Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ecco un perfetto esempio di come sprecare mezzi e capacità registiche in una storia banale e insulsa come poche. Il filone demoniaco si è esaurito da un pezzo (siamo nel 1978) e il pur bravo Ugo Liberatore vi si cimenta cercando inutilmente di resuscitarlo pescando un po' dal PRESAGIO, un po' meno dall'ESORCISTA e un po' troppo da ROSEMARY’S BABY. La scelta di Venezia come possibile teatro di una vicenda cupa come la nascita dell'Anticristo era prevedibile e prima o poi qualcuno doveva cascarci. Ci pensa...Leggi tutto Liberatore, chiamando a sé una troupe di tutto rispetto: fotografia con dominante azzurra di Alfio Contini, musiche (insolitamente poco incisive) del “nemo profeta in patria” Pino Donaggio e attori non conosciutissimi ma capaci come l'ex eroe dei lacrima-movie Renato Cestiè, la bella e brava Rena Niehaus (quella di OEDIPUS ORCA), Yorgo Voyagis (nell’ovvia parte del Maligno), la rediviva Olga Karlatos... Insomma, le componenti per un buon horror sembravano esserci e invece... Invece NERO VENEZIANO, pur smagliante nella sua confezione di lusso, non riesce ad andare oltre un mediocrissimo adattamento veneziano di tematiche altrove meglio approfondite. Renato Cestiè è un bambino cieco assai poco credibile, ossessivamente preda di visioni in cui vede Voyagis ammazzare i conoscenti e sedurre la sorella. Il film in questo si ripete stancamente per quasi un'ora, senza che nulla di veramente diverso ci venga proposto; gente che muore, Cestiè che prevede, nessuno che gli crede. Poi finalmente la sorella decide di partorire e avremo il marito (non trombante) che capisce l'origine del figlio e col piccolo Cestiè tenta l’offensiva. Qualche effettaccio splatter girato freddamente ma realistico (la confezione è pur sempre di qualità, ripetiamo), con un neonato scagliato contro una scultura puntuta, finta suspense, noia. Meglio allora UN FIOCCO NERO PER DEBORAH.

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Undying 13/06/07 16:14 - 3807 commenti

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Un film che nasce sulla scia del Presagio (o meglio di Holocaust 2000) e che punta su un plot spesso abusato, ma con una differenza: presenta delitti di una brutalità incredibile (anche se non pienamente risolti sul piano visivo) come quello dell'infante lanciato contro una scultura acuminata. La presenza di Olga Karlatos fa intendere che un simile caotico script era più nelle corde di un Fulci "artaudiano" (tipo L'Aldilà per intenderci), poiché la regia di Ugo Liberatore non appare in grado di sorreggere sino in fondo la storia.
MEMORABILE: le visioni del ragazzo cieco, con presenza di scene splatter -purtroppo- irrisolte.

Homesick 5/12/07 17:47 - 5737 commenti

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Sconclusionato e incoerente, con una sceneggiatura costellata di disordine, incongruenze, tempi morti e vicoli ciechi. Tutto ciò vanifica quelli che potevano essere aspetti positivi del film: i richiami a Rosemary’s Baby, il fascino dell’ambientazione veneziana, la Pentecoste, il contro-Vangelo scritto da Gamma, il personaggio trino ed uno della Karlatos, le musiche di Donaggio, sempre in bilico tra classicismo ed elettronica. Peccato: un'occasione sprecata.
MEMORABILE: Il baby-demonio scaraventato e infilzato da Cestiè.

Cotola 24/12/07 01:50 - 8998 commenti

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Questo film è un'occasione mancata. La regia di Liberatore, infatti, non è per nulla malvagia. Inoltre non manca qualche bella idea e ci sono dei discreti inserti splatter. Peccato però che la sceneggiatura si fondi su una storia trita e ritrita. E poi Renato Cestiè è semplicemente insopportabile. Con un suo perché.

Stefania 6/11/09 15:55 - 1599 commenti

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Davvero non male, perché la storia sarà risaputa, ma l'atmosfera c'è, è una fiaba nerissima ibridata di gnosticismo, Venezia è un teatro apocalittico, Mark e Christine sono Hansel e Gretel che invece dell'orco incontrano il demonio... Peccato che il demonio sia Voyagis, proprio scarsino. E le visioni di Mark mi sembrano autenticamente spaventose, l'unico limite è che effettivamente Liberatore non ha spinto abbastanza a fondo il pedale del linguaggio horror-splatter. Ma, per me, resta un buon esempio di genere demoniaco.

B. Legnani 18/12/10 15:44 - 5519 commenti

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Mediocrissimo. Nella prima metà la trama continua a mettere, a mettere, a mettere: non dico che si dovesse "levare" ma, almeno ogni tanto, "aspettare". Così la tensione è inesistente. Si plagia un po' dappertutto. Non possono salvare il film dialoghi pessimi o trascurati (c'è anche la "levatrice di Torcello", località che ha una ventina di abitanti) e attori che o sono inetti (l'unico decente è Quaglio) o che non ci credono neanche per scherzo. Si salva la fotografia, che ci consegna una bellissima Venezia. Evitabilissimo.

Ciavazzaro 3/11/10 20:34 - 4768 commenti

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Demoniaco italiano con punti di interesse. C'è una bella atmosfera di morte e tensione costante per tutta la durata della pellicola, che ha il suo culmine in alcune scene "forti" (tipo morte dell'infante) di una brutalità estrema ed inaspettata, per il periodo. Ma come non citare anche la sanguinosa morte di Quaglio? Ottimo ruolo per l'amato Tom Felleghy, cast convincente. Non il migliore del suo genere, ma merita decisamente la visione.

Aal 15/10/10 16:22 - 321 commenti

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Una variazione in chiave veneziana su tematiche demoniache che ricordano molto Rosemary's Baby e The Omen. Interessante il personaggio intepretato da Cestiè che rappresenta un piccolo tocco di originalità, con le sue visioni paurose, in una sceneggiatura piuttosto prevedibile. La regia, anche se attenta, sembra non voler mai prendere con decisione la strada dell'horror, mantenendo un controllo eccessivo che non risolve completamente le pur riuscite atmosfere. Tutto sommato un buon horror italiano probabilmente troppo sottovalutato.

Buiomega71 16/12/10 14:55 - 2899 commenti

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Una Venezia marcia e putrescente fa da sfondo all'avvento dell'anticristo nel "satanic movie" più cupo e sinistro mai girato. Acquisire la vista per vedere l'inferno sulla Terra, blasfema e irriverente ultima cena femminea fatta di prostitute, schegge surreali di visioni terrificanti (il demonio di Yorgo Voyagis, pre Louis Chypher, i dobermann come i rottweiler del Presagio, la bellezza folgorante di Rena Niehaus, misto di purezza angelica e dannazione, la perforazione della guangia). Ammantato tutto in un'atmosfera invernale di suggestiva e malinconica bellezza.
MEMORABILE: Il gruppetto di ragazze nude che si avventa sulla loro vittima nel letto, armate di armi da taglio, viene in mente subito Maniac.

Herrkinski 10/03/11 01:52 - 8052 commenti

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Horror demoniaco dalla forte connotazione italica, evidenziata dalla sempre affascinante ambientazione veneziana (tra l'altro ben fotografata e mai stucchevole). La storia in sè non è originalissima, ma lo svolgimento è sicuramente fuori dall'ordinario, grazie anche al personaggio interpretato da Cestiè; a parte qualche effetto splatter, misurato ma efficace, a convincere è più che altro la bella atmosfera, funerea ed inquietante. Si denota qualche lentezza narrativa e un finale un po' buttato lì, ma nel complesso il film è abbastanza buono.
MEMORABILE: La fine del neonato.

Dusso 10/06/11 19:17 - 1565 commenti

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Grande cast femminile con Ely Galleani e Angela Covello alle loro ultimissime apparizioni cineamtografiche (anche se si vedono veramente poco). Sempre intrigante l'ambientazione veneziana, sicuramente adatta ad un film come questo che alla fine non ritengo malvagio (seppure un po' monocorde).

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Ryo 11/02/12 23:37 - 2169 commenti

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Horror italiano di buona fattura. C'è del soprannaturale, c'è del mistero e c'è dello splatter. La struttura non è semplice e va seguita con attenzione, ma il risultato finale lascia atterriti per il livello di crudeltà raggiunto in alcune scene. Ottime le inquadrature e bella video-cartolina di Venezia.
MEMORABILE: il neonato...

Giùan 28/03/12 11:43 - 4528 commenti

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Rozzo è forse l'aggettivo chiave da spender per descrivere il "satanico" di Liberatore. Tutto pare forzato, svogliato, sbozzato, quasi il regista si vergognasse della storia che gira, finendo per svilir ulteriormente la già scarsa e poco originale sostanza. A pagar dazio alcuni gangli che sarebbero stati vitali per il racconto: il rapporto tra i fratelli; la sessualità di una torbida Niehaus; l'arrivo di Lucifero/Voyagis (davver poca cosa). Buona (ma troppo reiterata) l'idea delle visioni diafane di Cestiè (diligente ma inadeguato). Quaglio è hors catégorie.
MEMORABILE: La brutale e "inattesa" crocifissione del bimbo demoniaco; La scena da Ultima cena blasfema: sintomatica del "vorrei ma non so" del film.

Bruce 27/06/12 16:54 - 1007 commenti

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Polpettone horrordemoniaco quasi insopportabile. Perché pretenzioso, tedioso, monotono e indefinito, senza forza ed ispirazione, che non spaventa né intriga. Quanto è lontana la magia di Don't look now, non certo distante per ambientazione e epoca di realizzazione. Una delusione totale.

Von Leppe 31/05/13 18:55 - 1256 commenti

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Vicenda zeppa di omicidi e fatti soprannaturali che si susseguono fin dall'inizio e che, però, sono messi in scena in modo piatto e ripetitivo, sfruttando un tema demoniaco già visto ma che avrebbe potuto comunque funzionare. I delitti - anche se ben fatti - sembrano non avere peso sul gruppo di personaggi protagonisti. Il tutto si svolge in un'affascinante cornice veneziana: vetusta, triste e putrescente, che sicuramente fa acquistare valore alla pellicola.

Corinne 21/07/13 16:29 - 420 commenti

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Curiosa rivisitazione dell'avvento dell'Anticristo, che invece che a Manhattan nasce in una Venezia putrida e malinconica. A cercare di fermare il maligno, un ragazzino cieco preda di inquietanti visioni e il marito alcolizzato della prescelta "Antimaria". A deludere forse è proprio il "Signore Nero", ben poco luciferino. Molto sanguinoso considerato il genere, mentre lo splatter non risparmia proprio nessuno, neanche bambini e neonati.

Trivex 12/08/13 12:07 - 1738 commenti

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Quanta atmosfera sprecata, in questo horror anonimo veneziano. Location perfette e clima(x) "inquinato" e diffuso nella nebbia fredda che non porta conforto né assoluzione. Ci poteva stare in mezzo un storia con gli attributi e invece si fa melina e quando si attacca lo si fa con poca convinzione. Poi mettere alcuni vermi carnivori e dei ratti ripugnanti fa anche comodo e un po' schifo alla vista, ma certe cose devono avere un senso. Come già detto da più parti, un'occasione persa per un film che dir mediocre si esagera.

Maik271 4/10/14 23:36 - 436 commenti

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Il diavolo in persona si palesa in una autunnale Venezia con regalino per l'umanità. Buona la regia di Ugo Liberatore, meno di livello la sceneggiatura, con dialoghi a volte disarmanti. Il cast offre nomi di una certa importanza (Quaglio e la Karlatos, che appare in più ruoli, sono i migliori) mentre i giovani protagonisti non lasciano il segno. Se si perdonano alcune lacune del soggetto e la recitazione di parte del cast possiamo tranquillamente dire che il film risulta discreto.

Pinhead80 4/07/15 11:08 - 4715 commenti

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Ecco a voi la risposta italiana a Rosemary's baby. Liberatore ambienta il suo film demoniaco nella splendida Venezia, riuscendo a trasformarla in un luogo invece lugubre. Nonostante l'impronta e l'ispirazione al capolavoro di Polanski, il film dimostra di avere uno sviluppo non privo di una propria originalità. Qualche momento di stanca qua e là c'è, ma il film è un piccolo gioiello horror nostrano che meriterebbe di essere scoperto. Interessante.

Jurgen77 5/11/15 08:18 - 629 commenti

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Il demoniaco italiano ha partorito buone pellicole e questa, a mio avviso, si pone a metà strada. Bellissima l'idea di ambientare tutto in una Venezia cupa e nebbiosa. Anche la trama e qualche effetto splatter sono ben realizzati. Forse ciò che manca è aver realizzato il film quando ormai il filone era in fase calante. Obiettivo raggiunto a metà. Yorgo Voyagis inquietantissimo. Sempre splendida nel genere, la Karlatos.

Rigoletto 8/06/16 19:47 - 1785 commenti

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Sinceramente mi aspettavo di meglio, qualcosa di più malvagio; invece il cerino si consuma in fretta e le visioni di Cestiè alla lunga (nemmeno troppo) stancano. E se la regia di Liberatore è adeguata, non altrettanto lo è la scelta del cast, che non mi pare azzeccata e in certi casi (Voyagis) è anzi direi alquanto maldestra. Alla fine la cosa migliore è la location, un po' meno "Serenissima", che fa da sfondo al film. ** ma non di più.

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Aborym 23/12/16 21:18 - 29 commenti

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Debole horror sulla nascita dell'Anticristo a firma di Ugo Liberatore, ambientato in una cupa e desolata Venezia, ben fotografata da Alfio Contini. Il film utilizza spunti e situazioni provenienti dalle migliori pellicole sul tema (Rosemary's baby, Il presagio) e non solo (i funerali ricordano quelli di A Venezia... un dicembre rosso shocking), senza però mai riuscire davvero a sorprendere. La narrazione scorre dunque quieta, prevedibile negli sviluppi e con pochi sussulti. Si sente più che in altri film l'assenza di una vera scena madre.

Taxius 31/12/17 19:24 - 1656 commenti

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Demonic movie made in Italy piuttosto sorprendente e di buona fattura. Il pregio principale probabilmente è proprio il fattore sorpresa, perché le aspettative tutto sommato erano assai basse. Bellissima l'ambientazione veneziana tra la nebbia e il marciume di una città in decadenza; stesso discorso vale per il vecchio palazzo dove si svolge buona parte del film. I difetti certo non mancano, la recitazione è piuttosto scadente e la trama ha diverse cadute, ma nel complesso si può dire che "Nero veneziano" sia un buon film. Le scene forti non mancano.

Deepred89 13/02/18 23:54 - 3701 commenti

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La Venezia più marcia e decadente di tutto il cinema di genere nostrano (livore, topi, vermi, interni cupi e spogli, tavole imbandite di frutta perennemente marcia) in un horror non privo di lati interessanti ma schiacciato dal peso delle sue stesse ambizioni. Spunti crudi e morbosi gestiti senza troppa cura in un accumulo che se da un lato intriga, dall'altro lascia inappagati per certe sue soluzioni discutibili. Montaggio impreciso, splatter presente ma al di sotto delle sue potenzialità, Donaggio deludente, Voyagis anticristo poco credibile.
MEMORABILE: La nota scena della tavola chiodata, efficace anche perché improvvisa; Il Vangelo secondo Giorgio (bel risvolto della sceneggiatura).

Rufus68 4/03/18 09:26 - 3819 commenti

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Un autentico spasso. Visioni, tutrici combuste, impiccati, traghetti in fiamme, serpenti, pozzi miracolosi... difficile capire cosa ci sia in serbo per noi in tale sgangherato autobus guidato a casaccio. Poi il colpo di scena: lei è incinta, il bimbo reagisce male ai preti... non sarà che...? Dialoghi sbalorditivi. Sugli attori è bene calare uno spesso velo; sul moccioso biondo due. L'unica cosa incolpevole è il neonato.

Faggi 24/06/20 11:00 - 1548 commenti

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Satana, d'inverno, a Venezia. La città è discretamente messa in quadro e ottimamente fotografata; per contro il film è un disastro, ma di quei disastri che affascinano e a cui non si può resistere. Una specie di canto di sirene ubriache, che se ascoltato restituisce uno strano piacere. La vicenda procede costruendo innumerevoli castelli in aria, accumulandoli uno sull'altro, infischiandosene dell'inevitabile crollo, avvalendosi di visioni e allucinazioni (alcune, nella loro logica squinternata, di tutto rispetto; da vero B-movie folle e da fumetto disegnato in stato di esaltazione).

Daniela 27/03/20 23:46 - 12606 commenti

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Dopo la morte della nonna che li ha allevati, due orfani vanno a vivere presso gli zii. Il ragazzo, cieco a seguito di un incidente, ha visioni premonitrici... Variante italiana della nascita dell'anticristo a cui neppure l'ambientazione veneziana riesce ad infondere un poco di fascino: sceneggiatura insensata che procede per accumulazione senza nessuna suspense, personaggi antipaticissimi interpretati da attori mediocri (si salva solo il neonato), sequenze che vorrebbe essere terrorizzanti e lasciano invece basiti per come sono girate male. Inguardabile, inascoltabile, insalvabile.
MEMORABILE: La nonna prende fuoco in chiesa ed i fedeli fuggono urlando, mentre il prete, la nipote e pochi altri osservano la torcia umana senza muovere un dito

Noodles 29/05/20 22:27 - 2196 commenti

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Le uniche cose che si salvano del film sono la fotografia e le location. Il resto è un guazzabuglio terribile, una storia senza capo né coda e senza tensione, il tutto condito da una recitazione scarsa e dialoghi al limite del demenziale. L'atmosfera in alcuni momenti è anche discreta ma è rovinata da alcune scene assurde, in cui latitano sia la paura che la credibilità. Difficile trovare qualcosa per cui valga la pena di guardarlo. Da perdere.

Il Dandi 14/10/20 00:50 - 1917 commenti

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Ultima regìa di Liberatore, che pur senza rinunciare alle consuete ambizioni qui sembra voler ricercare un consenso più facile del solito agganciandosi al filone dell'horror demoniaco (citando un po' tutto, da Rosemary's baby al Presagio) settato in una Venezia già garantita (da Roeg, Bido e soprattuto da Lado, da cui è preso in prestito l'ambiguo prete Quaglio). Film non infame ma che gira un po' a vuoto sul weird appresso a un Cestiè cieco poco interessante, non più bambino né ancora uomo.
MEMORABILE: La famosa fine del bambino, già scampato in carrozzina a una ennesima citazione de La corazzata.

Lupus73 9/10/21 16:00 - 1485 commenti

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Sorta di affresco veneziano con soggetto demoniaco tra Rosemary e Il presagio, per intendersi. Una confezione che risente pesantemente del tempo, ma il grosso pregio della pellicola sta nell'ambientazione e nell'atmosfera: una Venezia oscura, occulta, marcia e decadente, che però preserva il suo fascino artistico unico che si mescola con certe reminiscenze barocche e settecentesche (anche in OST). I grossi difetti li troviamo in un connubio regia/sceneggiatura estremamente rozzo, rigido e spigoloso, e una recitazione alquanto inamidata.

Nick franc 30/04/22 16:40 - 507 commenti

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Horror demoniaco che cerca di inserirsi nella scia dei lavori di Polanski e Donner ma ne rimane distante a causa di una sceneggiatura pasticciata e di una regia professionale ma poco grintosa. Cast con i volti giusti (Niehaus, Voyagis, Quaglio), confezione di qualità (buone  le musiche e la fotografia) ma il film pecca di discontinuità: se alcune soluzioni colgono nel segno (la cena, il neonato infilzato) altre sfociano nel trash (la morte della Milne). A conti fatti lo salvano il tono cupo, il senso di angoscia che trasmette e il curioso parallelo cristologico della vicenda.

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Teddy 24/12/22 02:38 - 808 commenti

I gusti di Teddy

Slabbrato nello sviluppo e ridondante nella definizione dei personaggi, ma gravido e pulsionale, pieno di sequenze visionarie e di mefitiche scenografie adornate dalle luci sulfuree di Alfio Contini. Una Venezia dominata da forze trascendenti e demoniache, metafora del disfacimento psicologico e simbolo del fanatismo religioso. Esangue e magnifica Rena Niehaus. Uterino.
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  • Homevideo Trivex • 12/08/13 12:11
    Archivista in seconda - 1316 interventi
    Con la versione IRIS siamo intorno agli 85 minuti,se non sbaglio.

    Lo avevo visto anche un paio d'anni fa ed in effetti le scene di sangue,della versione tv, mi sono sembrate tagliate.
  • Homevideo Buiomega71 • 12/08/13 12:14
    Consigliere - 25892 interventi
    Trivex ebbe a dire:
    Con la versione IRIS siamo intorno agli 85 minuti,se non sbaglio.

    Lo avevo visto anche un paio d'anni fa ed in effetti le scene di sangue,della versione tv, mi sono sembrate tagliate.


    Essendo un vm 18 non mi stupisco...
  • Homevideo Rebis • 12/08/13 13:43
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Ultimamente però Iris ha trasmesso in prima serata le versioni integrali di alcuni film di Argento VM 14 (tipo Profondo Rosso e Il fantasma dell'opera). Con l'avvento del digitale è una cosa che capita ormai molto spesso. Probabilmente però per il film di Liberatore l'emittente possiede solo la versione derubricata, così come per i vari cannibalici che passano a iosa tutte le settimane...
  • Discussione Trivex • 12/08/13 14:00
    Archivista in seconda - 1316 interventi
    Riprendendo il discorso dalla sezione HOMEVIDEO:

    Non capisco però, nemmeno sotto il profilo del marketing, la strategia di trasmettere un certo tipo di cinema al mattino o al pomeriggio.

    Personalmente sono favorevole alle fasce protette, ma comunque quel tipo di cinema va trasmesso ad un certo orario...via, è anche una questione d'atmosfera!
    Ultima modifica: 12/08/13 14:01 da Trivex
  • Discussione Rebis • 12/08/13 14:04
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Credo che la loro unica preoccupazione sia quella di riempire il palinsesto :(
  • Discussione Zender • 12/08/13 16:04
    Capo scrivano - 47698 interventi
    In effetti neanch'io ho mai capito bene le strategie dietro a palinsesti assurdi (in tema cinema). Qualcuno sarà pure pagato per fare qualche strategia nella programmazione...
  • Discussione Rebis • 12/08/13 17:13
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Sì, per Iris un folle è stato pagato sicuramente: mettere in programazione Il tagliagole o Il fantasma dell'opera nella mattinata mi sembra un gesto abbastanza scriteriato...
  • Homevideo Deepred89 • 12/08/13 22:25
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Profondo rosso in realtà è passato lievemente cut, ma si tratta tagli apportati già alla copia che passa da anni su mediaset in fascia notturna. Ogni tanto su Iris mi è capitato di beccare film solitamente uncut in tv (La mosca, Il postino suona sempre due volte) tagliati per passare in fascia protetta, ma anche film VM14 come Cuori solitari e L'amica uncut in fascia mattutina. Quindi non si può mai sapere. L'unica cosa certa l'ha scritta Rebis: i film il cui master passa sempre tagliato (i VM18) continueranno ad essere trasmessi tagliati.
    Ultima modifica: 12/08/13 22:28 da Deepred89
  • Curiosità Amarcord • 23/08/17 13:48
    Disoccupato - 86 interventi
    Al film avrebbe dovuto partecipare anche Nicoletta Elmi. In seguito a rinvii nelle riprese, la bambina-attrice era però ormai troppo cresciuta e il suo ruolo venne affidato a Gloria Bozzola (nel film è Vicky).

    (Fonte: intervista a Nicoletta Elmi e Renato Cestié - Eva Express 10 Febbraio 1977)
  • Homevideo Buiomega71 • 26/07/23 09:13
    Consigliere - 25892 interventi
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