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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/03/09 DAL BENEMERITO SCHRAMM
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Schramm 21/03/09 13:56 - 3490 commenti

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Apologo morale sui rischi del fanatismo ideologico, apparentabile al coevo The experiment, col quale fa un bel paio, ma tematicamente più robusto e interessante, specie nella prima parte tutta ambiguità, dove l'area grigia tra lo stare al gioco e l'esserne giocati affascina. Poi accorrono le maledizioni della didattica, del didascalismo, della propedeutica da dibattito (non a caso il libro da cui è tratto è materia di studio nelle scuole alemanne) a pestare i piedi allo spiazzamento logico subito, e in nome del contenutismo la tesi tradisce una - comunque non così ingente - perdita di smalto.

Brainiac 22/03/09 16:11 - 1083 commenti

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Acuto nella disamina psicologica, didascalico nella messa in scena. Un buon film, in fin dei conti, ma che palesa una forzata esemplificazione dei motivi di fondo che spingono questi spaesati adolescenti all'adesione al credo autarchico. Mi spiego; inizio film, due ragazzi dicono: "Alla nostra generazione manca un obiettivo comune". Ebbene, tutto ciò era già ampiamente spiegato dalle azioni dei personaggi stessi, opressi da famiglie assenti o soffocanti. Quando la storia funziona, quando le motivazioni si intuiscono dai gesti, ogni spiegazione è superflua.

Manrico 22/03/09 20:45 - 95 commenti

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Se si toglie qualche momento vagamente didascalico, "L'onda" è davvero un bel film, solido nella sceneggiatura e nella regia, recitato bene (finalmente degli adolescenti caratterizzati senza le consuete banalità!) e, quel che più importa, davvero "significativo" nel dimostrare - con una certa asciuttezza e con terribile verosimiglianza - il sottile confine tra disciplina e perdita del senso civile. È davvero semplice: per quanto sembri assurdo, in momenti di crisi (e anche non), le nostre paure sono pronte a prendere in mano la situazione!

Rebis 29/04/09 16:59 - 2332 commenti

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Cinema a tesi, programmatico e prevedibile nello svolgimento, viene depotenziato delle sue ragioni d’interesse – alla base un vero esperimento condotto in un liceo californiano nel 1967 – da un approccio facile (il teen movie, che afferma senza problematizzare) ed espositivo, che non permette l’affioro concreto di ragioni remote, per cui la riflessione si arena in una moralistica (consolatoria?) constatazione dell’orrore umano. Incuriosisce quale rigurgito e tentata metabolizzazione di una coscienza nazionale – quella tedesca - ancora infestata dal fantasma della "Colpa”. Sintomatico.

Cotola 16/05/09 19:04 - 9009 commenti

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La tesi di fondo è di quelle epocali: come nascono le dittature? Lo svolgimento è abbastanza prevedibile e soprattutto semplicistico ma non si può negare che a tratti il film riesca a far presa sullo spettatore interessandolo ed anche, almeno un po', inquietandolo. Nel finale la tensione cala un pochino ma almeno non sbraca né da una parte né dall'altra. In definitiva un film interessante soprattutto se preso come un buon prodotto di intrattenimento.

Capannelle 5/08/09 08:45 - 4398 commenti

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Un racconto girato con una certa freschezza che prende - specie nella parte centrale dove l'esperimento prende corpo - e termina con un finale prevedibile ma non consolatorio. Forse non sfrutta tutte le sue potenzialità, a tratti è didascalico ma rimane sempre godibile e non abusa di implicazioni sociologiche (piuttosto le stimola) e di scene madre. In palla tutti gli attori: i giovani tedeschi ci sanno fare e li vedo superiori a quelli italiani (sai che complimento) anche perché sono tutto meno che bambaccioni.
MEMORABILE: Il ragazzo che brucia le magliette firmate.

Daniela 16/07/09 10:43 - 12623 commenti

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Gansel attualizza e delocalizza un esperimento didattico americano della fine degli anni 60 per una parabola sul fascino che l'autarchia può sempre esercitare, soprattutto su giovani senza ideali, abbandonati a se stessi da famiglie assenti. Tema interessante, inficiato dal fatto che il regista pare considerare anche gli spettatori come allievi, per giunta un po' tardi di comprendonio, e, non fidandosi del potere delle immagini, eccede nelle spiegazioni superflue e calca la mano con un finale melodrammatico ed immotivato (le "imprese" dell'onda sono ragazzate). Comunque da vedere.

Redeyes 29/07/09 13:51 - 2443 commenti

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Senza ombra di dubbio "L'onda" è un bel film. Riesce benissimo a rendere l'idea che si era proposto di rappresentare e senza fastidiosi moralismi né piaggerie. Potrei obiettare che il ruolo di "dissidenti" è affidato a sole donne: la moglie del prof. e le due ragazze-giornaliste per la scuola, ma di certo non è questo il suo limite. Mi è piaciuto perché scorre molto bene e non scivola in colpi ad effetto. Per certi versi somiglia al precedente Das experiment ma è decisamente realizzato con maggior cura ed è più efficace. Da vedere.

Homesick 7/09/09 08:28 - 5737 commenti

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Prontuario di scienza politica per adolescenti, illustra schematicamente la facile genesi la sua rapida ascesa dell’autocrazia, passandone in rassegna la base ideologica (dedizione al capo carismatico, egotismo di gruppo, contrapposizione schmidtiana amico-nemico) e simboli (uniforme, saluto particolare, propaganda), accennando all'ala più fanatica e pericolosa (il timido e instabile Lau) e ai dissidenti (la liberale e cosmopolita Ulrich). Agile e recitato con serietà e convinzione, ma troppo semplicistico e didascalico per un argomento di siffatta importanza e complessità.

Belfagor 2/10/09 08:52 - 2689 commenti

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Il materiale di partenza è buono e sorretto da un gruppo di attori giovani e promettenti. Peccato, però, che il film s'impantani progressivamente in un impianto didascalico che pare esplicitamente rivolto ai forum scolastici. Azzardando un po' di più in termini di psicologia e politica, si sarebbero potuti stabilire dei paragoni più solidi e profondi fra la generazione attuale e quella che visse in prima persona l'ascesa del nazismo in Germania (e delle dittature in generale). Ad ogni modo, stimola la riflessione.
MEMORABILE: "Chi credi di essere, una nuova Sophie Scholl?"

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Saintgifts 29/12/09 00:27 - 4098 commenti

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L'onda è una lezione per scuole medie superiori sulla autocrazia e sulle conseguenze più nefaste a cui può portare. Come vicenda reale della durata di una settimana è poco credibile: troppe cose cambiano in un lasso di tempo così breve, anche se le parole del docente, che vuole il suo riscatto personale nell'ambito di una scuola che lo sottovaluta, sono accattivanti e fanno presa su giovani troppo condizionabili, anche se all'apparenza molto sicuri di sé. Addirittura si guasta anche il rapporto di coppia tra il prof e la compagna incinta.

Pinhead80 7/03/10 13:39 - 4719 commenti

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Originale film che vede come protagonista un insegnante che cerca di dimostrare in classe se sia possibile o meno che si possano ricreare le condizioni per una nuova dittatura. L'idea è molto affascinante e il film gradualmente sale di tono sino al finale. Film che fa riflettere sulla responsabilità degli insegnante di fronte alle conseguenze delle loro azioni. Ben interpretato e ben diretto.

Enzus79 28/08/10 16:56 - 2873 commenti

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Finalmente un buon film dove gli adolescenti di oggi non sono visti solo come "teledipendenti" o altro. Il soggetto è buono, però a deludermi un po' è stato il finale, rendendo la storia più drammatica di quanto non meriti. Comunque Gansel ci sa fare.

Tnex 14/12/10 19:15 - 62 commenti

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Vecchio esperimento sociologico sull'autocrazia riproposto in un liceo tedesco dei giorni nostri. Le idee e la collocazione storico-geografica sono buone ma l'evoluzione degli eventi (non ultimo il finale) sembrano un po' "tirati per i capelli". Non male la regia ma tutto resta un po' didascalico, semplificato e superficiale. Dall'insieme si poteva ottenere di meglio.

Giacomovie 25/05/10 19:36 - 1397 commenti

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Il miglior modo per spiegare le cose è applicarle. È quello che nel '67 pensò Ron Jones, che militarizzò per gioco una classe per spiegare come funziona la dittatura, con esiti che gli sfuggirono di mano. Gansel fa su quell'episodio un film che si sposta sul versante dell'inchiesta e che si prende i giusti tempi per dimostrare una tesi in modo preciso, non evitando però del tutto i rischi di asetticità. L'impegno logico per rappresentare un esperimento socio-logico che diventa illogico emerge tutto e il finale è di stringente tensione. ***

Jandileida 10/06/10 19:54 - 1560 commenti

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Film a cui va dato il merito di provare, seppur con le inevitabili schematizzazioni (il più stupido è il primo a gettarsi nella nuova ideologia, il pentito per amore etc...), a riflettere su di un tema, quello della genesi di una dittatura, che sopratutto in Germania (e forse dovrebbe esserlo anche da noi) è ancora una ferita aperta. Buono l'intento e buona anche la realizzazione con una regia che si adatta ai vari momenti della trama e con una sceneggiatura che evita derive semplici e ad effetto e si mantiene su un binario solido e credibile.

Pigro 29/07/10 08:40 - 9635 commenti

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Dopo il bellissimo NaPolA, Gansel torna sul rapporto tra psicologia degli adolescenti e dinamiche del fascismo, rievocando un vecchio esperimento didattico americano, in cui un docente crea per pochi giorni un movimento tra gli studenti. L'impressionante escalation è ben raccontata in un film importante e necessario, che certo estremizza e semplifica la questione (soprattutto nell'epilogo), ma che induce a riflettere. La bella partecipazione emotiva degli attori aggiunge una carica speciale. Perfetto per cineforum.

Gestarsh99 31/08/10 13:07 - 1395 commenti

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Sette anni prima di Gansel, anche Hirschbiegel, muovendosi però negli steccati del genere (il carcerario), aveva tentato di visualizzare le dinamiche istintive che portano un semplice gioco/fiction ad assumere connotati via via sempre più seri e concreti, fino a sfociare nella follia dell'immedesimazione nei ruoli. "L'onda" invece tenta malamente il colpaccio del film didattico. Un'opera giovanilistica banale, superficiale, moralistica, in cui l'escalation delle situazioni viene irrealmente concentrata in un'unica settimana. Monito finale perentorio...

Macguffin 30/10/10 17:53 - 124 commenti

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Pur con difetti (un po’ didascalico, inoltre eccessivo negli effetti di una sola settimana – il rapporto con la moglie incinta, il salto “politico” dell’arringa finale) il film avvince, inquieta e fa riflettere: merito di un tema interessante, di una regia abile e di personaggi credibili. Convince soprattutto nel mostrare come valori positivi – spirito di gruppo, apertura verso l’altro, voglia di socializzare e di fare – possano portare, senza accorgersene, a conseguenze nefaste (l’appiattimento conformista, la ricerca di un nemico, la violenza).
MEMORABILE: Il discorso finale del professore alla classe.

Domino86 26/02/11 13:34 - 607 commenti

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Un buon film che mostra la fragilità della mente umana, mettendo in rilievo quanto poco basti per riuscire a creare un esercito di proseliti. Una pellicola che cresce col suo svolgersi raggiungendo il massimo nel finale. Sicuramente occorre riflettere sull'importanza dell'insegnamento e sulla responsabilità di chi lo pratica.

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Didda23 15/04/11 20:07 - 2426 commenti

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Il film ha un forte impatto, infatti si apprezzano immediatamente il ritmo, la tematica e la regia. Purtroppo alla seconda/terza visione emergono tutti i limiti: evidente l'uso di didascalicità ed il meccanismo globale risulta troppo semplicistico, ai limiti del banale. Tutto sommato si può vedere.

Greymouser 21/05/11 10:27 - 1458 commenti

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interessante film di Gansel, che sviluppa in maniera conseguenziale, mutati i tempi e le circostanze, le premesse contenute in NaPoLa: la metastasi del totalitarismo delle coscienze colpisce soprattutto le menti più malleabili ed indifese dei giovani, traducendosi in atteggiamenti discriminatori e violenti. L'esperimento educativo-sociologico di un insegnante - novello apprendista stregone - gli sfuggirà di mano, con tragiche e irreversibili conseguenze.

Jofielias 7/11/11 08:20 - 170 commenti

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Come nasce una dittatura? Gansel ce lo spiega attraverso il protagonista di questa intensa vicenda, un'insegnante di scuole superiori che mette in piedi un esperimento con la propria classe per dimostrare quanto sia vicino e reale il pericolo. Un film a tesi, interessante e profondo, che supera il didascalismo con una sapiente orchestrazione dei ritratti privati dei ragazzi. Un unico dubbio: forse sette giorni sono pochi per innescare tutti gli effetti, tuttavia ciò che conta è il meccanismo della progressione. Per riflettere.
MEMORABILE: Il battere dei piedi all'unisono che inizia a fondere la classe in un'unica entità.

Nando 29/01/12 00:09 - 3810 commenti

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L'esperimento didattico di un professore verso l'autocrazia genera un'associazione studentesca che porta alla violenza. Il cinema tedesco sforna buoni prodotti (soprattutyto a livello di sceneggiatura) che narrano il disagio giovanile anche provocato dal ricordo nazista ancora ben radicato in certe frange. Discreto il ritmo e bravo il professore.

Fabbiu 17/02/12 20:35 - 2136 commenti

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Tratto da un romanzo a sua volta ispirato ad un noto e interessante esperimento sociale, questo film vanta bellissime riprese e un ritmo sostenuto: si è totalmente coinvolti dal precipitare degli eventi, che per quanto incredibili sono veritieri e altamente probabili. La struttura narrativa è avvincente, riesce a darci una visione esterna dell'onda, pur trovando ima giustificazione dei fatti. Un po meno' forti invece alcuni dialoghi e rappresentazioni del mondo giovanile, troppo stereotipati.

Buiomega71 22/10/12 00:20 - 2901 commenti

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Più che The experiment mi ha ricordato L'allievo (stesso condizionamento del "male" che penetra col lavaggio del cervello, questa volta diramato a gruppo e non più individuale) e la Germania ancora all'ombra del nazismo. Buona la regia di Gansel, che grazie a Dio regala teenager lontani anni luce dai "colleghi" idioti americani, ma che però non riesce a togliere una patina fredda e studiata a tavolino. Comunque la tensione regge per tutto il film e si ha tempo per ammiccare alle stragi scolastiche stile Columbine. Imperfetto ma affascinante, anche se si poteva osare di più.
MEMORABILE: Il professore che si ascolta a tutto volume "Rock'n roll High Scholl" in macchina; Lo scontro con gli "anarchici" nel tunnel; Il finale stile Columbine; Il saluto dell'onda.

Sabryna 11/01/13 02:06 - 225 commenti

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Ottimo film dallo stile ora concitato (quasi a sfiorare la forma videoclip) ora più calmo e descrittivo/riflessivo. Il tema del dispotismo e dell'autocrazia viene ricreato con coerenza dal regista, ambientando la location in Germania per raccontare di un esperimento, quello della Third Wave, realmente accaduto nell'America degli anni '70. Leggermente più drammatico e romanzato del reale nelle battute finali, il film fa riflettere non poco sulla forza di persuasione dittatoriale sulle masse.

Il ferrini 25/12/15 02:25 - 2345 commenti

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Ottima pellicola sotto molti punti di vista: recitazione, fotografia, musica. La sceneggiatura è tratta da un romanzo, ma il libro è basato su un fatto di cronaca realmente avvenuto negli anni '70 in California, quindi in definitiva ciò che racconta il film è assai verosimile. Si tratta di un esperimento sociologico, condotto da un professore di liceo che attraverso una simulazione dimostrerà ai propri allievi quanto sia facile creare un partito d'ispirazione fascista. La situazione gli sfuggirà di mano. Perfetto per un cineforum.

Paulaster 5/03/18 10:11 - 4389 commenti

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Lezione di autocrazia per chiarire le dinamiche della nascita delle dittature va fuori controllo. In Germania si cerca di far riflettere per non far ricommettere errori (e orrori) epocali, ma il confronto con gli adolescenti sbaglia bersaglio. I ragazzi sono immaturi per l'età e la loro motivazione è solo figlia di testosterone in circolo e non di dottrine radicate. Regìa che pompa gli sviluppi e il finale (assurdamente senza panico) ammette l’ingovernabilità dettata dall’emotività.
MEMORABILE: L'esempio delle scarpe sportive vendute senza pubblicità.

Anthonyvm 18/10/18 23:53 - 5637 commenti

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Più che buono questo dramma tesissimo e con venature thriller molto marcate. Il ritratto dato da Gansel dell'ambiente scolastico riesce a non puzzare di stereotipo e il delicato tema alla base è trattato in maniera adeguata (anche se qualche tocco di eccessivo didascalismo lo si nota). Ottimo il finale, che presenta un doppio climax a sorpresa e si conclude nel migliore dei modi. Non un film perfetto, ma riesce a far pensare. Da vedere in double bill con The experiment, rispetto al quale è un po' meno avvincente ma forse più agghiacciante.
MEMORABILE: La lenta discesa della classe (professore compreso) nella follia corruttrice e autarchica, che culmina nel finale.

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Bubobubo 13/01/19 16:57 - 1847 commenti

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L'esperimento della Third Wave californiana era di una semplicità persino triviale: eppure, nel giro di pochissimi giorni, funzionò al punto tale che il suo ideatore dovette terminarlo ex abrupto. Nella semplicità metodica e unilaterale dei rituali sociali sembrano nascondersi i più pericolosi istigatori dei peggiori istinti umani: una verità omnitemporale e perennemente disattesa. Gansel dirige quella che può essere considerata un'ipertrofica chiosa a questa riflessione: un memento oggi più che mai degno di essere tenuto in considerazione.
MEMORABILE: Il finale vansantiano.

Alex75 9/02/21 19:10 - 878 commenti

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Lezione istruttiva sul potenziale distruttivo dell’autocrazia (e, in senso lato, del Gruppo in senso lato), con i suoi corollari di fanatismo e ostracismo (e, di riflesso, un incoraggiamento a servirsi del pensiero critico come antidoto), a tratti forse troppo didascalica e schematica nella sua consequenzialità, ma di sicuro impatto, anche grazie alle buone caratterizzazioni dei personaggi (che, peraltro, si giovano di interpreti sicuri e maturi) e per lo stile registico di Gansel, fatto di disinvolti cambi di ritmo che ben accompagnano l'escalation delle "camicie bianche".
MEMORABILE: Il dibattito iniziale sul nazismo; “Potere attraverso la disciplina/Potere attraverso l’unità/Potere attraverso l’azione!”; L’adunata finale.

Thedude94 16/04/21 00:11 - 1089 commenti

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Gansel dirige uno dei film più interessanti del cinema tedesco del nuovo millennio confrontandosi con temi sociali raccontati in un contesto di crescita formativa giovanile scolastica. L'idea di base della sceneggiatura è molto originale, pur rifacendosi a racconti distopici di un certo genere, ma riesce comunque a reggere fino alla fine grazie anche ai numerosi colpi di scena che si susseguono. La regia è molto solida e gli attori bravi; specialmente i giovani, cuore pulsante di un film importante che ogni adolescente dovrebbe guardare per conoscenza personale.

Deepred89 4/05/21 00:28 - 3704 commenti

I gusti di Deepred89

Un'idea di base interessante e, almeno in un primo momento, condotta in maniera intrigante anestetizzata da un piglio inutilmente didascalico e da una certa mancanza di coraggio, rimpiazzata da un finale moralista e politicamente corretto che scontenta un po' tutti. Rimane un prodotto scorrevole e ben confezionato, interpretato dignitosamente, probabilmente realizzato con fini pedagogici e per questo meno efficace di prodotti similari più viscerali (il primo pensiero va a The experiment). Il livello medio cala nelle scene extra-scolastiche, piuttosto anonime e prive di spessore.

Gottardi 17/02/23 12:54 - 395 commenti

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Professore di liceo tedesco sperimenta un corso sull’autarchia; i ragazzi inizialmente perplessi poi lo seguono, ma quello che doveva essere un esperimento didattico sfugge di mano. Come nasce una dittatura; tematica interessante ben svolta approfondendo le cause psicologiche e conflittuali più che quelle economiche o sociologiche; una microcomunità come paradigma degli Stati. I caratteri dei ragazzi sono delineati per tipo ma rispecchiano bene quelle che sono le reazioni in fondo basilari degli adolescenti, adottate a modello di quelle di chi aderisce a una dittatura. Inquietante.
MEMORABILE: La prima lezione sull'autarchia; Il finale nell'assemblea in palestra.
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  • Discussione Blsabbath • 10/03/09 21:40
    Galoppino - 11 interventi
    interessatissimo a questo film, un esperimento di autocrazia in una classe di studenti pianificato da un professore.. c'è qualcuno che l'ha visto?
  • Discussione Schramm • 12/03/09 11:15
    Scrivano - 7694 interventi
    Io. Fa un bel paio con The experiment. Questo è tematicamente più robusto e interessante, specie nella prima parte.
  • Curiosità Buiomega71 • 22/10/12 00:25
    Consigliere - 25934 interventi
    *In un piccolo ruolo appare il regista Dennis Gansel: è il ragazzo con il numero 16 stampato sulla maglietta che disquisisce su Paris Hilton, affermando che è il personaggio più cliccato sul web e si porta pure a letto la madre di Marco.
  • Discussione Buiomega71 • 22/10/12 10:18
    Consigliere - 25934 interventi
    Sinceramente mi aspettavo di meglio, troppo freddo e studiato a tavolino e anche didascalico non poco.

    Comunque bello teso e godibile, con una buona regia (anche se scimmiotta i film "scolastici" americani), con un gruppo di teen ager finalmente credibili e che non pensano solo a scopare, a farsi le canne e architettare scherzi idioti come i loro "colleghi" americani.

    Non so perchè ma mi ha ricordato L'allievo (la era un progredire alla fascinazione del male individuale, qui estesa a gruppo) e la Germania ancora adombrata dal fetore del nazismo

    Ben fotografato e montato, piuttosto realistico nella messa in scena, ma mancante di scene madri che si stampano nella mente (se non nel finale, che cita pure le stragi scolastiche stile Columbine)

    Da antologia l'inizio, dove il professore si ascolta a tutto volume, in macchina, "Rock'n Roll High School", e affascinante il saluto dell'onda (non molto dissimile, forse più armonioso dell'heil Hitler!) e spizzichi di thriller, soprattutto quando la bella Karo si ritrova da sola a scuola di sera, dove distribuisce volantini per fermare "l'onda" con il vago sentore di essere pedinata.

    Ottimo il cast di attori , tutti giovani e alle prime esperienze, anche se un pò troppo "americanizzati" e un tantino stereotipati (lo sfigato, il ribelle figlio di papà, la bella scontrosa, la addolorata in amore, il bello e intelligente, lo "scherzone")

    Alcune trovate potevano essere evitate (la gara di palla a nuoto, o quando l'onda imbratta la città con il loro logo, che ha tutto il sentore di una ragazzata) ma nel complesso non malaccio, imperfetto ma affascinante, forse troppo "educativo" e che non osa fino in fondo (un pò di cattiveria in più non avrebbe guastato), ma comunque interessante e abbastanza coinvolgente e emblematica la chiusa finale, sullo sguardo tra il meravigliato e il terrifico stampato sul volto del professore.
    Ultima modifica: 22/10/12 11:28 da Buiomega71
  • Curiosità Alex75 • 14/05/21 14:06
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Nella discussione in classe sul nome da dare al movimento, il primo ragazzo che interviene propone "Squadre d'Assalto". Fatto curioso, nel 1930, in seguito a un decreto del Cancelliere tedesco Heinrich Brüning che proibiva l'uso di uniformi militari nelle manifestazioni di partito, le famigerate SA hitleriane sfilarono in camicia bianca.

    Fonte: Richard J. Evans, La nascita del Terzo Reich, Mondadori
  • Musiche Alex75 • 21/05/21 14:18
    Call center Davinotti - 709 interventi
    La canzone dei titoli di coda, Was dich so verändert hat, di Jan Plewka.

    https://www.youtube.com/watch?v=5mD-CKvpRoE