Media utenti
MMJ Davinotti jr
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
APPROFONDIMENTI
Clicca sull'approfondimento per consultarlo:
Le location esatte di "Poliziotti violenti"La villa a Monte Mario
VERIFICATE
Entra per scoprire le location trovate.
SEGNALAZIONI
Scrivi se sai dov'è una location.
DA CERCARE
Posta una location che cerchi.
MAPPA
Visualizza in mappa le location.
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Linciaggi, stupri, inseguimenti, pistolettate sugli innocenti che passano, investimenti, pestaggi insistiti... Gli ingredienti del poliziottesco più trucido ci sono tutti. C'è pure l'icona Henry Silva affiancata al nostro Antonio Sabato, ci sono le tette di Silvia Dionisio... E allora perché il film di Tarantini (più uso alle commedie, in verità) non riesce ad assemblare il tutto con coerenza traendone un poliziesco teso e coinvolgente? Non è la tecnica pura che gli manca: gli inseguimenti, in auto e in moto, sono girati piuttosto bene, l'inventiva non gli difetta. Il problema maggiore sta nella sceneggiatura, sconclusionata (forse perché...Leggi tutto ci si sono messi in quattro) e caotica, ma certo anche la regia ci aggiunge del suo: Tarantini pensa di alzare il ritmo aumentando gli stacchi e rendendo l'azione più concitata, ma in questo modo ottiene solo di frastornare lo spettatore e di rendere ingestibile il soggetto. Silva è un maggiore dei paracadutisti “promosso” in un polveroso ufficio romano dopo aver scoperto che qualcuno si vendeva le mitragliette sperimentali dell'esercito, Sabato è il commissario di ferro al quale si allea per combattere la malavita locale (che cova piani eversivi con la complicità dell'esercito). La love story tra Silva e la Dionisio tocca vette di freddezza assolute (“Avrai detto dieci parole; le ho contate, compresi gli articoli e le interiezioni”, gli dice lei al loro primo appuntamento) e il film procede quasi per inerzia, penalizzato oltretutto da una colonna sonora (dei fratelli De Angelis) brutta e fuori luogo. Nel genere si è visto di molto peggio, ma tanta carne al fuoco prometteva di più.
Chiudi
ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
- Capolavoro assoluto (e ce ne sono pochi!):
Fauno - Davvero notevole!:
Maverik - Quello che si dice un buon film:
Homesick, Motorship, Nicola81 - Non male, dopotutto:
Dusso, Tomastich, Bruce, Gestarsh99, Nando, Trivex, Rufus68, Pessoa, Berto88fi, Nick franc - Mediocre, ma con un suo perché:
Marcel MJ Davinotti jr., Il Gobbo, Herrkinski, Lovejoy, Daidae, Rambo90, Fabbiu, Jdelarge, Albstef90, Giùan, Ultimo, Disorder, Marcolino1, Faggi, Noodles - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Deepred89, Ellerre
Appartenente al filone extraparlamentare ed eversivo, questo solido poliziesco vanta scene d’azione e inseguimenti di tutto rispetto e un lungo body-count di vittime innocenti. Silva giganteggia come eroe solitario e risoluto, si riprende dopo un immane pestaggio e incidenti quasi mortali, ma è ostacolato da una polizia miope e debole con in testa l’anodino Sabàto. Considerevoli Nicastro e Dublino nei loro consueti ruoli di viscidi.
MEMORABILE: Il linciaggio dei teppisti-borseggiatori.
Poliziesco piuttosto scarso. La storia, nonostante scorra piuttosto bene, è abbastanza banale, compreso il finale (già visto in decine e decine di altri polizieschi). Nulla di eccezionale neanche le scene d'azione, alcune quasi goffe. Poi alcune sequenze sono piuttosto brutte, come quella dei due rapitori presi a borsettate da alcune donne che stavano a guardare. Però il cast è buono: Henry Silva è inespressivo come al solito, ma la sua presenza mi basta; discreti Sabàto e la Dionisio. Passabili le musiche dei fratelli De Angelis.
Tarantini si butta anche lui sul trito filone delle trame nere, ma raddoppia la dose affiancando al poliziotto di prammatica un militare tutto d'un pezzo (beh, è Silva... ): ne viene fuori un discreto macello, confezionato magari in modo non ineccepibile (Tarantini non era Castellari, diciamo), ma divertente e con buon ritmo. La pur bellissima - al solito - Dionisio appare decisamente poco entusiasta all'idea di fare l'amore col granitico Silva, che in effetti ha l'aria di uno che sul più bello potrebbe spezzarti un braccio
Deludente poliziottesco, nonostante la presenza di due icone di notevole spessore nel genere come Silva e Sabato. La storia stenta a decollare e nonostante una discreta dose di violenza (anche a danno di Silva), il film scivola presto nella noia. L'intera vicenda manca di vitalità e a parte qualche inseguimento discreto il film non presenta particolari momenti d'interesse. Cast sprecato.
Primo dei due poliziotteschi di Tarantini, è un buon poliziesco sulle trame eversive degli anni 70 girato con un grande ritmo e con alcune scene piuttosto buone. Bellissima come al solito Silvia Dionisio. Un altro film di genere italiano anni 70 da rivalutare.
Buon prodotto di serie per l'esperto in commedie sexy Michele Massimo Tarantini. La storia devia l'argomento poliziottesco di grana grossa per concentarsi sulla tematica "terrorismo/strategia della tensione" propria degli anni '70. Henry Silva e Antonio Sabato sono una bella coppia e la bellissima signora Deodato.. ops Silvia Dionisio è sempre affascinante. Gran bel finale.
Mediocre poliziesco diretto da uno specialista della commedia sexy, qui in una rara sortita in un genere completamente diverso, con risultati fallimentari. Brutto, per lunghi tratti noioso, con un ritmo monocorde. Qualche scena d'azione azzeccata c'è ma si contano sulle dita di una mano. Cast completamente sprecato. Tra i titoli minori del genere. È bene che resti tale.
Il film poteva andare bene, ma con un altro regista. Tarantini (che dirigerà anche il non felicissimo Napoli si ribella) tenta di dirigere un misto tra poliziesco e "trame nere" ma si vede che non è il suo genere. Ottimi gli attori ma non bastano a risollevare uno dei polizieschi all'italiana meno belli.
Poliziesco estremo con efferatezze varie e storia risaputa. Si salva per la cura delle scene d'azione (buono l'inseguimento in moto) e per un finale, una volta tanto, non banale. I due protagonisti fanno a gara a chi recita peggio, per non parlare della Dionisio, apprezzabile solo quando si spoglia. Da vedere in una serata di encefalogramma piatto.
Poliziesco nella media, nulla di memorabile. Nel filone stragista e delle trame nere interne allo Stato esiste di meglio. Buoni gli interpreti e le scene d'azione, onesta la regia, piuttosto traballanti invece il soggetto e la sceneggiatura. Facile perdere il filo e non lasciarsi prendere più di tanto. Così così.
Michele Massimo Tarantini HA DIRETTO ANCHE...
È sempre una grande emozione quando due icone di un genere arrivano ad incontrarsi nel medesimo film. Non siamo certamente ai livelli di un faccia a faccia De Niro/Pacino o di un confronto romano tra Merli e Milian ma l'insolita accoppiata Sabato/Silva dimostra di sapersela cavare ugualmente. C'è di tutto in questo poliziesco: dalle intercettazioni preventive al traffico di armi sottobanco, dagli apparati militari deviati sino alle combutte golpiste. Tarantini si destreggia in maniera accettabile tra action, violenza ed amari flashback in b/n, in quella che è forse la sua miglior pellicola.
MEMORABILE: L'ambiguo ed irrisolto personaggio di Thomas Rudy, che in sordina sembra manovrare tutta la catena di eventi, dileguandosi in doppi e tripli giochi...
Discreto poliziesco che s'inserisce nel filone del traffico di armi da guerra con risultati accettabili anche se non eccelsi. Silva interpreta la parte di un militare solido e risoluto che non si ferma davanti alle asperità mentre il monoespressivo Sabato recita a comando nel ruolo dell'ennesimo commissario sotto copertura.
Forse uno dei polizieschi meno riusciti del repertorio nostrano anni 70 anche perché Tarantini non era di certo un esperto del genere. Fosse colpa del cast... invece Silva e Sabàto non sono certo gli ultimi arrivati; ma tra montaggio non eccelso, fotografia pessima e regia particolarmente incerta ne è uscito un prodotto senza troppa anima. Le musiche dei De Angelis, pur non brillando in questo caso, ravvivano parecchio le scene di inseguimento che, forse, sono quelle più riuscite. Si può vederlo una volta turandosi il naso.
Se alcuni inseguimenti son simpatici (l'ultimo in moto), altre scene d'azione sono un po' risibili (l'inseguimento ultra velocizzato in macchina all'inizio e la rapina in gioielleria gestita male). Riprese un po' scialbe e trama annacquata di inutili flashback, dialoghi vuoti e antipatici. Ma il trucido è quello che serve al filone, con vittime innocenti coinvolte, pestaggi e omicidi ben realizzati (la prostituta trans). Tarantini conosce il genere. Il duo di giustizieri è in forma, ma per il resto è mediocrità pura. Fastidiosa la scelta di inserire un lamento continuo come colonna sonora durante le scene piu violente.
Inutile spendere troppe parole a lodare questo film. Per azione è fra i migliori, per violenza e suspense è inferiore solo a Il grande racket, per rivelazione di tanti retroscena che nessuno saprà mai per intero è semplicemente il Numero Uno. Se devo celebrare un attore in particolare, le mie scelte vanno su Thomas Rudy o su Manni, più che sui sempre bravi protagonisti Silva e Sabato. Bravo anche Nicastro, che non è a livello de L'istruttoria è chiusa: dimentichi, ma come falsità ci siamo vicini.
MEMORABILE: Il mitico undicesimo comandamento, che chissà perché si rispetta solo a Roma; Le Fieste Snack... ma non erano i Ricchi e i Poveri a far pubblicità?
Buon poliziesco piuttosto bistrattato dalla critica. Invece ci sono belle azioni, un ritmo quasi sempre alto, violenza e inseguimenti spettacolari. Ottimo e valido il cast, che comprende un incisivo Henry Silva, una bellissima (come sempre) e brava Silvia Dionisio, Ettore Manni, Antonio Sabato, Daniele Dublino e Claudio Nicastro. Le musiche dei De Angelis sono discrete. Film da rivalutare.
Noto (si fa per dire) più per le sue commedie sexy, Tarantini confeziona un poliziottesco tesissimo e tra i più violenti in assoluto, molto valido dal punto di vista tecnico e spettacolare. A frenarlo un po' sono la sceneggiatura non sempre all'altezza e alcuni dialoghi veramente banali. Silva glaciale come al solito, ma nei panni del buono non ha quasi mai convinto. Meglio Sabàto, la sempre bella Dionisio e i vari Nicastro, Dublino e Manni. Bella la fotografia di Di Giacomo, irritante lo score dei De Angelis. Titolo banale e non azzeccatissimo.
MEMORABILE: Lo sventato omicidio della Dionisio, ma gli inseguimenti e le sparatorie sono tutti ben girati; Il finale.
La storia è classica, con la non frequentissima "partecipazione" dei militari come soggetto principale, nel bene e nel male, mentre le "presenze" dell'epoca sono notevoli (bellissima la Dionisio). Le scene d'azione sono sviluppate con ritmo e i momenti violenti sono ovunque (stupro, investimento di pedone innocente, etc..). Qualche svarione l'ho notato nel montaggio con, forse, qualche pezzetto di film finito nel macero. Complessivamente sfiora i tre pallini, fermandosi a un palmo da questo giudizio solo per le mancanze tecniche appena citate. **!
Mediocre film il cui titolo è abbastanza inappropriato, dato che nella storia dei polizieschi all'italiana si son visti poliziotti ben più violenti del Sabato di questa pellicola (Merli docet). Sia Silva che Sabato non sembrano in grado di conferire al film maggiore spessore e la regia, totalmente priva di idee, non riesce nemmeno a imprimere un buon ritmo. Si sa, i poliziotteschi hanno quasi sempre trame insulse, ma se vengono privati del ritmo e di un'azione decenti allora si va incontro a un pessimo risultato.
In uno dei generi italiani più in voga degli anni '70 si butta anche Michele Massimo Tarantini, che realizza l'ennesimo poliziottesco all'italiana. Nulla da dire sul piano tecnico e registico riguardo le sequenze d'azione e di sparatorie che riusltano tutto sommato abbastanza credibili. La sceneggiatura invece poteva essere sviluppata meglio in vari punti e la scelta di far interpretare il protagonista "buono" a Henry Silva stona un po'. A far coppia con lui troviamo Antonio Sabato, che se la cava. Musiche dei De Angelis. Passabile.
MEMORABILE: Gli inseguimenti in moto; Thomas Rudy cinico e romanaccio; La faccia di Henry Silva!
Calogero Caruana HA RECITATO ANCHE IN...
Qualche anno dopo il discontinuo Sette ore di violenza, poco prima del "semiserio" Napoli si ribella, Tarantini infila a metà del suo estemporaneo trittico poliziesco un film caratterizzato, come gli altri due, da un ritmo cinematografico decisamente latente. Al di là dell'inficiante minimo comun denominatore, gli va dato atto però, dal punto di vista ideologico, di una certa temeraria originalità che, all'interno del genere, ce lo rende simpatico. Sabato e Silva contornano di carismatica serietà la loro amicizia virile, mentre la Dionisio si concede con parsimonia.
MEMORABILE: L'infido sguardo del Generale interpretato da Claudio Nicastro.
Discreto poliziesco inferiore alla aspettative. Henry Silva recita bene ma ha vissuto tempi migliori (per esempio Milano odia), Sabato non è molto in parte. Salviamo una storia tutto sommato non male e scene di inseguimenti e sparatorie ben eseguite.
Da un film con un titolo del genere mi aspettavo un po' più di nerbo e adrenalina. Invece siamo dalle parti della "solita" fantapolitica eversiva, coi consueti poliziotti di ferro impegnati a rimestare nel marcio. La trama è lineare e i colpi di scena ampiamente prevedibili. Non male invece le scene d'azione, ma sono relativamente poche. Bene come sempre Henry Silva, che pare nato per questi ruoli. Si lascia vedere, ma non lo metterei tra i migliori del genere.
Intrigo internazionale per Sabato e Silva: niente di che, lo si ammetta. Eppure una certa maschia ruvidezza, la discreta padronanza registica nelle scene d'azione e le pennellate scorrette che riconfermano tutti i luoghi comuni del genere (stupri, pestaggi, esecuzioni cruente, tradimenti, cameratismo) elettrizzano piacevolmente lo spettatore sino al finale non conciliatorio. Peccato si salvi il bimbo frignone: sarebbe stato la ciliegina su una torta ancor più gustosa.
I cliché ci sono tutti: le maschere dei super poliziotti tutti d'un pezzo, il militare eroe da recita parrocchiale, la giustizia do-it-yourself fuori dalle regole che risucchia anche il popolino incarognito, il trans macchietta e Silva deambulante col bastone scopiazzato da Milano odia. Tutto è già visto e stravisto; dignitose le scene d'azione con bombe e mitra da conflitto bellico e grida corali di sottofondo dal sapore epico. Le magnifiche coppie Lenzi-Milian, Martinelli-Merli e Di Leo-Merenda hanno fatto dei capolavori. Tarantini, almeno qui, no.
Punta tutto sull'azione, che in alcune sequenze è riuscita e spettacolare, in altre molto meno; la vicenda e i personaggi sono di contorno, la musica non è sempre ad alti livelli ma comunque contribuisce dignitosamente ad alzare la dose di adrenalina. Abbiamo le efferatezze, le pallottole, le trame segrete (eversive) e altri parafernalia del genere spaghetti-criminale: la buona materia prima, però, non basta per cucinare una ghiottoneria.
Vivace poliziottesco di Tarantini che chiama in causa anche l'esercito in una storia di armi militari trafugate. Il maggiore Silva e il commissario Sabato sembrano il gatto e la volpe e si trovano tanto per cambiare a lottare contro poteri più forti di loro, almeno dal punto di vista istituzionale. I fondamentali del genere ci sono tutti e funzionano, sebbene ci si trovi spesso a chiudere un occhio (talvolta tutti e due) sui nessi logici della vicenda. Tanti bravi caratteristi e un regista che sa dove mettere la mdp. Piacerà agli appassionati.
MEMORABILE: Il bastone troppo corto di Silva; Il salvataggio del bambino rapito; Silva quando tenta di fare il simpatico.
Dimenticando il pessimo Sette ore di violenza per una soluzione imprevista, Tarantini torna alla carica con questo poliziesco: poco originale per quanto riguarda il plot, recitato su livelli mediocri (Silva e Sabato si sono espressi meglio altrove), ma che desta interesse; con ritmo ben dosato, tanta azione dura e spietata che non risparmia innumerevoli innocenti trucidati. Musiche in parte fastidiose ma che calzano all'aria malsana della pellicola.
Uno dei poliziotteschi più truci e violenti mai girati, con cittadini inermi uccisi in mezzo alla strada "per ristabilire l' ordine". Tarantini ci sa fare anche al di fuori delle commedie scollacciate. Silva sempre monoespressivo ma comunque dignitoso, Sabàto sufficiente, Dionisio sempre affascinante e Manni bravo nella parte dell'antagonista di turno che vuole sovvertire l'ordine democratico. Inseguimenti validi, sangue a volontà, tutti gli ingredienti del classico poliziottesco.
MEMORABILE: Le urla agghiaccianti del bambino rapito.
Confezionato con una certa abilità per soddisfare i fan del genere all'epoca: Tarantini, in trasferta della commedia sexy a lui cara, mescola tutti gli elementi tipici del genere dimostrando di saperci fare anche nella gestione delle scene d'azione. Non tutto, però, va per il verso giusto: la vicenda è carente in coesione (la love story è molto forzata) e se la fissità di Silva può funzionare, Sabato commissario non ha il carisma di Nero o di Merli. Discontinuità anche la Ost dei De Angelis, che alterna temi eccellenti ad altri poco convincenti. Finale poco consolatorio riuscito.
MEMORABILE: Silva sventa il rapimento del bambino; Thomas Rudy; Gli scippatori finiti a borsettate.
NELLO STESSO GENERE PUOI TROVARE ANCHE...
Michele Massimo Tarantini dimostra di saperci fare con inseguimenti e scene d'azione e il suo film è tecnicamente girato molto bene. Manca però un vero coinvolgimento nell'indagine, manca un qualsivoglia elemento di novità e la sceneggiatura è mal scritta e piena di scene che lasciano più di qualche dubbio. Recitazione mediocre: appassionante la sfida Silva-Sabàto a chi fa il meno espressivo, ma il primo alla fine trionfa. Sottotono anche Silvia Dionisio. Ost per nulla memorabile. C'è di peggio, ma il film è consigliato solo agli inveterati fan del poliziottesco. Mediocre.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
- Ieri sera è stato trasmesso da Telereporter, alle 21,30.
Visto che sul palinsesto che ho trovato
è indicato solo il genere e non il titolo, non resta che programmare le registrazioni nei giorni indicati dal "genere", sperando in qualche bella sorpresa!
http://www.telereporter.net/index.php?option=com_wrapper&view=wrapper&Itemid=214Ultima modifica: 5/07/13 09:45 da Trivex - Eh, le tv piccole senza palinsesto son sempre un terno al lotto... E infatti alcuni fan così: registrano tutto e riguardano sperando...
- Piccolo dubbio sul commento di Ultimo:
Henry Silva recita bene ma ha vissuto tempi migliori (per esempio Milano trema la polizia vuole giustizia)
Forse voleva dire Milano odia: la polizia non può sparare...
FAUNOUltima modifica: 7/09/14 01:19 da Fauno - Sì, grazie Fauno, di sicuro non è Milano trema visto che Silva non c'è!
