THE KENTUCKY FRIED MOVIE è il tentaivo di portare al cinema il successo del Kentucky Fried Theatre di Los Angeles, un piccolo teatro dove i futuri registi Jerry Zucker, David Zucker e Jim Abrahams allestiscono uno spettacolo incentrato su una satira di stampo televisivo: prendono in giro le pubblicità, le trasmissioni sceme, i telegiornali... e dopo aver visto SHLOCK! (l'esordio dell'allora ventunenne John Landis, la cui locandina campeggia qui nell'episodio del cinema a "super effetti speciali") decidono che quel regista bizzarro e anarcoide è quello che fa per loro. Nasce così RIDERE PER RIDERE, la parodia...Leggi tutto di una giornata televisiva-tipo aperta dalla storica gag del Tg delle 11: "Nei popcorn che mangiate c'hanno pisciato. Fine del giornale." Un doppiaggio italiano per una volta accurato e spiritoso non rovina completamente - per fortuna - un film che comunque visto in originale guadagna ovviamente moltissimo. Dopo un'esilarante pubblicità della Argon, che ci spiega come si possa ricavare del combustibile dai brufoli o dai pettini di noi italiani, due mezzibusti ci presentano "A.M. Today", sorta di Uno mattina d'oltreoceano. Impagabili i collegamenti "fuori onda" con Ron Butler e la breve tribuna politica, mentre meno riuscita risulta l'intrusione di un gorilla incazzato nello studio (di nuovo SHLOCK?) che distrugge tutto. Eliminate le barzellette visive (come quella della macchina con ogni tipo di allarme) vanno analizzati i finti trailer di film assurdi: "Cleopatra Schwarz" (un black exploitation a sfondo para-religioso), "That's armageddon" (parodia del classico disaster-movie) e "Liceali cattoliche in calore" (un soft porno demenziale), montati in modo intelligente e quasi sempre divertente. Le pubblicità (brevi e immediate) sono tra le cose più riuscite: la birra per gli hare krishna, la pastiglia-sonnifero, Bill Bixby che pubblicizza un analgesico e, più geniale tra tutte, quella di una sorta di Monopoli versione "assassinio di Kennedy", dove bisogna "farla franca" aggirando l'opinione pubblica. Poi, in mezzo, un talk-show con un microfono che dall'alto colpisce ospite e intervistatore, un'incredibile "Associazione di Amici della Morte" che spiega come convivere felicemente con un cadavere (un'incursione landisiana tipica nel politically incorrect), un'ottima parodia, con momenti comicamente irresistibili, di trasmissioni come "Un giorno in pretura", il capolavoro conclusivo della tv che "entra" nella casa di una coppia intenta ad amoreggiare (forse l'highlight assoluto) e infine il film nel film: "A fistful of yen", lunga parodia dei 3 DELL'OPERAZIONE DRAGO, che alterna trovate strepitose a lungaggini evitabili. E' infatti la poca omogeneità il difetto maggiore di KENTUCKY FRIED MOVIE, non tanto nel soggetto (per forza di cose estremamente vario) quanto nell'umorismo: ci sono frequenti cadute di tono, ripetizioni, come se mancasse il ritmo giusto. Una costante, nel cinema di Landis (il cui montaggio originale venne stravolto), regista indubbiamente geniale ma discontinuo. Zucker-Abrahams-Zucker gli avevano sottoposto prima il soggetto che diventerà L'AEREO PIU' PAZZO DEL MONDO. Fortunatamente non se ne fece nulla e quel lavoro, i tre, lo diressero in proprio aprendo ufficialmente la via alla parodia più demenziale.
Parodia molto divertente de I tre dell’operazione drago (da segnalare l’allarme umano e il cattivo) con contorno di finti spot (alcuni da piegarsi: come convivere col morto, l’estrazione di olio dai brufoli e dai pettini usati), notizie flash ("Strani rimbalzi nel basket durante un terremoto: fine del giornale"), un esilarante processo in bianco e nero e un fantastico trailer di un film catastrofico. Purtroppo c'è anche qualche sciocchezza, ma resta una pellicola da vedere. PS: occhio al povero gerbillo.
Autentico cult movie di Landis, sceneggiato dai ZAZ prima di approdare alla regia con Airplane. Il film è un irriverente, sguaiato, delirante, corrosivo ritratto della tv americana anni 70. Al suo interno vengono derisi tutti i generi, sia televisivi che cinematografici. Imapagabili sono i trailer-parodie dei film (specie quelli porno) e il vero e proprio minifilm al suo interno, gustosa parodia dei kung-fu movie. Cast di sconosciuti a parte alcune guest star. Erroneamente è segnalata la presenza di Allen.
Titolo, ch'è simbolo di una comicità surreale e svincolata dalla realtà, dal quale il cinema americano avrebbe partorito una figliata di peggiori esemplari, quando non firmati da Mel Brooks. Un lieve sottotesto polemico (il potere subliminale della pubblicità) fa da spalla alla parodia di una tipica giornata televisiva: intervallata da spot esilaranti e da interpretazioni grottesche ed incontenibili. Landis confeziona un non-sense cinematografico che rimane punto di riferimento per i futuri lavori di Jerry Zucker, David Zucker e Jim Abrahams...
MEMORABILE: una modella nuda rotola sui campi, lo speaker pronuncia: "scene che solo lei... poteva girare!"
"Nei popcorn che state mangiando ci hanno pisciato". Con questo incipit inizia il pirotecnico quasi-debutto di John Landis nel mondo del cinema, con un film-collage di sketches che mettono in scena il palinsesto giornaliero di un immaginario canale tv. Dissacrante ed esplosivo per l'epoca, ha dato il via al filone demenziale. Non tutti i momenti sono riusciti, ma si ride tantissimo e alcune gag (il Rialto Cinema con supereffetti speciali, per dirne una) sono esilaranti. Da vedere.
MEMORABILE: "Il Rialto Cinema con supereffetti speciali"; "Dentro la notizia"; la scoperta dell'operazione del dott. Klan; "Grande avventura"
Oggetto di culto che io e un mio caro amico continuiamo ancor oggi a citare ogni tre per due (per la "gioia" di chi ci sta vicino) e che va detto essere una serie di assurdità messe su celluloide. Ogni parte merita di essere rivista per essere apprezzata appieno (soprattutto nei dettagli spassosi), ma lasciatemi dire che i segmenti in tribunale ("lei non sa che pene rischia") e quello della riabilitazione forzata del ragazzino morto (la partita di tennis con lui immobile mentre intorno la gente muove la testa) sono un vero e proprio MUST TO SEE!
Primo lavoro dei creatori de L'aereo più pazzo del mondo e Una pallottola spuntata: un susseguirsi mitragliante di parodie, scenette e fulminee battute; alle volte è un po' troppo triviale, ma la stoffa c'è e il risultato è più che soddisfacente. Per la serie "una risata vi seppellirà".
"Ridere per ridere", ovvero come divertirsi in puro stile americano. Se amate i film demenziali dei fratelli Zucker non perdetevi questo film diretto da John Landis e da loro sceneggiato. Falsi telegiornali, trailer, parodie di film di successo, sosia di Woody Allen si susseguono in un ritmo assurdo di gag riuscite. Uscito in Italia con qualche anno di ritardo, ovverosia nel 1983, "Ridere per ridere", per me, è sopratutto il robottino parolacciaio e il "Woody Allen" spericolato ad Harlem.
MEMORABILE: Il falso Woody Allen va ad Harlem ed urla davanti ad un gruppo di afro-americani: "Negriii!!!!"
Irresistibile caleidoscopio di gag a raffica, che prende di mira i vari generi cinematografici frullandoli in un delirio irresistibile. Sì va dal disaster movie ai porno, ai processi alla Perry Mason per passare dalla blaxpoitation sino a contaminare, in maniera geniale e "irriverente", I tre dell'operazione drago con Il mago di Oz, mentre Landis (qui incontenibile) si autocita con Slok. Non c'è un attimo di sosta, tutto è veloce e assurdo, tra il demenziale assoluto, il delirio irrefrenabile e la trivialità a piè sospinto. Nel suo genere, un must.
MEMORABILE: Lo scienziato giapponese al micidiale robottino: "Cosa ci fai quì bel robottino?" e il robottino: "Sono cazzetti miei, stronzone!".
Immaginate di fare zapping alla tv e di vedere le solite cose che la tv propone: pubblicità progresso, spot commerciali, notiziari, film, trailer, ecc. Ora dissacrate il tutto e avrete Ridere per Ridere, un collage di parodie e di sketch, slegati tra loro ispirati a talk-show, TG e addirittura a film come I 3 dell'operazione drago. Le risate ci sono. Alcuni sketch fanno sbellicare, altri fanno sorridere, ma di sicuro non c'è noia per tutta la durata del film!
MEMORABILE: Il cinema con effetti speciali, Il gioco da tavola "Farla franca"!
Ridere per ridere, piangere dal ridere o semplicemente piangere (metaforicamente) per le scempiaggini propinate da questa pellicola. Fosse solo per la grana grossa e grossolana (certa "comicità" demenziale ci ha abituato)... qui si cerca di sopperire con sciocchezze alla mancanza di vere trovate. L'episodio del gioco sull'assassino del presidente Kennedy (questione morale a parte) è l'unico che si distingue per creatività, il resto è solo una conferma di cosa serva per fare divertire oltreoceano.
Capostipite della parodia demenziale, mimetico "saggio" sui linguaggi cinematografici e televisivi, anticipa le gesta future di Zucker & co. ancor più che di Landis. Imitato ma non eguagliato. Oggi più che ieri il pubblico italiano può essere informato sui riferimenti (es. Cleopatra Jones o i porno college) grazie a internet. Landis si cita con cameo doppio di Slok. Felice epoca in cui metacinema e risate andavano a braccetto. Camei di Shuterland e Lazenby.
MEMORABILE: Il robottino; L' "alleniano" Cleopatra Schawartz; "Negriiiiii!"
Pura comicità di stampo statunitense, che parodizza tutti e tutto mancando però di sostanza. Si prende come spunto un'ipotetica giornata televisiva per snocciolare una serie di sketch generalmente più dalle parti della boiata che della genialata, con qualche perla qua e là (in genere in prossimità dei frangenti più cattivi) che aiuta il film a farsi tollerabile. Interminabile il segmento che parodizza i kung-fu movie. Abrahams e i due Zucker invadono il film e i titoli di coda e infatti lo stile è quello. Indigesto ma con qualche scossone.
MEMORABILE: Il gioco sull'omicidio Kennedy; L'ultimo spezzone con la coppia "spiata".
Piace sottolineare soprattutto la professionale modestia di Landis, già molto bravo a tener le redini di un film disordinato, nel quale le potenzialità del trio Zucker/Abrahams/Zucker emergono per forza di cose con grezza discontinuità. Così tra le tante gag grevemente abborracciate e riempitive a lasciar il segno sono, non a caso, gli sketch cinefili: lo straordinario "Fistful of yen" e "Cleopatra Schwartz", con la fenomenale Marilyn Joi, su tutti. Certo il curiosamente omologo e coevo Signore e signori, buonanotte gli è ben superiore per qualità e quantità.
Corollario della programmazione di una stazione tv tra notiziari, pubblicità, programmi. Comicità che spazia dal demenziale al grossolano, dal cinico al parodistico. Si fa apprezzare specialmente per i contributi brevi, mentre gli episodi di durata superiore (il kung-fu, il processo) annoiano. Qualche attore più quotato lo avrebbe fatto ricordare nel tempo, anche se parecchi vengono sbeffeggiati (Woody Allen, il quiz in stile Bongiorno, Bruce Lee).
MEMORABILE: Il dibattito politico; “Legali cattoliche in calore”; La birra Willer; Il gioco in scatola sull’omicidio a JFK; Il cinema a effetti speciali.
Uno dei più scoppiettanti esempi di comicità caustica e demenziale che si esercita come critica ai linguaggi televisivi e non solo in voga negli anni ’70. Viene subito in mente il delirante "circo" dei Monty Python per diverse situazioni, comprese le punzecchiature politiche e l’irriverenza verso il potere, attraverso sketch di diversa lunghezza e “spessore”, ma tutti con una loro coerenza e vis comica. Del resto non c’è da stupirsi dell'originalità di questo "esperimento", vista la straordinaria e fortunata produzione successiva del regista.
MEMORABILE: Al cinema con gli effetti “speciali”; Convivere col morto; Il processo a quiz; La scena erotica e la tv “voyeuse”.
Un palinsesto televisivo (struttura a contenitore già proposta - con ben altro spessore - da Signore e signori buonanotte giusto l'anno prima) con notiziari, pubblicità, talk show, rubriche, trailer, film e telefilm (i generi parodiati spaziano dal poliziesco procedurale, alla blackxploitation, al catastrofico, al porno soft). Divertente ma ancora acerbo esordio di Zucker-Abrahams-Zucker per la regìa di Landis, che a onor del vero presenta troppi momenti di stanca (specie nei segmenti più lunghi) a fronte di una durata totale brevissima.
Landis alla sua seconda regia, il trio ZAZ all'esordio nella sceneggiatura cinematografica: il risultato è un mix potenzialmente esplosivo di comicità demenziale e humor nero che trova il suo limite non nella frammentarietà, voluta dato il soggetto, ma nell'eccessivo divario tra le molte gags geniali e le parti invece poco ispirate, persino noiose, come la parodia dei film con Bruce Lee tirata troppo per le lunghe. Ne risulta un otto volante di sensazioni che rende difficile un giudizio complessivo ma regala momenti esilaranti imperdibili.
MEMORABILE: Quasi tutte le pubblicità; La parodia del film catastrofico; L'agenzia per per conservare in famiglia i defunti; l'annunciatore guardone
Un palinsesto privo di qualsivoglia coerenza si dipana per un'ora e mezza (una durata eccessiva nuocerebbe a una comicità demenziale di questo tipo, con un fuoco rapido di gag) fra alti e bassi. Se le pubblicità e i trailer sono piccoli capolavori di assurdità, gli spezzoni più lunghi faticano a mantenere alto il ritmo e, nonostante le buone gag, non vanno completamente a segno. Nel complesso è un esperimento riuscito che sarebbe interessante ritentare ai giorni nostri, soprattutto per la sua sagace irriverenza.
MEMORABILE: L'associazione Amici della Morte; Il gioco da tavolo "Farla Franca"; I giornalisti distratti dall'intimità della coppia.
Il trio ZAZ tasta il terreno per i futuri successi con uno sketch-movie a base di finti trailer (blaxploitation da una parte, catastrofico dall'altra, anticipando L'aereo più pazzo del mondo), pubblicità progresso (la reintegrazione dei morti nella società) e interi cortometraggi (la notevole parodia "A fistful of yen" occupa rettamente la tranche centrale), trovando nella regia di Landis un ottimo supporto. Ovviamente non tutte le battute vanno a segno e forse il film si presta meglio a essere smaltito a piccole dosi, ma resta un buon trampolino di lancio per i tre sceneggiatori.
MEMORABILE: Energia alternativa; Film in "Feel-O-Vision"; Il disco "Gioie del sesso" con Big Jim Slade incluso; Il Monopoly "Farla franca"; La TV spia gli amanti.
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Il film fu distribuito in Italia nel 1985,ben 7 anni dopo la sua realizzazione,probabilmente per sfruttare il successo di Una poltrona per due.
La locandina del film riportava in modo rimarchevole gli unici attori famosi del cast(quelli che fanno solo un piccolo cameo)spacciandoli per protagonisti.Ma la cosa più incredibile è che tra di loro vi era segnalata anche la presenza di Woody Allen,il quale nel film non compare affatto.
Questo è dovuto in parte alla somiglianza di Robert Starr col popolare attore-autore.Resta da appurare se tale svista sia stata involontaria oppure una vera e propria minitruffa.....
CuriositàZender • 25/11/08 17:25 Capo scrivano - 47787 interventi
In un film italiano più o meno contemporaneo a questo, a quanto pare (Siamo fatti così: aiuto! di Gianni Proia), compare in chiusura, scena per scena, lo sketch finale del telegiornale col mezzobusto che spia la coppia che amoreggia sul divano presente in coda a RIDERE PER RIDERE. A questo link ho postato 4 frame esemplificativi.
CuriositàZender • 8/10/11 19:19 Capo scrivano - 47787 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:
Nel finto trailer del film sexy sulle studentesse del college è riconoscibile Uschi Digard, musa di Russ Meyer: è la ragazza le cui poppe sbattono sul vetro della doccia...
HomevideoZender • 15/09/13 17:55 Capo scrivano - 47787 interventi
Complimenti ad Amazon che segnala come primo attore Woody Allen! In realtà è un sosia e interpreta un minisketch e basta. Quante volte lo dovremo veder ripetuto quest'errore?
Era comunque già uscito il dvd in Italia, anche se il video era assai scadente (ma c'era il prezioso audio italiano originale però). Speriamo che questa riedizione sia meglio...
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Drive out", domenica 11 maggio 1986) di Ridere per ridere: