Spasms - Film (1983)

Spasms
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Spasms
Anno: 1983
Genere: horror (colore)
Note: Aka: "Death Bite"; "Spasmes"; "Avanaida - Todesbiss der Satansviper"; "Hiljainen Kostaja".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il Dio serpente... Viveva in un'isola remota adorato dagli indigeni ma ha fatto l'errore di mordere un ricco signore (Oliver Reed) lì in visita. L'uomo miracolosamente sopravvive, ma tornato in patria soffre di terribili spasmi (da cui il titolo) e visioni che lo portano sull'orlo della follia, convinto a ragione che esse dipendano da una sorta di potere telepatico che lo legano al mostruoso serpente dell'isola. Per questo chiama un ricercatore universitario (Peter Fonda) specializzato in psichiatria e farà catturare il rettilone consegnandolo al laboratorio della scuola. Inutile dire che il mostro scapperà mietendo vittime e riacchiapparlo non sarà cosa facile... Probabilmente ciò che più gli...Leggi tutto autori ritenevano interessante era rendere le soggettive del serpente, ricreate con immagini schiacciate virate in bluastro e riprese con veloci carrellate di steadicam un po' come in quegli anni aveva insegnato Sam Raimi con la sua CASA. L'effetto tuttavia a ben vedere non convince molto e certo non è sufficiente a giustificare un film così sciatto, in cui peraltro il famigerato serpente assassino non si vede quasi mai (giusto per qualche secondo la testa nera nel buio). Compare in modo un po' più deciso nel finale, in cui fortunatamente, grazie ancora una volta all'oscurità, non risulta poi così malfatto come si sente dire in giro. Gli unici altri effetti speciali riguardano i rigonfiamenti sottocutanei tipici degli horror Anni Ottanta, qui conseguenza dei morsi letali: un braccio prima e una testa poi si gonfiano in modo ridicolo fin quasi a scoppiare, ma tutto sa di già visto. L'azione latita e la coppia di star (Reed e Fonda) appare male assortita, col primo sempre prossimo al collasso nervoso e il secondo impegnato a rendere scientificamente credibile una storia che proprio non può esserlo. Tanto più che a rinfocolare la sottotraccia mistica arriva un religioso deciso a sottrarre all'università (attraverso la solita squadra di scagnozzi disposti a tutto) il serpente che in molti ritengono una divinità. E che qualcosa di soprannaturale il mostro lo abbia è indubbio, visto che nel finale appare scatenando esplosioni di fuoco nel giardino. Il regista William Fruet – e la chiusura brutale prima dei titoli di coda lo dimostra – non doveva credere molto nel film e i risultati si vedono: ha organizzato male un film che si rivela troppo frammentario e caotico, infilandoci dentro una gratuitissima scena sotto la doccia con tette che la dice tutta sulle ambizioni del progetto. Peccato, perché due attori così meritavano uno sfruttamento migliore.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/12/08 DAL DAVINOTTI
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Fauno 3/12/14 12:15 - 2212 commenti

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Lo vidi a suo tempo in quanto fan inossidabile di Peter Fonda, ma trovai tutto l'assieme mediocre a quota Machu Picchu. Ora sostengo che Reed abbia dovuto talmente tribolare ne I diavoli che Fruet si sia convinto a porlo in telepatia col serpentello custode, secondo leggenda, delle Porte dell'Inferno... e questo esemplare sarebbe alquanto carino, sicuramente più delle mille boccacce di Alien; peccato che per contemplarlo bene si debba usare il fermo immagine, da quanto si vede sempre di sfuggita. Il finale però resta pessimo e rovina il resto...
MEMORABILE: Il rito propiziatorio degli indigeni; Il lungo inseguimento con finale nella doccia.

Rufus68 7/05/18 00:14 - 3842 commenti

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Terribile o, come dicono a Roma, teribbile. Pasticciato nei fini (animali assassini, satanismo o esotico?), triste negli effetti speciali (le goffe soggettive della creatura), debole nelle interpretazioni (a parte un volenteroso Reed). Il mostro si vede poco, per fortuna, rivelandosi solo nel rapido finale (era finito il budget) dove viene scapitozzato, a onta della pericolosità demoniaca, con una volgare mitraglia. Per quanto possa sembrare incredibile, vista la tipologia del killer, c'è un omicidio sotto la doccia.

Pumpkh75 6/08/18 15:46 - 1749 commenti

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Quasi quasi vien da ammettere che il serpente pseudo demoniaco non era l’ultima delle trovate, ma Fruet & co. la mettono spesso sul ridere (il ballo tribale iniziale e l’omicidio della doccia sono comicità sopraffina, lo scopo non poteva essere altro) e quando sono seri annoiano a morte nonostante un Reed sovreccitato. Ci salvano gli effetti speciali? Macché, il biscione non vale neanche il peggior carro viareggino. Finale alla “tutti a casa” che sa tanto di liberazione sia per la troupe che per la platea. Non ne resta nemmeno la muta.

Jena 24/03/19 11:52 - 1555 commenti

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Weird è weird, con un dio serpente importato dalla Polinesia in contatto telepatico con Oliver Reed perché l'ha morso (!). Però qualche scena non è male: i tipi che morsi si gonfiano ed esplodono con effetto cronenberghiano, la cerimonia di invocazione tribale. C'è pure una setta di adoratori del Serpente che sembra presa da Conan (ma a un certo punto non se ne parla più) e un omicidio sotto la doccia tipo Psyco. Reed sembra posseduto come nei Diavoli, Fonda è uno psichiatra che si scopre erpetologo. Insomma, un pasticciaccio anche divertente.
MEMORABILE: Le aggressioni in soggettiva del serpente che si vede solo di sfuggita ma lascia effetti devastanti.

Herrkinski 20/02/23 14:20 - 8109 commenti

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L'impressione è che sia uno di quei lavori partiti con le migliori intenzioni ma per vari motivi degenerati in una zona prossima al trash; si spiegherebbe così la partecipazione di nomi come Reed e Fonda, che attraversano il film con invidiabile sprezzo del ridicolo anche nelle scene più imbarazzanti, solitamente quando è in scena il serpentone demoniaco (che invero si vede poco, perlopiù nel finale). Si salva qualche momento splatter nel pasticcio generale, ma le risate durante alcuni attacchi del mostro sono inevitabili, specialmente quando viene inserita una doccia sexy gratuita.
MEMORABILE: Il pescatore che si gonfia come un palloncino; La doccia sexy gratuita; Il finale.

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