in un genere che richiede ritmo, sorprese e tensione quando non sangue. E a proposito di sangue, per il primo omicidio occorre attendere un'ora precisa di orologio. Troppo noioso per essere vero. Di buono ci sono solo l'inizio e la prova di Nielsen, che dimostra di essere attore superiore ai film che ha girato. Molto mediocre.
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- Film inerte e derivativo ma che comunque ha un suo minimo di attrattiva.
Certo, il killer fa poca paura (tranne quando fa le telefonate, li si che inquieta), le situazioni son banali e la spiegazione è ovvia, ma il film si lascia seguire.
Lynch lavorerà pure con Keitel e Hopper.
Valido. - A mio avviso invece si tratta di un film pessimo, noiosissimo, un cast valido sprecato (Curtis e Nielsen) ritmo soporifero, per non parlare poi della figura del killer, anonimo ai massimi.
- Caveman ebbe a dire:
A mio avviso invece si tratta di un film pessimo, noiosissimo, un cast valido sprecato (Curtis e Nielsen) ritmo soporifero, per non parlare poi della figura del killer, anonimo ai massimi.
Ne ho pallidi ricordi , ma lo rammento abbastanza bruttarello (c'è una decapitazione realizzata assai maluccio su una pista da ballo stile miserello Febbre del sabato sera,se non erro) dal ritmo blando e para televisivo. Chissà rivisto oggi...Ultima modifica: 23/12/18 10:32 da Buiomega71 - Buiomega71 ebbe a dire:
Caveman ebbe a dire:
A mio avviso invece si tratta di un film pessimo, noiosissimo, un cast valido sprecato (Curtis e Nielsen) ritmo soporifero, per non parlare poi della figura del killer, anonimo ai massimi.
Ne ho pallidi ricordi , ma lo rammento abbastanza bruttarello (c'è una decapitazione realizzata assai maluccio su una pista da ballo stile miserello Febbre del sabato sera,se non erro) dal ritmo blando e para televisivo. Chissà rivisto oggi...
Io il coraggio di rivederlo non l’ho ancora trovato. Due volte bastano - Buiomega71 ebbe a dire:
Caveman ebbe a dire:
A mio avviso invece si tratta di un film pessimo, noiosissimo, un cast valido sprecato (Curtis e Nielsen) ritmo soporifero, per non parlare poi della figura del killer, anonimo ai massimi.
Ne ho pallidi ricordi , ma lo rammento abbastanza bruttarello (c'è una decapitazione realizzata assai maluccio su una pista da ballo stile miserello Febbre del sabato sera,se non erro) dal ritmo blando e para televisivo. Chissà rivisto oggi...
A suo modo è un cult però, Buio; mi pare pure lo citino nel primo Scream... - Raremirko ebbe a dire:
Buiomega71 ebbe a dire:
Caveman ebbe a dire:
A mio avviso invece si tratta di un film pessimo, noiosissimo, un cast valido sprecato (Curtis e Nielsen) ritmo soporifero, per non parlare poi della figura del killer, anonimo ai massimi.
Ne ho pallidi ricordi , ma lo rammento abbastanza bruttarello (c'è una decapitazione realizzata assai maluccio su una pista da ballo stile miserello Febbre del sabato sera,se non erro) dal ritmo blando e para televisivo. Chissà rivisto oggi...
A suo modo è un cult però, Buio; mi pare pure lo citino nel primo Scream...
Fama immeritata per me,la sua sola fortuna? Trovarsi nel momento giusto (leggasi inizio era slasher) un po’ per caso. I tre seguiti sono molto meglio discreto film. - E' visibile su Prime Video col titolo "Serata del ballo". Sarebbe da aggiungerlo in aka.
- Sta mania di rititolare tutto :) D'accordo che il titolo di allora era veramente tirato per i capelli, ma ormai lo si conosceva tutti così questo film...
- Si, terribile sta cosa di rinominare i film. Se un film ha girato sempre con un titolo, non si capisce perché sia necessario cambiarlo (se non per attirare persone a vederlo, senza sapere magari che stanno guardando qualcosa di già visto...)
