Stalag 17 - Film (1953)

Stalag 17
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

E’ opinione abbastanza comune che in STALAG 17 Billy Wilder abbia innestato meccanismi da commedia in un dramma militare ambientato in un campo di prigionia (stalag in tedesco) nazista. In realtà, seppur in parte vero, il film non è certo così divertente come alcuni ritengono. Le gag, spesso affidate allo scemo del gruppo, sono quasi sempre di grana grossa e finiscono per danneggiare la tensione che invece Wilder riesce a creare grazie all'indagine sulla spia che si sospetta essere nella baracca 17. E’ il vero punto di forza del film, che infatti lo fa decollare bene nella seconda parte dopo una prima un po' troppo interlocutoria durante la quale ci si deve accontentare dei ripetuti botta e risposta...Leggi tutto tra il comandante del campo e gli elementi più scanzonati del gruppo o delle considerazioni sulle belle prigioniere russe che bazzicano nei pressi. Il film invece acquista spessore con il progressivo definirsi della figura della presunta spia interpretata da William Holden (l'Oscar appare comunque piuttosto regalato). La tensione monta, la regia di Wilder sa coglierla con la professionalità riconosciutagli e il film diventa di minuto in minuto più appassionante. La semplicità e la simpatia dei prigionieri dà alla vicenda la giusta tridimensionalità e i lazzi diminuiscono per consentire al dramma di farsi stringente. Si tratta in ogni caso di un'operazione coraggiosa (e all'epoca criticata): affrontare un argomento spinoso come la detenzione degli americani negli stalag nazisti con tanta leggerezza non è da tutti. Un po' sopravvalutato e datato, ma buono.

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Giapo 4/07/07 08:50 - 246 commenti

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Ai suoi tempi l'impatto sul pubblico sarà stato più significativo, ma visto ora non c'è molto da apprezzare in una storia banalotta che tra l'altro Wilder dilunga oltre modo condendola con una comicità grossolana e superatissima. Ottima, come sempre, la realizzazione supportata da una solida sceneggiatura. Tutto sommato gradevole, niente di più. Rimangono per me misteriosi i motivi per cui si è deciso di conferire l'Oscar a William Holden.

Daniela 7/07/09 11:49 - 12662 commenti

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Tema "pesante", affrontato con leggerezza. Tuttavia, nonostante il gusto di alcuni passaggi (in particolare, la scelta del collega Preminger), la parte migliore del film non è quella scanzonata dell'inizio ma quella in cui si comincia a fare sul serio, ossia quando il traffichino Holden, menato dai compagni che lo credono una spia, inizia a osservare i comportamenti dei suoi commilitoni per incastrare il vero infiltrato. Qui la vicenda si fa stringente, fino al confronto finale di indubbia efficacia. Citatissimo, forse sopravvalutato ma importante, imperdibile.

Saintgifts 20/09/09 10:46 - 4098 commenti

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Tratto da una una pièce teatrale del 1951 di Donald Bevan e Edmund Trzinski, che sono stati veramente prigionieri in un campo nazista (Trzinski ha anche una parte come prigioniero nel film) e sceneggiato da Wilder e Edwin Blum nel 1953. Ottimo esempio di film su un tipo di vita dei prigionieri americani nei campi tedeschi che alterna momenti di umorismo apparentemente greve (bisogna pensare che si è nel 1944), a momenti di vera tensione, dando il giusto risalto a quest'ultima. Holden impersona bene il tipo che si eleva dal gruppo con intelligenza.

Mdmaster 29/11/10 10:24 - 802 commenti

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Wilder dipinge la prigionia di guerra in maniera meno buia del solito, esaltando un lato della vita dei POW che, al di là dei momenti comici un po' forzati, raramente è stato mostrato. La durata è sì eccessiva, ma il cast è di altissimo livello: oltre all'ipercelebrato Holden, le grandissime prove di Preminger come nazista (risposta a Von Stronheim?) e dei due mattacchioni Strauss e Lembeck. Difficile non affezionarsi alle sorti di questo gruppo; più cresce la tensione, più la pellicola coinvolgerà lo spettatore. Da vedere.
MEMORABILE: Animal scambia Shapiro per donna; Sefton scopre il trucchetto e sfida la "spia".

Lamax61 10/08/12 07:21 - 30 commenti

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Tra i miei preferiti (come tutti i film di Wilder, del resto). L'Oscar è effettivamente un po' "regalato", ma il film è godibilissimo e tutta la trama è ben congegnata. Grande il maresciallo Schultz "Rauss-rauss-rauss" che litiga con i due giullari della baracca (Caprone e Shapiro). La storia parte in sordina ma si evolve in modo sempre più avvincente. Bel film.
MEMORABILE: "E da dove è uscito?" (l'uovo che sta preparandosi Sefton sulla stufa a legna), chiede Shapiro. "Da una gallina... credo", risponde Sefton.

Cotola 10/11/13 01:22 - 9043 commenti

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L'ambientazione è risaputa: un campo di prigionia (per americani) durante la seconda guerra mondiale. Non lo è il modo in cui vengono affrontate le varie vicende: a prevalere è coraggiosamente il tono scanzonato (che all'epoca suscitò tante polemiche), specie nella prima parte. Quando poi inizia il meccanismo del whudunit, si raggiungono buoni momenti di tensione, che raggiungono il loro climax nella parte finale. Grandissima la prova di Holden. Gran bel film.

Rebis 25/04/14 19:11 - 2337 commenti

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Tratto da una pièce teatrale con tutto quel che ne consegue quanto a dialoghi sovrabbondanti, caratteri prototipici e staticità dell'azione, è un'opera antieroica, cameratesca, nazionalista anche (la spia non è un americano venduto, ma un tedesco in incognito). Il secondo conflitto mondiale - segnatamente, il nazismo - è inquadrato dal punto di vista di un campo d'internamento per prigionieri americani: inusuale nel contrapporre al rigore del conflitto un clima liberatorio, gradevole nella narrazione, il film resta al di sotto delle ambizioni degli autori chiamati in causa, Wilder incluso.

Rocchiola 19/02/16 09:10 - 966 commenti

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Uno dei primi film a mescolare apertamente dramma e commedia. Il ritratto cinico e immorale degli americani rinchiusi nel campo di prigionia tedesco del titolo procurò a Wilder regista parecchie critiche come spesso accade a coloro che precorrono i tempi. Ma il film risulta ancor’oggi pienamente godibile, tanto brillante sul versante ironico grazie soprattutto alla coppia Strauss/Lembeck, quanto secco e coinvolgente sul fronte drammatico grazie alla ricerca della spia da parte di Holden. Brand e Graves guidano un cast di caratteristi di lusso.
MEMORABILE: I siparietti tra Animal e Shapiro; Il pestaggio punitivo di Sefton simile a quello di Palla di lardo in Full Metal Jacket.

Lythops 7/02/17 10:38 - 1019 commenti

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Ah, i bei film di guerra di una volta! Ottimo bianco e nero, fotografia e inquadrature magistrali, ma sotto sotto siamo di fronte al solito film di propaganda subdola prodotto con lo scopo di preparare nel modo più favorevole il terreno all'invasione commerciale del liberatore. La contrapposizione fra ironia e dramma, considerati i fini, funziona, ma la retorica è (anche) tanta. Molto apprezzato dai bambini nelle sale parrocchiali degli anni '60.

Tarabas 16/03/19 16:37 - 1878 commenti

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Era uno dei "figli" preferiti del regista, anche se ebbe relativa fortuna. Oggi questa storia di tradimenti e ambiguità la capiamo meglio: un antieroe traffichino come il Sefton di Holden non ci scandalizza, anzi ne apprezziamo l'autenticità contro ogni retorica bellicistica. Se alcuni momenti farseschi stonano un po' e sono invecchiati meno bene, il film nel complesso è tuttora un grande esercizio di sceneggiatura e recitazione, con la chicca di mettere il profugo ebreo Preminger nel ruolo di comandante del campo.
MEMORABILE: Preminger che calza gli stivali perfettamente lustrati per parlare al telefono con Berlino, per toglierli appena agganciata la cornetta.

Billy Wilder HA DIRETTO ANCHE...

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Paulaster 4/02/20 09:52 - 4419 commenti

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Tra prigionieri americani s'infiltra una spia. Ambiente sulla carta pesante tra nazisti e prigionieri (con difesa della convenzione di Ginevra); gli americani mantengono comunque un buonumore sebbene reclusi e con l’astuzia riescono a gabbare i tedeschi. Bene la regia di Wilder negli interni e le inquadrature strette sugli sguardi, anche se il clima cameratesco della prima parte richiama troppo la commedia. Discrete le dinamiche per portare allo scoperto il delatore e giusto finale compensatore.
MEMORABILE: Il trucco della regina degli scacchi; Il pestaggio; L'esca da parte della spia; Le russe viste col cannocchiale.

Caesars 16/06/22 16:17 - 3790 commenti

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Piccola delusione questo film, che sulla carta aveva tutte le credenziali per essere un prodotto di caratura ben superiore. Il problema maggiore è che Wilder sceglie di giocarsi la carta della commedia per trattare il tema della prigionia, durante la seconda guerra mondiale, nei campi di lavoro tedeschi. Non ci sarebbe nulla di male, anzi sarebbe da apprezzare l'originalità della scelta, se non fosse che mal si amalgamano le due anime del film, cioè la suddetta parte più leggera e quella, decisamente più riuscita, drammatica/suspense. Buone le interpretazioni.

Keyser3 20/01/23 18:27 - 444 commenti

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Forse solo Billy Wilder, uno dei più grandi esperti di commedie di tutti i tempi, poteva trattare con tanta abilità un argomento del genere, usando toni così scanzonati. Fosse durato una ventina di minuti in meno sarebbe stato perfetto, ma anche così resta un esempio di film che appassiona (lato indagine, sull'identità della spia) e diverte (le gag infinite, con in testa il mattatore Strauss). Clamorosa la qualità del doppiaggio: vi si ritrovano tutte, ma proprio tutte le più grandi voci maschili dell'epoca.
MEMORABILE: L'imitazione di gruppo di Hitler.

Giùan 6/04/23 23:00 - 4559 commenti

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Opera respingente, come e forse ancora più che il precedente Asso nella manica, nella quale Wilder approccia, con l'anticonvenzionalismo da capofila a lui consono, un genere (i prigionieri del Secondo conflitto) destinato da allora a diventare classico. Dal punto di vista cinematografico però il film paga pegno all'ipostaticità teatrale, pur venendo fuori alla distanza sul piano drammaturgico (la ricerca della spia). Holden bravo ma tenere sulle spalle cinismo, ironia e teatralità del personaggio è dura. Preminger, altro regista utilizzato come attore, aveva già recitato un nazista.
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  • Homevideo Rocchiola • 19/02/16 09:17
    Call center Davinotti - 2 interventi
    Sul mercato nostrano si trova ancora il DVD della Paramount anche se ormai è fuori produzione. Bisogna accontentarsi in quanto è un full frame non anamorfico che deforma l'immagine se non si agisce con un aggiustamento del formato mediante il telecomando in 4:3 o al massimo 14:9. Inoltre la definizione è scarsa e l'immagine non restaurata presente alcuni segni.
    All'estero negli Usa (Warner) ed in Uk (Eureka) c'è un bluray recensito come favoloso.
  • Homevideo Buiomega71 • 7/01/18 17:22
    Consigliere - 25998 interventi
    Rieditato in dvd dalla A&R Productions, disponibile dal 26/01/2018

    https://www.amazon.it/Stalag-17-William-Holden/dp/B078SYN3QJ/ref=sr_1_177?s=dvd&ie=UTF8&qid=1515342051&sr=1-177
  • Homevideo Rocchiola • 1/08/19 15:02
    Call center Davinotti - 2 interventi
    Confrontato con il vecchio DVD della Paramount, questa riedizione DVD curata da A&R è, a livello di immagine decisamente migliore, avendo utilizzato un master rimasterizzato in alte definizione con tutta probabilità quello dell'edizione in bluray americana della Warner. Se l'edizione Paramount presenta diverse puntinature ed un'immagine piuttosto blanda, la riedizione A&R è invece perfetta, completamente ripulita e dal dettaglio superiore. Anche il formato passa da 1.33 a 1.37 e la durata conferma l'utilizzo di un master HD passando da 115 a 121 minuti. Invariato invece l'audio con il doppiaggio originale in versione mono potente e chiaro. Ovviamente dovendo scegliere si prende la A&R.
    Ultima modifica: 4/08/19 10:52 da Rocchiola
  • Curiosità Caesars • 16/06/22 16:21
    Scrivano - 16811 interventi
    Le varie scene vennero girate con lo stesso ordine sequenziale con cui le vediamo sullo schermo (quindi la prima scena venne girata effettivamente per prima e così via).

    Fonte: Imdb