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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

In quasi tutte le commedie di Woody Allen in cui il nostro è solo regista c’è in scena qualcuno che si trasforma in una sorta di suo alter ego. L’eccellente Larry David, in questo caso, lo fa benissimo. Non è difficile leggere attraverso le sfumature del carattere del suo Boris quelle che sarebbero potute essere le coordinate di un perfetto cinico vecchiaccio alleniano. Certo, Boris è più perfido, misantropo, ipocondriaco del previsto, ma gli atteggiamenti sono quelli tipici, i balbettamenti e le risposte spiazzanti pure. Quando Allen aveva incontrato Mira Sorvino in LA DEA DELL’AMORE non era poi così lontano da questi risultati....Leggi tutto L’umorismo, tuttavia, è degno dei migliori film del regista, proprio perché l’insistere sul feroce senso di superiorità di Boris nei confronti della ragazza che ospita a casa (Evan Rachel Wood, dolcissima) produce gag notevoli e crea un rapporto che sa essere talvolta esilarante. Lei lo considera un genio, lui una svampitella subnormale su cui sfogare il suo odio (poco) represso nei confronti del mondo “convenzionale”. Parrebbe che i due non possano mai incontrarsi mentre invece, per merito di lei, l’impossibile avviene. Questo nella prima parte, quando Allen può giocare a lungo sulla situazione. Dall’arrivo imprevisto della madre di lei nella casa di Boris (con conseguente primo svenimento) le cose cambiano: le battute pungenti si diradano e l’attenzione si rivolge ai nuovi personaggi, al loro relazionarsi coi protagonisti. Nonostante tutto la sceneggiatura regge bene il cambio di direzione e, grazie anche all’entrata in scena di Ed Begley jr. (il padre della giovane), non si può dire che Allen non abbia saputo gestire con intelligenza pure la seconda parte. La forza sta insomma nella sceneggiatura, come sempre, nel saper sempre deviare dai percorsi banali per proporre una visione personale e intrigante del rapporto uomo-donna. Nella sua canonica ora e mezza quindi, BASTA CHE FUNZIONI funziona, e il gioco metacinematografico emerge nell’ultima scena: Larry guarda in macchina e si rivolge direttamente al pubblico, chiudendo simpaticamente un film che ha tutte le carte in regola per essere ricordato tra le più divertenti commedie alleniane in cui Woody non compaia.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/09/09 DAL BENEMERITO HARRYS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 6/10/09
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Renato 26/09/09 01:38 - 1648 commenti

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Ormai Allen ha scelto una struttura ben definita per i suoi film, che sono da considerare variazioni su un tema. Questo però non rende questo Whatever Works meno grande di quanto sia: sceneggiatura oliata alla perfezione ed un mare di battute una più spassosa dell'altra. Il regista riesce a rendere impagabile il contrasto tra due cliché, l'intellettuale vecchio, misantropo ed incattivito e la giovane bella svampita del sud degli States. Spero con tutto il cuore che Allen viva fino a 130 anni e ci regali molte altre commedie come questa.

Harrys 20/09/09 03:23 - 687 commenti

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È incredibile come il buon vecchio Woody ci propini da anni sempre gli stessi film, con le stesse tematiche, con gli stessi personaggi, con la stessa atmosfera e riesca puntualmente a stupire. Per lunghi tratti autobiografico come non mai, l'autore lascia l'onere e l'onore di interpretare il misantropo di turno all'altrettanto bravo Larry David, personaggio pressochè sconosciuto qui in Italia. Acerbo come non mai, si ritroverà a cozzare contro lo stesso scoglio di sempre, ma il rifiatare sarà più amaro del solito. Deliziosa la Wood. ***1/2

Xamini 20/09/09 16:07 - 1244 commenti

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Larry David sembra semplicemente un altro, tra gli Allen possibili. Una reincarnazione coeva, tanto aderisce al Woody cui eravamo abituati. Non che ci sia del nuovo, in questo Basta che funzioni, ma l'esistenzialismo di Allen è cinico sin quasi al fastidio sulle labbra del fisico Boris. Nondimeno, i primi venti minuti e parecchi altri momenti all'interno della pellicola sono assolutamente brillanti, per una scrittura davvero ispirata. Probabilmente il ritorno a casa ha giovato, tanto che, dopo la parentesi europea, ci si ritrova a pensare che una bella boccata della cara vecchia New York ci voleva proprio.
MEMORABILE: Il suicidio e il Caso. Il tocco pirandelliano. Numerosi scambi di battute praticamente ovunque.

Vstringer 1/11/09 23:54 - 349 commenti

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Inattesa incursione di Larry David nel cinema-cinema come perfetto alterego alleniano, portavoce del suo pessimismo e della sua misantropia aggiornata ai tempi nostri: gli fa da contraltare una Wood deliziosa e perfetta, finalmente con un ruolo adeguato al suo talento (su cui c'era da giurare sin dai tempi di Simone). Il livello della sceneggiatura è il livello medio alleniano, ovvero alto e le chicche non mancano; l'intreccio mantiene sufficiente coerenza e credibilità perfino nel convulso quarto d'ora finale. Lunga vita al grande Woody!
MEMORABILE: L'arrivo di Marietta a casa degli sposi.

Cif 28/09/09 18:19 - 272 commenti

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Dopo la parentesi europea Allen torna a girare in casa. E torna con un prodotto tipicamente alleniano, intriso di se stesso e del suo passato creativo. Il protagonista è sempre Woody, anche se poi muta il volto nella pellicola, nelle sue accentuate idiosincrasie e nella sua autoironica presunzione cosmica. Eppure, nel mettere sempre in campo se stesso, l'artista newyorkese ha ancora molto da offrire. Si ride più del solito, soprattutto grazie al bellissimo personaggio della (s)fortunata shampista di turno. Tre pallini e 1/2.
MEMORABILE: La splendida ed ingenua beota che assorbe dal protagonista (come una spugna) ogni cosa, fino poi a maturare il distacco dal marito-padre-mentore.

Tarabas 29/09/09 11:09 - 1878 commenti

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Storie di vite fallite con riscatto a New York. Parlando agli spettatori della sua filosofia di vita, Boris che odia tutto e tutti e non riesce nemmeno ad ammazzarsi scopre che in fondo non si sta così male, se sei innamorato. Assunto banalissimo ma svolto in maniera irresistibile da Allen, che saggiamente mette in scena un suo alter ego e resta dietro la macchina da presa. Battute a raffica, notazioni agrodolci sulla vita e sul perché sia tanto difficile capire che, in fondo, per essere felici non serve molto. Nulla di nuovo, ma funziona benone.

Madame_s 3/10/09 08:12 - 11 commenti

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Un Allen che riprende a piene mani dai suoi primi, grandi film: Manhattan su tutti; come non ricordare gli occhi ingenui di Tracy/Hemingway in alcuni momenti della Melody/Rachel Wood? Indagati i grandi temi della vita e del suo rapporto con il cinema (lo sguardo in camera, il rivolgersi direttamente al pubblico, i microfoni sospesi ben visibili), Allen ci regala un finale pacificatore e un po' buonista che sembra quasi affrettato, mentre il vero gioiello è l'incipit, con quella conversazione tipicamente alleniana e il monologo di Boris.

Galbo 12/10/09 06:52 - 12372 commenti

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Woody Allen è tra i pochi autori sempre fedeli a sè stessi ma (quasi) sempre incisivi. Lo conferma Basta che funzioni, una delle sue migliori commedie (e suo migliore film dai tempi dell'ottimo Match Point). Merito sopratutto di una brillante sceneggiatura, che si avvale di ottimi dialoghi e dell'eccellente prova del protagonista, la rivelazione Larry David, che incarna un vero e proprio alter ego del regista, affiancato da un buon cast di comprimari.

Giacomovie 16/10/09 10:20 - 1397 commenti

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Ci sono diverse cose che funzionano in questo film, soprattutto nella più frizzante prima parte. Allen sembra abbia voluto fare un'opera autobiografica, trasferendo al personaggio di Larry David le sue nevrosi, fobie, moralismi e i suoi gusti femminili (difficilmente potrà smentire che la bella Evan Rachel Wood se la sarebbe sposata anche lui). Anche se il film appartiene al filone del "niente di nuovo sul fronte occidentale", le battute hanno il piacevole gusto del sorriso sarcastico e danno a Woody un altro "match point" in suo favore. ***
MEMORABILE: "Sulla carta siamo una coppia ideale, ma la vita non si vive sulla carta."

Ford 17/10/09 12:41 - 582 commenti

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Allen torna a New York e torna a darci una commedia che ricorda un po' i suoi film di fine '70 ma con quel pizzico in più di disillusione tipico di chi ha da un pezzo superati gli anta; le battute vanno a raffica e Larry David è un perfetto alter-ego del classico personaggio alleniano districandosi lungo una sceneggiatura che nella prima parte è davvero infallibile. Nella seconda parte le esagerazioni della trama fanno perdere un po' di brio, ma è il trionfo del caso (Boris infatti ha apprezzato.).

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Capannelle 20/10/09 10:10 - 4394 commenti

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Già dalla prima frase si capisce che è un film di Allen. La novità è che è un buon film. Una commedia brillante che vede protagonisti un perforante Larry David e la Rachel Wood, attrice versatile e fresca. Il contrasto tra i due personaggi funziona bene ma una marcia in più arriva con l'ingresso della suocera e il suo processo di "rieducazione metropolitana". Regia attenta e copione discreto che non eccede in bizantinismi o situazioni radical-chic. ***

Belfagor 24/10/09 16:58 - 2689 commenti

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Torna il Woody Allen dei tempi migliori, con la sua New York e le sue idiosincrasie, questa volta viste attraverso gli occhi di un alter ego più misantropo e nevrotico del solito. Interessanti i paralleli fra la meccanica quantistica e i problemi esistenziali. Un'unica pecca: il cinismo di Boris riesce ad imporsi meglio nella prima parte che nella seconda, forse a causa dell'aumento dei personaggi in gioco. Funziona alla grande.
MEMORABILE: "Ho visto l'Abisso!" "Non preoccuparti, metto su un altro canale."

Ilcassiere 16/11/09 21:12 - 284 commenti

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Un'ora e mezza piacevolissima. Una storia divertente ed avvincente con diversi personaggi, tutti disegnati sapientemente da un Allen in gran forma, per i quali il caso sembra giocare un ruolo fondamentale verso il lieto fine. Il protagonista (Boris, un ottimo Larry David) ricorda tantissimo Woody Allen, forse troppo, nell'essere l'incarnazione della misantropia. Ma l'incontro casuale (appunto) con la giovane Melody provoca una svolta inaspettata nella vita del re dei brontoloni.

Jandileida 4/02/10 11:07 - 1558 commenti

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Il ritorno di Woody nella grande mela, dopo le varie trasferte nel vecchio continente, rivitalizza la sua verve comica e ridà linfa vitale al suo umorismo nero e cinico. Ovviamente non c'è niente di nuovo, l'avatar di Allen, Boris (uno strepitoso Larry David) indossa tutte le idiosincrasie e le manie del regista e anche la storia della giovane plasmata dal suo pigmaglione era già stata utilizzata in altre pellicole. Questo non impedisce pero al film di essere piacevolissimo, sopratutto nella prima parte. Ancora una volta grazie Woody!

Inseminoid 5/02/10 22:50 - 32 commenti

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Uno dei migliori Allen della decade. Il film funziona grazie all'attore alter ego di Allen, che si fa da parte fisicamente ma che si reincarna in questo sconosciuto protagonista. Ricalco de La dea dell'amore con una Mira Sorvino in meno ma con un misantropismo esibito che lo rende divertente. Basta che funzioni funziona. Meno funzionano due cose: la fotografia spentissima e monocorde e il fatto che Allen faccia un film all'anno. Ci vorrebbe un pausa per un altro... Match point... almeno!
MEMORABILE: Tutte le scene in cui il protagonista tratta male chi ha davanti: sono lo sfogo di uno che non ne può più del punto di vista altrui.

Daniela 7/02/10 10:48 - 12606 commenti

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E'zoppo, misantropo e pieno di sé, non si tratta di House ma dell'ultimo alter ego di Allen. Dopo la mediocre trasferta spagnola, inspiegabilmente pompata dalla critica, Allen torna a New York e ritrova una buona vena. Fin dalle prime battute, l'eccellente Larry David riesce a conquistare la complicità della platea, alla quale si rivolge direttamente, per cui si seguono volentieri le sue (dis)avventure alle prese con una ragazza dolce e svampita, i genitori di lei, i tentativi di suicidio maldestri. Commedia piacevole, dagli sviluppi non banali, tra le migliori dellìultimo Allen.
MEMORABILE: Lui in piena crisi di panico: "Ho visto l'abisso" - Lei cambiando canale alla tv "adesso metto qualcos'altro"

Rambo90 7/02/10 18:16 - 7661 commenti

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Grande ritorno di Woody Allen dopo un paio di film abbastanza noiosi e infelici: qui si torna finalmente allo stile comico che lo ha reso celebre, i dialoghi sono fitti di battute intelligenti e spassosissime in una storia mai banale e che, nonostante sia ambientato quasi tutto in un appartamento, rende il film godibilissimo. Il cast è superlativo, il protagonista è sconosciuto da noi ma pieno di verve e di talento, i comprimari tutti felicemente azzeccati. Da vedere sia per i fan di Allen sia per chi lo scopre solo ora.

Domino86 19/03/10 11:45 - 607 commenti

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Buon film, anche se personalmente ho trovato il protagonista (alter ego di Woody Allen) abbastanza pesante, soprattutto nella scena iniziale, con i suoi monologhi. Nonostante questo la pellicola si segue poi bene, divertendo molto grazie ai personaggi talvolta paradossali.

Stefania 29/03/10 05:04 - 1599 commenti

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La Forza del Destino... tematica che può assumere toni drammatici, qui declinata con leggerezza in una commedia esistenzialista leggiadramente cinica. Il misantropo Boris conquista dall'inizio, con la sua filosofia del "basta che funzioni", abbinata al corollario secondo cui, se qualcosa funziona, ciò non dipende certo dalla nostra volontà. Così, Boris e gli altri "mollano la presa" e si lasciano vivere, salendo sulla giostra delle circostanze fortuite, scoprendo la libertà passando attraverso il fatalismo... Ottimi gli attori e ottimi i dialoghi, dallo humour davvero mordente.
MEMORABILE: Il monologo iniziale di Boris. La rivelazione del marito di Marietta nel gay bar.

Puppigallo 5/08/10 22:27 - 5251 commenti

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Il rivolgersi al pubblico all'inizio non è certo il massimo. Ma poi per fortuna, il burbero, acido, genialoide gerontoprotagonista finirà per mettere di buon umore. E bisogna dire che la parte centrale con i botta e risposta e la sua filosofia è soddisfacente, anche se la situazione ricorda troppo quella tra Woody e la Sorvino ne La dea dell'amore. Poi però, dall'arrivo della madre alla sua forzata trasformazione, con aggiunta del padre pentito, cadono un po' le braccia. Comunque, volpone Woody sa cosa vuole il suo pubblico e glielo dà.
MEMORABILE: Lei: "Mi capisci?". E lui: "Se capisco la fisica quantistica, posso capire i discorsi di una majorette submentale".

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Ghostship 29/08/10 16:04 - 394 commenti

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Strano che Allen, per interpretare questo film, si sia affidato ad un alter ego. La parte di Larry David, il quale non demerita, calza a pennello al personaggio colto, intransigente, nevrotico-lunatico creato ed interpretato dal regista. Detto questo il risultato finale è distante, nei presupposti, dall'ultimo, validissimo, Allen "nero", ed è altrettanto distante, questa volta nella qualità, dalle ultime insipide commedie del regista. Si registra un pessimismo di fondo in aumento, stemperato però da una sagace ironia più efficace che altrove.

Onlypippo 18/09/10 21:32 - 38 commenti

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Gran film diretto, ma non interpretato, da Woody Allen. Una commedia divertentissima ed interpretata magnificamente da tutti gli attori. Se devo citarne uno cito il Larry David che interpreta il protagonista. Non sono un fan delle commedie, ho sempre preferito film più coinvolgenti, ma ammetto che dopo aver conosciuto Woody Allen (ormai qualche anno fa) mi sto ricredendo. "Basta che funzioni" è sicuramente la migliore commedia degli ultimi anni, a mio avviso.

Didda23 20/10/10 14:15 - 2424 commenti

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Finalmente Allen torna agli antichi splendori con un'ottima commedia, merito soprattutto di una sceneggiatura che teneva nel cassetto da diverso tempo. Divertente, ironico, sottile, mai banale. Ottima interpretazione di Larry David, una sorpresa. L'atmosfera di New York fa tornare Allen grande, la parentesi europea (a parte Match Point) è totalmente sotto il livello che questo genio ha saputo offrire. Non è forse meglio tornare a New York?

Enzus79 30/11/10 16:13 - 2864 commenti

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Dopo il brutto risultato europeo di Vicky, Cristina, Barcelona il buon Woody Allen mi ha divertito con questa commedia newyorkese. Si ride molto, specialmente nei monologhi di Larry David, che ho trovato abbastanza convincente. La Wood non è la Johansson.

Homesick 3/12/10 13:48 - 5737 commenti

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Sì, il film di Allen funziona, per la maniera in cui rinverdisce un repertorio sostanzialmente immutato - le riflessioni esistenziali nella New York intellettuale e progressita, la causalità e instabilità dell’amore – e ne potenzia i mezzi espressivi attraverso dialoghi sempre più effervescenti, torrenziali e sofisticati, spiritosi ammiccamenti agli spettatori, una fotografia solare e raffinata. Il cabarettista televisivo Larry David, anziano ometto ebreo, malaticcio, colto e caustico, è un perfetto alter ego dell’Allen attore: anzi, ne diventa il sosia cinematografico.

Giùan 6/07/11 20:55 - 4528 commenti

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Poche storie: si tratta di uno di quei film assolutamente alleniani che anche i suoi detrattori più acerrimi farebbero fatica a non ammettere quanto “funzionino”. Quando si ridecide (sempre meno spesso, d’accordo) a parlare con sincerità di ciò che conosce davvero (se stesso, le mutande del proprio genio ebraico e certo milieu newyorchese) Woody è imbattibile, tanto più se la “giusta distanza” gliela calibra la formidabile interpretazione di Larry David, capace di render carezzevole il narcisismo del Nostro.
MEMORABILE: In taxi Melody e Boris riportano a casa il papà della prima: Larry David ha un gioco di sguardi in cui è perfettamente Woody!

Nancy 9/10/11 13:06 - 774 commenti

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Film piacevole, ma la politica del "basta che funzioni" è adottata in tutto e per tutto, dato che lo sforzo creativo di Allen per questo film sembra ridotto ai minimi termini. Si vuole riprendere uno dei topoi principali di Manhattan (la relazione con una ragazzina), non a caso di trent'anni esatti precedente a questo, e porlo su un livello più buonista (l'intervento del belloccio), ma anche più banale. Pure il cinismo del protagonista è ciò che Allen ci propina da un trentennio, ma alla fine ci fa ridere e ci accontentiamo. Sguardo in camera odioso.

Cotola 17/09/11 14:04 - 8998 commenti

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Tra gli ultimi di Allen uno dei più interessanti, non solo per la qualità dei dialoghi (più curati e decisamente riusciti) ma anche per la presenza di un personaggio decisamente poco simpatico quando non sgradevole che, logorroico e depresso incurabile, inanella una serie di tirate e di discorsi come nella miglior tradizione alleniana, pur senza raggiungere i fasti dei capolavori passati ma colpendo il segno diverse volte, divertendo (alcune battute sono notevoli) e attestandosi su livelli che non sempre il regista newyorchese ha raggiunto da un po’ di tempo.

Almicione 13/02/13 00:45 - 764 commenti

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Per il fan di Woody Allen è inevitabile sostituire Keaton a Clarkson, Caine a Begley Jr., Roberts a Hill e, ancor più, lo stesso Allen a David; collocare il film 35 anni prima (cioè quando venne scritto); immaginarlo forse tra i grandi successi dell'inimitabile Woody; inimitabile nonostante David ce la metta tutta e le battute (unica nota positiva del film) siano peculiarmente alleniane. Tutto il resto è un completo disastro: da una storia sciocca e irreale a un cast inadatto e di dubbia bravura. I temi sono interessanti, ma un po' datati.
MEMORABILE: "Il nostro matrimonio non è stato un giardino di rose, botanicamente parlando tu sei più un'orchidea carnivora".

Caesars 18/07/13 08:58 - 3773 commenti

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Allen ritorna, momentaneamente, a girare a New York e ci ripropone un film per lui tipico: commedia ben sceneggiata, molto dialogata e con bravissimi attori. Particolarmente azzeccata si rivela la scelta di Larry David per impersonare il suo alter ego, ma anche la coprotagonista Evan Rachel Wood è perfetta nella parte di ragazza svampita. Sicuramente non c'è molto di nuovo in questo lavoro, ma chi apprezza i vecchi film del regista troverà pane per i suoi denti. A mio parere più convincente la prima parte rispetto alla seconda. ***

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Zutnas 15/07/14 22:51 - 85 commenti

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Non sempre la persona che sembra perfetta si rivela poi quella giusta; così il geniale e attempato fisico incontra l'ottusa giovincella campagnola e se ne innamora. Simpatica commedia incentrata sul protagonista e le sue ansie, ambientata a New York, in cui tutti prima o dopo si ritrovano a ribaltare le proprie convinzioni. Spassosi dialoghi e monologhi metacinematografici.

Matalo! 27/01/15 12:34 - 1378 commenti

I gusti di Matalo!

Sono diviso: da un lato trovo sia consolatorio, dall'altra dice le cose (della vita) come stanno. La forma è quella classica, cristallizzata di Allen (non è un difetto, vista la carriera). I dialoghi sono molto buoni, David funziona (anche se Allen ha concepito l'ennesimo alter-ego), una credibile dose di sano ateismo pervade il film, l'hot jazz stavolta si sopporta. E' un Allen-pistolotto, risolto, senza scossoni, con simpatia. In fondo assomiglia ai nostri tempi: anche Allen finge di credere che una volta era meglio. Comunque sia, basta che funzioni.
MEMORABILE: "Dio é un giardiniere".

Zender 9/02/15 17:00 - 315 commenti

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Non c'è Allen ma è come se ci fosse, mascherato dietro la cinica figura di Larry David per dare sfogo a una grottesca misantropia poi smussata dalla tenera, abbacinante bellezza di Evan Rachel Wood (in modalità oca). Allen gioca col suo pubblico (David parla spesso rivolto alla m.d.p. mentre gli amici gli danno del matto), lo compiace affilando le unghie di un sarcasmo feroce, riprende tematiche a lui care per caricarle di un disprezzo viscerale verso il prossimo al quale agganciarsi per inventare battute brillanti.
MEMORABILE: Il doppio tentativo di suicidio; I genitori di lei.

Modo 28/12/15 16:14 - 948 commenti

I gusti di Modo

Piacevole commedia di Allen, tornato alle origini. La sceneggiatura è ripescata da vecchi "manoscritti" anni '70. Con le dovute modifiche però ne esce un tratto più virtuoso rispetto ai recenti lavori. Un professore sessantenne molto bizzarro si innamorerà di una bellissima ragazzotta del profondo sud. Ne usciranno diverse gag e riflessioni sul destino dell'uomo. Si toccheranno molti temi cari al regista. Divertente, sagace, sicuramente mette a nudo la settima arte di Woody. Belli alcuni scampoli di Manhattan.

Metuant 14/02/16 21:26 - 456 commenti

I gusti di Metuant

La parte più recente della carriera di Allen non conta risultati sempre riusciti; questo è uno dei migliori in assoluto, nonostante l'assenza di Allen attore. Il protagonista è un suo perfetto alter ego (sebbene più cattivo e cinico) e regala spesso battute e monologhi degni del regista prima maniera. Anche il resto del cast non sfigura e, nonostante alcuni momenti forse leggermente prolissi, il film scorre piacevole fino alla fine.
MEMORABILE: I monologhi del protagonista che parla al pubblico.

Il ferrini 11/05/16 02:08 - 2337 commenti

I gusti di Il ferrini

Larry David è uno dei migliori cloni di Woody mai visti. Cinico, irrispettoso, caustico e intollerante nei confronti dell'umanità tutta (bambini inclusi, ai quali dà lezione di scacchi). Una commedia in cui si ride tanto e di gusto, in cui le battute si rincorrono e i tempi comici sono perfetti. A contribuire al ritmo straordinario del film anche il personaggio quasi favolistico di Melody (Evan Rachel Wood), perfetta antitesi del disincantato e spietato protagonista. Uno dei migliori Allen di sempre.
MEMORABILE: Qualunque felicità riusciate a rubacchiare o a procurare, qualunque temporanea elargizione di grazia, basta che funzioni.

Minitina80 4/03/17 07:30 - 2976 commenti

I gusti di Minitina80

Una smagliante commedia che destruttura gli stereotipi paralizzanti imposti dalla cultura moderna. Man mano che si avvicina verso la fine ognuno dei personaggi troverà la propria inaspettata identità sessuale e sentimentale, in contrasto con quello che prima inconsciamente cercavano di imporsi o essere. In questo senso sembra quasi un inno alla libertà, un incitamento a ritrovare se stessi, unica via per la serenità in un mondo definito cinicamente in negativo dal personaggio caricaturale di Boris.

Claudius 1/04/17 13:02 - 541 commenti

I gusti di Claudius

Tra gli Allen più recenti senza dubbio il migliore! Il regista affida il proprio ego al grande cabarettista Larry David (in alcuni suoi atteggiamenti mi ci ritrovo in pieno) e ad alcuni monologhi irrestibili (la fisica quantistica su tutti), ma è buono anche il cast di contorno, soprattutto la meravigliosa e dolcissima Wood (una delle mie attrici preferite).
MEMORABILE: Le crisi di panico di lui e il monologo iniziale

Saintgifts 3/08/17 09:49 - 4098 commenti

I gusti di Saintgifts

Larry David ha il demerito di non suscitare empatia, ma non per il personaggio che interpreta (se lo avesse interpretato direttamente Allen il film ne avrebbe giovato) ma per non essere capace di rendere Boris sopportabile, addirittura odioso quando si rivolge al pubblico. Stringi stringi, le evolute elucubrazioni di Boris sulla vita e sul genere umano sono solo luoghi comuni infiocchettati, che si rivelano in un finale che, oltre a rimettere le cose al loro posto, conclude un cerchio che sembrava voler essere una serie di punti infinita.

Rocchiola 31/08/18 09:39 - 952 commenti

I gusti di Rocchiola

Il film del ritorno di Allen a New York dopo la parentesi europea dei primi anni 2000, ripropone le sue classiche digressioni sul senso della vita e sul ruolo dell’amore con ritrovata verve e uno spirito di fondo meno pessimistico. La nuova morale è che qualsiasi situazione nella vita può andar bene, basta che funzioni!!! Sempre meno incline alla recitazione, Allen trova un perfetto alter-ego in Larry David, un burbero fisico mondiale caduto in disgrazia che, rivolgendosi direttamente agli spettatori, espone la sua filosofia esistenziale.
MEMORABILE: “Odio i festeggiamenti di capodanno! Festeggiare che cosa? Un altro passo verso la tomba?”; Il tentato suicidio; Le lezioni di scacchi.

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Thedude94 9/12/18 23:30 - 1084 commenti

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Nonostante l'età e i numerosi film alle spalle, Allen non perde lo smalto e ci regala una commedia romantica spumeggiante, ricca dei suoi tipici cliché, con protagonista un grande David che prende il suo posto come attore. La regia e la fotografia sono eccezionali e la sceneggiatura regala alcuni colpi di scena che fanno ridere e pensare e che racchiudono tutta la poetica di un grande del cinema. La Wood si comporta discretamente e anche tutto il resto del cast completa un quadro disegnato da un eccelso pittore. Cinema "alleniano" puro.
MEMORABILE: La madre di Melody che diventa artista.

Lou 18/05/19 19:50 - 1119 commenti

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Commedia vivace, zeppa di cliché (tanto aborriti dal supponente e misantropo protagonista) ma anche di buone battute. Non all'altezza dei migliori prodotti del regista, ma il tono scanzonato (il protagonista che parla direttamente verso la mdp) e la brillantezza dei dialoghi si fanno apprezzare. Woody purtroppo non recita, ma Larry David lo sostituisce degnamente nelle sue invettive e nelle sue idiosincrasie (anche se non è la stessa cosa).

Paulaster 21/11/19 10:33 - 4375 commenti

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Anziano misantropo e acculturato ospiterà una vagabonda. Approccio in stile teatrale per una commedia basata sui dialoghi tra personaggi di estrazione sociale diversa; un filo aggressiva nella prima parte, diviene più briosa con l’entrata dei vari personaggi. Il pessimismo di Allen si stempera a favore di una dolce rassegnazione e si sarebbe preferito che lui stesso interpretasse il protagonista (data l’età del ruolo). Monologhi in mdp che denotano una scarsa idea per il finale.
MEMORABILE: Il premio Nobel per il miglior film; La licenza per procreare; “Ti odio anch'io e ti conosco appena”.

Noodles 6/03/22 16:02 - 2196 commenti

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Considerando le prestazioni ormai in calo di Woody Allen, questa è una pellicola che si eleva nella sua recente filmografia. Il protagonista, dietro al quale c'è chiaramente Allen, è uno dei personaggi più riusciti del regista, uno che vuole insegnare per tutto il film ma che alla fine finisce per imparare qualcosa. Il ritorno a New York ha fatto bene dunque al nostro, che tornando nella sua città ritrova la sua verve, pur inserendo nel film comunque tanto del suo cinema precedente, specialmente i dialoghi e le numerose citazioni. Film molto piacevole, che merita un'occhiata.

Anthonyvm 31/05/22 15:53 - 5615 commenti

I gusti di Anthonyvm

Allen ripesca un vecchio script risalente alla fine degli anni '70 e ne ricava una commedia adorabile, una riflessione cinica e umanissima sull'amore e sulle sue misteriose contraddizioni, i giochi della sorte e l'ironia della vita. Lo spettacolo è affidato a un ottimo cast fra cui spiccano il co-autore di "Seinfeld" Larry David, nevrotico e perfetto portavoce della filosofia alleniana e una divertentissima Patricia Clarkson. La seconda parte, troppo ricca di personaggi e di accadimenti (seppur spassosi), perde un po' il focus, ma il finale chiude brillantemente i diversi subplot.
MEMORABILE: Le rotture della quarta parete; La Clarkson a letto con due uomini; Il padre di Melody scopre le sue vere tendenze; Boris (ri)salta dalla finestra.
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  • Discussione Brainiac • 25/09/09 16:50
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Viste le prime recensioni sembra che Woody Allen abbia azzeccato un buon film dopo il deludente Vicky cristina barcelona, che ha totalizzato molti "mediocre con un suo perchè" anche fra i Davinottiani (mediamente più teneri delle molte stroncature che ho letto).

    La cosa che mi fa sorridere è che un pò di anni fa lessi una divertente teoria su Rumore (mensile di musica alternativa) ad opera della valente penna di Giona A. Nazzaro.

    Secondo la sua teoria Allen alternava un buon film ad uno decisamente brutto.

    Il caso Basta che funzioni-Vicky sembrerebbe confermarlo.

    Come in passato (ma questo è un parere personale) all'ottimo Match point seguì il meno convincente Scoop ed al noiosetto Celebrity l'interessante Harry a pezzi.
  • Discussione Harrys • 4/10/09 19:12
    Fotocopista - 649 interventi
    Madame_s

    "Indagati i grandi temi della vita e del suo rapporto con il cinema (lo sguardo in camera, il rivolgersi direttamente al pubblico, i microfoni sospesi ben visibili)."

    Questo credo sia da imputare al mascherino adoperato dal proiezionista... :-D
    Ultima modifica: 4/10/09 19:13 da Harrys
  • Discussione Cotola • 4/10/09 19:21
    Consigliere avanzato - 3841 interventi
    Harrys ha proprio ragione. I mivrofoni ben visibili sono da imputare al proiezionista.
    A volte succede.
  • Discussione Madame_s • 5/10/09 14:01
    Galoppino - 1 interventi
    Harrys ebbe a dire:
    Madame_s

    "Indagati i grandi temi della vita e del suo rapporto con il cinema (lo sguardo in camera, il rivolgersi direttamente al pubblico, i microfoni sospesi ben visibili)."

    Questo credo sia da imputare al mascherino adoperato dal proiezionista... :-D

    Ciao Harrys,
    sicuramente hai ragione, sarà dovuto ad un cattivo 'taglio' dell'operatore. Eppure da buona fan di Allen -e da inguaribile ottimista- ho voluto leggervi altro...
  • Curiosità Puppigallo • 5/08/10 22:46
    Scrivano - 506 interventi
    Due momenti di puro Woody
    La ragazza ha conosciuto un tizio e lo confida al protagonista, che le dice: "Potrebbe essere un serial killer". E lei: "Non è un serial killer; a me non ne ha parlato".

    La madre della ragazza: "Su, portatemi in un posto divertente!". E lui: "Va bene il museo dell'Olocausto?".
  • Curiosità Didda23 • 27/03/11 12:56
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    La sceneggiatura risale alla fine degli anni 70,il film fu poi accantonato per la scomparsa del comico ebreo Zero Mostel(1977) che doveva interpretare il ruolo del protagonista.
  • Homevideo Gestarsh99 • 30/10/11 00:08
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Medusa Video:



    DATI TECNICI

    * Formato video 1,78:1 Anamorfico 1080p
    * Formato audio 5.1 DTS HD: Italiano Inglese
    * Sottotitoli Italiano NU
    * Extra Trailer
  • Homevideo Rocchiola • 31/08/18 09:41
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Buon prodotto con immagine pulita ed abbastanza dettagliata. Audio italiano 5.1 come al solito non molto potente soprattutto nei dialoghi.