Lettera da una sconosciuta - Film (1948)

Lettera da una sconosciuta
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Titolo originale: Letter from an unknown woman
Anno: 1948
Genere: sentimentale (colore)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/12/08 DAL BENEMERITO DEEPRED89
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Deepred89 19/12/08 20:44 - 3706 commenti

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Eccellente melodramma. Superba la regia, di stampo fondamentalmente classico e assolutamente raffinata, che riesce a valorizzare al massimo delle ambientazioni di grande suggestione (per quanto completamente artefatte). Ineccepibile anche dal punto di vista della sceneggiatura, sia come costruzione (i tempi della narrazione sono perfetti e la struttura a flashback è azzeccatissima) che come dialoghi. Grande cast, con una Joan Fontaine veramente straordinaria. Molto emozionante e senza il minimo compiacimento: un capolavoro.

Daniela 8/12/09 14:10 - 12662 commenti

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“Quando leggerai questa lettera io forse sarò morta”: così, all'inizio del film, il pianista Stefan si rende conto troppo tardi di essere stato oggetto per molti anni di una passione d'amore capace di superare ogni ostacolo, ma non di scalfire la sua superficialità d'uomo vacuo, colpevolmente distratto (quante volte ha incontrato Lisa senza riconoscerla?). Una materia che poteva risolversi in un melodramma strappalacrime, diretta da Ophuls diventa un inno sublime alla profondità dell'amore femminile. Capolavoro assoluto, Fontaine vibrante.
MEMORABILE: Il finto viaggio in carrozza, con i panorami che scorrono dal finestrino.

Galbo 11/12/09 10:43 - 12392 commenti

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Tra i migliori melodrammi mai realizzati per il grande schermo, il film è un'opera diretta con grandissima abilità di Max Ophüls. Il regista mostra una non comune capacità di convertire una storia di ossessione amorosa in un dramma mai sdolcinato ma che rivela grande abilità di introspezione e di caratterizzazione psicologica dei personaggi. Bravissima la Fontaine, ma anche il protagonista maschile è molto efficace nel rappresentare un uomo distratto e superficiale. Da non perdere.

Domino86 4/05/11 13:24 - 607 commenti

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Penso che il mio errore nell'accostarmi a questo genere di film sia non contestualizzarli nella giusta maniera. Detto ciò, e trattandosi di un feuilleton in piena regola, tutto sommato è una buona come pellicola. Il dramma/melodramma è presente dall'inizio alla fine e il bianco e nero accresce la sensazione di "disperazione".
MEMORABILE: Ora so che mai niente accade per caso: ogni istante ha il suo peso.

Nancy 4/03/12 15:25 - 774 commenti

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Ottimo melodramma al quale non si può rimproverare neanche un po' di sdolcinatezza: tutto è essenziale, raffinato, privo di ruffianerie e lacrime facili. A partire dalla regia pulita, che non si nota se non in un paio di primi piani particolarmente illuminati volti a celebrare l'ottima recitazione della Fontaine (incredibile come si trasformi da ragazzina a madre!). Anche la sceneggiatura, fatta per flashback, risulta perfettamente bilanciata. Ma questa perfezione riesce a emozionare veramente chi guarda? Sta qui, per me, il problema.

Jena 2/02/13 10:54 - 1555 commenti

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Incredibile capolavoro di Ophüls. Da un lato una perfezione formale che lascia senza fiato (lo splendore degli interni, la Vienna artificiale molto decor, il meraviglioso bianco e nero), dall'altro una vicenda che è il culmine del romanticismo e del melodramma senza mai scadere nello sdolcinato e tale da commuovere anche noi, cinici uomini del nuovo millennio. La Fontaine, oltreché bellissima, fornisce una prova straordinaria; bene anche Jourdan (incredibile pensare che finira in orrori come Swamp Thing) In più aiuta a capire le donne...

Disorder 29/12/13 14:25 - 1416 commenti

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Un vero feuilleton sentimentale di stampo ottocentesco, con storia e personaggi che rimandano vagamente a Anna Karenina di Tolstoj. Pregevole la regia, ma la pellicola si fa ricordare soprattutto per l'intensa interpretazione di Joan Fontaine (qui forse nel suo ruolo più famoso insieme a quello di Rebecca - La prima moglie). Ho trovato deludente solo il finale, inutilmente sbrigativo (in 10 minuti si risolve tutto) ed è un peccato perché la storia sembrava poter regalare ancora emozioni. Comunque notevole.
MEMORABILE: L'incipit, uno dei più belli della storia del cinema: "Quando leggerai questa lettera, io forse sarò morta...”

Capannelle 2/05/17 00:02 - 4411 commenti

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E' un dramma amoroso profondo ma trattato con tatto, impedendo che si tramuti in qualcosa di melodrammatico, di pesante. Forse manca qualcosa nella seconda parte o le coincidenze appaiono singolari, ma narrativamente tiene e permette alla Fontaine una prova maiuscola, ben supportata da tutto il cast. Inoltre tocca una serie di tematiche sociali e di costume non proprio banali, per l'epoca.

Cotola 23/08/17 11:57 - 9043 commenti

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Ennesimo capolavoro di grande bellezza, raffinatezza ed eleganza firmato da Ophüls. Come spesso accade nelle sue opere, non è il cosa succederà (qui lo sappiamo dall'inizio) ma come ci si arriverà. E stupisce sempre, ad ogni visione ed in ogni pellicola, lo splendore visivo di uno stile che non ha perso, a distanza di decenni, un grammo della sua forza e della sua ricercatezza sempre però funzionale al narrato che viene dispiegato con rara maestria. Gioia per gli occhi, per il cuore e per la mente.

B. Legnani 24/08/19 00:01 - 5532 commenti

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Melodramma viennese di inizio Novecento, il cui titolo ha probabilmente ispirato i titolisti italiani di Ballando con uno sconosciuto. Regìa di eccellente livello e interpreti principali perfetti per il loro ruolo. Si respira l’aria dell’Impero Austro-Ungarico e si cita il delizioso vino Bardolino. L’aura sentimentale non invade lo schermo e gli occhi, per cui il film risulta molto gradevole anche per chi non ama il genere. Un film lineare (tratto da un’opera di Stefan Zweig) che fa dal suo lindore il proprio vigore.
MEMORABILE: La giostra panoramica a pedali.

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  • Discussione Daniela • 24/02/15 15:03
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Tarabas, per ringraziarti del prezioso link su Grand Hotel Budabest Hotel e Stefan Zweig, ti segnalo quest'opera di Max Ophuls, nel caso tu non l'avessi già vista.
    E' il più bell'adattamento cinematografico di una novella di Zweig, oltre ad uno dei più struggenti film sull'amore.
  • Discussione Tarabas • 24/02/15 15:06
    Segretario - 2069 interventi
    Grazie, non lo conoscevo. Me lo segno, anche se il racconto non mi aveva colpito particolarmente.

    :)
    Ultima modifica: 24/02/15 15:07 da Tarabas
  • Discussione Tarabas • 25/02/15 11:40
    Segretario - 2069 interventi
    A proposito, se ti interessano altre cose su Zweig o altri autori del genere, puoi provare a guardare nei thread con i nomi degli scrittori in uno di questi siti (non so se funzionino anche per i non iscritti, contengono gli stessi link).

    http://www.anobii.com/groups/0179cd5f484f119584/


    https://www.goodreads.com/group/show/70099
  • Discussione Daniela • 25/02/15 16:26
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Grazie Tara' :o)
  • Discussione Tarabas • 25/02/15 16:42
    Segretario - 2069 interventi
    Ci mancherebbe, se non ci aiutiamo tra noi devoti sudditi del K.u.K. :)
  • Discussione Daniela • 25/02/15 22:53
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    da devoto del K.u.K., penso che tu conosca il Contropassato prossimo di Guido Morselli - manuale di storia in cui viene descritta la vittoria dell'Impero austro-ungarico nella prima guerra mondiale, anzi nella guerra mondiale tout court, dato che la seconda non ha più motivo di scoppiare... ;o)
  • Discussione Tarabas • 26/02/15 10:48
    Segretario - 2069 interventi
    Macchè, non lo conosco. Me lo segno. Grazie!
  • Discussione Galbo • 26/02/15 10:53
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Tarabas, per ringraziarti del prezioso link su Grand Hotel Budabest Hotel e Stefan Zweig, ti segnalo quest'opera di Max Ophuls, nel caso tu non l'avessi già vista.
    E' il più bell'adattamento cinematografico di una novella di Zweig, oltre ad uno dei più struggenti film sull'amore.


    Film imperdibile
  • Curiosità Socrate • 29/04/17 00:28
    Disoccupato - 21 interventi
    La frase che apre la lettera di Lisa (Joan Fontaine) per Stefan (Louis Jordan) - "by the time you read this letter, i may be dead" - è la stessa che apre la lettera di Travis (Robert De Niro) per Iris (Jodie Foster) in Taxi Driver. Non è un caso.