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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Sulla scia di DJANGO, ma con troppi anni di ritardo, esce uno degli ultimi spaghetti-western propriamente detti: la confezione “alla buona”, un west ricreato in Abruzzo che non può davvero ingannare nessuno, un protagonista (Maurizio Merli) che fa il verso a Franco Nero senza poterne raggiungere l’identico carisma (cui contribuì, va detto, lo stile unico di Corbucci)… tutti segnali di un genere ormai tramontato che il buon Sergio Martino prova a riesumare senza aggiungere nulla di nuovo se non l'arma impropria del novello “Django”. Come facilmente si evince dal titolo, infatti, l’ascia diventa...Leggi tutto il segno caratterizzante di Merli, che così viene soprannominato come un tempo si usava fare in ogni spaghetti-western che si rispettasse. L'inizio è quasi da film horror, con atmosfere lugubri e stagni putridi: in un bosco un uomo si aggira furtivo. Arriva Mannaja (accompagnato da una poco riuscita canzone finto-western dei fratelli De Angelis) e al primo lancio gli porta via un braccio. Poco splatter, ma la violenza c'è tutta e prosegue con una zuffa nel fango di una certa suggestione. Merli parla poco, fa gli occhi alla Clint Eastwood e, tutto sommato, riesce comunque a dare una discreta tridimensionalità al suo personaggio. Il cattivo è lo specialista John Steiner, lo sfruttatore il vecchio Philippe Leroy (gli rapinano pure la figlia). Sergio Martino, qui come in altre occasioni gli è capitato, non mostra troppa personalità, ma i film indubbiamente li sa fare e MANNAJA si lascia vedere senza troppi rimpianti. C'è esattamente quello che ci si attende da uno spaghetti-western medio: qualche scazzottata inutile, ragazze che ballano per ore al saloon e fuori…

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Caesars 8/02/07 16:23 - 3773 commenti

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Poco di originale in quello che probabilmente è stato l'ultimo spaghetti westen girato. La scena migliore è quella iniziale, il resto passa sullo schermo senza destare particolare interesse. Rimane comunque uno spettacolo girato con mestiere da regista e interpreti.

Stubby 25/02/07 10:21 - 1147 commenti

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Devo dire che non mi è affatto dispiaciuto questo film di Sergio Martino; probabilmente il regista è andato ad attingere a diverse fonti per la sua creatura, dalle location fangose alla Django di Corbucci alle scene crude e i cani alla Fulci al protagonista alla Zagor di Bonelli, veloce con la pistola e letale con la scure. Mi è piaciuto molto ad esempio il villain sempre scortato dai suoi due cani feroci. Merli con un sorriso Durbans da paura: mai visti denti più bianchi.

Il Gobbo 5/04/07 13:01 - 3015 commenti

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Sottovalutato, forse per la non eccelsa performance di Merli, su cui pesò l'ipoteca dei tanti polizieschi. Crepuscolare, a tratti gotico, crudo, era, indubbiamente, un po' fuori tempo massimo, avendo detto più o meno tutto Keoma. Ciononostante, resta parecchie spanne sopra l'altro western di Martino, e in ogni caso un prodotto professionalmente validissimo.

skinner 30/08/07 14:36 - 592 commenti

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Ottimo inizio, con la bellissima title-track dei fratelli De Angelis e la prima sequenza violenta e splatter. Poi il film si perde nei sentieri della più vieta convenzionalità. Peccato, sopratutto perché Merli, nello spaghetti-western, avrebbe potuto dire la sua.

Blutarsky 14/04/08 15:33 - 360 commenti

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Tardo western di Martino e unica incursione nel genere di Merli. Il cast è notevole, O’Brian, Leroy e Steiner funzionano perfettamente al contrario di Merli che soffre di un'immagine troppo legata al poliziesco per essere credibile nella parte di un bounty killer. Nonostante una buona fotografia, ottime musiche e alcune scene notevoli, il film risente di una storia un po’ improbabile e a tratti confusa (incomprensibili le motivazioni che muovono il personaggio di O’Brian).

Dusso 8/08/08 15:46 - 1565 commenti

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Tardissimo western (è del 1977!) che tenta senza riuscirci di rivitalizzare un genere ormai morto. Belle le musiche e la fotografia. Merli dà quello che può, buoni alcuni colpi di scena di una sceneggiatura che però non è un granchè. Il film comunque è gradevole e lo si può collocare tra i western di medio livello.

Matalo! 10/08/08 02:42 - 1378 commenti

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Facendo due conti dovrebbe essere l'ultimo spahetti western. Chiusura poco nobile per un clone in sedicesimo di Keoma di cui condivide l'effetto flou, la confezione e le musiche senenziose. Merli è sempre con l'aria di uno che ce la deve fare a tutti i costi ed è uno dei cowboy più antipatici della storia del cinema. Tra le armi strane usate nel nostro western la mannaia è una delle meno memorabili; almeno il banjo di Banjo nel primo Sabata era stravagante...

Homesick 3/11/08 09:10 - 5737 commenti

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Brumoso, truculento, medievaleggiante, ricrea le atmosfere di Keoma, dal quale peraltro i De Angelis riprendono una colonna sonora con voci cavernose. Si ritrovano la vendetta del padre ucciso, il conflitto fulciano tra il tiranno in decadenza (Leroy) e quello emergente e più crudele (uno Steiner gelido e ghignante), la figlia degenere e infida (Jeannine) e la donna buona e generosa (Brochard). Spettrali alcune sequenze, come quella della carrozza guidata dal moribondo. Discreta la prova extra-poliziesca di Merli.

Herrkinski 20/10/09 23:51 - 8052 commenti

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Martino dimostra ancora una volta di essere un buon imitatore e di saper creare delle "variazioni sul tema" di buona qualità: dopo le incursioni nel giallo, nel poliziesco e nella commedia, eccolo alle prese con lo spaghetti-western. E il risultato è ancora una volta pregevole: Mannaja è un buon prodotto, che recupera tutti gli elementi migliori del western nostrano (violenza, azione, atmosfere crepuscolari, personaggi spietati, rozzezza) e li amplifica in un film che può esser considerato il canto del cigno del filone. Merli non eccelle, ma...
MEMORABILE: Il lancio dell'ascia.

Nando 11/05/10 16:10 - 3806 commenti

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Tentativo non propriamente riuscito di trasportare la figura del Commissario integgerrimo nelle ambientazioni crepuscolari del genere western all'Italiana. Il risultato, benchè dignitoso, non aggiunge altro alla figura di Merli che nella narrazione si mostra con un iter classico: l'arrivo, i primi scontri, la sofferenza e il pericolo di soccombere ed infine la giustizia trionfante. Personalmente identifico Merli nella figura del Commissario piuttosto che in quelle di un Gringo qualsiasi.

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Enzus79 16/08/10 16:33 - 2864 commenti

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Spaghetti western che non mi ha stupito certo per l'originalità o per Maurizio Merli (pur bravo) che fa il verso a Franco Nero. Di positivo c'è che la storia non annoia e diventa interessante con i minuti che passano. Bello il duello nella nebbia. Finale frettoloso.

Werebadger 22/06/12 01:25 - 270 commenti

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Non sono mai stato un patito del western, ma questo film l'ho trovato molto piacevole. Cupo, violento, sporco, a tratti orrorifico in alcune scene, condito da un teme musicale potente e da un'ottima recitazione (Steiner, con il suo sorrisetto sprezzante e lo sguardo gelido, è davvero un villain convincente, Merli altrettanto come antieroe protagonista). Decisamente promosso.
MEMORABILE: L'inseguimento nella palude; La scazzottata nel fango con gli uomini del cattivone; Lo sterminio nella grotta.

B. Legnani 1/09/12 18:01 - 5519 commenti

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Si lascia guardare bene, con alcune parti azzeccate (il contrasto musica allegra/violenza). Debole, invece, l'ultima parte. L'uso del fango e della nebbia (che, dice Martino, non fu una scelta stilistica, ma uno strumento per mascherare la fatiscenza del villaggio della Elios) non convince invece più di tanto. Merli cerca di dare il massimo, ma attorialmente è sovrastato da Leroy e da Steiner. Film onesto (**), che mi pare superiore al più decantato Keoma, a sua volta tardo western.

Maik271 14/10/12 18:05 - 436 commenti

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Un inizio che mostra subito di che spaghetti western si tratti e cioè un film sudicio e un po' splatter, che ricorda lo stile dei western di Fulci. Una buona sceneggiatura, un Merli in forma come al solito, uno Steiner cattivo come sempre; in fin dei conti un buon western all'italiana con violenza, vendetta e colpi di scena in buona quantità.              
MEMORABILE: Oggi tu non vali un colpo della mia pistola, perché la condanna peggiore per te è continuare a vivere!

Hackett 8/11/12 21:25 - 1865 commenti

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Il mitico Maurizio Merli prova il riciclaggio col genere western, ma è tardi. Il genere spaghetti è ormai in declino e, nonostante una prova attoriale tutto sommato dignitosa, il progetto si rivela fallimentare. Non si tratta di un brutto film e nel panorama del gener si difende rispetto ad altri (Keoma) piú celebrati titoli; il problema è che ogni sequenza sa di già visto. Attori decenti, trama esile ma funzionale e una main song bruttina e ridondante, che non smette di far capolino da ogni scena equestre.

Galbo 27/03/13 05:50 - 12372 commenti

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Sconvolto dall'omicidio del padre, Merton passa la vita nel desiderio di vendicarlo. Western crepuscolare diretto da Sergio Martino in epoca abbastanza "tarda", è interpretato da Maurizio Merli a cui il genere non si addice molto. Meglio gli altri due protagonisti John Steiner Philippe Leroy in un film che "dice" comunque poco, essendo una sequela senza grande logica narrativa di violenza abbastanza fine a sè stessa, peraltro diretto con poco senso del ritmo.

Buiomega71 29/08/13 00:33 - 2899 commenti

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Il fangoso e apocalittico west crepuscolare martiniano imita un po' troppo il capolavoro castellariano (ne riprende pure le musiche), senza dire nulla di nuovo. Ma Martino eccelle in ferocia e crudeltà (la figura mefistofelica di Steiner), regala twist inaspettati come nei suoi thriller, furoreggia con i colpi in arrivo e le mani amputate, non disdegna schegge gotiche orrorifiche (l'inizio paludoso al ralenti, il cocchiere ferito a morte che sembra uscito da Nosferatu) e chiude (un po' frettolosamente) in una nebbia mortifera. Derivativo, ma con un suo fascino.
MEMORABILE: La straordinaria sequenza del montaggio alternato del massacro alla diligenza con il can can delle ballerine; La Brochard pugnalata a morte da Steiner.

Smoker85 15/08/13 10:47 - 487 commenti

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Ci sono delle buone idee, in questo tardo spaghetti-western; man mano che la storia si sviluppa si fa interessante e non manca qualche colpo di scena. Merli a mio avviso interpreta bene il suo ruolo (tenuto conto del tenore della pellicola). Un po' sottotono invece Leroy. Ingenuità e buchi di sceneggiatura penalizzano il film, che in alcuni momenti sembra andare a vuoto, mentre in altri il protagonista sembra l'alter ego di Walker Texas Ranger. Godibile, ma non del tutto riuscito.

Trivex 12/02/15 11:58 - 1738 commenti

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La sfida Merli vs Steiner si trasferisce nel selvaggio West, rimanendo violenta e disperata. Il film è adeguatamente accompagnato dalle musiche "gravi" dei De Angelis e come quelle musiche, a tratti, si fa cupo, quasi sepolcrale. Grigio del fango e delle nebbie, violenza e un buon ritmo: film tecnicamente oltre la media come tale è la performance di tutti i partecipanti. Merli lo vedo comunque meglio come commissario; Steiner è sempre il solito maniaco violento e cattivissimo, in qualunque epoca lo si ponga; mentre Leroy fa bene anche quello che soffre.
MEMORABILE: La strage degli operai; Il sanguinoso assalto alla diligenza; La sfida nella caverna buia.

Jdelarge 28/07/15 12:30 - 1000 commenti

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L'incipit è davvero di alto livello e i primi dieci minuti di film fanno ben sperare; purtroppo, però, il resto della pellicola non risulta reggere il passo dell'inizio a causa di una sceneggiatura pesante, che rallenta i ritmi ed è davvero poco originale. Merli se la cava e anche Steiner ma il vero mattatore, seppur poco presente, è Donald O'Brien, in una parte assolutamente indimenticabile; pessimo, invece, Leroy. La mano di Martino ogni tanto si vede, ma non a sufficienza. Buona la colonna sonora dei fratelli De Angelis. Sufficiente.

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Nicola81 10/10/16 13:04 - 2831 commenti

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Spaghetti western crepuscolare e quindi cupo, violento e pessimista, diretto da un regista che non ha mai brillato per originalità, ma abbastanza talentuoso da ritagliarsi un posto d'onore nel nostro cinema di genere. Non perfetta la sceneggiatura, ma buoni il ritmo, le scene d'azione e la resa di un cast apparentemente poco funzionale (Merli era l'icona di quel poliziottesco bazzicato anche dagli antagonisti Leroy e Steiner). Bella fotografia di Federico Zanni e buone musiche dei fratelli De Angelis. Il duello finale poteva durare di più...

Schramm 19/02/17 15:30 - 3490 commenti

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Frà Martino fa fare din don dan alle campane del western, e i rintocchi non saranno potenti come ruggiti leoniani, né Merli avrà l’appeal di Eastwood, ma virando il genere al color fango dei più acquitrinosi, nebbie torve e foschi diluvi, tra pallonetti proto-gore e un’epica cavalleresca amministrata senza capitomboli si può isolare nel corpus filmico il retrovirus de 2019. E quando sboccia un invidiabile montaggio alternato di quelli che non ti aspetti (vaudeville delle cocotte/massacro degli operai), e ci si domanda come certa critica possa essersi permessa di parlare di serie B.

Il Dandi 4/04/20 22:51 - 1917 commenti

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Tardissimo (uno degli ultimi) western il cui titolo eponimo suona a metà fra un'imprecazione e il quasi omonimo strumento di macelleria. Martino (in pausa da altri generi come il protagonista) ha a disposizione ben poco: fango, pozzanghere, un villaggio western reso ormai fatiscente dal lungo inutilizzo, dialoghi mal scritti, attori poco in parte (non solo Merli: la superiorità di Leroy, pure truccato da vecchio paralitico, emerge impietosa su tutti). Con tali ingredienti il regista fa miracoli confezionando un film che si lascia ben guardare.
MEMORABILE: La vendetta finale, per quanto tagliata (è il caso di dirlo) con... l'accetta.

Puppigallo 28/05/20 13:06 - 5250 commenti

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Discreto western che basa tutto sul protagonista, una sorta di Django "mannaiato" per necessità. Il resto è la solita tiritera, col vecchio cattivo (un Leroy paralizzato), affiancato da uno ancora peggiore, il tutto condito con vendetta, rappresaglia parecchio dolorosa (purtroppo per Merli) e la classica resa dei conti, qui con l'aggiunta di due quadrupedi, ma che faranno più che altro da comparse, vista l'utilità. Il livello di originalità non è quindi molto elevato e se non fosse per l'adattamento post lezione del pistolero, la pellicola non andrebbe al di là della mediocrità.
MEMORABILE: Quando i lavoratori-schiavi si rifiutano di continuare a spaccarsi la schiena vengono uccisi (abbastanza controproducente...); Pistolero da grotta.

Rambo90 13/07/20 23:24 - 7661 commenti

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Crepuscolare e violento western, accettabile nella sua ambientazione nebbiosa e quasi horror in alcuni punti. La trama a tratti scricchiola (il criminale con l'uncino che va dove va il vento, la vendetta che passa in secondo piano...) ma ci sono vari momenti gustosi, soprattutto quando Martino spinge il piede sul pedale di effettacci e colpi di mannaia. Merli funzionale, Steiner è sempre una buona idea come cattivo, Leroy invece è sprecato. Pregevole colonna sonora dei De Angelis.

Nick franc 21/05/22 15:54 - 507 commenti

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Tardo western italico nato sulla scia del più riuscito Keoma: del film del 1976 riprende alcuni stilemi come le ballate dei De Angelis e anche la regia di Martino, più che discreta, è decisamente alla Castellari (flashback, lunghe sparatorie e massiccio uso del rallenty). Il granitico Merli era all'apice del successo e dopo Roma violenta ritrova Steiner (sempre efficacemente carognesco e il migliore dopo Leroy) come antagonista ma la sua presenza non bastò a decretare il rilancio del genere. Godibile, si apprezza per il suggestivo uso delle nebbie e per il tono crudele e disperato.
MEMORABILE: Il prologo e l'epilogo nebbiosi; L'accecamento; Le stragi alla diligenza e degli operai.

Reeves 14/01/23 06:11 - 2152 commenti

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Quando il western italiano è ormai al lumicino (anche per via dei tanti sottoprodotti comicaroli che seppellirono il genere), Sergio Martino dirige un bel film in cui la violenza e il sadismo sono ancora di casa e i colpi di scena non mancano. Fango e nebbia servono per mascherare il fatto che gli studios siano oramai fatiscenti, ma stilisticamente funzionano. Merli, invece, è quello che funziona di meno.

Bullseye2 29/05/23 19:04 - 393 commenti

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Sicuramente derivativo (prende in prestito da Castellari i toni cupi di Keoma, dal Fulci migliore alcune selvagge impennate di violenza, come da Corbucci tanti elementi) ma a suo modo originale: dell'atmosfera putrida e semi-orrorifica se ne ricorderà il Fulci dell'Aldilà, la scelta coraggiosa di trasformare il commissario di ferro Merli in un anti-eroe solitario da western è azzeccatissima, la regia è estremamente raffinata nonostante la crudezza del materiale. Insieme al citato capolavoro castellariano rappresenta il grandissimo e tetro finale del western tutto, non solo spaghetti.
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  • Discussione Zender • 22/10/09 16:49
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Niente. Infatti adesso non c'è più, grazie.
  • Curiosità Ragtimeman • 19/01/10 17:34
    Disoccupato - 23 interventi
    Questo fu uno degli ultimi Spaghetti Western. Si considera chiuso il ciclo con "Sella d'argento" del 1978. Che dire di questo film...non sarà un granchè, però la scena iniziale è girata benissimo, con grande maestria (la scena del lancio della mannaja da parte di Merli) e direi che strizza l'occhio al genere horror che in quei tempi (fine '70) cominciava ad imporsi prepotentemente (vedi Fulci, Lenzi e altri).
  • Curiosità Undying • 14/02/10 18:53
    Risorse umane - 7574 interventi
    R.f.e. ebbe a dire:
    Fu un notevole flop. Merli si pentì per anni d'averlo interpretato. Pare che gli amici lo prendessero in giro dicendogli "aah, mannnaggia, eh Maurizio..!",

    Io sapevo del detto:
    "A Maurì... mannaja la miseria!"
  • Curiosità R.f.e. • 14/02/10 19:21
    Fotocopista - 826 interventi
    Ah sì, certo, puoi avere ragione tu. Io citavo a memoria...
  • Curiosità Herrkinski • 19/02/10 20:17
    Consigliere avanzato - 2629 interventi
    A Piacenza da anni campeggia l'enorme scritta bianca "Mannaja" su un muro di Via Giordani. Se riesco ne farò una foto e la posterò...
  • Discussione Buiomega71 • 29/08/13 11:14
    Consigliere - 2 interventi
    WESTERNALIA: L'ESTATE SELVAGGIA DELLO SPAGHETTI WESTERN

    E anche Martino si accoda al western crepuscolare settantiano fuori tempo massimo, molto vicino a Keoma (la scazzottata nel fango, le musiche gorgheggianti dei fratelli DeAngelis) e a California (la pioggia, il fango, l'atmosfera quasi apocalittica, plumbea e putrida), senza nulla aggiungere a quanto mostrato (splendidamente) da Castellari e Lupo

    Seppur derivativo, ha un suo fascino, e la regia di Martino e tecnicamente superlativa (per tutti valga la sequenza del montaggio alternato al massacro alla diligenza con il can-can delle ballerine), con sprazzi dei suoi thriller (alcuni twist inaspettati come l'avidità infima della Jeannine), i boschi (soprattutto nel paludoso incipt al ralenti dal vago sentore horror) che ricordano quelli di I corpi presentano tracce di violenza carnale, la grotta dove si nasconde Mannaja per riacquistare la vista (un anticipo dei suoi ADVENTURE MOVIE che verrano di lì a poco, ma anche Assassinio al cimitero etrusco), tracce splatter di colpi in arrivo e mani amputate (2019: Dopo La Caduta Di New York), le ballerine che lavano i panni al fiume (mi ha riportato alla mente l'episodio con Pippo Franco di Zucchero, miele e peperoncino), grandangoli e riprese sghembe tipicamente martiniane

    Lo script, a volte, e fallace (esempio, Donald O'Brian salva Mannaja sepolto nella sabbia stile Viva La Muerte con occhi sbarrati alla cura Ludovico , per poi svenderlo a Wolley, il frettoloso duello finale tra Wolley e Mannaja che si risolve in nulla, il carro di prostitute preso di peso da Navajo Joe, l'inutile parentesi romanticcheggiante tra Merli e la Brochard), ma la ferocia e la crudeltà non mancano di certo

    A partire da un ghignante e mefistofelico John Steiner nel perfido ruolo di Wolley, quintessenza della ferinità più animalesca, che si accompagna a due mastini neri, in uno dei suoi ruoli da villain più incisivi e viscidi, alla spietatezza di alcune sequenze (l'accoltellamento della Brochard da parte di Steiner, l'umiliazione che accompagna Philippe Leroy paralitico e impotente dinnanzi all'evolversi degli eventi: una figlia vipera col faccino d'angelo, tradito dal suo uomo di fiducia, il suo impero che crolla miseramente sotto i suoi occhi, il massacro dei lavoratori della miniera)

    Merli, a dire il vero, risulta un pò legnoso, ma la parte del leone (o della carogna) la fa senza dubbio Steiner

    Schegge horror impazzite (il cocchiere moribondo al ralenti, che sembra uscito da Nosferatu,l'allucinato inizio alla palude)

    Inizia e finisce nella coltre di una nebbia mortifera il secondo e ultimo western di Sergio Martino, autore che ha affrontato (quasi) tutti i generi, regalando puro spettacolo e padronanza tecnica non indifferente

    Passaggio quasi obbligato dalle commedie settantiane al suo cinema d'avventura di cui Mannaja ne traccia il solco.
    Ultima modifica: 29/08/13 11:33 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 29/08/13 11:17
    Consigliere - 2 interventi
    Ottimo il dvd No Shame (ormai fuori catalogo)

    Video: Widescreen, 2.35:1

    Audio: Italiano, mono.

    Extra: Trailer

    Transfert digitale del negativo originale integrale

    Durata effettiva: 1h, 31m e 26s
  • Homevideo Buiomega71 • 24/11/13 11:27
    Consigliere - 2 interventi
    Rieditato in dvd per Mustang Entertainment, disponibile dal 21/01/2014

    http://www.amazon.it/Mannaja-Martine-Brochard/dp/B00GD8PPMG/ref=sr_1_270?s=dvd&ie=UTF8&qid=1385288735&sr=1-270
  • Homevideo M.shannon • 25/04/14 00:03
    Disoccupato - 310 interventi
    Dvd Mustang Entertainment (fotogramma minuto 8:38)

    Ultima modifica: 25/04/14 08:46 da Zender
  • Discussione B. Legnani • 24/02/17 14:28
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    E' mancato il caratterista Antonio Casale.
    Fonte: Roberto Poppi.