Amore all'italiana - Film (1966)

Amore all'italiana
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1966
Genere: comico (colore)
Regia: [+e] Steno (Stefano Vanzina)
Note: Aka "I superdiabolici". Episodi: "L'esame", "Sangue blu", "Troppo facile", "Amore all'italiana", Storia domenicale", Regalo di nozze", "Gold Fischer", "Lo smoking", "Cortesia ferroviaria", "Playboy".
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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Uno dei tanti film a episodi brevi (e brevissimi) che nei Sessanta tentavano di agganciarsi al successo dei MOSTRI. Humour nero e cattiverie assortite insomma, all'insegna però di un umorismo più facile suggerito dal poter disporre di attori televisivi limitati rispetto ai "mostri" sacri del cinema. Se di là c'era Tognazzi qui c'è Vianello, se di là Gassman qui Chiari, con un Paolo Panelli in aggiunta che però, col suo monotono vociare in romanesco, non sembra sposarsi troppo bene al contesto. E lo si capisce già in L'ESAME (dopo un prologo terribile in cui un falso diavolo, l'uomo lupo e il vampiro sono alle prese con il disincanto dei tempi...Leggi tutto moderni): dovendo far passare a tutti i costi l'esame di quinta elementare al figlio già bocciato tre volte, decide di montargli un ricevitore sotto le bende (facendo credere abbia gli orecchioni) per suggerirgli le risposte durante l'esame orale. Lui e la famiglia, collegati da una terrazza, consulteranno i libri e comunicheranno le risposte via radio. Ogni domanda apre quindi veloci e caotiche consultazioni seguendo un'idea anche simpatica ma povera nello sviluppo, con un Panelli che alza costantemente la voce con chiunque. In SANGUE BLU Vianello (decisamente il più presente) è uno dei tre eredi di una fortuna che ognuno di loro in segreto cercherà di sottrarre agli altri attraverso innumerevoli tentativi d'omicidio. Altra idea notevole (con i tre che pensano ad alta voce rendendoci partecipi dei loro progetti delittuosi), ma che tirata troppo per le lunghe mostra la corda. Vianello con capello lungo e aria nobile è in ogni caso una bella carta da giocare. TROPPO FACILE, ancora con Vianello e altri amici vitelloni in spiaggia a cercar donne, è di una prevedibilità imbarazzante, con un finale che nemmeno tenta la battuta vagamente arguta. AMORE ALL'ITALIANA vede protagonista ancora Vianello, qui nei panni di un ricco siciliano (macchiettistico l'accento) alle prese con un moglie bella da nascondere in pubblico. Per incontrarne un parente tuttavia i due insieme finiranno in una spiaggia di nudisti. Mal sfruttata qui un'idea che per quanto riciclata dalla storica scena di UNO SPARO NEL BUIO poteva essere spassosa. STORIA DOMENICALE, allo stadio, gira attorno all'arbitro (Panelli) e all'offesa più comune (cornuto) per ribaltare poi la frittata. Chiari ripete la parola "corna" senza sosta e si aspetta solo il finale, davvero patetico. Più simpatico REGALO DI NOZZE che, anche se si conclude sbigativamente e con poco senso, sa divertire col messaggio su nastro dell'amico sciancato (Chiari) che ricorda alla coppia di freschi sposi (lui è Vianello, lei Lucretia Love!) come un tempo fossero amici e come fossero finite le cose. E' probabilmente l'episodio dove si conserva maggiormente lo spirito cinico e ricercato del film di Risi, anche se si tratta ancora di poco più d'una barzelletta allungata senza un finale degno. Così come lo è GOLD FISCHER, nel quale si riprende la celebre scena della minaccia con raggio laser di MISSIONE GOLDFINGER per puntare in questo caso solo alla comica (si fa per dire) sorpresa finale. Meglio Vianello Goldfisher che Chiari 007, in ogni caso. In LO SMOKING Panelli deve trovare appunto uno smoking per accompagnare una bella miss a un concorso e decide di sottrarlo a un dandy ubriaco deciso a suicidarsi (Vianello). Infiniti i tentativi infruttuosi per realizzare lo scopo di entrambi. E' qui forse che più si intravedono i limiti d'attore comico di Panelli, decisamente modesto nell'improvvisazione al cospetto di una sceneggiatura assai povera. Brevissimo sketch è CORTESIA FERROVIARIA, in cui Chiari siede in scompartimento con un bimbo coi baffi fumandogli un enorme sigaro in faccia: una barzelletta e niente più, anche se almeno spassosa. Chiusura con il lungo PLAYBOY, dove un casanova in costume (Chiari) sfida un ricco strabico (Vianello) a rimorchiarsi la bella venere in costume sdraiata a bordo piscina. L'esito parrebbe scontato, ma il nobiluomo ha un piano preciso, in testa, che è curioso scoprire. Vianello che strabuzza gli occhi e indica sempre dalla parte sbagliata azzecca forse il personaggio migliore del film; Chiari fa la spalla senza fantasia, ma l'episodio si fa seguire fino al suo divertito epilogo. Torna il falso diavolo sulla spiaggia nel finale mentre imperversa Gianni Morandi con la sua trascinante "I ragazzi dello shake". Lui, Jimmy Fontana, Nico Fidenco e la Pavone movimentano e danno ritmo quando il film langue, inchiodandolo al suo tempo e risvegliando i nostalgici dal torpore. Scarse le ambizioni di Steno, che ha fatto decisamente di meglio in carriera. Quando all'epoca si tentava il comico puro si volava sempre molto più bassi rispetto alla tradizione dell'amara commedia all'italiana e questo film lo dimostra ampiamente.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/05/08 DAL BENEMERITO MASCHERATO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 26/08/16
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Mascherato 2/05/08 00:41 - 583 commenti

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Non amato dal Morandini, questo lavoro dell'impagabile Steno è, invece, per chi scrive uno dei più divertenti film ad episodi dei '60. I migliori capitoli sono: l'esame con suggerimento dalla terrazza, la conquista dell'eredità, la vendetta nudista di Luigi De Filippo ai danni del gelosissimo barone siciliano Raimondo Vianello ed il fulminante sketch del fumatore nel vagone ferroviario. Cattiverie del genere non se ne vedono più.

Skinner 18/12/09 15:59 - 592 commenti

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Film a episodi come si usava in quegli anni, ottimamente interpretato ma non altrettanto ben scritto. Gli episodi sono infatti costruiti in maniera certosina ma non hanno quasi mai un finale degno di nota o realmente divertente e in generale l'umorismo è abbastanza scontato e puerile, anche per quei tempi. In alcuni casi si scivola nella barzelletta filmata; nulla di male a prescindere, ma come detto il problema è che si ride poco (e il film non aveva altre ambizioni che questa). Siamo dalle parti dei Girolami coevi.

B. Legnani 13/04/13 02:10 - 5519 commenti

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È un peccato che gli ultimi due episodi ("Lo smoking" e "Il playboy") abbassino nettamente la media, perché fino ad allora il film era stato superiore alle attese. Merito di un sano cinismo inserito in sketch che durano lo spazio giusto, nel quale attori televisivi dànno il meglio di loro stessi: Vianello ha alcuni tocchi deliziosi. Ovviamente i personaggi femminili più libertini sono tutti germanici o scandinavi...

Homesick 17/04/13 08:05 - 5737 commenti

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Sotterfugi, gelosie, invidie e altri malcostumi all’italiana per una commedia suddivisa in diversi episodi di durata ed esito variabili. Si segnalano “L’esame”, che verrà poi riadattato da Girolami in uno sketch di Pierino colpisce ancora; “Sangue blu” e “Regalo di nozze” per ritmo e humour nero; la parodia di James Bond “Goldfischer”, sebbene il suo finale sia alquanto intuibile dallo spettatore smaliziato di oggi, e “Il playboy”, per un eccezionale Vianello in versione strabica e diabolica. Cadono invece le braccia nelle puerili parodie del Licantropo e di Dracula durante il prologo.
MEMORABILE: I tre cugini ereditieri che cercano di eliminarsi a vicenda; l’enorme sigaro di Chiari; il registratore con sorpresa annessa.

Panza 18/06/13 14:44 - 1834 commenti

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Interessante film a episodi creato sull'onda de I mostri. Negli anni 60 di film strutturati in questa maniera se ne trovano molti, ma per la maggior parte sono opere scadenti e datate. Invece qui i temi toccati sono ancora attuali grazie al cinismo contenuto nelle sceneggiature degli episodi. Cast signorile e bravissimo: Vianello solo con i suoi travestimenti fa davvero ridere. Peccato che non tutti gli episodi siano allo stesso livello: cito "Cortesia ferroviaria" come scenetta perfetta, ma altri, come "Storia domenicale", sanno di risaputo e banale.

Saintgifts 16/08/16 19:51 - 4098 commenti

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Un trio di protagonisti molto particolare che da solo rappresenta buona parte della qualità del film. Gli episodi non sono tutti dello stesso livello, questo è piuttosto normale, ma nell'insieme la comicità è assicurata. Comicità non da sganasciarsi dalle risate ma da sorrisi e da un'attenzione curiosa, almeno in alcuni episodi non troppo prevedibili. Inevitabilmente datato con punte che ora appaiono ingenue, per un pubblico ancora in bilico tra innovazione e tradizione.

Il Dandi 16/06/17 18:16 - 1917 commenti

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Uno dei tanti rip-off de I mostri, di cui si condivide il trasformismo dei protagonisti (il più godibile è Vianello, il cui outfit passa dall'artista capellone al riccone zoppo e strabico) e il gusto à la Risi per le ambientazioni balneari e le canzoni da juke-box. Episodi brevi, a tratti brevissimi, che spesso non sono più che barzellette sceneggiate (L'esame, Storia domenicale); anche la cornice con Walter Chiari in versione demoniaca non si staglia dall'umorismo delle vignette della Settimana enigmistica. Vedibile, per completisti.
MEMORABILE: La triviale parodia di Goldfinger, che "vendica" lo spettatore di 007 mostrando ciò che tutti avevano pensato guardando l'originale.

Manfrin 13/12/19 17:23 - 391 commenti

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Discreto filmetto a episodi come in voga all'epoca. Alla fine risultano più divertenti gli sketch di un paio di minuti che non le scenette più lunghe, simpatico il fil rouge con Chiari/Diavolo. Rimane comunque una bella occasione per rivedere insieme tre fenomeni della risata che caratterizzano alla grande svariati personaggi macchietta, riuscendo così a supportare la non particolarmente brillante sceneggiatura.

Trivex 28/01/21 15:51 - 1738 commenti

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Episodi tutto sommato divertenti, fautori di molti sorrisi ma poche risate. Una commedia anni 60 che cerca qualche spunto trasgressivo (per l’epoca) raccogliendo una “strigliata” in censura (e un divieto ai 14) e forse qualche riserva nella visione da parte delle “anime” più suscettibili di allora. La triade Vianello/Chiari/Panelli si avvale di comprimari all’ altezza dei compiti e alcuni episodi primeggiano anche grazie a quelli (vedi l’episodio “dei nudisti”, per esempio). Discreto esempio di film rilassante e, con gli “occhi” di oggi, adatto a (quasi) tutta la famiglia.
MEMORABILE: L'interrogazione col trucco; "Ma cosa fa, non vede che sono ancora vestita?".

Pinhead80 24/04/21 15:53 - 4715 commenti

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Divertentissimo film a episodi che fa del cinismo la sua arma migliore. I due mattatori principali sono Raimondo Vianello e Walter Chiari, che si rivelano una coppia di comici affiatata: insieme rendono moltissimo. Ci sono episodi brevissimi che si alternano ad altri più lunghi, ma sono tutti, a prescindere, di buona fattura. La capacità dei due protagonisti di trasformarsi di volta in volta in personaggi diversi è incredibile, e permette la riuscita di tutti i segmenti. Si tratta di una comicità genuina, priva di volgarità, che fa rimpiangere i tempi che furono.
MEMORABILE: Il diavolo sulla scogliera; L'episodio intitolato "Play boy".

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Pessoa 4/11/21 19:10 - 2476 commenti

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Classico film a episodi come tanti del periodo, alcuni più divertenti ("Regalo di nozze", "Sangue blu"), altri ai limiti del guardabile ("Playboy", "Lo smoking"). La sceneggiatura cerca spesso senza successo la risata che scaturisce il più delle volte grazie all'immensa arte di Vianello e Chiari, mentre Panelli non riesce ad essere altrettanto versatile. Cast di contorno nella norma, regia professionale e confezione piuttosto curata ne alzano il livello oltre la sufficienza. Una menzione per la colonna sonora, piena di hit di successo del periodo che si ascoltano sempre volentieri.

Reeves 10/05/23 13:14 - 2152 commenti

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Un film a epispodi che mostra come dopo la metà degli anni Sessanta anche i gloriosi film vacanzieri diventino meno spensierati e decisamente più problematici. Raimondo Vianello mette in campo grandi doti di trasformismo, Walter Chiari è un po' sottotono mentre Paolo Panelli è un terzo incomodo tagliente e efficace. L'episodio migliore è sicuramente l'esame, sulfureo e intrigante.
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  • Musiche Panza • 22/06/13 11:31
    Contratto a progetto - 5201 interventi
    Le canzoni del film:

    Gianni Morandi, I ragazzi dello shake
    Jimmy Fontana, Allora sì
    Rita Pavone, Che m'importa del mondo
    Nico Fidenco, La voglia di ballare
    Luiselle, Andiamo a mietere il grano
    Gianni Morandi, Se non avessi più te
    Gianni Morandi, Non son degno di te
    Jimmy Fontana, Il mondo
    Rita Pavone, Lui
    Gianni Morandi, In ginocchio da te
    Jimmy Fontana, Non te ne andare
    Jimmy Fontana, Pussy [accreditata come Pussy pussy]
    Ultima modifica: 22/06/13 11:31 da Panza
  • Curiosità Fedemelis • 11/01/20 07:36
    Fotocopista - 2137 interventi
    Episodio "Storia domenicale"
    La partita durante la quale un tifoso (Chiari) dà continuamente del cornuto all'arbitro (Panelli) ignorando che proprio l'arbitro è l'amante della moglie e quindi il vero cornuto è lui, è Lazio - Foggia 2-1 del 16 maggio 1965, valevole per la 31° giornata di Serie A '64/'65. Nella finzione del film il rigore che vediamo assegnato dall'arbitro viene prima realizzato dal calciatore e poi fatto ripetere (con errore del calciatore), da cui gli insulti del tifoso. Nella realtà, invece, il rigore vienePprima sbagliato dal calciatore della Lazio e poi fatto ripetere (con gol del calciatore), da cui le proteste dei calciatori del Foggia. Il raggruppamento dei giocatori rossoneri in area che vedremo poi nel film non sono quindi l'esultanza dei calciatori per il gol parato dal portiere ma la protesta verso l'arbitro per la ripetizione del rigore.

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