Velluto nero - Film (1976)

Velluto nero

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/05/09 DAL BENEMERITO FAUNO
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Fauno 9/05/09 13:05 - 2206 commenti

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Il film procede melenso nei deserti nordafricani tra vizi, smanie, libidini e sclerate dei protagonisti, finché non dà impatto Annie Belle ed è tutta un'altra storia. Qualcuno afferra il senso della vita in età giovanissima ed è illuminato, mentre i più per tutta la loro vita usano gli espedienti e i mezzucci più svariati per celare dietro un filo d'erba la loro mediocrità. Signore e signori, ecco la Perla Nera di Brunello Rondi!!!
MEMORABILE: "Ho 20 anni e sai quanti uomini ho avuto?" "Nessuno, se non hai goduto" "Dài mamma: bùttati che i tuoi sostenitori applaudiranno".

Homesick 23/05/09 08:06 - 5737 commenti

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L’Emanuelle Nera della Gemser da fotografa diventa modella in questo gorgo esotico-erotico-mistico-esistenziale diretto da Rondi. Nella sceneggiatura, confusa e inconcludente, si ricordano sequenze forti come le sessions fotografiche tra cadaveri ed escrementi imposte dall’aguzzino Tinti alla Gemser e l’orgia con tanto di sacrificio animale. La Scott rifulge in tutta la sua matura bellezza, mentre la Zanger giocherella con il proprio pube; assai ridicoli i santoni Cliver e Chaliapin. Encomio a Baldan Bembo per la colonna sonora.

Mco 17/12/09 23:54 - 2323 commenti

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Emanuelle si reca in Egitto per far da modella ad un cinico fotoreporter sino a che arriva la bella Laure a sconvolgere i già fragili equilibri. Sulle note di Baldan Bembo, in un contesto spettacolare come solo l'Egitto classico sa essere, la bizzarria cinematografica di Rondi diviene ancor più mitica. Tutto è sensazione, dalle nudità delle attrici, alle ritualità mostrate, ai dialoghi al limite della paranoia. Lasciatevi trasportare in questo viaggio rondiano...

B. Legnani 7/05/10 00:22 - 5519 commenti

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Goffo, pretestuoso. Personaggi non solo di rara antipatia, ma pure di scarsissimo interesse, si trascinano per 90'. La storia cerca il sensuale col macabro, colla violenza, col turpiloquio, ma non lo trova mai. Recitazioni mediocri, con Tinti che fa un Oliviero Toscani e sbraca fastidiosamente (ma la Belle è stupenda). Per me è il Rondi peggiore, inferiore pure a Racconti, che almeno è simpaticamente ribaldo. La crisi esistenziale la disegnò meno peggio ne I prosseneti e il ruolo del sesso lo evidenziò più credibilmente in Tecnica di un amore (anche lì c’è il sacrificio ovino!), che non sono neppure le sue cose migliori. Chi cerca erotismo, non lo cerchi nel Velluto.

Luchi78 20/03/12 15:19 - 1521 commenti

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Lento, dialoghi insulsi, situazioni a dir poco assurde, con il cult delle violenze subite dalla Gemser durante i set fotografici, con esclamazioni di Tinti al limite del comico. Di erotico c'è giusto un balletto della Zanger che stuzzica il suo schiavo con un "tanto non te la do" ma poi gliela dà (e ho detto tutto...). Nel finale abbacchio per tutti. Trashissimo.

Cotola 15/04/12 00:23 - 8998 commenti

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Stupisce, ma non più di tanto conoscendo il regista, per la pretenziosità dell'insieme. Ancora una volta Rondi mira in alto, con risultati men che modesti. Nudi femminili a profusione, diversi momenti trash, svariate citazioni di grandi autori che risultano però gratuite ed inopportune. non male ma troppo leccato il vuoto "contenitore"; scarsa se non assente la sostanza. Musiche di Baldan Bembo.

Capannelle 16/04/12 09:01 - 4394 commenti

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Rondi dilapida quella cifra di credibilità che mi era rimasta dalle precedenti visioni, almeno per due terzi di film che scorrono annoiando, da quanto sono stereotipati e facendo ridere: il fotografo cresciuto a Oxford, il servo stuzzicato, il santone che inonda la contessa di "rugiada", alcune massime pretenziose degne del periodo. Per fortuna c'è lo score musicale di DBB a tenerci compagnia e questo, insieme a qualche passaggio del finale (che però rimane di marca trash), vale una bonaria palla in più. Erotismo e dialoghi imbarazzanti.
MEMORABILE: "Ti faccio dono della luce benedetta dalla rugiada della terra".

Gugly 10/06/12 03:55 - 1184 commenti

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Ecco un altro "borghesi annoiati-movies"; stavolta siamo in Egitto ma la sostanza non cambia: i ricchi non sanno come passare le giornate e allora via a dialoghi pretenziosi, sesso (omo ed etero) a volontà e, già che ci siamo, foto tra morti ed escrementi; la trama non esiste, è solo un susseguirsi di scene accompagnate da uno score affascinante, ma giusto quello. Un film che dà ragione a chi definisce un certo intellettualismo di epoche passate masturbatorio...
MEMORABILE: Il santone biondo mica tanto ascetico...

Markus 11/06/12 08:46 - 3680 commenti

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Emanuelle nera versione Brunello Rondi, ovverosia la Gemser (perennemente nuda come sempre) inserita nell'involontariamente spassoso cinema dei borghesi annoiati, che si trascinano fiaccamente da un luogo all'altro tra riti, folli manie e disquisendo (con terminologie negli intenti auliche) del nulla per far passare la giornata. Da splendida cornice all'usurante tedio dei signori c'è uno stereotipato Egitto sabbioso e palmizio. Il film è a dir poco lento e si può francamente guardare solo in chiave trash.

Lucius 22/09/12 01:44 - 3015 commenti

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Una sceneggiatura approssimativa per un contesto esotico dove donne bellissime e paesaggi desertici sono il punte forte del film, mentre dialoghi e recitazione quello debole. Un viaggio fantastico nella carne e nello spirito tra antichi templi egizi e paesaggi mozzafiato, reso ancor più suggestivo dalle bellissime partiture della soundtrack firmata Baldambembo. Un sotfcore che non ha una vera e propria trama ma che si concretizza in un completo abbandono con la natura, in questo caso desertica, in un connubio di sensazioni carnali, ma anche mistiche.

Brunello Rondi HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Il demonioSpazio vuotoLocandina Tecnica di un amoreSpazio vuotoLocandina Prigione di donneSpazio vuotoLocandina Racconti proibiti... di niente vestiti

Blutarsky 19/11/13 17:27 - 360 commenti

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Delirio filmico di Brunello Rondi; la trama se c'è non si vede e la pellicola è costruita più come una serie di bozzetti incentrati su un'umanità di ordinaria follia e nevrosi. L'ambientazione esotica molto suggestiva fa da palcoscenico ai tormenti interiori e alle borghesi vite dei personaggi con il loro filosofeggiare sui massimi sistemi retorico e artificioso. Peccato che a una messa in scena di tutto rispetto non corrisponda una narrazione adeguata e anche le scene in teoria erotiche risultino fredde e non trasmettano nessuna emozione.
MEMORABILE: I servizi fotografici "particolari" di Emanuelle.

Quietcrash 13/06/15 15:05 - 83 commenti

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Lo si può definire un film senza senso. Centrato solo su scene di nudo, come se fossero l'unico motivo per il quale è stato girato, con la presenza di stucchevoli frasi epiche e di finto pseudointellettualismo buttate lì come se volessero colpire lo spettatore e dare insegnamenti di morale e di vita. L'unico aspetto interessante sono le belle ragazze nude, il resto è scarso.

Alexpi94 15/02/18 20:35 - 186 commenti

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Trasferta egiziana per la bella Emanuelle nera (ovviamente si tratta di un capitolo apocrifo della saga) diretta per l'occasione (nientemeno che) da Brunello Rondi. Ci troviamo dinanzi a una mediocre (e noiosissima) pellicola erotica i cui unici pregi stanno nei bei nudi delle protagoniste, nelle suggestive location (egiziane) e nell'apprezzabile OST di Baldan Bembo. Da menzionare i dialoghi (involontariamente) spassosissimi.
MEMORABILE: "Tu non sei nemmeno un pederasta, sei la mummia di un pederasta!"; "Sono ancora giovane, ma già puzzo di cadavere".

Gmriccard 17/07/18 17:55 - 121 commenti

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Film inconsuetamente esotico nella filmografia di Rondi. Le vicende narrate trattano il traumatico ritorno a casa di una studentessa sullo sfondo di una fotografia fiabesca e di una colonna sonora onirica che aiutano a dimenticare alcune manchevolezze di sceneggiatura. Purtroppo per il regista (e anche per noi) non è più l'epoca dei film sui ragazzi di strada ma di Emanuelle (anche se il film in narrativa si stacca notevolmente da quelli della saga massaccesiana).
MEMORABILE: Le pose pretese dal fotografo.

Rufus68 23/06/19 23:32 - 3819 commenti

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Rondi mette tutto nel pentolone: lounge, erotismo colonialista, la macchina fotografica come agente di pornografia capitalista, la decadenza dell'attore fallito, scorci da cartolina terzomondista, la new age. Il risultato risulta necessariamente frammentario e va apprezzato nei singoli momenti. Se certi dialoghi e personaggi sono triti sino al ridicolo (Tinti, Cliver) è indubbio che l'atmosfera generale si faccia apprezzare per il rovente empito kitsch. Furbesca ma efficace la composizione del poker di bellezze femminili.

Reeves 30/08/20 09:25 - 2152 commenti

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In Egitto, un gruppo variamente assortito di ricchi europei seminudi si accoppia in quasi tutte le soluzioni possibili. Ritmo lento che vorrebbe essere trasognato ma che risulta solo pretenzioso. Manca anche il clima ammiccante delle varie Emanuelle di Joe D'Amato: nel senso che qui il regista vuole far credere di proporre una meditazione sulla borghesia e la sua crisi mentre ovviamente il core business restano le donne nude...
MEMORABILE: Al Cliver posseduto da due donne e un vecchio.

Herrkinski 27/03/21 14:30 - 8052 commenti

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Esotico/erotico d'ambientazione egiziana che si presenta come una sorta di spin-off di Emanuelle nera grazie alla presenza della Gemser nel ruolo titolare e di Tinti; compaiono anche altri habitué del cinemabis, su tutti un Cliver messia ossianico (francamente ridicolo), un'ancora giovane Belle, la notevole Zanger e la Navarro, tutti al servizio di un Rondi delirante tra tentazioni mistiche, riti primitivi, misoginia, passioni. Film senza trama salvato solo dalle belle location, dalla ost sognante di Baldan Bembo e da qualche nudo d'epoca, si può vedere solo con benevola nostalgia.

Buiomega71 6/08/21 00:54 - 2899 commenti

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Rondi dà il suo contributo autoriale all'esotico/erotico, ma la sua ottica è decadente, spettrale e mortifera, olezza di marcio. Dopo un intro che omaggia il Pasolini del Fiore delle mille e una notte, l'impietoso occhio rondiano passa su carogne di animali, set fotografici crudeli e necrofori che manco Jacopetti (massacri in cui nemmeno i bambini vengono risparmiati, montagne di sterco) fino a una pseudopsicoseduta rituale da messa nera tra caprette uccise e la Gemser che sbrocca stile Valeria dentro e fuori. Rondi sposta l'asse da Massaccesi arrivando al cinema di Arrabal.
MEMORABILE: La casa dell'amore lesbo; La Zanger che provoca sessualmente il povero servitore sbattendogliela in faccia; Lo stupro sulla Gemser da parte di Tinti.

Rodar 11/02/24 13:48 - 6 commenti

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Ultimo "vero" film di Rondi. Il film non ha neanche una vera e propria trama, ma solo una serie di scene a effetto (alcune molto a effetto). Il film si regge tutto sulla bellezza (e le nudità) dei personaggi femminili (Annie Belle, povera anima, era qualcosa che neanche nei sogni riuscivi a immaginarti, ma bisogna ammettere che Al Cliver era veramente un gran bel ragazzo). Visivamente elegante, purtroppo Rondi non rinuncia a qualche gratuito trucidume. Bellissima la colonna sonora di Dario Baldan Bembo.
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  • Curiosità B. Legnani • 4/08/11 00:55
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    "Brunello Rondi era la persona più noiosa che abbia mai visto".
    (Nieves Navarro a Stracult 2010: http://www.youtube.com/watch?v=cXoHsm79fO0 minuto 7)
  • Musiche Capannelle • 15/04/12 23:39
    Scrivano - 3471 interventi
    Un grande a Dario Baldan Bembo, musiche pregevoli.

    Main theme
    Ultima modifica: 25/04/12 23:07 da Capannelle
  • Discussione Gugly • 10/06/12 12:01
    Portaborse - 4711 interventi
    Ecco un altro film dei cosidetti "ricchi ed annoiati anni 70" con in più, stavolta, l'innesto del filone Emmanuelle...niente da dire, la noia regna sovrana per esplicita ammissione dei protagonisti stessi e allora, che si fa? Si organizza una gita lungo il Nilo, si invita la propria figlioletta a passare una vacanza insieme alla mamma, si invitano gli amici ad una festa...peccato che gli amici siano tutti, chi più chi meno, affetti da qualche turba, di solito di carattere sessuale, la figlioletta è una ninfomane, e per di più il santone (biondo e con la kefia), che si chiama Antonio e predica nel deserto sia costantemente (e felicemente) concupito e mantenuto da tutte le donne (tranne da Emmannuelle, a pensarci). Applausi a scena aperta sulle cotonature possibili anche in pieno deserto e sui ridottissimi shorts e camicie trasparenti notoriamente ben accette nei templi dei faraoni in un paese islamico.
  • Musiche Markus • 28/06/12 19:29
    Scrivano - 4775 interventi
    Uno dei brani composti da Dario Baldan Bembo per questo film:

    http://www.youtube.com/watch?v=SPyPWt_MEZY&list=UU0SFw5YSBWqN4bkTNro9rBQ&index=5&feature=plcp
  • Discussione Lucius • 22/08/13 21:21
    Scrivano - 9063 interventi
    In questo film c'è un'altra location molto interessante:il sito archeologico che visitano i protagonisti.
  • Discussione Fauno • 17/02/18 19:38
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Leggendo un po' di commenti devo solo dire che non l'ho trovato né mediocre né noioso, e l'intellettualismo di quell'epoca era masturbatorio, quello di oggi è talmente opzionale che non esiste neanche più...
  • Discussione Reeves • 30/08/20 09:21
    Segretario - 688 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    Leggendo un po' di commenti devo solo dire che non l'ho trovato né mediocre né noioso, e l'intellettualismo di quell'epoca era masturbatorio, quello di oggi è talmente opzionale che non esiste neanche più...

    Questa volta non condivido il pensiero di Fauno, il film per me è soporifero e irritante
  • Discussione Fauno • 1/09/20 16:31
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Per me cambia tutto da quando entra in scena Annie Belle. L'asfaltata che dà nel finale è stratosferica ;-)
  • Discussione Buiomega71 • 6/08/21 10:46
    Consigliere - 25892 interventi
    Rassegna estiva
    EsoticaErotica
    Un'estate al tropico dei sensi
     

    Rondi dà il suo contributo al filone esotico/erotico con il suo personale occhio autoriale, immergendo il tutto in un'atmosfera decadente, mortifera, spettrale e che olezza di marcio, proponendo il (de)genere sotto un ottica diversa, che scardina le regole emanuellesche già sin dall'inizio, dove il regista di Tirano omaggia il vate Pasolini del Fiore delle mille e una notte e nella figura di Annie Belle come una sottospecie di "angelo sterminatore" alla stregua del Terence Stamp di Teorema

    E se gli sprazzi delle congiunzioni carnali differiscono dai clichè a cui il genere ci ha abituato (almeno la Navarro con la bocca sporca del seme di Cliver dopo la fellazio, la grande scena lesbo tra la Gemser e la Belle nella casa di piacere dove alcune ancelle prima se la fanno con dei disgustosi grassoni, poi, altre, si abbandonano ai piaceri di saffo) Rondi tratteggia i rapporti sessuali con ferina violenza, dove il puro piacere della libertà sessuale si ammanta di chiaroscuri necrofori (lo stupro sulla Gemser da parte di Tinti che la appella con gli epiteti più misogini, la Zanger che provoca continuamente il suo servitore Alì, sbattendogliela in faccia, prendendolo in giro, che si fa possedere da due zozzi beduini per placare la sua ninfomania cercando quel godimento che non riesce a trovare, arrivando ai limiti dell'incesto quando divide, insieme alla madre, il corpo di Cliver, officiato dal vecchio attore pederesta del futuro Varelli di Inferno, che non disdegna rapporti orali omo-il servizietto a Cliver- e di farsi un harem di giovinetti canterini e , come ben scrive il Mereghetti, pare la grottesca controfigura del Bela Lugosi visto da Ed Wood, (ma pare, anche, modellato sul divo del muto omossessuale Ramon Novarro, di cui ne descrive uno stupro gay orale, con dovizia di dettagli, Charles Bukowski in Compagno di sbronze, che sicuramente Rondi si è letto) puzzosa, viscida e patetica figura al Viale del tramonto , di cui la Belle le rinfaccerà la sua triste mediocrità), sfociando nell'incredibile e delirante svolta "horror" del film, una seduta pseudopsicoterapeutica di ipnotismo dal sentor di messa nera, dove la Gemser impazzirà come la Bouchet in Valeria dentro e fuori, uccidendo capretti, bevendone il sangue e tentando di bruciarsi il corpo con il fuoco della fiaccola, mente, poi, la Belle si scatena in un ballo di cui è difficile rimanere indifferenti.

    Rondi, poi, stocca in zona Jacopetti, dando al suo orignale e allucinato esotico/erotico una parvenza marcissima da post-atomico tra carogne di animali, massacri dove nemmeno i bambini vengono risparmiati, montagne di sterco, in cui Tinti, con efferato sadismo e crudeltà insistita, costringe la Gemser a posare, anche nuda, davanti a quell'orrore, altrimenti sono sberloni e imprecazioni, e fa nulla se alla Emanuelle nera viene da vomitare, l'obiettivo implacabile di Rondi/Tinti non vuole sentire ragioni, nemmeno in mezzo al sangue e alla merda (altro riferimento pasoliniano, e il Salò viene in mente anche all'interno dell'harem di Chaliapin) facendole addirittuta inarcare la schiena fino agli spasmi del dolore, come faceva Daliah Lavi, nell'isterismo della possessione ne Il demonio)

    Diversa rappresentazione dell'esotismo, incubotico viaggio viscerale nei meandri terzomondisti, dal razzismo di un Tinti bastardissimo e mai così in parte (chissenefrega di quattro arabi morti, come ti ho fatto ti distruggo) che amplifica il tema del voyeurismo estremo tanto caro ai vari Jacopetti/Climati/Cavara, di una Navarro milfesca e ancora vogliosa ma tremendamente sola e frustrata, che si gingilla tra il santone/mantenuto di Cliver e il suo servo Ali che la lava e la massaggia, alla Gemser mai così imprigionata in un ruolo di modella/schiava, presa a botte e stuprata, costretta a set fotografici nauseabondi e mostruosi che sprigiona una tristezza e una disperazione impietosa amplificata dalle continue, e sadiche, richieste del suo pigmalione aguzzino, alla Belle , silfide sbarazzina (quando prende in giro Tinti, "Click, click") e libertina che darà il ben servito a tutti, fino a quella meraviglia che è Ziggy Zanger, che sfotte sessualmente il suo schiavo (Non è per te, non è per te e il tormentone canzonatorio che fa ripetere ad Alì) mostrando il suo sesso e mignotteggiando a più non posso, fino a cacciare dal suo letto il povero Alì come se fosse un giocattolo (Non riusciresti a eccitare nemmeno una ninfomane), anche lei affranta dal cruccio di non provare piacere nella sua continua ricerca di sesso estremo, fino a rassegnarsi indossando un copricapo di piume, non poi dissimile da quello che indosserà  Barbara Cupisti in Deliria.

    Unica nota stonata il ridicolo santone charlesmansoniano di Cliver, di un carisma e di una personalità prossimi allo zero.

    Straordinaria ost di Baldan Bembo e suggestiva  chiusa surreale, che pare un eden tutto al femminile (la Laure di Assonitis se ne va, mano nella mano, con la Emanuelle di Albertini/Massaccesi)

    E Rondi riesce a spostare l'asse dalle regole massaccesiane fino a lambire il cinema di Fernando Arrabal.

    E cosa non è Ziggy Zanger, che nella sequenza dove mostra, stronzetta, le sue meraviglie al povero Alì, ti vien voglia di entrare nello schermo ( in stile Alice in Nightmare 4) e saltarle addosso.

    Sicuramente tra i più originali e funerei viaggi al tropico dei sensi.




    Ultima modifica: 6/08/21 21:46 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 6/08/21 10:56
    Consigliere - 25892 interventi
    La vhs edita dalla Lamberto Forni ha una durata di 1h, 32m e 50s, che si presenta con un ottima qualità dell'immagine e il formato corretto, nonchè nella sua versione integrale, rintegrando i tagli censorei dell'epoca (quindi preso dal master pre-censura).

    Sono presenti infatti: il sesso di gruppo tra le due prostitute e i due clienti nella casa di piacere (nella versione censurata riprese solo in campo lungo), le due ancelle che si lasciano andare ai piaceri di saffo, le carezze e i baci saffici tra la Gemser e la Belle, la scena d'amore tra Cliver e la Belle all'interno del tempio che si abbracciano nudi, con particolare sul pene moscio di Cliver e la Navarro con la bocca colante del seme di Cliver in primo piano.
    Ultima modifica: 6/08/21 15:03 da Buiomega71