Gangster movie di serie B ma di buon valore diretto da Steve Carver e prodotto da Roger Corman. Molte somiglianze con Il massacro del giorno di San Valentino, a cominciare da alcune sequenze prese di peso dal lavoro di Corman e inserite in questa pellicola di puro intrattenimento che vede Gazzara nei panni di Al Capone. Ascesa e declino del nemico pubblico numero uno, con scene di nudo e violenza che non stonano in tale contesto. Bravo Stallone nel ruolo di Frank Nitti mentre Cassavetes esce di scena quasi subito. Nel suo genere risulta godibile.
A "caldo" lascia interdetti, il giudizio sospeso. Sleep on, mi diceva sempre mio zio. Infatti pensandoci sopra questo film è bello: cast perfetto, tempi ritmati, a volte è anche un po' rozzo. Mi sono chiesto perché non sia un capolavoro ma a ben pensarci è il migliore del "giro" a decretarne l'incompletezza. Cagney, Robinson, Pacino erano al centro della scena, giganti della scena, è il caso di dire. Gazzara è ottimo, ma non perfetto: troppi precedenti, amico, troppi.
Gangster movie dedicato alla vita e alle imprese criminali di Al Capone (a cui si riferisce esplicitamente il titolo originale), Quella sporca ultima notte è un film decisamente ben realizzato dal successo inferiore al suo valore artistico. L'opera è strutturata secondo gli schemi classici della biografia e presenta un crescendo di tensione che culmina nel finale. Molto buona la prova del cast.
Il titolo originale è più calzante, trattando della parabola “professionale” di Al Capone. Interpretato da Gazzara con guanciotte tonde (sono le sue o gliel’hanno gonfiate?) e malamente doppiato (uso saltuario e casuale del dialetto, voce perenne da ubriacone), mentre è più convincente il giovane Stallone, si tratta di un film discontinuo che non aiuta molto nella comprensione della vicenda se non si ha una conoscenza pregressa degli eventi storici. Questo influisce sulla scorrevolezza della trama che presenta spesso momenti di “stanca”.
Roger Corman, qui nelle vesti di produttore, prosegue il discorso iniziato otto anni prima con Il massacro di San Valentino. Stavolta, però, si ripercorre in maniera più generica la "carriera" di Al Capone, fino alla sua inevitabile discesa. Il prodotto, seppur non brilli rispetto ad altri film del genere, è ben confezionato ed è curioso vedere Sylvester Stallone nei panni del vice di Capone, Frank Nitti, lontano dal cliché che si creerà negli anni avvenire. Non male.
Affresco noir sul boss per eccellenza, colui che più di tutti è entrato nell'immaginario collettivo come simbolo del crimine organizzato. Ben Gazzara ne dà un'interpretazione solida, efficace, poco incline al compromesso e priva di ogni pudore. Un film adulto nelle intenzioni e nei fatti nel quale, al fianco del protagonista, si schierano attori di valore assoluto (Guardino, Cassavetes) ma anche uno Stallone che lascia intravedere un futuro radioso.
Produce Roger Corman con richiami anche al suo San Valentino, ma qui si tenta una biografia più analitica sulla figura di Al Capone. Se si è disposti a chiudere un occhio sulle numerose licenze rispetto alla realtà dei fatti, si può apprezzare un gangster/movie ben confezionato, puntuale nella ricostruzione d'epoca e diretto con grinta. Ottima prova di un istrionico Gazzara ben fiancheggiato da un più misurato Guardino e da una Blakely bella e brava in egual misura; peccato aver utilizzato così poco Cassavetes e così tanto uno Stallone assolutamente fuori ruolo.
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