Autentico delirio su celluloide targato Ritter. Piuttosto noioso per un bel po', guadagna tanti punti nell'ultima mezz'ora. Stilisticamente è simile alla Casetta degli orrori, ma è molto pù splatter e divertente. Consigliato per farsi due risate coi trucidi effetti speciali. Gradevole la colonna sonora.
MEMORABILE: L'omicidio della vecchia e del postino; I cadaveri si mettono d'accordo.
Spassosissimo splatter demenziale che prende in giro la gelosia maschile. Girato a bassissimo budget e con attori probabilmente non professionisti, il film spesso sconta la propria amatorialità a causa di una confezione grezzissima e di SPFX caserecci; tuttavia la bontà della storia, il montaggio veloce, l'esagerazione di sangue, le musiche bizzarre, il costante humour nero e la follia generale lo rendono godibilissimo. Se avete amato cose come Bad taste o certi lavori della Troma, amerete anche questo. Doppiaggio italiano abominevole.
Lui è morbosamente geloso e lei ha molta fantasia. Questo l'incipit per un horror trash in cui la recitazione, i dialoghi e il doppiaggio sono doverosamente assenti e lasciano spazio alle deliranti follie del regista, che ci delizia per un'ora e mezza con una sequela di trovate divertentissime e molto splatter. A volte il caso ti fa incontrare pellicole che non avresti immaginato. Da divulgare.
Tutto qui è ridicolo quanto grezzo e proprio per questo ha il merito di divertire. Ciò avviene, è vero, alle spalle della scarsa attitudine di manovalanze attoriali e sceneggiatura e però funziona. Il delirio da Otello del protagonista, seguito da massacri grotteschi e cruenti, sembra uscire da un filmetto pornografico coevo (la copula della moglie con l'elettricista!): Ritter dice molto, quindi, sull'immaginario sessuale postmoderno americano caricando (involontariamente) la propria opera d'uno spessore sociologico non banale. So bad so good.
L'aspecificità del titolo italiano si rivela indicatissima per il tipo di storia che l'intraprendente Tim Ritter porta sullo schermo: è palpabile l'influenza di Herschell Gordon Lewis, cui il film è dedicato, dalle performance sopra le righe (le risa malvagie di Asbestos Felt meriterebbero un giudizio a sé) all'artigianalità degli effetti gore, passando per il gusto surreale e grottesco delle sequenze topiche (la moglie con una bocca gigante al posto della testa, il finale zombesco out-of-nowhere). La professionalità non è di casa, ma finché ci si diverte si può chiudere un occhio.
MEMORABILE: Lo scalpo con lame di machete montate sul ventilatore; Il mento portato via con una martellata; Gli zombi che litigano per il diritto di vendicarsi.
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Dalla collezione AnthonyVM, la VHS Eagle Home Video/Videogram. So che ormai è uscito anche in DVD, ma posto la fascetta data la particolarità del pezzo (copia promozionale circolata di rado nelle videoteche). E poi, dai, anche perché ci sono molto affezionato... :)