Ultimo spettacolo - Corto (2004)

Piccolo horror dal ritmo serrato, che si svolge quasi tutto all’interno di un cinema: il collegamento a Demoni balza subito alla mente, ma l’evolversi della narrazione – specie il finale - richiama anche Shining ed altre ghost-story ad esso precedenti. L’atmosfera è sostenuta dall’efficace montaggio – in cui compare l’impressiva e spettrale Giovanna Villela - e dagli effetti acustici, che spesso costituiscono da sé l’intera colonna sonora. Un buon lavoro, giustamente premiato in diverse rassegne sui cortometraggi.

Finisce per caso in un cinema chiuso da tempo, dove si materializzano i suoi fantasmi. Un corto horror piuttosto semplice nella storia, condotta discretamente anche grazie all'uso claustrofobico degli spazi della sala cinematografica. Curioso il rapporto tra la chiusura dei cinema e la vita che continua a scorrervi dentro purché qualcuno continui ad abitare la sala. Il finale però non è risolto bene ma scivola nell'eccesso di spiegazione e nella chiusura banale.

Simpatico corto che omaggia apertamente Shining, ponendo un suggestivo e lugubre cinema semideserto in vece dell'Overlook Hotel. Metafora della decadenza del genere horror, che attraverso il cinema indie (in sala si proietta La soglia dello stesso Visani) chiama nuove reclute per rivitalizzarsi. Citando felicemente Il messia del Diavolo (la sala gremita di inquietanti spettatori) e un po' più banalmente il J-horror (i fantasmi femminili dai lunghi crini), avvalendosi di un'ottima fotografia e di un buon sonoro il regista centra il bersaglio.