Episodio rilassato, scevro da sceneggiatura cervellotica o complessa, pura avventura semplice semplice e con un messaggio di fondo buonista e finanche zapatista.
Zeppo di rimandi ai cult della fanta 70, da
Zardoz (la popolazione dell'eterna giovinezza dei Baku) ma anche agli Eloi di
L'uomo che visse nel futuro, ai mutanti
dell'Altra faccia del pianeta delle scimmie(in questo caso i Sonà, con il loro leader Ruafo che si fà cure di lifting alla
Hellraiser manco fosse Sandra Milo) e squisito divertimento come nei più classici fantasy/adventure degli anni 80.
Meno cupo e fuligginoso di
Primo contatto, ma anche più fresco e spigliato con aggiunta di splendide location nature e il bellissimo score di sua maestà Jerry Goldsmith di cui certe sonorità portano alla mente quelle melodiche composte per
Poltergeist.
Unica nota dolente il cattivo Ruafo di Abraham, forse il meno incisivo e carismatico di tutta la serie, intento a delirare e interessato soprattutto a farsi tirare la faccia come la vecchiazza di
Brazil.
In definitiva un capitolo divertente e godibile (anche grazie alla "breve" durata, 98 minuti, il capitolo che dura di "meno" dell'intera saga)e una simpatia più coinvolgente dell'equipaggio della TNG.
Incredibile come Jonathan Frakes senza barba, assomigli al capitano Kirk. E si ritrova un caratterista cult come Anthony Zerbe.
Resta l'episodio migliore della
Next Generation.