La guida - Film (2002)

La guida
Media utenti
Titolo originale: The tracker
Anno: 2002
Genere: drammatico (colore)
Lo trovi su

Location LE LOCATIONLE LOCATION

TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/10/09 DAL BENEMERITO PUPPIGALLO
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Puppigallo 1/10/09 18:26 - 5250 commenti

I gusti di Puppigallo

Una caccia all'uomo, che è in realtà un pretesto per rendere partecipe lo spettatore dell'ignobile persecuzione, che ha dovuto subire il popolo aborigeno da parte dei bianchi. Durante l'inseguimento si impara a conoscere i vari personaggi e si assiste alla presa di coscienza di uno di loro (un piccolo raggio di luce nel buio dell'ignoranza). Il ritmo è pressochè inesistente, ma la sceneggiatura, ricca di contenuto, fa passare la cosa in secondo piano. Belle canzoni, che descrivono la condizione degli aborigeni, accompagnate dai dipinti delle scene violente. Davvero notevole.
MEMORABILE: "Finirai davanti alla corte marziale, ti appenderanno per il collo". E la guida aborigena: "Sì boss...eh, povero boia, se non ci fossimo noi neri...".

Galbo 17/07/12 20:33 - 12372 commenti

I gusti di Galbo

L'entroterra (o outback) australiano fa da sfondo (peraltro magnificamente fotografato quasi come personaggio a sè) a questa storia il cui ritmo è assai (troppo ?) cadenzato, tanto da sfiorare qualche volta la noia. L'autore si prefigge uno scopo più elevato: una riflessione sulle condizioni dei popoli nativi. Centra il bersaglio attraverso uno stile particolare che fa uso di quadri (proprio nel senso di dipinti) e brani musicali. Particolare ma di non facile fruizione.

Saintgifts 2/08/14 09:42 - 4098 commenti

I gusti di Saintgifts

Australia 1922. Forse c'è troppa disparità tra l'aborigeno guida (un fantastico David Gulpilil) e il boss capo dei poliziotti che inseguono il nativo presunto colpevole. La guida rappresenta l'intelligenza e la comprensione delle cose (un saggio insomma), dipinto forse eccessivamente acuto, con la giustificazione della sua conoscenza del territorio e della sua conoscenza dei bianchi oppressori; il boss l'ottusa ragione di chi pensa di avere una supremazia datagli dalla sua civiltà e dal colore della pelle, su esseri considerati inferiori.
MEMORABILE: L'ultimo sproloquio del boss.

Vitgar 2/08/14 10:13 - 586 commenti

I gusti di Vitgar

Ennesimo film sui conflitti razziali e sul fanatismo che questi possono generare in certi individui. Film molto lento, verso la fine comincia a diventare coinvolgente. La bellezza dei paesaggi australiani, la fotografia molto curata e alcuni dialoghi interessanti salvano il prodotto da un giudizio completamente negativo. Cast buono, canzoni sottotitolate di protesta che sottolineano ancor più l'impegno sociale.

Rocchiola 21/10/19 08:47 - 952 commenti

I gusti di Rocchiola

Tre poliziotti a cavallo guidati da un aborigeno devono arrestare un nativo che ha violentato una donna bianca. Una lenta caccia all’uomo sullo sfondo degli splendidi paesaggi australi dal sapore quasi western. La condanna della violenza colonialista è abbastanza scontata nella contrapposizione netta tra il sadico poliziotto e il saggio aborigeno, tuttavia non fa mai male ripetere certe cose. Belle le ballate blues di Archie Roach che accompagnano il viaggio, originale la scelta di sostituire le scene più violente con i dipinti di Peter Coad.
MEMORABILE: La lotta sott’acqua tra la guida in catene e il poliziotto; La strage di vecchi e bambini innocenti e indifesi; L’impiccagione.

Caesars 24/08/22 15:23 - 3773 commenti

I gusti di Caesars

Una buona fotografia, che ci restituisce le bellezze dell'outback australiano, un'ottima interpretazione da parte di David Gulpilil (ma anche il resto del cast fa buona figura) e l'originale scelta di raffigurare le scene più violente attraverso dipinti anziché materiale filmico, sono i punti di forza di una pellicola che convince a metà. La trama è risicata e serve solo come pretesto per mettere in scena una condanna (più che giusta, ovviamente) al colonialismo dei bianchi. Il ritmo è estremamente lento, ma questo non può considerarsi un difetto. Tutto considerato: discreto.

NELLO STESSO GENERE PUOI TROVARE ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Amori e amicizieSpazio vuotoLocandina L'uomo di BudapestSpazio vuotoLocandina Difficile morireSpazio vuotoLocandina Ritorno a Brideshead
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Curiosità Puppigallo • 1/10/09 18:35
    Scrivano - 506 interventi
    A volte, un grande film si vede anche da immagini che ti restano nella mente, come quella in cui un grande sole rosso, sorgendo, illumina e rende visibile, per contrasto, la sagoma di un impiccato (una lenta, ma costante apparizione del cadavere).
  • Homevideo Rocchiola • 21/10/19 08:49
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Disponibile in DVD edito dalla Fandango. Qualità audio-video ottima. Ormai reperibile a prezzi medio-bassi.