Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Aldo Lado, che con il precedente (acclamato ma non eccezionale) LA CORTA NOTTE DELLE BAMBOLE DI VETRO aveva apertamente chiesto di non paragonarlo a Dario Argento, questa volta aderisce in pieno alle regole del thriller argentiano con un film che, tuttavia, può dire di anticipare il masterpiece PROFONDO ROSSO per tre trovate: le nenie infantili, Nicoletta Elmi (comunque già assidua frequentatrice dell’horror nostrano e “bimbambigua” per eccellenza) e la soggettiva nel teatro al buio. Lado è un buon regista, nel complesso,...Leggi tutto e dimostra in più di una sequenza di saper creare la giusta atmosfera morbosa combinandola con molta suspense. Tutto il finale, in questo senso, è esemplare e sfrutta al meglio le potenzialità di una città affascinante e decadente come Venezia, già teatro del coevo e per certi versi simile A VENEZIA... UN DICEMBRE ROSSO SHOCKING di Roeg. La particolarissima colonna sonora di Morricone poi, un continuo fondersi di cori infantili e musica da chiesa, è un altro tassello importante che contribuisce a innestare in ogni scena un sapore di candore e perversione insieme. Alcuni passaggi sono azzeccati e anche la casa affollata di uccelli dove vive l’avvocato è immersa in un clima argentiano perfetto. Purtroppo, a tante qualità (l'antefatto è splendido e sembra di vivere dentro il quadro naif del Berto Consalvi de L’UCCELLO DALLE PIUME DI CRISTALLO, film al quale Lado rimanda con la spiegazione finale chiarificatrice del commissario davanti alle telecamere), che di tanto in tanto sembrano opera dello stesso Argento, non corrisponde il giusto equilibrio: troppi i momenti morti, il ritmo è spesso insostenibilmente lento e il cast (in cui troviamo, nella parte del prete, un giovanissimo Alessandro Haber) non pare all'altezza. Peccato davvero, perché rovinare tanta classe con una sceneggiatura inadeguata è... un delitto.

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B. Legnani 14/03/07 00:58 - 5523 commenti

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Veneziano e ondeggiante. Ben ripresa Venezia, che Lado conosce benissimo. Splendide le facce che cerca fra la gente (si pensi al reperimento della salma nel canale). Divertente la citazione finale da Psycho. Il film (nonostante l’inverosimile scena al cinema) regge bene fino all’ingresso in scena del Mulino Stuky, poi perde un po’ di chiarezza, perché affastella semi-spiegazioni. L’attore che si ricorda è José Quaglio, che nei ruoli un po’ così funziona sempre (La corta notte delle bambole di vetro, Mondo Candido).

Deepred89 23/05/07 22:07 - 3704 commenti

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Buon thriller Anni Settanta. Ottima la regia di Lado, che riesce a ricreare una Venezia suggestiva come poche altre nel cinema italiano. Ottima la prima parte, morbosa ed inquietante, un po' ingarbugliata ma comunque efficace la seconda. Indimenticabile come sempre Nicoletta Elmi, bravi Lazenby e la Strindberg, grande Adolfo Celi. Particolarissima ma straordinaria la colonna sonora, una delle migliori fatte da Morricone (almeno nel campo dei gialli). Sicuramente consigliato.

Undying 31/07/07 18:43 - 3807 commenti

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Ennesimo giallo "redentore" che sembra risentire di una moda lanciata dal grande Fulci e riproposta, con varianti e tempi diversi, in una decina di altri titoli (non solo italiani). La ferocia del killer investe giovani fanciulle (altra analogia con Fulci), ma quello che attrae del film è l'ambientazione veneziana, la presenza carismatica del grande Adolfo Celi e quella, inattesa, di un (poco) "canonico" Alessandro Haber. L'icona "perturbante" della bimba diabolica è, ancora una volta, data dal volto triste/imperscrutabile della Elmi...

G.Godardi 1/08/07 17:02 - 950 commenti

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Dopo l'ottimo esordio, Lado fa il bis con questo bel thriller di impostazione argentiana. Curiosamente al suo interno vi sono intuizioni che lo stesso Argento utilizzerà in futuro (vedi l'assassinio al cinema che ricorda molto la decapitazione in Profondo Rosso). Ma è anche imparentato nell'incipit e nell'ambientazione col bellissimo A Venezia un dicembre rosso shocking e nel finale vi sono pure echi del Paperino fulciano. Girato benissimo, con grande perizia tecnica, e impreziosito da una soundtrack davvero angosciante fatta di nenie infantili.
MEMORABILE: Da notare come nel film vi siano numerosi elementi che torneranno nel cinema di Argento. Il finale non di meno ricorda Avati, oltre che Fulci.

Hackett 2/04/08 20:14 - 1865 commenti

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Il film di Lado coglie bene a tratti l'inquietudine che in certi momenti Venezia sa dare. La storia è intricata quanto basta, anche se con qualche ingenuità di troppo e gli interpreti non se la cavano male. Il James Bond con contratto a tempo determinato, George Lazenby, è un po' imbalsamato, ma la pellicola ha il pregio di poter contare su un Adolfo Celi in un ruolo insolito ed un Haber giovanissimo. Ottima l'idea di girare alcune scene all'interno del mulino. Godibile.

Cotola 9/03/08 23:41 - 9012 commenti

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Mediocre thriller girato a Venezia che si incentra sull’omicidio di una bambina e sulle relative indagini susseguenti il terribile crimine. L’inizio è molto interessante, poi il film si sfalda col passare dei minuti e nemmeno il colpo di scena finale riesce a risollevare la baracca. L’ambientazione veneziana è piuttosto banale. Indimenticabile l’interpretazione di Haber.

Ciavazzaro 11/03/08 14:32 - 4768 commenti

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Discreto thriller italiano, con un variegato cast; l'unico che stona un po' (soprattutto nudo) è Lazenby. Vi sono anche la dea Strindberg, Adolfo Celi, la Boschero, Haber!!! E la solita bambina Nicoletta Elmi. Buona la soundtrack di Ennio Morricone, discreti i delitti, l'ambientazione veneziana funziona alla grande (l'inseguimento a tre finale): si merita la sufficienza.

Caesars 18/04/08 09:00 - 3779 commenti

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Discreto giallo diretto da Aldo Lado: parte molto bene con l'incipit ambientato in Francia e col pericolo che aleggia intorno alla piccola Nicoletta Elmi, poi però perde un po' di quota (soprattutto nella parte finale, dal mulino in poi). Buone le caratterizzazioni dei personaggi. Personalmente avrei preferito venisse strutturato diversamente l'omicidio al cinema, eccessivamente poco credibile. Lontano dai migliori esempi di thriller all'italiana, rimane comunque un film più che vedibile per gli amanti del genere.

Mark 8/05/08 21:45 - 264 commenti

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Aldo Lado ritorna al thriller dopo il picco toccato con il precedente La corta notte delle bambole di vetro, le cui atmosfere questo film tenta di ricalcare senza tuttavia riuscirci pienamente. L'ambientazione veneziana è densa di citazioni ma, se al principio il film esordisce con una buona dose di pathos (che lascia presagire un esito di pari livello), il seguito invece si rivela piuttosto standardizzato, rivelando un epilogo piuttosto prevedibile e un cast non sempre all'altezza del proprio ruolo. Da segnalare l'esordio in questo film di un giovanissimo Alessandro Haber.

Homesick 9/06/08 08:03 - 5737 commenti

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Di medio livello. I punti di forza risiedono nell’ambientazione popolana tra le calli veneziane, dove si insinuano immancabili intrallazzi, orge e altarini, e in alcune sequenze come l’apparizione del killer – accompagnata dal coro di voci bianche di Morricone – , l’omicidio dell’avvocato in pieno sole e l’inseguimento finale. Palpabile l’influenza di Psyco e di certo Fulci. Tra gli attori Celi, l'habitué Quaglio, il fassbinderiano Chatel, le bellezze Strindberg, Boschero e Lindt. Stavolta la piccola Elmi - solitamente maligna - tratteggia l’innocenza pura.

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Matalo! 1/09/08 18:50 - 1378 commenti

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Nel periodo argentiano il mio concittadino Lado gira per calli e campielli veneziani un thriller dignitoso nell'illustrazione di Venezia. Il mio amato Lazenby con baffone e capelli lunghi è, ovviamente, architetto come voleva la moda del tempo. Nenie di Morricone, Nicoletta Elmi conferma la sua sinistritudine. La Boschero muore dentro il mitico cinema Progresso in strada Nuova (che nostalgia). Cinema derivativo, ma non così infame.

Stefania 2/09/08 13:58 - 1599 commenti

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La stessa Venezia de La vittima designata, di cui Lado fu uno degli sceneggiatori, ma scordiamoci le rarefatte alchimie dell'indecifrabile conte Tiepolo. Qui scorre subito sangue, sangue innocente e un padre dovrà scoprire la verità, celata dalle finte lacrime e dai finti sorrisi di chi lo circonda. Le lentezze narrative ci sono e la soluzione è facilmente intuibile, ma la regia è sapiente e riesce a regalarci alcuni momenti di vera angoscia e anche qualche brivido di paura.
MEMORABILE: La scena iniziale, il funerale di Roberta sulla laguna, l'omicidio dell'avvocato vicino alla voliera con corvi annessi...

Trivex 27/10/08 17:49 - 1740 commenti

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Uno psicopatico uccide una bambina in un campo innevato francese, poi si passa all'umida Venezia, in una atmosfera tesa, inferiore soltanto a quella dell'insuperato Don't look now! L'assassino continua ad uccidere bambine con i capelli rossi mentre emergono i terribili segreti della borghesia locale (Aldo Lado non demorde con la sua politica "progressista"). Visionato a 35mm in sala, appare davvero efficace anche la nenia "bambinesca" del maestro Morricone, nei frangenti in cui avvengono gli omicidi. Attori tutti bravini e un grande finale violentissimo.

Bruce 12/12/08 10:25 - 1007 commenti

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In assoluto uno dei migliori giallo-thriller italiani Anni Settanta. Ben diretto da Lado nella sua Venezia, con una trama lineare e avvincente, la giusta atmosfera di suspense, tema musicale adatto, attori bene in parte (su tutti Adolfo Celi). Curiose analogie con i successivi Solamente Nero e La casa dalle finestre che ridono. Grande anche il finale.

Don Masino 26/12/08 00:44 - 63 commenti

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Oltre ad aver influenzato pesantemente un capolavoro come A Venezia un dicembre..., il film di Lado si segnala per essere ben girato e correttamente sceneggiato. In una Venezia brumosa come le nebbie del mulino Stucky, una storia drammatica che anche il cast contribuisce a rendere credibile e angosciante. Thriller vecchio stampo, di quando attraverso una buona storia si riuscivano a creare film eleganti e piacevoli da seguire, senza troppi grilli per la testa. Essenziale.
MEMORABILE: Le musiche di Morricone!

Daidae 6/05/09 14:48 - 3169 commenti

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Bellissimo film tipico dell'Aldo Lado dei bei tempi (poi decadde inesorabilmente). Trama molto intricata, poche, pochissime scene di violenza e un ottimo cast. Stupenda la colonna sonora, con cori di bambini predominanti. Uno dei più bei thriller degli Anni Settanta.
MEMORABILE: Il finale e il dialogo al mulino.

Fauno 6/05/09 15:52 - 2208 commenti

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Veramente buono. Suspense, colpi di scena, emozioni in crescendo, presentazione per direttissima di tutto l'assieme, specie del granaio di corruzione e marciume dell'alta borghesia veneziana. Adorabile Nicoletta Elmi, ma George Lazenby veramente all'altezza. Da citare anche Jose Quaglio. Non merita un voto molto alto solo per il movente un po' banale.
MEMORABILE: La descrizione delle sensazioni dell'assassino e i cadaveri delle bambine. Molto duro!

Cif 23/05/09 17:16 - 272 commenti

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Quale regista esordiente Lado si distingue in positivo certamente per la padronanza della macchina da presa e per un gusto assai personale dei luoghi, delle atmosfere e delle inquadrature. In questo sembra poco debitore ad Argento ed omologhi ed il più mitteleuropeo dei nostri registi di genere (in fondo è nativo di Fiume, oggi croata, all'epoca italiana). La bravura di Lado sta soprattutto nel mascherare fino alla fine l'identità dell'assassino, anche se la storia, a conti fatti, non appare né originale e né particolarmente intricata. **½
MEMORABILE: Ottimo cast: si segnala Adolfo Celi. Belli, belli, belli vari scenari di Venezia, specialmente la fabbrica abbandonata, il battello e le diverse case.

Funesto 23/10/09 21:01 - 525 commenti

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Morboso, malsano ed inquietante. Un film che riesce a giocare con le atmosfere di una Venezia sinistra e terrorizzante con una classe impensabile, grazie all'ottima ed agile regia di Lado che riesce a creare splendidi momenti (il girotondo, la scena a teatro). Gran lavoro alle musiche (di Morricone), le quali supportano magistralmente scene di vera angoscia. Buoni poi il cast (i più bravi sono Haber, Celi e la tettona Strindberg) e i nudi offerti dalle belle donne. Peccato per il poco sangue e la sceneggiatura non eccelsa. Indimenticabile. ***!
MEMORABILE: Impossibile citarli tutti: la coppia in lutto sul letto; L'omicidio a forbiciate; Il bellissimo prologo; Le musiche; Il finale; La figura del killer.

Metuant 2/01/10 11:54 - 456 commenti

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Buon giallo, tendente forse un po' troppo al dramma famigliare, dove l'ambientazione e i protagonisti contano forse più dell'intreccio in sè. Per quanto la tematica di fondo sia scioccante, la violenza è poca, così come le sequenze veramente memorabili. Buono il cast di attori (Celi in particolare) e ottima l'ambientazione lagunare, mentre per i patiti del gore è meglio rivolgersi a prodotti più "forti".

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Renato 3/01/10 12:00 - 1648 commenti

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Thrillerino italian way, cioè grande attenzione all'aspetto formale ma con una sceneggiatura pericolosamente vicina alla soglia del ridicolo. Infatti va bene che siamo a Venezia, ma la storia fa acqua da tutte le parti, e qualche snodo narrativo lascia a dir poco perplessi; in ogni caso un po' di atmosfera si percepisce, anche grazie al buon lavoro sui luoghi ed alla nenia di Morricone, che una volta ascoltata si imprime nella memoria in aeternum.

Pau 19/05/10 19:49 - 125 commenti

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Tra i punti di forza del film, le location lagunari, lugubri e suggestive (pur senza raggiungere le vette del gioiello Don't look now); il tema musicale portante, firmato da un Morricone ispirato, che segnala l'ingresso in scena dell'assassino ed alza il livello di tensione; la regia di Lado, superiore alle media del genere. Tra i segni meno, invece, le caratterizzazioni incolori di alcuni interpreti, gli elementi di critica sociale inseriti in maniera un po' forzata (ma questo è del tutto opinabile), le sequenze di omicidio poco curate.
MEMORABILE: Le sequenze, rigorosamente in soggettiva e sottolineate da un disturbante commento musicale, in cui l'omicida tenta di accostarsi alla piccola Elmi.

John trent 9/06/10 22:15 - 326 commenti

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Ancora una volta è Venezia a fare da sfondo a questo interessante giallo di Lado. La musica di Morricone è inquietante come non mai (i cori ossessivi dei bambini e la nenia infantile sono da brividi!) e sottolinea in modo eccellente le sequenze drammatiche che preludono ai delitti. Un po' imbalsamato Lazenby, bellissime la Strindberg e la Boschero, ottimi Celi e Haber. Buon ritmo e finale non proprio scontatissimo. Interessante.
MEMORABILE: Il prologo con il primo omicidio e i titoli di testa.

Gestarsh99 4/05/11 08:23 - 1395 commenti

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Successivo al plumbeo ed angosciante giallo/horror La corta notte delle bambole di vetro, questo tetro ed ossessivo thriller di Lado si riallaccia con prepotenza al capolavoro rupestre fulciano ma il teatro delle crudeltà si sposta dal gretto meridione alle umide ed oscure calli veneziane. Tuttavia, vuoi per un gruppo d'interpreti anonimo e poco vivace, vuoi per una sceneggiatura mal congegnata e priva di seri spunti d'interesse, il film non convince e non coinvolge. E le maligne cantilene infantili di Morricone si ripetono sì tante volte che alla lunga vengono a nausea.
MEMORABILE: Le soggettive "velate" dell'assassino; il cadavere della piccola Nicoletta Elmi ripescato dalle acque.

Xabaras 2/07/11 21:27 - 210 commenti

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Giallo che funziona solo a metà: se infatti è da un lato indiscutibile l'abilità del regista nel ricreare quell'atmosfera torbida e spettrale tipica di molti coevi thiller veneziani del periodo, non si può certo dimenticare la gravosa macchinosità di un intreccio terribilmente sfilacciato che vanifica anche la completa riuscita delle poche ma ben presenti punte ansiogene. In ogni caso ha l'indiscusso merito di aver influenzato, e non poco, il successivo cult britannico Don't Look Now.

Uomomite 28/07/11 22:28 - 174 commenti

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Cosa c'è di Aldo Lado in questo film? Poco, pochissimo, niente. Tutto molto professionale ma senz'anima, senza un briciolo di personalità. Non c'è un solo fotogramma che non evochi fastidiosamente il cinema di Dario Argento. L'unica ragione valida per buttare un occhio sono le splendide location veneziane.

Giùan 7/09/11 12:28 - 4540 commenti

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Dopo la Corta notte, Lado mostra ancora una mano affatto banale nell'utilizzo della mdp, oltre all'abilità nello sfruttare pienamente location pur abusate come Venezia, ritratta nella sua primiera natura cadaverica. La suggestione dell'ambientazione è poi sapientemente "caricata" dalla memorabile nenia di Morricone, assoluta co-protagonista del film. Spiace così ancor più sottolineare, accanto a scene eccellenti, il frettoloso e scontato spiegone finale, così come la debolezza di alcune figure assieme a maiuscole caratterizzazioni (Celi). Lazenby si perde...
MEMORABILE: Il prologo sulla neve; tutta la parte in cui è presente la piccola Elmi; la delicata scena d'amore tra Strindberg e Lazenby; l'ex molino Stucky.

Herrkinski 8/09/11 00:30 - 8072 commenti

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Decisamente buono questo giallo di Lado, che gira a Venezia sfruttandone il fascino naturale, sia in esterni che in interni; il regista riesce tra l'altro a coglierne aspetti spesso non banali o troppo "da cartolina", come succede in altri film girati nella città lagunare. Buono il cast, direi sopra la media, così come le notevolissime musiche di Morricone, inquietanti e perfette per le scene di tensione. Non male l'intreccio giallo, poca la cruenza, molta l'atmosfera; qualche lentezza, ma nel complesso tra i migliori del periodo. Da riscoprire.
MEMORABILE: La musica; il funerale della bambina.

Pinhead80 15/10/11 16:03 - 4720 commenti

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Ottimo thriller di Aldo Lado che parte subito in quinta con un incipit davvero raggelante. Le atmosfere sono apertamente argentiane. Cercare di capire chi sia il perverso assassino di bambine (ma non solo) tiene alta la tensione per tutta la durata del film. Davvero suggestive le musiche che accompagnano il film in maniera molto efficace. Un film interessantissimo.

Ryo 15/02/12 12:50 - 2169 commenti

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Un buon thriller, girato con maestria. Aldo Lado ha dei movimenti di camera davvero ottimi. La sceneggiatura piuttosto scorrevole culmina nella scoperta della straziante verità. Musiche di Ennio Morricone perfette per l'atmosfera, con cantilene eseguite da bambini tristi e inquietanti.
MEMORABILE: La nenia che tutt'ora non mi passa dalla testa: "Chi l'ha vistaaa moriiiireee..."

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Franz 19/08/12 23:27 - 110 commenti

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Giallo senza grossi scossoni, ma con una discreta tensione per tutta la sua durata. Si viene subito catturati dalla storia, si entra, attraverso le progressive scoperte del protagonista, nelle sordide faccende dell'alta borghesia veneziana e nei poco accoglienti labirinti di una città perlopiù autunnale, nebbiosa, "operaia" (barche da lavoro al mercato di Rialto, il vuoto e fatiscente Molino Stucky...). A parte le non pienamente convincenti motivazioni (folli) dell'assassino e il finale forse troppo sbrigativo, Lado gestisce bene il tutto.
MEMORABILE: L'omicidio nel cinema, mentre sullo schermo passa una sorta di sexy mondo movie! La sequenza dentro il Molino Stucky; Le scene con l'ambiguo avvocato.

Myvincent 12/11/12 07:36 - 3727 commenti

I gusti di Myvincent

Questo lugubre giallo, in cui vengono brutalmente uccise bambine dalla chioma rossa, vi riporterà al clima anni 70 e in parte alle atmosfere argentiane. Sconcertante e crudele, mescola il dramma col genere serial-killer e, escludendo qualche incongruenza nella storia, regala emozioni anche grazie alla solita ambientazione fumosa veneziana e ad un buon cast ispirato.

Il Dandi 23/07/13 02:33 - 1917 commenti

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Non vanta l'originalità del precedente, ma pur scegliendo la strada più sicura di inserirsi in un filone in voga, è qui che Lado realizza uno dei vertici di quella florida stagione. Il film non è perfetto (a partire da un plot spesso confuso che soffre l'intervento di troppi sceneggiatori diversi) ma efficacissimo, più pauroso di altri omologhi, bilanciato tra momenti di esplicita audacia e morbosità solo suggerite. L'abilità di Lado è anche nella sua sfacciataggine, che ostenta citazioni da Psyco e un uso invero ossessivo delle musiche.
MEMORABILE: I primi agguati falliti della "signora dal velo nero".

Maik271 29/10/14 07:55 - 436 commenti

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Partendo da un soggetto interessante, cui partecipa alla stesura anche Barilli, si dipana la matassa di avvenimenti incentrati sulla scomparsa della piccola Elmi. La regia di Lado è molto efficace e ci mostra una Venezia bellissima e misteriosa. Anche la colonna sonora curata da Morricone è riuscita e il cast di ottimo livello non delude: in forma smagliante la Strindberg, grande il ruolo di Jose Quaglio. Senza dubbio uno dei miei thriller italiani preferiti.
MEMORABILE: Il motivo della colonna sonora; La scena del mercato.

Victorvega 20/05/15 19:45 - 501 commenti

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Buon contributo anche di Lado al genere del "giallo italiano" dei primi '70 (non ritenendo il bel La corta notte delle bambole di vetro aderente del tutto al genere), questo film presenta il sapiente uso di una Venezia che accentua i caratteri malinconici e misteriosi, alcune buone interpretazioni (Celi e Quaglio su tutti), una fascinosa Strindberg e una colonna sonora con un motivetto che ti entra nelle orecchie e ben sottolinea un certo carattere malsano dell'opera.

Nicola81 12/08/15 15:35 - 2840 commenti

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Dopo il folgorante esordio, Lado opta per un meccanismo giallo molto più tradizionale, in cui però sfrutta al meglio le potenzialità mistery di Venezia e non lesina feroci critiche ai vizi privati della ricca borghesia. Tipicamente argentiani sono, invece, la complessità della trama, l'ambiguità dei personaggi, il trauma scatenante (qui un po' debole), le soggettive e la figura dell'investigatore dilettante. Buona prova del cast (con il solito bel comparto femminile) e musiche efficacissime di Morricone per un prodotto derivativo, ma di classe.
MEMORABILE: Il prologo sulla neve; Gli omicidi, non troppo sanguinosi ma d'atmosfera.

Markus 3/02/16 14:03 - 3682 commenti

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Giallo che s’inserisce appieno nel filone "argentiano" (con qualche rimando a Fulci); tuttavia l'imprinting del regista veneziano c'è tutto, a partire dalla location lagunare che, insieme alle cantilene orrorifiche/infantili congegnate da Morricone, caratterizza un film altrimenti non particolarmente originale. Qualche colpo di scena nella lunga parte centrale del film avrebbe dato maggior slancio, ma resta complessivamente un lavoro apprezzabile.

Taxius 6/04/16 15:39 - 1656 commenti

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Sicuramente non tra i migliori del suo genere, ma assolutamente un buonissimo film. La prima parte è la migliore perché riesce a tenere la tensione molto alta; dopo l'omicidio il film cala un po' ma comunque si mantiene su un buon livello per tutta la durata. I veri punti forti sono la martellante colonna sonora firmata da Morricone e la bellissima Venezia vista nel suo lato più tetro e meno turistico. Visione consigliata!

Rebis 20/05/16 10:36 - 2332 commenti

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Antesignano di almeno due capisaldi del thriller all'italiana e di svariati epigoni, è compatto ed efficace nell'evocare atmosfere morbose e fatiscenti - complici il dedalo veneziano e il volto perturbante di Nicoletta Elmi - ma come si siede per districarsi nell'indagine investigativa si sfalda in una progressione caotica e approssimativa. Lado inquisisce ancora una volta la corruzione morale delle massonerie di ogni dove, ma l'approccio è sempre superficiale ed effettistico, tutt'altro che politico. Suggestivo score di Morricone, un tantino abusato. Nel complesso, deludente.

Rufus68 16/07/16 12:08 - 3826 commenti

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Non male, ma nemmeno bene. Senza le musiche di Morricone (che si conferma un genio) il voto sarebbe ancora inferiore. L'atmosfera marcescente della laguna e le location superbe non sono sfruttate a pieno. Il film riesce ad avvincere solo a metà, soprattutto all'inizio; l'intrigo, poi, si snoda senza particolari scosse (anche se Lado mostra abilità nel nascondere i suoi assi) e la rivelazione finale lascia piuttosto freddi. Adeguati alcuni volti (Quaglio, la Strindberg).

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Jdelarge 8/11/16 00:14 - 1000 commenti

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In una grigia e claustrofobica Venezia si svolge la storia di questo thriller dalle potenzialità incredibili, ma decisamente ridimensionato dal deludente intrigo giallo che si viene a creare. Peccato davvero, perché la musica di Morricone è di livello eccelso e mette i brividi, così come alcune scelte di regia (su tutte, la soggettiva velata). Discreta la prova degli attori, deludente il finale.

Corinne 20/09/16 20:40 - 420 commenti

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Lo vidi da ragazzina e mi inquietò al punto da condizionare la mia prima visita a Venezia, facendomela apparire ostile e tetra oltremisura. Rivisto oggi, trovo la trama gialla poco avvincente ma l'inquietudine rimane. Impossibile non rabbrividire guardando i bambini saltare la corda con in sottofondo quella spaventosa canzoncina che non ha nulla da invidiare alla nenia di Profondo rosso o non sentire il senso di tragedia imminente della prima parte. Da vedere e rivedere.
MEMORABILE: Il prologo; La canzoncina "Chi l'ha vista morire"; Le scene con la Elmi.

Ira72 3/11/16 15:49 - 1309 commenti

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La nenia ad hoc composta da Morricone vi si insinuerà nella testa irrimediabilmente. Nenia che scandisce i ritmi più efferati del serial killer nel corso del film. Tornano gli omicidi seriali, in questo caso di bambine innocenti dai capelli rossi; tornano i guanti neri di pelle, Venezia, gli annegamenti, i rasoi, il viso inquietante della Elmi e le figure ambigue. Ma tornano con stile, senza annoiare. Merita, anche solo per la presenza di Adolfo Celi.

Ultimo 25/01/17 09:35 - 1653 commenti

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Un buon thriller di Aldo Lado, con un'ambientazione veneziana azzeccata e una vicenda piuttosto inquietante. La cosa che più mette i brividi è quella nenia infantile che si ode spesso e rende la vicenda alquanto disturbante. Tralasciando il protagonista, che pare un po' ingessato, il cast funziona e la pellicola mantiene il suo interesse sino al riuscito finale. Chiari i rimandi ai thriller argentiani. Un buon film.
MEMORABILE: I bambini che cantano in cerchio, cantando la filastrocca.

Fedeerra 22/11/17 06:25 - 770 commenti

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In una Venezia posseduta dalla paura Nicoletta Elmi, emblema di una purezza macchiata dalla meschinitá degli adulti, si aggira come fosse una bambola di porcellana. Se nella prima parte Aldo Lado si adagia sui morbosi virtuosismi della macchina da presa (la soggettiva dell'assassino, i primissimi piani dei bambini, le inquadratue dall'alto) nella seconda si divincola fra le pieghe del giallo e di una sceneggiatura un po' rigida. Belle e ossessive le nenie infantili realizzate da Ennio Morricone.

Anthonyvm 25/05/18 21:45 - 5640 commenti

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Giallo morboso e crudele come nella migliore tradizione del thrilling all'italiana. Bellissima l'ambientazione veneziana che non può non ricordare il cult di Roeg, adattissime le musiche di Morricone, ottima la prima parte che culmina con il delitto di Nicoletta Elmi. Di lì in poi l'attenzione fatica a mantenersi all'apice, il fulcro delle indagini sembra costituito, più che dal delitto della bimba, dai vari vizi e vizietti dei ricchi e delle persone che li frequentano. Ovvia l'identità dell'assassino. La bravura di Lado non si discute, ma ha fatto meglio.

Ronax 29/10/19 00:41 - 1248 commenti

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Nello sterminato filone di gialli e horror di ambientazione veneziana non è sicuramente fra i peggiori. Certo, con gli occhi di oggi tutto sembra già visto e stravisto, anche per quanto riguarda l'identità del colpevole, ma la sceneggiatura è più che solida, la regia attenta sia pure con qualche lungaggine e soprattutto la confezione è di ottimo livello, grazie all'efficace fotografia di Franco di Giacomo e all'indimenticabile score morriconiano. Buona prova degli attori, da Lazenby a Celi, dalla Strindberg a una nudissima Dominique Boschero.
MEMORABILE: La soggettiva dell'assassino con la veletta.

Rambo90 21/07/20 16:46 - 7679 commenti

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Un buon thriller, che parte subito in maniera accattivante, con un omicidio nascosto in maniera abbastanza rude e la nenia di Morricone che diventerà ossessivo leit motiv delle azioni del killer. L'intreccio è volutamente complicato, con tanti personaggi a sovrapporsi in modo da confondere le acque, per approdare a un movente abbastanza comune per i gialli italiani. Buona la regia di Lado, ben valorizzato il ricchissimo cast, con un Lazenby convincente, gli ottimi Celi e Haber, la bellezza della Strindberg. Da vedere.

Daniela 28/11/20 23:59 - 12626 commenti

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Nel prologo nel mezzo alla neve, una figura in abiti femminili uccide una bambina dai capelli rossi. Pochi anni dopo, un delitto analogo è commesso a Venezia e il padre della piccola vittima cerca di individuare il responsabile conducendo indagini per proprio conto... Giallo argentiano girato con mestiere e con qualche apporto prestigioso come la ost di Morricone con l'ossessivo leitmotiv di voci bianche, ma affossato da una sceneggiatura con più buchi di una forma di gruviera. Il cast offre prestazioni disomogenee: discreto lo smagrito Lazenby, bene Celi, male Strindberg e Haber.
MEMORABILE: Il prologo innevato; I giochi dei bambini; L'omicidio al cinema, da segnalare in negativo per un particolare insensato.

Noodles 27/01/21 23:17 - 2204 commenti

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Buon giallo dell'epoca d'oro, uno degli esempi più significativi che riprende e cita vecchie pellicole e anticipa elementi dei successivi film argentiani. Buoni la storia e l'intreccio, anche se a volte è come se mancasse qualcosa a perfezionare il tutto. Ma la sensazione di tensione è efficacemente riprodotta, anche grazia alla ossessiva colonna sonora di Ennio Morricone. Venezia sempre splendida e adatta a questo tipo di pellicole misteriose. Cast non tutto in forma, ma da segnalare come sempre un grande Adolfo Celi. Buono, ma poteva essere ottimo con un po' più di precisione.

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Teddy 29/03/22 04:12 - 811 commenti

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Argentiano negli intenti ma non sempre nei risultati, il film di Lado è atmosferico, rigido, inutilmente didascalico però smosso da un contesto di degrado umano e morale la cui sordida atrocità si riflette negli occhi di tutti i personaggi. Candide e lugubri al tempo stesso le voci bianche orchestrate da un Morricone in stato di grazia. Splendidi i titoli di testa.

Gugly 15/04/23 22:48 - 1185 commenti

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Onesto giallo in scia argentiana che mantiene le promesse a patto di non aspettarsi sfracelli; la tensione, aiutata dalla location veneziana e dalla ost straniante con le voci infantili, è sufficiente, ma le azioni del soggetto assassino, movente a parte (poco importante come abbiamo imparato dal maestro del genere), sono poco plausibili se non ridicole (nessuna delle vittime grida, nessuno nota niente su balconi o cinema affollati); Lazenby in parte, con qui monoespressiva la Strindberg, professionale come al solito Adolfo Celi; per una serata all'insegna del giallo all'italiana.
MEMORABILE: La ost incalzante nei momenti clou.

Sonoalcine 20/07/23 23:47 - 184 commenti

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Lado ritorna al cinema argentiano. Se le musiche di Morricone svolgono il loro giusto compito creando un'atmosfera tetra e lugubre con un susseguirsi di inquietanti nenie infantili, tuttavia non si può dire ciò per tutto il resto. Infatti il ritmo, a tratti davvero lento, non aiuta affatto alla creazione di una vera e propria tensione. Anche la risoluzione finale e il movente dell'assassino sembrano essere poco originali e convincenti.
MEMORABILE: Il ritrovamento del cadavere di Nicoletta Elmi.

Nick franc 13/10/23 18:55 - 509 commenti

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Giallo ladiano calligrafico girato con mestiere ma di poca sostanza: ti attira con il bel prologo sulla neve e appaga l'occhio con la buona messa in scena (ottima la fotografia di Di Giacomo) ma alla fine dei salmi il ritmo è catatonico, il cast, tolte le garanzie Celi e Quaglio, stenta e le incongruenze sono troppe (la sequenza al cinema, l'avvocato che lascia la cassaforte aperta). Non privo di interesse ma manieristico, come l'ambientazione veneziana: Lado è apparso ben più a suo agio nelle notti praghesi o a bordo de L'ultimo treno della notte.
MEMORABILE: Le abusatissime musiche di Morricone con voci bianche a tutto gas.

Keyser3 2/02/24 22:58 - 444 commenti

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In un periodo di grande fermento "giallo", pure Lado dà la sua versione argentiana (con echi di Fulci, per motivi che ovviamente si intuiscono). Il film funziona più nelle cose di contorno: azzeccate le musiche di Morricone col coro di voci bianche, pregevole l'ambientazione veneziana con i suoi vaporetti, i canali e le calli umide; di converso purtroppo la tensione non ha grossi picchi, con alcuni momenti bizzarri (la partita di ping pong) e un cast maschile deludente (meglio le donne, con la Strindberg e la Boschero a tenere alti gli stendardi di Giunone). Riuscito a metà.
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  • Discussione Franz • 18/12/13 16:16
    Galoppino - 222 interventi
    interessante intervista al regista Lado, che parla del film e racconta anche il contesto cinematografico europeo di quegli anni:
    http://www.youtube.com/watch?v=UDeddcjZ2k8
  • Discussione Franz • 19/12/13 13:57
    Galoppino - 222 interventi
    ritorno sul luogo... del delitto!!! Seriamente: vorrei chiedere a chi ha visto il film di recente o comunque a chi lo ama e ce l'ha ben presente, un chiarimento sulla scena finale. Nel passaggio televisivo di un paio di giorni fa non ho visto il film sino alla fine, e in rete ho recuperato solamente una versione in inglese dell'intero film e un breve filmato, sempre in inglese, della sola scena finale (e questa scena viene nominata 'Scena finale censurata'): quella in cui si vede il giornalista interpretato da Piero Vida correre verso il motoscafo che, con i protagonisti a bordo, si stacca dalla Salute e parte velocemente (nello speciale location ci sono le foto). Siccome ho qualche difficoltà con l'inglese, non ho capito cosa gridi il personaggio e perché questa scena dovrebbe mai essere stata tagliata nell'edizione italiana.
  • Discussione Zender • 20/12/13 08:36
    Capo scrivano - 47730 interventi
    Vedo che lo segnalavo già nello speciale all'ultima location, precisando che non era niente di sognificativo. Non ricordo però cosa dicesse.
  • Discussione Franz • 20/12/13 15:26
    Galoppino - 222 interventi
    Ah ecco: dovrebbe dunque trattarsi di elemento di poco conto. Infatti non avevo dato particolare importanza alla cosa, ma sono rimasto spaesato rispetto al fatto che la scena tagliata venisse definita 'censurata' nel video trovato su Youtube. Più che censurata diciamo allora semplicemente potata. Grazie Zender!
  • Homevideo Mirrrko • 2/01/16 16:04
    Galoppino - 174 interventi
    Il DVD KOCH MEDIA:

    Formato: 2.35:1
    Audio: Italiano, Tedesco, Inlgese
    Sottotitoli: tedesco
    Extra: intervista a Aldo Lado, Trailer italiano e inglese
    Durata: 1:30:11

    Presenta lo stesso taglio nel finale di cui parlava Zender, solo che nella versione italiana c'è solo la soundtrack, invece sia nell'audio inglese che tedesco Piero Vida urla qualcosa a Franco.
    Ancora devo vedere l'intervista a Lado e non sò se parla anche del finale.

    fotogramma 1:30:03

    Ultima modifica: 2/01/16 16:32 da Zender
  • Homevideo Zender • 2/01/16 16:33
    Capo scrivano - 47730 interventi
    Ma è uscito un po' di tempo fa il dvd Mirrrko? Perché mi sa che oggi ormai la Koch farebbe semmai uscire il bluray, più che il dvd (o semmai le due cose nella stessa confezione, come fa la Arrow). E visto che il master ce l'ha mi sa che prima o poi...
  • Discussione Corinne • 20/09/16 20:45
    Custode notturno - 86 interventi
    Ho appena postato il mio commento e mi sono resa conto di aver scritto una mi***iata
    Invece di "Impossibile non rabbrividire guardando i bambini saltare la corda" avrei dovuto scrivere "Impossibile non rabbrividire guardando il girotondo dei bambini"
  • Homevideo Taxius • 11/05/19 13:40
    Addetto riparazione hardware - 181 interventi
    Dovrebbe uscire a breve in bluray per la britannica Arrow
  • Discussione B. Legnani • 12/03/20 16:57
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Siska80 ebbe a dire:
    La sequenza è quella in cui gli zombi sfondano una porta e salgono delle scale: al minuto 15:37 si possono vedere dei soldati (comparse) che se la ridono (io sono riuscita a fotografare quello a destra, che tenta di nascondersi in una zona d'ombra.



    Se hai Chi l'ha vista morire?, si dovrebbe vedere, nell'incipit, che la vittima negli ultimi fotogrammi tende a ridacchiare.
    Ultima modifica: 12/03/20 16:57 da B. Legnani
  • Discussione Siska80 • 12/03/20 17:57
    Comunicazione esterna - 668 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Siska80 ebbe a dire:
    La sequenza è quella in cui gli zombi sfondano una porta e salgono delle scale: al minuto 15:37 si possono vedere dei soldati (comparse) che se la ridono (io sono riuscita a fotografare quello a destra, che tenta di nascondersi in una zona d'ombra.



    Se hai Chi l'ha vista morire?, si dovrebbe vedere, nell'incipit, che la vittima negli ultimi fotogrammi tende a ridacchiare.


    Grazie per l'info:non ho mai visto questo film, ma domani proverò a cercarlo in rete. :-)