Combat shock - Film (1986)

Combat shock
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Combat shock
Anno: 1986
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "American nightmare". Distribuito dalla Troma.

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L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/05/08 DAL BENEMERITO SCHRAMM POI DAVINOTTATO IL GIORNO 20/06/12
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Jena 24/02/18 17:09 - 1555 commenti

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Prodotto, scritto, diretto, interpretato e perfino musicato dai fratelli Giovinazzo, parte anche bene col prologo in Vietnam, allucinato e gore al punto giusto e con un ottimo score. Poi il feto deforme fa pensare a Eraserhead, anche se siamo lontanissimi dallo stile lynchiano. Poi per tutto il resto del film non vediamo altro che Giovinazzo passeggiare in luoghi squallidissimi dove incrocia il peggio del peggio del marciume e del putridume umano (drogati, baby prostitute...) tanto da far impallidire roba come Horror in Bowery Street. Troppo poco.

Schramm 18/05/08 16:48 - 3495 commenti

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Come tutte le tesi di laurea, anche quella di Giovinazzo (poi acquistata e distribuita dalla Troma) non si cura di andare per il sottile e quando si tratta di sconvolgere, atterrire e disorientare non lesina colpi mortali. Prendete dunque tutto il coraggio che avete, preparatevi una doppia camomilla, mettete mano al ventolin e affrontate questo dolorosissimo gioiello: un frankenstein degli aspetti più duri, alienanti e virulenti di Schramm, Clean shaven, Taxi driver, Seul contre tous ed Eraserhead. Straziante e sgradevole, ma imprescindibile.
MEMORABILE: "Ti supplico, papà, devi aiutarmi", "Spiacente figliolo, non posso tornare indietro"; "Papà, io torno indietro tutti i giorni"

Wonka 7/02/10 03:21 - 31 commenti

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Chiariamo subito: la locandina è del tutto fuorviante. Impostata alla Rambo, non c'entra assolutamente niente se non per il fatto che il protagonista è anch'egli un reduce del Vietnam ma molto più disadattato, perseguitato da incubi e con famiglia disastrata. Squallido, nichilista, disperato, angosciante. Da vedere assolutamente: vale ogni singolo secondo di cui è fatto.

Greymouser 12/05/10 23:24 - 1458 commenti

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Semplice, essenziale, letale. Anche se si stenta a crederci, è un film targato Troma. Ma c'è poco da ridere in questa storia introspettiva e dolente, di un reduce di guerra che torna per affrontare orrori ancora più grandi, in un inferno di periferia urbana che potrebbe essere quella di qualsiasi metropoli del mondo. Uno squallore ambientale che sembra l'estensione dello squallore delle coscienze, e nessuna speranza in fondo al tunnel. Bravo il regista con due soldi di budget, e anche gli attori fanno la loro parte con convinzione.

Gestarsh99 9/10/10 12:50 - 1395 commenti

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Ossessionato dagli incubi sugli orrori compiuti in Vietnam, reduce vive adesso in uno squallido sobborgo periferico di New York, tra tossici, barboni, baby-prostitute ed un figlio idrocefalo... Reintitolato subdolamente e lanciato dalla Troma come una sorta di Rambo dei poveri, il film di Giovinazzo è al contrario un'opera allucinante e terribile, forse ancora più disperata rispetto al suo reale modello di riferimento lynchiano. Eraserhead era la "surrealtà" di un paesaggio mentale e lunare, "Combat shock" invece è la "subrealtà" della miseria più derelitta.
MEMORABILE: Gli atroci ricordi di guerra genialmente proiettati sul volto del protagonista.

Kanon 3/04/11 15:57 - 604 commenti

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Non conosco altro film, nel filone dei reduci dal Vietnam, capace di avvicinarsi a questo monumento della disperazione; tutto il resto son solo favolette ben raccontate, ghirigori d'abbellimento in cerca di vana gloria. Un rullo compressore che asfalta e butta catrame su catrame, finché ogni cosa sia sommersa dal nero più assoluto. È un idillio del pessimismo, un Infinito al rovescio che si perde nella follia. Così in questa desolazione s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è truce in questo inferno.

Undying 15/11/11 18:39 - 3807 commenti

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Girato nel 1984 (con titolo di lavorazione American Nightmare) e distribuito solo due anni più tardi dalla Troma, Combat Shock è ispirato alla larga da Rambo ruotando la storia attorno alle squallide vicende di un reduce dal Vietnam (Ricky Giovinazzo, fratello del regista). I parallelismi si fermano qui, perché attorno al protagonista si manifesta un universo di raro squallore: siringhe, marciume, sporcizia (un cesso intasato), una moglie ossessiva, un padre infetto da radiazioni e un figlio deforme. La regia è cruda e compiaciuta e non rifiuta di porre in vista ogni tipo di atrocità.
MEMORABILE: il tossicodipendente che utilizza una gruccia per farsi una "pera"; i ricordi splatter legati alla guerra.

Mickes2 11/07/12 10:53 - 1670 commenti

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Terribile viaggio senza ritorno nei meandri della mente di un reduce del Vietnam. Magari lacunoso e prolisso (c'era materiale per un mediometraggio) ma indubbiamente di raro squallore, disperato e atroce nella sua agghiacciante richiesta d'aiuto. Altro profondo studio umorale diretto con passione, che si trasforma in elegia della follia, in sublimazione emotiva e ansiogena del nichilismo più nero e degradato; e amarissimo nonchè disilluso inno al tragico pessimismo. Convincente l'interpretazione del protagonista. ***
MEMORABILE: Il finale.

Herrkinski 20/01/15 03:01 - 8112 commenti

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Il tuttofare Giovinazzo, con un budget inesistente, riesce comunque a lasciare il segno; se l'amatorialità della confezione e della regia non possono competere con certe opere affini di Ferrara, Lustig o Noé, la crudezza delle immagini e delle situazioni non è da meno e affoga lo spettatore in un'atmosfera rarefatta e desolante, squarciata da momenti di violenza emotiva e grafica notevoli. Grigio e senza speranza, con dialoghi che lasciano il segno e musiche elettroniche stranianti; si merita la fama di piccolo cult che si è guadagnato col tempo.
MEMORABILE: Il finale; Il dialogo col padre.

Trivex 30/06/15 09:49 - 1744 commenti

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Uomini e donne negli inferni. Che siano quelli della guerra o della periferia americana degli anni 80, poco cambia. Un inferno vale l'altro e non è detto che il primo faccia soffrire di più. Il delirio è vicino e le sue conseguenze saranno tragiche. Film realistico e duro, tecnicamente buono e recitato bene. Prodotto in casa, ma non per questo meno efficace di tante pellicole realizzate con molti soldi. Finale non imprevedibile ma non per questo meno sconvolgente.
MEMORABILE: La "casa" e il cibo che la mamma fa ingurgitare al povero bimbo deforme; La ricerca della siringa, tra la sporcizia degli edifici abbandonati.

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Minitina80 28/11/15 14:59 - 2984 commenti

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Il dramma di un reduce dal Vietnam viene riproposto con una durezza senza precedenti; l’impatto è quello di un treno in corsa e lascia esterrefatti per la sua brutalità. Tutto il marcio e la miseria in cui Frankie è sprofondato ci viene sbattuto in faccia ricordando all’America più nazionalista come abbia abbandonato al proprio destino i suoi soldati. Malgrado la somma a disposizione per realizzarlo fosse a dir poco irrisoria, riesce perfettamente nel suo intento.
MEMORABILE: Il tremendo finale con il bambino nel forno.

Cotola 26/10/16 22:30 - 9043 commenti

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Efficacissimo nel descrivere lo squallore e la desolazione di ambienti, vite e personaggi. In particolare quella del protagonista che è il "solito" reduce dal Vietnam con tanto di traumi pregressi e, ovviamente, con la testa non molto a posto. Banale? Già visto? Forse, ma al regista (anche sceneggiatore) non interessa tanto sorprendere quanto scioccare nel descrivere situazioni a tratti davvero allucinanti e che sono dei durissimi pugni in faccia a chi guarda. E riesce a colpire nonostante ricorra poco al gore, pur non essendo un esempio di raffinatezza psicologica (a cui non punta). Buon film

Anthonyvm 14/08/21 02:13 - 5689 commenti

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Fra la grettezza di un Ferrara, l'alienazione di uno Scorsese e il surrealismo di un Lynch (il bebè deforme à la Eraserhead) si muove il coraggioso lungometraggio di esordio di Giovinazzo che, pur non potendo sopperire a cedimenti tipici delle produzioni a budget ridottissimo (le poco credibili tranche belliche, il cast non sempre all'altezza, l'audio rattoppato) e a un paio di smagliature stilistiche, confeziona un horror psicologico efficace come pochi nel fotografare vignette di squallore quotidiano grezze e senza fronzoli (eccellenti le sudicissime sequenze domestiche). Buono!
MEMORABILE: Il pianto del bambino; Gli ossessivi montaggi spezzettati; Morte per overdose senza siringa; La bambina prostituta; Follia degli ultimi venti minuti.

Giùan 7/11/21 10:08 - 4559 commenti

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Micidiale macchina di disperazione avvilente, atto cinematografico estremo avverso ogni spettacolarizzazione bellica. Il Frank di Giovinazzo, col suo capello unto e il suo dissennato paltò, è un anti-Rambo la cui giungla metropolitana colma di tossici in astinenza, file all'agenzia del lavoro più tristi di quelle del razionamento, apocalittici e squallidi ras da quartiere, è un paludoso ricettacolo di morte senza speranza. Tutto, perfino il pauperismo coatto e certe improponibili scelte di regia e recitazione, concorre a un risultato angosciante, a un pianto rantolante e stremante.
MEMORABILE: Il piccolo perennemente lamentoso.

Diamond Ieri 07:34 - 176 commenti

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La discesa agli inferi di un reduce del Vietnam immortalata da un esordiente Giovinazzo, tra le migliori analisi cinematografiche sulla fine del sogno americano. Dramma duro e disperato immerso in un contesto di raro squallore tra tossici, ragazzine costrette a prostituirsi, violenza e l'assenza di una via di fuga e di un briciolo di speranza. Stile essenziale, dialoghi pesati, un incubo a occhi aperti sospeso tra Taxi driver ed Eraserhead. Impressionanti gli ultimi minuti della pellicola che, con un crescendo di intensità rara, culminano nel drammatico epilogo. Un capolavoro.
MEMORABILE: "Papà, io torno indietro tutti i giorni"; Il finale; Il doppio conflittuale rapporto padre-figlio (con Frankie in mezzo).
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  • Curiosità Undying • 15/11/11 18:56
    Risorse umane - 7574 interventi
    Impressioni a sangue caldo

    "... Il cacciatore se John Waters lo avesse diretto."
    (Slimetime - A guide to sleazy, Mindless, Movie Entertainment)

    "Uno dei più strazianti e dolorosamente onesto horror film che abbia mai visto.
    Una travolgente rappresentazione di un inferno dell'uomo.
    "
    (Deep Red Magazine)

    "Fa venire voglia di tagliarsi i polsi."
    (John McNaughton, regista di Henry, pioggia di sangue)

    "Come un proiettile alla testa.
    Il mondo di Giovinazzo è orribile e la conclusione del film è indimenticabile.
    "
    (Film Journal)

    "Crudo, da incubo, e assolutamente devastante."
    (Mitch Davis, Fantasia Film Festival)
  • Curiosità Undying • 15/11/11 19:11
    Risorse umane - 7574 interventi
    Vietnam: incubo americano

    Buddy Giovinazzo si mostrò particolarmente interessato alle vicende dei reduci dal Vietnam, leggendo sui quotidiani notizie al riguardo e arrivando a girare, come tesi di laurea, American Nightmare (1984).
    Due anni più tardi la Troma ne acquistò i diritti, rifacendone il montaggio e tagliando alcune sequenze (alcune anche nella scena finale del forno e del baby freak) per poi distribuirlo come Combat Shock, dopo essere stato publicizzato come action movie.

    Giovinazzo tornò ancora una volta sul tema della disperazione vissuta da derelitti immersi nella sporcizia e nella disgregazione sociale, quando nel 1997 realizzò Libertà vigilata (No Way Home) film che può annoverare, tra gli interpreti, Tim Roth, James Russo e Deborah Unger.

    P.s.:
    non sfugga all'occhio accorto dei cinefili come il manifesto del film sia spudoratamente ingannevole, presentandosi tra lo stile post-atomico (alla Castellari, per intenderci) e quello 'nam movie alla Eddie Romero.
  • Discussione Gestarsh99 • 12/07/12 11:27
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Kanon ebbe a commentare:
    Non esiste altro film, nel filone dei reduci dal Vietnam, capace di avvicinarsi a questo monumento della disperazione; tutto il resto son solo favolette ben raccontate, ghirigori d'abbellimento in cerca di vana gloria...


    Esiste eccome un film ancor più disperato e pessimistico ma, ahimè, resta indavinottabile per crudi contenuti pornografici.

    Parlo chiaramente di Forced entry (1973).
  • Discussione Zender • 12/07/12 15:28
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Ho sostituito "non esiste" con "non conosco".
  • Discussione Buiomega71 • 12/07/12 16:50
    Consigliere - 25999 interventi
    Peggio, nel senso di lercio, di Forced Entry, credo che sia il suo "remake enema" che fece sempre sua maestà Shaun Costello, ovvero Waterpower

    A Combat shock stò dietro da una vita, ma per ora nisba.

    Il solo fatto che il buon Buddy voleva (a tutti i costi) fare un sequel di Maniac, per me ne fa gia un piccolo semidio...
    Ultima modifica: 12/07/12 16:51 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 20/12/21 16:42
    Consigliere - 25999 interventi
    In dvd ( e blu ray) per Tromaland, disponibile dal 16/02/2022
    Ultima modifica: 20/12/21 16:42 da Buiomega71
  • Homevideo Kop • 21/12/21 20:06
    Disoccupato - 77 interventi
    Solo con i sottotitoli...
    Non è mai stato doppiato? Neanche per un passaggio tv?
  • Homevideo Schramm • 21/12/21 20:16
    Scrivano - 7694 interventi
    Ottimo. anche se rientra nella pur esigua rosa di titoli che non ho mai avuto il coraggio di rivedere. Ho ancora fresco il ricordo dell'atterrimento di settimane posteriore alla prima visione. Ciò non di meno è un caposaldo con cui dar lustro alla propria dvdteca.
  • Homevideo Buiomega71 • 21/12/21 20:22
    Consigliere - 25999 interventi
    Kop ebbe a dire:
    Solo con i sottotitoli...
    Non è mai stato doppiato? Neanche per un passaggio tv?

    Da noi rimasto completamente inedito (quindi il doppiaggio italiano non sussiste). Questa è la prima uscita italiana in assoluto (naturalmente avrà i sub ita).
    Ultima modifica: 21/12/21 20:25 da Buiomega71