Riti, magie nere e segrete orge nel Trecento - Film (1973)

Riti, magie nere e segrete orge nel Trecento
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1973
Genere: horror (colore)
Note: Aka "Riti, magie nere e segrete orge del Trecento", "Riti, magie nere e segrete orge nel '300", "Riti, magie nere e segrete orge del Trecento...".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Più che un film un’accozzaglia incongruente di immagini, che non seguono un preciso filo logico ma si incastonano una nell'altra creando spesso una confusione che il folle montaggio esaspera dando la netta sensazione di un'opera a dir poco abbozzata, nella quale i corpi nudi di attrici formose e un po' “contadinotte” si agitano palpeggiati da mani misteriose di santoni e satiri. E’ tutto un susseguirsi di scene assurde organizzate (come dicono i titoli di testa) dall’italianissimo Renato Polselli (che si firma Ralph Brown), il quale non si cura assolutamente di dare al suo lavoro un minimo di consequenzialità e alterna senza problemi scene diurne e notturne negli stessi campi e controcampi....Leggi tutto Ma è solo l'ultimo esempio di una lunga serie di trovate involontariamente demenziali. L'unica cosa che sembra interessare Polselli è stupire il pubblico con espedienti tecnici a buon mercato - abbondano quindi inutili zoomate e puerili sincronie tra musica e montaggio, mentre sul set il cast si spreca in dialoghi senza senso e recitazione ai limiti dell’amatoriale, con abuso di occhi spalancati ed espressioni attonite alternate a simulazioni di sofferenze ben poco credibili. Anche perché gli effetti speciali sono ridicoli, indegni della professionalità che solitalmente distingueva il gotico di casa nostra. Insomma, ciò che è uscito è un prodotto di puro trash made in italy, girato con quattro soldi (e forse meno). Può magari interessare gli amanti di certe atmosfere pop-kitsch, i cultori dell’orrido in celluloide o più semplicemente chi vuol farsi quattro risate con gli amici; gli altri si astengano, perché una tale sarabanda di inquadrature sghembe, riflessi impossibili, musica “trance” può essere molto indigesta.

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Undying 22/03/07 22:17 - 3807 commenti

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Dopo anni che lo senti nominare, ti appresti a visionare uno di quei titoli che "debbono" essere belli forza: altrimenti perché sono così spesso ricordati? Ma Polselli, più che all'horror, mira alle orge segrete. E dato che siamo nell'anno di grazia 1973 non è che queste siano poi così spinte... Certo: sono segrete, no? Infatti nel film, per 80 minuti di noia montante (di Polselli molto meglio Oscenità), si può assistere a come, alcune donnine discinte, ciondolino a destra e a manca... senza motivo!

Homesick 31/05/07 18:47 - 5737 commenti

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Il delirio e l’incongruità della sceneggiatura si fanno funzione della «psicosi del terrore» che si perpetua nei secoli, espressa da Polselli in un circuito weird di anomiche sequenze, altisonanti frasi esoteriche e osmosi tra presente e passato, giorno e notte e incubi e realtà, interrotte da siparietti erotico-scollacciati inattesi e ameni. Il gotico classico (stregoneria, riti satanici, vampirismo, reincarnazioni) indossa sdrucite vesti rustiche facendosi grottesco sino alla canzonatura di se stesso, complici le strambe musiche acustiche dell’esimio Reverberi. Cinema brado, mentale e unico.
MEMORABILE: Il rito con parole in greco antico; il lungo supplizio sul rogo e il volgo stolido che assiste; sepolta viva; la camera della tortura.

Ciavazzaro 28/05/08 14:35 - 4768 commenti

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Inenarrabile schifezza semi-cinematografica targata Renato Polselli che dirige, con un gruppo di fedelissimi (attrici già viste in Delirio caldo e destinate a fare solo questi due film, per fortuna), la bella Calderoni (che però non recita) e Hargitay. Per il resto davvero angosciante a causa dell'insesistente regia, delle volgarità assortite (vedere la gag finale), attori cani. Difficile vederlo fino alla conclusione. Incommentabile.

Il Gobbo 30/05/08 09:12 - 3015 commenti

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Film inqualificabile o insospettata testimonianza di una via italiana alla cine-psichedelia? Insensata accozzaglia di fotogrammi con attori che rischierebbero pomodorate o singolare manufatto di un visionario un po' naif, ma con qualche guizzo ingegnoso? Vabbè, via, smettiamola: le risposte giuste sono le prime, e tuttavia il generoso zelo col quale tutti (dal "regista" agli "attori") si consegnano al massacro merita ammirazione. E le musiche sono piuttosto buone... Lisergico.

Trivex 13/09/08 17:40 - 1738 commenti

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Una specie di storia di streghe weird, molto psichedelica (e si capisce dalla musichetta che apre le danze), con una sceneggiatura quasi impercettibile e priva di una logica seria. Comunque l'atmosfera per l'amante del trash è piacevole e la Calderoni è adatta al ruolo (soprattutto fisicamente). Stranamente non dovrebbero essere stati realizzati inserti hard nemmeno per le versioni per l'estero (ma ne esistono?), vista la perfetta compatibilità di alcune sequenze. Il finale è la conseguenza di tutto quanto avvenuto prima, siete avvertiti! Due pallini.
MEMORABILE: Frase nel finalone: "Incontro sempre qualcosa di duro nella mia vita!"

Spectra 7/11/08 09:15 - 84 commenti

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Ennesimo passaggio per Renato Polselli nel cinema erotico, questa volta con rimandi all’horror vampiresco ed ennesimo ridicolo risultato. Sono abituato a vedere trash movies ma devo ammettere che rivedendo di recente questo film ho fatto veramente fatica ad arrivare alla fine. Film sicuramente lisergico alla Polselli ma totalmente sconclusionato, con attori che "recitano" in modo penoso.

Deepred89 15/05/09 14:36 - 3701 commenti

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Grande capolavoro trash, completamente delirante. La sceneggiatura non è che un susseguirsi di idiozie e di dialoghi allucinanti (battuta finale compresa), la regia è farneticante, il montaggio è completamente folle, gli attori fanno paura. Spassosa la coloratissima fotografia e bizzarre le musiche. All'inizio riesce (involontariamente) a divertire ma in seguito l'eccessivo numero di stupidaggini lo rende indigeribile. Incredibile.

Giacomovie 8/06/09 00:30 - 1397 commenti

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Filmaccio grossolano in cui Polselli sembra essersi passato il tempo a sperimentare alcune sue idee. La trama è totalmente scoordinata, la sceneggiatura inesistente e la componente horror si basa su una pseudo-tensione che a lungo andare annoia. I corpi seminudi sono privi di valore erotico e quando si cerca di divertire si cade ancor di più nel ridicolo. Un film sbagliato e inutile in cui le uniche cose positive sono la scena della sepolta viva e qualche brano dalle musiche di Reverberi. *

Daidae 7/11/09 22:53 - 3163 commenti

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Difficilmente riesco ad arrivare alla fine quando vedo un film di Polselli. La noia prende di solito il sopravvento e anche in questo caso non si fanno eccezioni. Film di una noia mortale, sconclusionato, con attrici belle ma decisamente scadenti. Non riesco davvero ad apprezzare lo stile di questo regista.

Herrkinski 15/11/09 19:38 - 8052 commenti

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Incredibile boiata del solito Polselli, che vorrebbe trovare una sua personale via al gotico all'italiana. Il risultato è un noiosissimo collage di scene apparentemente girate e montate a caso senza alcuna sceneggiatura o soluzione di continuità, accompagnate da qualche scadente effetto splatter, donne nude, musiche ed effetti psichedelici Anni Settanta stucchevoli, alcune battute tremende ed altre amenità. Forse visto sotto l'effetto di pesanti sostanze stupefacenti può avere un senso, ma da lucidi è insostenibile. Delirante...

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Hearty76 24/10/11 13:15 - 258 commenti

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E pensare che all'epoca ci fu qualcuno che pagò il biglietto per vederlo! Che orrore di film... un'ora e mezza d'indescrivibile noia letale e di assurdità, che strappano qualche blanda risata qua e là. L'unica cosa che si salva in corner è giusto il paesaggio intorno al castello. Per il resto non è degno nemmeno di essere definito trash. A confronto Bava è da Oscar.

Disorder 5/11/11 14:17 - 1416 commenti

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Allucinante pseudo-horror dalle tinte erotiche, impossibile da seguire a causa di un intreccio narrativo esageratamente criptico. In pratica, una serie di scene scollegate, spesso ridicole, legate in apparenza (ma non ho assolutamente capito come e perché) da un unico filo conduttore: il supplizio della povera Isabella, scena d'apertura poi ripresa lungo il film. Ad aggravare la situazione, dialoghi fin troppo rarefatti e banali. Livelli di noia mai visti, un film assolutamente da sconsigliare...

Ghostship 4/11/11 12:37 - 394 commenti

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Polselli scrive ed organizza questo attentato oculare cospargendolo di frasi improbabili come i personaggi che le recitano. Non mancano i toni psichedelici di luci e musiche, ma è troppo poco per salvare questa baracca che non si può raccontare e, a meno che non siate cinefaghi, vedere. Altro che Delirio caldo, questo è delirio puro.

Bisturi 1/12/11 23:47 - 9 commenti

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Delirio polselliano allo stato puro (anche se questa non è una novità). Uno dei registi più weird e anti-mainstream per eccellenza dirige un film piatto, scialbo, privo di contenuto e con dialoghi al limite dell'imbarazzante. Il tentativo di mettere tanta carne al fuoco in questo caso debbo dire è miseramente fallito. Gli attori sono inespressivi; si salvano, nel marasma generale, gli ultimi 20 secondi in cui c'è una battuta memorabile.

Capannelle 23/01/12 13:40 - 4394 commenti

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Una gemma preziosa che fissa nuovi standard filmici. Il campionario di espressioni atterrite, zoomate nervose, salti temporali e tette gratuitamente all'aria è impressionante. Con tanto di Dracula messo in mezzo al satanismo. Geniale inoltre il cambio di registro - dal terrorifico al comico - operato da Polselli dopo un'ora (vedi l'orgetta a tre con musica jazz), quasi a decretare l'impazzimento della maionese che stava preparando. La Calderoni poi è insopportabile: ho fatto il tifo per quel bastone che non voleva saperne di entrarle nel petto.

Giùan 27/02/12 17:03 - 4528 commenti

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Uno di quei film che rischia di dar ragione alla tesi (lo sottolineiamo: non nostra) di chi vede in Polselli l'Ed Wood tricolore. Non è tanto la sconclusionata dissennatezza (cifra stilistica del Nostro) a renderlo indifendibile, quanto paradossalmente il fatto che questa appaia frutto di un delirio a freddo, in qualche modo studiato a tavolino (le parentesi "volontariamente" comiche di Stefania Fassio), togliendo così robustezza alla naivetè che salva altre sue febbricitanti pellicole. Godibile pienamente solo da esagitati amanti del trash più spinto.
MEMORABILE: Il paletto conficcato nel petto di Rita Calderoni; I contadini che additano le due streghe tutte ignude; I titoli di testa con l'appello: Bonini Marcello.

Fauno 20/04/12 21:21 - 2206 commenti

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Decorativamente sarebbe forse il suo migliore, stavolta però Polselli ha fatto una pastura col sangue di bue che ha attratto sì frotte di pesci, solo che nottetempo qualche monellaccio aveva già tagliato le reti ai pescatori... Un paio di massime ci sono e la trovata del Conte Dracula ci può stare (fra l'altro è il personaggio meglio riuscito), ma quando la marea delle esagerazioni eccede, ecco che qualsiasi buona intenzione di partenza viene travolta inesorabilmente. Oppure una lava di vulcano particolare che spazza via tutto e non lascia cenere dietro...

Ronax 3/09/12 01:26 - 1243 commenti

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Per una mezz'ora si cerca di capire dove il Maestro volesse andare a parare, poi ci si rende conto che non lo sapeva neanche lui, anzi che non si era posto neppure il problema. Folle sarabanda di immagini prive di ogni senso, zoom a ripetizione, montaggio da cerchione alla testa, manichini (non attori) che vomitano sgrammaticate oscurità. In breve, un distillato dell'estetica polselliana allo stato puro, imperdibile per chi vuole scoprire quali sorprese potesse riservare 40 anni fa l'entrata in un cinema, evitabilissimo per tutti gli altri.

Motorship 4/06/13 22:35 - 585 commenti

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Delirante, indefinibile, ma soprattutto trash da far paura (financo a chi ama questo genere secondo me..) finto horror di Polselli. Un film pasticciato e non poco, anzi davvero tanto (forse anche troppo) dove la confusione regna padrona come non mai. In definitiva è difficile e non poco direi arrivare alla fine. Qualche effetto psichedelico c'è e la Calderoni è sempre un bel vedere, ma è davvero troppo poco per non poter dare un giudizio che non sia negativo. Se ne sconsiglia pertanto la visione. Un solo pallino!

B. Legnani 12/02/14 20:14 - 5519 commenti

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Terrificante, di quasi impossibile descrivibilità. Non è amato neppure dai polselliani, figurarsi dagli altri. Incredibile guazzabuglio senza né capo né coda, con vicende che non si intersecano per il semplice fatto che non possono neppure definirsi vere vicende. Girato quasi interamente al Castello di Balsorano, unico motivo per vedere il film, oltre alla curiosità del completista e alla bellezza della Calderoni. Gli altri sono non solo poco dotati, ma pure portati (o indotti) a zacconeggiare oltre misura.

Ralph Brown (Renato Polselli) HA DIRETTO ANCHE...

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Rebis 14/05/14 11:38 - 2331 commenti

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Sarebbe talmente brutto da meritare per questo una visione: in verità è "semplicemente" brutto, ridondante, prolisso, tetragono e inesorabile nella sua programmaticità, e quel qualcosa da salvare che parrebbe esserci, alla fine del film non c'è. L'autorialità di Polselli è fuori discussione - una sorta di sfacciata rozzezza ammantata da un intellettualismo abnorme - ma la bruttezza è irriducibile, ricercata a bella posta nello scansare lo squallore, e la destrutturazione narrativa dal gusto avant-garde si sfalda in un caos evanescente, in un finale che la butta spudoratamente in vacca.

Markus 4/01/15 12:59 - 3680 commenti

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Bisogna dare atto a Polselli che, se da una parte ci sciorina ogni volta pellicole involontariamente nonsense (ma forse è un mio limite), dall'altra è anche maestro nell'offrire situazioni al limite dello psichedelico che in parte possono essere considerate come una testimonianza artistico-pop su pellicola di un periodo unico per la nostra cinematografia. In tutto questo il comparto femminile (di ottima qualità) asseconda l’eccitato pubblico. Perle come "non sono abituato alla luce elettrica, vado a respirare un po' di luna" allietano.

Matalo! 18/12/14 16:43 - 1378 commenti

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Il verbo polselliano raffredda nel mainstream horror; anche se le chicche non latitano non è l'avventura nell'orrendo unicum presente in altri suoi titoli. Anche se qua e là si intravedono alcune buone idee di sguardo (budget più alto?) siamo nella paccottiglia patologica, in cui non si destruttura nulla per destabilizzare alcuna grammatica filmica. Raoul sembra il Lee visto da Franco dopo una sbornia con l'elixir Novasalus. Di notevole c'è soprattutto la presenza del "Liquore Kennedy" sul tavolo del banchetto.
MEMORABILE: "Non sopporto la luce elettrica. Vado a fare un bagno di luna" (ma in sala ci son solo candele e fuori c'è il sole a mezzogiorno); Bello il tema musicale

Maik271 13/12/15 14:02 - 436 commenti

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Folle capolavoro del trash che già dai titoli di testa fa capire l'antifona: "scritto e organizzato" da Renato Polselli. Forse solo uno scherzo voluto il suo ma che, visto con occhi ben disposti, risulta divertente. Le mimiche delle comparse sono seconde solo hai dialoghi allucinanti. Le musiche e i colori sono spinti al limite. Le protagoniste si mostrano senza esagerare peccando naturalmente in recitazione e il grande Hargitay con la sua maschera senza espressione è inimitabile. Un'ora e mezza di divertimento trash.

Faggi 6/02/16 19:58 - 1548 commenti

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Naif e delirante; da manicomio. È un po' come se a un internato (con qualche sua fissazione satanista) fosse stato messo a disposizione tutto l'occorrente per fare un film: quello che si vede è il risultato. Incommentabile e unico, fa ridere dal primo all'ultimo minuto, risultato difficilmente raggiungibile anche da un vero e riuscito film comico (grazie pure ai cialtroneschi e farneticanti dialoghi). Montaggio scriteriato. La cosa più incredibile è che è assolutamente da vedere.

Minitina80 14/05/16 09:28 - 2976 commenti

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Polselli se ne frega di qualsiasi regola e imbastisce un polpettone privo di logica sensata. La storia di fondo è sempre quella e va intuita tra le scene perché non è sempre facile seguire la connessione tra le stesse. Rimangono il fascino del Castello di Balsorano e la follia del regista che raggiunge livelli tali da esercitare paradossalmente, in alcuni frangenti, una perversa e sadica attrazione. Da vedere una volta, anche solo per curiosità, con le provviste precauzioni.

Rufus68 27/09/17 08:17 - 3818 commenti

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È più facile mimare a gesti "Ulisse" di Joyce che trarre un senso da qui. Una vampira rediviva per la vendetta? Il passato sempre presente? Chi lo sa. Polselli filosofeggia psichedelico, sbarella più che delirare, con qualche nudo femminile in evidenza: il guazzabuglio rimane velleitario e, oggi, rileva più che altro come pura curiosità per eruditi del peggio. A suo merito (del film, non del regista): i volti delle attrici sono sempre interessanti.

Bubobubo 18/12/18 15:54 - 1847 commenti

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Applicazione pratica del principio di Frege: qual è l'esatta differenza tra "riti" e "magie nere"? Solo le orge rimangono "segrete", oppure lo è anche tutto ciò che precede? E perché, di tutti i secoli a disposizione, proprio il petrarchesco Trecento: una strizzata d'occhio e di glutei a Boccaccio? Forse ci salverà l'interfaccia sintassi-pragmatica. Impazzisce invece l'oscillazione neurale agli stimoli di questo Polselli: un prodotto così inverosimile che nemmeno narrarlo nel dettaglio, come in un romanzo di McCarthy, serve a esorcizzarlo.
MEMORABILE: Non si sa cosa dire, se non che il South African Combo (!) fa un buon lavoro alle musiche.

Pinhead80 14/10/19 15:58 - 4715 commenti

I gusti di Pinhead80

Uno dei grandi rischi che si corre a vedere questo film è quello di non capirci nulla dall'inizio alla fine. La storia (se così si può chiamare) è un minestrone di situazioni più o meno noiose infarcite da una grande quantità di nudi e da dialoghi imbarazzanti. Stendiamo pure un velo pietoso sugli effetti speciali che riescono a mandare all'aria anche quel poco di sadico si potrebbe trovare nell'opera. Se poi ci vogliamo aggiungere che ogni tanto appare qualche personaggio dal nulla e senza motivo il quadro è bello che pronto. Da evitare.

Cotola 13/10/19 19:51 - 8998 commenti

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Impossibile da descrivere e da raccontare, poiché non si verrebbe creduti. Lo stile è "ineffabile": puro Polselli. Storia (quel poco che c'è e che si riesce a decifrare) e montaggio sono deliranti: un'accozzaglia di immagini e situazioni a caso; la confezione è povera (si guardino gli fx); i personaggi sono privi di spessore psicologico ed alcuni di essi irrompono letteralmente all'improvviso e dal nulla, dopo che non li si era mai visti per quasi tutto il film. Altro? Forse. Eppure ha un suo "fascino" perverso che lo rende migliore, ma pur sempre impresentabile, di altre sue pellicole.
MEMORABILE: Il personaggio della Fassio; L'improvvisa, e fulminea (pochi secondi), apparizione di un vecchietto cui viene però riservata una brutta sorte.

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Keyser3 22/10/23 17:09 - 444 commenti

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Probabilmente, a livello visivo, è il più polselliano fra le opere di Polselli: il regista dà infatti libero sfogo alla sua vena psichedelica in una sarabanda di colori, filtri psicotronici, qualche effetto splatter (nella prima parte). Poi però ci sono le solite note dolenti: momenti fuori posto (incredibilmente sciocco il personaggio della Fassio, che ha pure il compito di chiudere il film), piani narrativi confusi, dialoghi inverosimili. Di prim'ordine invece il campionario femminile, quasi sempre svestito (tranne Mirella Rossi ci sono praticamente tutte le muse di Polselli).

Bullseye2 17/02/24 22:36 - 393 commenti

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Ma quali Franco e Rollin (con tutto il rispetto)! Questa è opera assolutamente tricolore: immaginate Carmelo Bene portare in scena al Beat 72 un albo di Oltretomba/Terror come fosse Amleto o Macbeth con l'aiuto di Bava e Margheriti e avrete i Riti. Psichedelico, visionario, erotico come pochissimi film, resta il miglior lavoro sull'anti-storia, in cui non esistono passato o futuro e il vivere e l'agire non hanno senso. Forse ci si può salvare solo con il "manque" dell'essere altrove, come rappresentato dalla "stupidità" del personaggio di Steffy. Polselli era avanti di cinquant'anni.
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  • Homevideo Zender • 14/05/14 14:27
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Questo è veramente un peccato.
  • Curiosità Alexpi94 • 26/03/18 14:00
    Galoppino - 177 interventi
    Dalla collezione Alexpi94 il flano del film:

  • Discussione Mike • 27/08/20 16:16
    Disoccupato - 10 interventi
    Segnalo che l'attore che interpreta Taucher ("Raoul"), l'attore che interpreta il dottor William ("Max Dorian") e l'attore che interpreta Richard ("William Darni") nella realtà dovevano essere tra loro parenti (io credo fratelli). Infatti, nei documenti relativi al film depositati presso il Ministero del Turismo e dello Spettacolo, il loro vero cognome è lo stesso: Lo Vecchio.
  • Discussione B. Legnani • 27/08/20 16:29
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Mike ebbe a dire:
    Segnalo che l'attore che interpreta Taucher ("Raoul"), l'attore che interpreta il dottor William ("Max Dorian") e l'attore che interpreta Richard ("William Darni") nella realtà dovevano essere tra loro parenti (io credo fratelli). Infatti, nei documenti relativi al film depositati presso il Ministero del Turismo e dello Spettacolo, il loro vero cognome è lo stesso: Lo Vecchio.

    Interessante. Puoi mettere il documento in questione?
  • Discussione Mike • 27/08/20 16:40
    Disoccupato - 10 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Mike ebbe a dire:
    Segnalo che l'attore che interpreta Taucher ("Raoul"), l'attore che interpreta il dottor William ("Max Dorian") e l'attore che interpreta Richard ("William Darni") nella realtà dovevano essere tra loro parenti (io credo fratelli). Infatti, nei documenti relativi al film depositati presso il Ministero del Turismo e dello Spettacolo, il loro vero cognome è lo stesso: Lo Vecchio.

    Interessante. Puoi mettere il documento in questione?

    Caro B. Legnani, quando andai all'Archivio Centrale dello Stato di Roma a condurre la mia ricerca nei fondi del Ministero del Turismo e dello Spettacolo, non feci fotografie dei documenti da me visionati (servizio a pagamento piuttosto costoso per quanto riguarda la riproduzione, senza contare i diritti di pubblicazione delle foto), ma presi solo appunti con buona vecchia carta e penna. I fascicoli sono comunque pubblicamente consultabili nel suddetto archivio romano.
  • Discussione B. Legnani • 27/08/20 17:34
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Mike ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Mike ebbe a dire:
    Segnalo che l'attore che interpreta Taucher ("Raoul"), l'attore che interpreta il dottor William ("Max Dorian") e l'attore che interpreta Richard ("William Darni") nella realtà dovevano essere tra loro parenti (io credo fratelli). Infatti, nei documenti relativi al film depositati presso il Ministero del Turismo e dello Spettacolo, il loro vero cognome è lo stesso: Lo Vecchio.

    Interessante. Puoi mettere il documento in questione?

    Caro B. Legnani, quando andai all'Archivio Centrale dello Stato di Roma a condurre la mia ricerca nei fondi del Ministero del Turismo e dello Spettacolo, non feci fotografie dei documenti da me visionati (servizio a pagamento piuttosto costoso per quanto riguarda la riproduzione, senza contare i diritti di pubblicazione delle foto), ma presi solo appunti con buona vecchia carta e penna. I fascicoli sono comunque pubblicamente consultabili nel suddetto archivio romano.
    Beh, ma puoi scrivere qui i nomi veri accanto agli pseudonimi?
  • Discussione Mike • 27/08/20 21:11
    Disoccupato - 10 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Mike ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Mike ebbe a dire:
    Segnalo che l'attore che interpreta Taucher ("Raoul"), l'attore che interpreta il dottor William ("Max Dorian") e l'attore che interpreta Richard ("William Darni") nella realtà dovevano essere tra loro parenti (io credo fratelli). Infatti, nei documenti relativi al film depositati presso il Ministero del Turismo e dello Spettacolo, il loro vero cognome è lo stesso: Lo Vecchio.

    Interessante. Puoi mettere il documento in questione?

    Caro B. Legnani, quando andai all'Archivio Centrale dello Stato di Roma a condurre la mia ricerca nei fondi del Ministero del Turismo e dello Spettacolo, non feci fotografie dei documenti da me visionati (servizio a pagamento piuttosto costoso per quanto riguarda la riproduzione, senza contare i diritti di pubblicazione delle foto), ma presi solo appunti con buona vecchia carta e penna. I fascicoli sono comunque pubblicamente consultabili nel suddetto archivio romano.
    Beh, ma puoi scrivere qui i nomi veri accanto agli pseudonimi?

    Certo, B. Legnani.

    Ettore Lo Vecchio è il vero nome dell'attore accreditato come Raoul. Era principalmente un cantante, a quanto mi sembra di capire.

    Vincenzo Lo Vecchio è il vero nome dell'attore accreditato come Max Dorian.

    Guglielmo Lo Vecchio è il vero nome dell'attore accreditato come William Darni.
  • Discussione B. Legnani • 27/08/20 23:03
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Mike ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Mike ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Mike ebbe a dire:
    Segnalo che l'attore che interpreta Taucher ("Raoul"), l'attore che interpreta il dottor William ("Max Dorian") e l'attore che interpreta Richard ("William Darni") nella realtà dovevano essere tra loro parenti (io credo fratelli). Infatti, nei documenti relativi al film depositati presso il Ministero del Turismo e dello Spettacolo, il loro vero cognome è lo stesso: Lo Vecchio.

    Interessante. Puoi mettere il documento in questione?

    Caro B. Legnani, quando andai all'Archivio Centrale dello Stato di Roma a condurre la mia ricerca nei fondi del Ministero del Turismo e dello Spettacolo, non feci fotografie dei documenti da me visionati (servizio a pagamento piuttosto costoso per quanto riguarda la riproduzione, senza contare i diritti di pubblicazione delle foto), ma presi solo appunti con buona vecchia carta e penna. I fascicoli sono comunque pubblicamente consultabili nel suddetto archivio romano.
    Beh, ma puoi scrivere qui i nomi veri accanto agli pseudonimi?

    Certo, B. Legnani.

    Ettore Lo Vecchio è il vero nome dell'attore accreditato come Raoul. Era principalmente un cantante, a quanto mi sembra di capire.

    Vincenzo Lo Vecchio è il vero nome dell'attore accreditato come Max Dorian.

    Guglielmo Lo Vecchio è il vero nome dell'attore accreditato come William Darni.

    Raoul aveva questo negozio. https://www.misterimprese.it/lazio/roma/roma/artigianato-tipico/1530829.html
    Ultima modifica: 27/08/20 23:03 da B. Legnani
  • Discussione Mike • 28/08/20 20:23
    Disoccupato - 10 interventi
    Grazie della notizia, B. Legnani. Era prassi comune dei produttori italiani cercare di coinvolgere nei film persone agiate con ambizioni attoriali: in cambio di un ruolo di attore, queste persone agiate contribuivano qualche milione per il budget. Forse i membri della famiglia Lo Vecchio furono coinvolti così in questo e altri film polselliani.
  • Discussione B. Legnani • 29/08/20 01:01
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Mike ebbe a dire:
    Grazie della notizia, B. Legnani. Era prassi comune dei produttori italiani cercare di coinvolgere nei film persone agiate con ambizioni attoriali: in cambio di un ruolo di attore, queste persone agiate contribuivano qualche milione per il budget. Forse i membri della famiglia Lo Vecchio furono coinvolti così in questo e altri film polselliani.

    Francamente non credo all'ipotesi finanziaria. Polselli aveva una sorta di clan di amici, che recitavano solo con lui o quasi.