John Grogan, cronista alle prime armi, regala un cucciolo di labrador alla moglie, per distorglierla dal desiderio di avere subito un figlio. Il cagnolino si rivelerà un vero terremoto, ma attorno alla sua ingombrante presenza ruoterà tutta vita della giovane famiglia. Parte come una commedia comica piena di luoghi comuni, diventa la storia piuttosto realistica di un matrimonio fra alti e bassi, con un epilogo sentimentale che non lascerà indifferente chi nel corso degli anni ha avuto un cane per amico. Cast in parte, irriconoscibile Kathleen Turner.
MEMORABILE: Arkin, direttore del giornale, legge serissimo gli articoli di Wilson e commenta: mi sto sganasciando dalle risate.
Tratto dal racconto autobiografico dello scrittore John Grogan (best seller negli Stati Uniti), affronta il tema dei rapporti tra uomini e cani (ma anche quello dei non sempre facili rapporti di coppia) con i toni leggeri della commedia venata da un pizzico di sentimentalismo. Il film, non nascondendo nulla dei problemi di convivenza, si rivela abbastanza realistico grazie anche ad una sceneggiatura che miscela abilmente i diversi elementi. Discreto il cast anche se attori più carismatici non avrebbero guastato.
Tutti i problemi paiono iniziare quando arriva Marley nella vita dei due protagonisti. Il peggior cane del mondo. Una cronistoria del possedere un cane problematico e la crescita di una famiglia. Nonostante la bravura degli attori, essi non sembrano realistici nella loro parte. I momenti d'ilarità sembrano un tantino spenti, i sentimentalismi troppo forzati. Commediola godibile, ma a tratti un po' lenta e noiosa.
Film a fasi alterne: banale nelle vicende umane, buono ogni volta che Marley entra in scena, e alla fine questo è quello che conta. Il rapporto uomo-cane viene portato sullo schermo con grande sensibilità tanto che solo chi ha amato veramente un cane può capirlo fino in fondo. Ho trovato Owen un pò scialbo, bene invece la Aniston.
Film che dovrebbe parlare di un rapporto straordinario tra un cane e il suo padrone (e la di lui famiglia); purtroppo tutto ciò non emerge da questo film superficiale, affrettato e debole su tutti i fronti. Non convince nessuno, il cane per primo, che risulta solo fastidioso durante le sue non-divertenti bravate, senza mai riuscire a trasmettere alcuna affettività. Difficile arrivare alla fine senza spazientirsi.
Lo scotto da pagare per vedere Marley in azione è troppo alto, ovvero le vicissitudini di una famiglia imbottita di stereotipi, luoghi comuni e piccoli drammi per dare peso a una sceneggiatura che di peso non ne ha, eccezion fatta per la descrizione delle fasi della vita di Marley, la vera star, che cane è e da cane, piuttosto esuberante, si comporta, pur avendo un amore incondizionato nei confronti di padroni e padroncini. Certo, non si poteva fare un film tutto sul cane, ma almeno, un piccolo sforzo per la sceneggiatura... Wilson è poco credibile, mentre la Aniston se la cava.
MEMORABILE: Il capo del protagonista: "Digli al tuo cane di non dispiacersi per la castrazione...tanto, prima o poi, tutti perdiamo le palle".
In principio fu Marley... e un po' per tutto il film, Marley quello che ci interessa vedere! L'idea di una coppia che, incerta se avere o no un figlio, adotta intanto un cane come "surrogato" mi era sembrata orrenda, però, a livello spettacolare, funziona: Marley è una macchina da guerra e dà luogo a gustose sequenze comiche. Non stupisce che, al suo confronto, i padroncini John e Jenny appaiano scialbi, e le loro vicissitudini poco interessanti. Dopotutto, è la storia di una coppia normale, resa speciale da un cane... fuori dal comune!
MEMORABILE: Ottimi i personaggi della Turner educatrice e di Arkin, arcigno direttore del giornale.
Sono un amante dei gatti e forse per questo motivo non sono riuscito ad apprezzare fino in fondo il film: per un'ora la storia non era nemmeno tutta da buttare e c'erano alcuni spunti di riflessione decenti, anche se trattati con superficialità, come le difficoltà familiari oppure i problemi nella sfera lavorativa. Purtroppo il cane non è Beethoven e sinceramente più che divertirmi mi ha un po' innervosito con le sue catastrofi senza fine. L'ulitma mezz'ora sfiora i limiti del ridicolo con la sua retorica stanca sul rapporto uomo - animale.
Una commedia divertente che si segue con molto piacere. Insomma, niente di nuovo ma una pellicola godibile. Nella parte finale del film forse si è mirato troppo a commuovere lo spettatore, tuttavia è così che vanno le cose, nella vita reale.
Nonostante Owen la commedia si sopporta abbondantemente. E dire che la lunghezza è notevole e i luoghi comuni pure. C'è che si respira simpatia e si gioca sui pasticci di Marley senza, grazie al cielo, finire per farne l'ennesimo Beethoven. Il finale, peraltro, noto fin dall'inizio, è piuttosto dolce e commovente. È chiaro che non è un capolavoro, ma ci sono un'infinità di pellicole peggiori in giro.
A sorpresa, un attore cane - o meglio, un cane attore - salva la pellicola. Basta infatti che Marley entri in scena per riscattare il film dalla condizione scipita di commediola famigliare con l'inevitabile carico di sentimentalismi. Alla fine, l'unica cosa che viene illustrata bene è il rapporto fra uomo e cane, qui nella sua declinazione più caotica. Il finale non può non colpire chi è (o è stato) padrone di un cane. Protagonisti nella media, mentre un occhio di riguardo va a Kathleen Turner e al cinico Arkin.
MEMORABILE: Vari mesi (e vari exploit di Marley) riassunti in pochi minuti; "Mi sto sganasciando dalle risate".
Commedia sentimentale. Marley è l'indomabile labrador che accompagna la storia d'amore dei due protagonisti. Il film è spesso didascalico e stucchevole, procede a balzi, come tanti spot pubblicitari, eppure riesce a commuovere. Il cerchio della vita. Così così.
Frankel, dopo il clamoroso successo de Il diavolo veste Prada, conferma la sua efficacia nel firmare blockbuster di notevole peso commerciale. La commedia risulta gradevole nella prima parte, soprattutto per le disastrose scorribande di Marley. La svolta drammatica è abbastanza credibile e sicuramente tocca le corde emotive degli appassionati di animali. La confezione e il ritmo si attestano su buoni livelli. Non male, dopotutto.
Del film si potrebbe dire tutto il male possibile, perché non è possibile girare senza uno straccio o almeno un pezzettino di sceneggiatura che garantisca una storia o uno sviluppo che non sia vita con mia moglie, figli, problemi di lavoro, rapporto col cane. Poi però c'è Marley... il peggior cane del mondo. Allora il film diventa vigliacco, morde il cuore, non perdona, ma non si dimentica come ogni amico ormai...
Divertente e struggente commedia in cui si parla del rapporto fra uomo e cane in un arco temporale che va dall'adozione dell'animale da piccino fino alla fine dei suoi giorni. Il primo tempo è fatto di momenti stuzzicanti e comici con l'arrivo a casa della pestifera bestiola, poco dopo l'inizio del secondo tempo il film diventa più sentimentale fino a toccare la commozione. Bene gli attori.
Sarò di parte in quanto amante dei cani, ma io non ho potuto fare a meno di amare questo film e di soffrire nel finale. Peccato che le scene si ravvivino e siano interessanti solo quando c'è Marley. Perchè per il resto è storia di ordinario matrimonio. Wilson e Aniston si limitano al minimo sindacale e il resto del cast è abbastanza funzionale. Sarà anche tratto da un'autobiografia ma qualche sforzo in più lo sceneggiatore poteva pure farlo. Frankel si dimostra ancora una volta furbo e intelligente nel saper scegliere la pellicola da girare.
Commedia sentimentale con qualche breve momento di ilarità ma senza una spina dorsale che possa realmente appassionare. Risulta anche un po' pesante perché inutilmente lungo. Mi è piaciuta la scelta di non trasformare il cane in eroe come ci si poteva attendere. Abbastanza commovente il finale ma solo se si è pet-friendly. Banalotto.
Commedia mediocre senza troppe pretese. Il protagonista della storia è Marley, cane simpatico e a volte rompiscatole. Discreta la coppia Owen Wilson/Jennifer Aniston con quest'ultima si fa un po' più apprezzare del collega. Immancabilmente si cade nel già visto, specie nella seconda parte, ma è un film consigliabile.
Non è il solito filmetto divertente e pieno di luoghi comuni sui rapporti con i nostri adorati animali, fedeli amici dell'uomo. C'è qualcosa di più: l'analisi e l'evoluzione del rapporto di coppia visto attraverso la crescita di Marley, con tante scene prevedibili ma anche qualche autentica e amara riflessione sulle dinamiche familiari. Dopo il successo di Il diavolo veste Prada Frankel dirige un buon prodotto commerciale, con una coppia di attori azzeccata, nel complesso piacevole e non banale. Non solo per ragazzi.
Tratto da un recente bestseller, è un film ben realizzato e di sicuro intrattenimento. Il cast non eccelle ma nemmeno sfigura, molto apprezzabile la sceneggiatura. Il vero mattatore è proprio Marley, sul quale anche la trasposizione cinematografica è abile a far ruotare il perno della storia. Le vicende sentimentali hanno il pregio di non scadere nella banalità, anche se il lento incedere verso l'epilogo lo si apprezza realmente solo se appassionati di cani, altrimenti può risultare a tratti soporifero. Nel complesso gradevole.
Una coppia di sposini adotta un cucciolo di labrador, tenero e vivace che cambierà loro la vita. Basato sul libro autobiografico di tale John Grogan, la trama ne segue pari pari le vicende e affonda le mani nella lacrima facile con estremo garbo e senza furberie. Wilson e la Aniston sono due attori amatissimi e sono funzionali alla storia ma il vero mattatore è proprio il cane. Da vedere.
Una coppia prima prende un cane poi arriveranno i figli. Sceneggiatura schematica negli eventi che risulta leggera solo con i disastri annunciati del quadrupede. Per dare più sostanza si passa dagli aborti agli accoltellamenti (che non c'entrano per nulla coi toni da commedia). La coppia protagonista è poco simbiotica ma i fan della Aniston non resteranno delusi. Cameo della Estefan.
Simpatica commedia senza infamia e con poche lodi. Si ha talvolta la sensazione (anche nel libro si notava) che la figura del cane sia quasi di contorno, andando a perdersi in mezzo alla lunga sequela di problemi quotidiani della coppia di protagonisti. Marley è comunque spassoso a sufficienza, così come sono in parte sia Wilson sia la Aniston. Non molto interessante nel complesso, si lascia tuttavia guardare con disimpegno, come tante altre commediole familiari. Il finale è ovviamente commovente, ma occorre essere cinofili per goderne appieno.
MEMORABILE: Kathleen Turner (come si cambia negli anni!) "attaccata" da Marley; Il dramma del primo figlio; Il finale strappalacrime.
Il romanticismo zoomorfo "duro e puro", istinto assoluto e incontrollato, illimitato nell'amore incondizionato che nulla chiede in cambio è una ragion d'essere che non lascia spazio a sviluppi che non vadano al di là del canonico e dell'intuibile. Si poteva "innestare" metaforicamente nella mente del cane la macchina da presa per riprendere la realtà dal suo punto di vista, ma si glissa oltre. Un cambio di ritmo introduce una sequenza "riassuntiva" banale come le pubblicità oggi in voga. Per il resto, un ritratto di famiglia medio-mediocre americana.
Funziona molto bene questa storia di coppia intersecata con la vita di un cane. Il film è semplice, con una sceneggiatura molto sentimentale e ironica che non rinuncia però a piccoli spaccati di vita quotidiana che appaiono sinceri e ben scritti. La coppia Aniston-Wilson funziona e c'è anche un grande Arkin a rubare ogni tanto la scena. Uno di quei film che alla fine ti lasciano più di quanto potessi credere all'inizio, con finale commovente e regia svelta. Notevole.
Film che si sofferma, più che sul rapporto padrone/cane (come millanta il titolo) sulle beghe familiari del protagonista. Nonostante, per ovvi motivi, la storia diventi commovente nell'ultima parte (anche perché ci si rende conto che, nonostante l'atteggiamento intollerante, anche Jennifer si è affezionata al pestifero cane), si tratta di una pellicola di cui si poteva fare a meno. Simpatici Wilson e Aniston, ma non basta (e la durata eccessiva provoca a tratti noia).
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HomevideoGestarsh99 • 28/02/11 00:15 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in Blu-Ray Disc dal 16/03/2011 per 20th Century Fox.