Il mistero di Oberwald - Film (1981)

Il mistero di Oberwald
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Anno: 1981
Genere: drammatico (colore)
Note: Soggetto da "L'aquila a due teste", opera teatrale di Jean Cocteau rappresentata per la prima volta nel 1946, a sua volta ispirata alle figure di Ludovico II di Baviera e dell'imperatrice Elisabetta d'Austria.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/06/08 DAL BENEMERITO COTOLA
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Matalo! 13/07/08 17:29 - 1378 commenti

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Micidiale lavoro di Antonioni, tratto da "L'aquila a due teste" di Cocteau, girato in digitale per la RAI per sperimentare nuove tecniche di trasmissione, con cambi di colore che dovrebbero simulare il cambio di stati d'animo. Monica Vitti sembra sempre sul punto di parlare in romanesco, cerebralità a braccetto con confusione ed imperizia. Scomparso nei dimenticatoi RAI e con buona ragione!!!

Pigro 2/09/08 12:32 - 9666 commenti

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La regina si innamora dell’anarchico che la deve uccidere. Morbosa storia ripresa da Cocteau e trattata come una fiction televisiva. Strombazzato esperimento di primo film in digitale: partono le teste di serie (Antonioni) e scoprono l’acqua calda (cieli colorati!), arrivando a esiti pietosi, lontani anni luce dalle vere e belle sperimentazioni tecniche televisive del grande Enzo Trapani. E non è che il resto brilli particolarmente (regia, sceneggiatura, attori...): la noia cala implacabile e ricopre ogni cosa. Guardabile solo sotto tortura.

Cotola 9/12/09 23:44 - 9044 commenti

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Ammorbante e terrificante lavoro di Antonioni che resterà solo per l'esperimento sul colore, compiuto assieme al direttore della fotografia Tovoli, peraltro nemmeno tanto innovativo e particolarmente riuscito. La trama è molto scarna: non succede nulla o quasi. Dominano dei dialoghi molto lunghi, conditi dai soliti silenzi tipici del regista e una noia mai così micidiale.

Galbo 13/12/09 07:53 - 12393 commenti

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Terrificante polpettone che rappresenta uno dei punti più bassi raggiunti in carriera dal maestro Antonioni, peraltro realizzato con tecnica sperimentale che lo rende se possibile ancora più straniante. Lungaggini esagerate, trama sostanzialmente assente e cast inadatto. Da evitare accuratamente.

Deepred89 4/02/12 12:01 - 3706 commenti

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Scorrono i titoli di testa: immagini girate in video con colori terribili e grafica da peplum anni 50. Un fake? Speranzosi proseguiamo la visione: seguono tristissime scene da sceneggiato, sporcate da colori che sembrano frutto di un guasto del televisore. La successiva entrata di attori noti toglie ogni dubbio: Il mistero di Oberwald, diretto da Antonioni e fotografato da Tovoli, è davvero questa roba qui. Due ore tra le più tediose del cinema italiano, un esperimento sull'immagine elettronica dagli esiti catastrofici. Da cura Ludovico.

Daniela 11/06/18 06:54 - 12662 commenti

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Testo di partenza già molto datato che regala dialoghi insensati, sperimentazione con il digitale che sembra portata avanti da dilettanti, fotografia con colori cangianti che dovrebbero simulare i cambiamenti nello stato d'animo e sembrano invece frutto di inconvenienti tecnici, messa in scena sciatta con scene e costumi raccogliticci e, ciliegina sulla torta, il livello di recitazione rasoterra del cast, anche da parte di un'attrice navigata come Vitti: pochi anni dopo una delle sue vette, la parabola artistica di Antonioni tocca il fondo con una mattonata inguardabile ed inascoltabile.

Panza 30/03/20 11:38 - 1842 commenti

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Le sovrapposizioni e i cambi cromatici sono sintomi di una sperimentazione fatta solo per testare la strumentazione del cinema digitale allora nascente e non con un vero legame con l'opera stessa. Tutto pare fatto svogliatamente, a partire dalla monolitica regia di Antonioni e svogliato è pure il cast: la Vitti sembra pensare ad altro mentre gli attori giovani sono a malapena sufficienti. Non si comprende dove vadano a parare la storia (che forse possiede qualche indecifrabile simbolismo) e gli eterni tempi morti. Insostenibile.

Thedude94 12/05/22 23:54 - 1097 commenti

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Poco sopportabile questo film che non sembra neanche diretto da Antonioni, e che vive di una messa in scena discutibile oltre che di una sceneggiatura priva di mordente. Si potrebbe salvare solo qualche sprazzo di recitazione di qualcuno nel cast, ma vista la presenza di ottimi attori il risultato alla fine è decisamente scadente. La fotografia è riuscita male, sembra un esperimento andato a male e la regia teatrale e televisiva anni '50 non aiuta. Un film stranissimo, che non ci si aspetta così. Delusione.

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  • Curiosità Cotola • 16/06/08 13:31
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    Film ad alto tasso di sperimentazione che vede ancora una volta insieme il maestro Antonioni col grande Tovoli. Il tutto fu una sorta di esperimento per capire quanto l'elettronica potesse essere importante per il cinema e più precisamente se con l'elettronica si potessero fare cose che non era possibile fare con la pellicola normale.
    Inizialmente le cose non andarono benissimo finché un ingengere che supervisionava il lavoro spiegò ad Antonioni e Tovoli che l'elettronica permetteva di fare cose sbalorditive a patto di sapere dall'inizio quello che si voleva fare poichè era necessario organizzare il tutto.

    Il risultato del film comunque, secondo le critica, è stato molto modesto da un punto di vista narrativo, mentre molto interessante da quello tecnico.
  • Curiosità Fauno • 28/10/17 18:17
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Dalla collezione cartacea Fauno, il flano del film:

  • Discussione Cotola • 14/06/18 22:25
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    Continua il festival delle monopalle: siamo a 6 su 6!