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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un film-denuncia, che traducendo in immagini il libro di Peter Maas racconta un episodio reale: la battaglia dell'agente Frank Serpico (Al Pacino) che, scoperta la dilagante corruzione che serpeggia all'interno del suo distretto di polizia, decide di denunciarla in ogni modo. La natura stessa del personaggio (profondamente onesto, dal look stravagante e un po' hippie, sprezzante del pericolo e che non si ferma davanti a nessuno) ne crea già una caratterizzazione forte (non per niente Tomas Milian si rifà dichiaratamente a lui quando interpreta il maresciallo Nico Giraldi) alla quale il grande Al Pacino, come sempre immerso a fondo e totalmente immedesimato nella figura cui...Leggi tutto dà il volto, conferisce un importante status di credibilità. Bravo lui, un po' meno gli sceneggiatori Waldo Salt e Norman Wexler, che non riescono a dare vivacità all'azione e lasciano troppo spazio ad alcune superflue vicissitudini sentimentali di Serpico (anche se solo nella prima parte, decisamente la peggiore). Il film, ma la colpa è anche del regista Sidney Lumet, fatica ad ingranare e senza dubbio non ha il dono della concisione. Il ritmo meritava di essere più sincopato (e forse anche le musiche di Mikis Theodorakis), meno estatico per incidere davvero. Comunque la critica alla polizia è veemente, condotta con la giusta forza senza scadere in un manicheismo di maniera che non avrebbe giovato alla coerenza del film. Lo squallore, la sporcizia in cui Serpico si muove, viene ben resa da scenografie e fotografia, Elefantiaco ma da vedere.

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B. Legnani 10/02/07 15:46 - 5519 commenti

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Palloso, incredibilmente firmato e filmato da Lumet. Qui siamo agli antipodi di La parola ai giurati: là, in una stanza, il film corre e galoppa, qui, con tutti i mezzi a disposizione, più che impantanarsi, di per sé costituisce un vero pantano. Al pantano sfugge solo Al Pacino, bravissimo. Aggiungo che il vero Serpico fu ospite di Mike Bongiorno, a "Rischiatutto", e fu intervistato. Mi parve completamente pazzo.

Caesars 21/03/07 15:55 - 3772 commenti

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Prima del bellissimo Quel pomeriggio di un giorno da cani Sidney Lumet aveva già diretto Al Pacino in questo altrettanto valido film tratto da una storia vera. Il regista ci mostra un ambiente, quello della polizia americana, completamente in balia della corruzione, dove chi cerca di mantenere fede ai propri ideali viene inevitabilmente isolato dagli altri (e anche qualcosa di peggio). Al Pacino è superbo e basterebbe la sua prova per obbligare tutti a vedere questa pellicola di gran valore.

Galbo 25/05/08 19:29 - 12372 commenti

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Pochi registi americani (e nel resto del mondo) sanno raccontare l'ambiente e il degrado metropolitano come il grande Sidney Lumet. In questo caso il regista punta la propria attenzione sulla corruzione del corpo di polizia dove opera una delle figure più complesse e per certi versi tragiche della moderna New York: il poliziotto Serpico, magistralmente interpretato da Al Pacino in un film non molto movimentato ma dall'impeccabile ricostruzione ambientale (si tratta di una storia vera).

Cotola 8/09/08 13:34 - 8998 commenti

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Ispirandosi ad una storia veramente accaduta, il sempre bravo e professionale Lumet costruisce un film molto solido che riesce a coniugare perfettamente denuncia ed intrattenimento. Non tutto funziona al meglio come in altre sue pellicole, ma si tratta comunque di un lavoro meritevole, interessante ed abbastanza coinvolgente, impreziosito dall'ottima prova di un grande Al Pacino.

Cangaceiro 13/09/08 12:53 - 982 commenti

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È un titolo fondamentale del cinema Anni Settanta. Pacino, reduce dalla sua folgorante performance ne Il padrino, passa dall'altra parte della barricata, caratterizzando alla grande l'incorruttibile, anticonvenzionale e variopinto poliziotto italo-americano Serpico. Il resto lo fa la grintosa regia di Lumet, che fotografa al meglio il marciume tra forze dell'ordine e criminalità in una New York quasi fatiscente. Ottimo il doppiaggio "napoletaneggiante" di Amendola, così come le musiche di Theodorakis.

Patrick78 19/01/09 11:10 - 357 commenti

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Film attoriale come solo Al Pacino poteva e ha quasi sempre fatto. Nulla di che se paragonato a polizieschi ben più improntati all'ingrediente action, l'opera di Lumet è di una lentezza disarmante e con un messaggio che oggi suona un po' come risaputo. Troppo lungo e mal supportato dagli altri attori del cast, si salva dal fallimento totale solo grazie al talento del grande Al che cambia look in modi davvero spassosi e che calzano a pennello per il suo istrionismo. Sicuramente negli Anni Settanta fece più scalpore, ma ora è quasi ridicolo. Una delusione.

Pigro 30/03/09 10:27 - 9623 commenti

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Storia vera del poliziotto italo-americano che combatté contro la corruzione all'interno della polizia. Il racconto di questa vicenda drammatica ed estrema, racchiusa nel flashback di Serpico ferito, unisce potentemente l'azione con l'indignazione. Lumet riesce a cogliere efficacemente il volto marcio di New York, illividito dalla delinquenza e dalla corruzione. Un bel film per un grande Al Pacino, che dà al personaggio una maschera che si scolpisce nella memoria dello spettatore. Da vedere, anche se forse un po' prolisso.

Enzus79 19/08/09 16:08 - 2863 commenti

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Un italo americano entra nella polizia e vede tutto il marciume che c'è dentro. Viene trasferito da distretto a distretto, le cose non cambiano, denuncia e poi si dimette. Film tutt'altro che noioso, non ipocrita, con un grande Al Pacino. Bellissimi i dialoghi. La lunga durata non si sente.

Rickblaine 19/08/09 15:03 - 635 commenti

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Una ottima opera di Sidney Lumet che qui tratta la storia di un uomo di origine italiana, che divenuto poliziotto scopre un mondo, dietro la divisa, diverso da quello che si aspettava. Film di denuncia e polemica su di un fatto drammatico ben affrontato e ben raccontato. Al Pacino è straordinario e coinvolge con la sua storia.

Giuliam 21/08/09 09:40 - 178 commenti

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È la storia di Serpico, un giovane americano di origine italiana che appena entrato nella Polizia di New York scopre che questa è corrotta dalla testa ai piedi. Sidney Lumet è magnificamente freddo, sa ben affrontare (e raccontare) il tema di denuncia, esente da autocompiacimenti e qualunquismi. Al Pacino interpreta egregiamente una delle sue parti migliori.

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Ilfigo 22/08/09 16:49 - 75 commenti

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Non c'è che dire, uno dei migliori film che abbia visto, sia di Sidney Lumet sia di Al Pacino (meritavano tutte e due l'Oscar). Il film fa pensare a come un uomo lotti contro il marciume e ne esca sempre sconfitto. Neanche la polizia è pulita... Da vedere e rivedere. Grande anche Ferruccio Amendola al doppiaggio.

Redeyes 4/06/10 08:20 - 2442 commenti

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Lumet, e non lo scopriamo adesso, ha dato la luce a grandi pellicole di denuncia che, tuttavia, non tralasciavano la parte più propriamente tecnica. Questa pellicola trova la sua forza maggiore, e lo si percepisce fin dalla perima inquadratura, in uno strepitoso Al Pacino, che trasmette tutta l'angoscia e la disperazione di chi lotta contro i mulini a vento. L'unico limite, che è, a mio giudizio, da ascrivere a Lumet, è una certa lentezza, certi passaggi in cui l'azione latita ed i dialoghi diventano gravi. Consiglio caldamente.

Homesick 20/03/10 17:56 - 5737 commenti

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Al coraggioso impegno civile di Lumet – la denuncia della corruzione dilagante tra la forza pubblica newyorkese - non corrisponde un’adeguata resa filmica, che vacilla a causa di una sceneggiatura prolissa e monotona: troppo smorta per gli schemi del poliziesco e non sufficientemente approfondita per quelli di un affresco politico-sociale. A reggere la pellicola è la totale immedesimazione di Pacino (doppiato da Ferruccio Amendola), poliziotto italo-americano dall’eccentrico abbigliamento ed animato da principi morali ed umani incrollabili.

Nando 24/01/11 15:21 - 3806 commenti

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Ispirato da una vicenda realmente accaduta, il film narra la corruzione di un distretto di polizia denunciata da un coraggioso agente. Non tante le scene d'azione (Lumet predilige l'analisi e l'indagine per smascherare il marcio), tuttavia la prolissità si accusa e visto con gli occhi attuali è poco credibile. Rimane la grande interpretazione di Pacino con il suo desiderio di denuncia.

Mdmaster 10/10/10 13:02 - 802 commenti

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Il tormentato e hippie poliziotto ribelle diventerà un piccolo culto negli anni 80; non a torto, visto che Pacino lo disegna in maniera eccellente sia negli aspetti positivi che in quelli negativi (un caratterino non proprio facile). Certo, il film di Lumet per quanto encomiabile come denuncia della corruzione della polizia, spesso gira un po' a vuoto e si perde in sequenze di semi-azione davvero inutili. I rapporti umani restano anche un po' inesplorati. Resta da vedere, se non altro per sapere di una vicenda ora piuttosto dimenticata.
MEMORABILE: "Io non scarico, ma fetenzie da terre non ne raccolgo! "; "Basta con le seghe, mettetevi i calziniiii!" (ma che diamine vuol dire?)

Herrkinski 22/01/11 00:04 - 8052 commenti

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Un film di sicuro valore e indubbia importanza nel panorama del cinema anni '70, sebbene un po' sopravvalutato. La storia è ben realizzata, favorendo le riflessioni e il lato umano del poliziotto piuttosto che le parti action, tipiche del poliziesco del periodo; anzi, il film è in antitesi con i vari Callaghan e compagnia, evitando spettacolarizzazioni eccessive e rimanendo ancorato alla cronaca. Purtroppo questo è anche il limite del film se vogliamo, che pecca di eccessiva verbosità e di qualche lungaggine. Notevole Al Pacino.

Paruzzo 18/01/11 22:48 - 140 commenti

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Film interessante, ma che soffre irrimediabilmente la presenza di scene superflue che lo rendono molto lento, in particolare nella prima parte, dove le vicissitudini private del protagonista Frank Serpico (di alto livello come sempre l'interpretazione di Al Pacino) sembrano davvero fuori luogo. La vicenda è comunque ben ricostruita.

Il Dandi 18/01/11 22:54 - 1917 commenti

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Istant-movie gemello-diverso del successivo Quel pomeriggio di un giorno da cani. La regìa ha un efficace piglio giornalistico e la struttura a cornice (che sarà ripresa in Carlito's way) è notevole; Pacino eccellente. Rischia purtroppo di apparire prolisso, sebbene i tristi fatti reali siano stati già scremati al limite. De Laurentiis comprò i diritti sul romanzo prima che fosse terminato solo perché trovava il personaggio vincente e la storia gli ha dato ragione visto che tutti (da Starsky & Hutch a Tomas Milian) gli devono qualcosa.
MEMORABILE: A tratti sembra davvero (complice la voce di Amendola) di vedere Milian in versione Giraldi, con effetto involontariamente comico fuori contesto.

Trivex 26/03/11 13:58 - 1738 commenti

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Necessariamente lento poiché, non contenendo che pochissime scene action, il film racconta con dovizia di particolari i dialoghi e gli stati d'animo del poliziotto italoamericano in cerca di un posto dove lavorare onestamente, in pace. Naturalmente in primissimo piano il valore sociale della rivoluzione nella polizia, sostanzialmente nelle mani della degenarazioni dei "valori" americani, nel segno del dollaro. Efficace nella scelta dei luoghi, sporchi e marci, come parte di quella società. È il conflitto di un uomo solo, ma col suo amico a quattro zampe.
MEMORABILE: Gli "esattori" col distintivo.

Daidae 13/04/11 14:33 - 3163 commenti

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Serpico. Questo nome tuttora risuona come sinonimo di poliziotto ribelle e incorruttibile. Va dato al regista il merito di aver costruito (basandosi su una storia vera) un personaggio che poi verrà mitizzato (e citato in diversi film), ma il film in se non è niente di eccezionale. Non è male intendiamoci ,ma neppure quel capolavoro che molti esaltano. Due e mezzo.

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Markvale 8/09/11 10:44 - 143 commenti

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Con questa pellicola - ormai entrata a far parte della storia del cinema - Lumet riconferma l'abilità nel saper coniugare l'impegno con le esigenze dello spettacolo potendo contare sull'ottima forma di Al Pacino. Attraverso le vicissitudini del poliziotto italoamericano - realmente esistito - si vuole descrivere quale sia l'enorme prezzo che un uomo deve pagare per conservare la sua integrità. L'intento è raggiunto grazie alla costante tensione drammatica che si sposa alle sfumature melanconiche sottolineate dalla colonna sonora.

Mickes2 25/01/12 14:32 - 1670 commenti

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Ritratto amaro e disilluso di una società, un corpo di polizia consumato dall'interno, egoista e con pochi scrupoli; dall'altra parte un uomo, un poliziotto di sani principi ligio al dovere, leale e onesto. Forse a distanza di anni ha perso parte della sua forza comunicativa e la sceneggiatura si avvolge troppo su se stessa, ma quello di Lumet rimane un grande film che fa riflettere sull'importanza della moralità all'interno di un microcosmo corrotto e una metropoli sfuggente. Al Pacino molto ispirato, sempre sugli scudi.

Didda23 6/02/12 11:47 - 2424 commenti

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Il connubio fra impegno e intrattenimento è suggellato superbamente dallo stile che si colloca nel limes fra realismo crudo e documentarismo. L'opera è trainante, merito di una New York laida e marcia fino al collo. Lumet gira con classe ed esalta la prestazione di Pacino che affascina nel ruolo di poliziotto anticonvenzionale. La sceneggiatura opta giustamente per un linguaggio franco e crudo. C'è Judd Hirsch (n.c.) nel ruolo di un poliziotto.

Piero68 14/02/12 09:03 - 2955 commenti

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Qualche nomination e nessun premio importante per questo film denuncia che è indiscutibilmente diventato una delle pietre miliari del cinema. Merito di un grande Pacino nella parte di Serpico e di un ottimo Lumet (ma anche di Salt alla sceneggiatura), che sa disegnare alla perfezione una New York sporca e corrotta nelle strade quanto nell'animo di tanti poliziotti. Da una storia vera un caposaldo sul filone "polizia corrotta" che negli anni a venire sarà proposto e riproposto in numerose pellicole. Buone anche le seconde linee.

Tarabas 8/08/12 13:06 - 1878 commenti

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Frank Serpico voleva solo fare il poliziotto. Si trova costretto a combatttere la corruzione nella Polizia, isolato e minacciato dai suoi stessi colleghi e manipolato dai superiori. Film abbastanza unico nel suo genere, dramma esistenziale camuffato da poliziesco, film di denuncia civile di grande impatto soprattutto per la gigantesca prova di Pacino, totalmente immerso nel personaggio. Il Mereghetti lo trova invecchiato, io ne rimango tuttora affascinato, nonostante alcuni momenti non riuscitissimi (la relazione con la ballerina classica). Classico.

Disorder 14/08/12 15:11 - 1416 commenti

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In fondo è la solita vecchia storia: ai disonesti e ai "furbetti" soldi e carriera, alle persone per bene solo umiliazioni. Serpico non si può nemmeno definire un vero idealista, lui vorrebbe semplicemente fare bene il lavoro che ama, essere utile alla società, ma per quelli come lui non c'è mai posto. Per questo il film di Lumet, per quanto per molto aspetti datato (molto "anni 70" la confezione) risulta ancora oggi purtroppo attuale (e più da noi in Italia che negli Usa, oserei dire). Esemplare la prova di Pacino. Gran film.
MEMORABILE: "La verità è che i panni sporchi non li laviamo affatto e diventano più zozzi!"

Rigoletto 27/10/13 15:08 - 1785 commenti

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Pauroso. Non solo per la prova di Al Pacino, che già all'epoca era una forza della natura, ma anche per la constatazione di come si tenti di sopprimere, con tutti i mezzi, la voce di un poliziotto onesto, cresciuto con valori diversi da quelli che poi riscontra nella realtà. Una denuncia cruda e amara, attualissima, che svela come la corruzione possa arrivare a corrodere anche persone il cui scopo primario dovrebbe essere quello di proteggere la comunità. Gran bel film, lunghetto nella durata (con relativi intoppi) ma molto coinvolgente. ***!
MEMORABILE: Il criminale perquisito (e in parte pestato) da Serpico al distretto di Polizia.

Saintgifts 16/11/14 10:04 - 4098 commenti

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Al Pacino è indubbiamente bravo, ma in questa parte disegna (o gli fanno disegnare) la figura di Serpico in modo troppo ottuso. Forse il vero Serpico era proprio così, non lo so, o forse per un bravo ragazzo non era facile muoversi in un ambiente omertoso e di gruppo come la polizia di NY. Anche il rapporto con la sua ragazza rivela la scarsa ampiezza di vedute del personaggio, che contrasta con la frase da lui detta a un suo collega, rifiutando una mazzetta: "Non sono un pezzente né un padre di famiglia". Altrimenti l'avrebbe accettata?

Bronson82 17/04/15 23:18 - 32 commenti

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Tratto dal libro ispirato alla vera storia dell'agente Frank Serpico, il film di Lumet è un fulgido esempio di come le componenti da film di denuncia e quella da poliziesco possano andare a braccetto. La regia di Lumet è calibrata e Al Pacino regala un'interpretazione magistrale. E' la lotta contro la corruzione della polizia che incontra la connivenza e l'omertà dei piani alti. Serpico trasmette passione per la giustizia scuotendo la coscienza come ci si deve aspettare da un film del genere.
MEMORABILE: I colleghi sparano a Serpico non avendolo riconosciuto; Pacino sclera tra i suoi compagni sbattendo la sedia più volte; L'irruzione antidroga finale.

Parsifal68 13/03/16 19:38 - 607 commenti

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Memorabile ritratto di un incorruttibile nella corrotta polizia di New York, ottimamente interpretato da Al Pacino qui in una delle sue interpretazioni migliori. Ispirato al personaggio di Frank Serpico, realmente esistito; Lumet disegna un film potente e crudo, in linea con la filmografia anni '70 di genere che ne racchiude tutti gli stilemi classici. Il ritmo, a volte un po' rallentato, non pregiudica la descrizione della violenza e della lotta quotidiana verso un'accettabile legalità. Tema splendido di Theodorakis. Assolutamente da vedere.

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Paulaster 4/05/16 10:34 - 4373 commenti

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Ritratto della corruzione che aleggiava nei distretti di polizia, dove il Don Chisciotte Pacino combatte il malaffare dall'interno. New York descritta come un sacco di spazzatura e senza morale con una regìa che gira stretta e dialoghi da strada. L'inizio che svela la parte conclusiva lo trovo troppo rivelatore e toglie mordente a una vicenda che inevitabilmente diventa pesante per il protagonista, incapace di far emergere il marciume. I momenti di coppia spostano l'attenzione ma non incidono sul risultato.

Alex75 6/05/16 09:38 - 876 commenti

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Storia vera – ed emblematica - di un poliziotto che scopre l’impossibilità di fare il proprio dovere in un ambiente pervaso dalla corruzione e che paga con la solitudine la sua “denuncia dall’interno”. Lumet predilige la denuncia all’azione per far risaltare la complessità e l’anticonformismo del protagonista, visto anche nella sua difficile vita privata. Pacino quasi si fonde col personaggio di Serpico, il cui eloquio napoletano è reso magistralmente dal doppiaggio di Ferruccio Amendola.
MEMORABILE: I travestimenti di Serpico; Serpico, nella sontuosa dimora di un collega, gli chiede come faccia a permettersela; La musica di Theodorakis.

Nicola81 18/11/16 12:20 - 2827 commenti

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Il fatto che Serpico sia diventato sinonimo di poliziotto coraggioso e incorruttibile la dice lunga sull'impatto del film. Tuttavia, viste le alte aspettative di partenza, mi ha lasciato abbastanza deluso. La denuncia della corruzione nella polizia all'epoca era argomento scottante, l'interpretazione di Al Pacino è notevole, ma da un poliziesco sarebbe lecito attendersi anche ritmo e azione, che qui invece sono assenti ingiustificati. Non male le musiche di Theodorakis. Come si suol dire in questi casi: più importante che riuscito.

Modo 18/03/18 00:29 - 948 commenti

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Si racconta la storia realmente accaduta di un poliziotto incorruttibile in servizio in una "marcissima" New York. Ottima prova di Al Pacino, capace di una interpretazione intensa e mai oltre le righe. Film diretto molto bene anche se accompagnato da una non eccelsa sceneggiatura dovuta alla mancanza di ritmo per essere un poliziesco. Belli alcuni scorci della grande mela. Gli amori del protagonista sembrano raccontati per allungare la storia, specialmente quello con la ballerina... anche se devo dire che veder ballare Serpico è uno spasso!

Daniela 4/05/17 11:17 - 12606 commenti

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In un ambiente in cui la corruzione è endemica ad ogni livello della gerarchia e prendere mazzette è considerato una legittima integrazione di magri stipendi, un poliziotto integro e coscienzioso deve temere più i suoi colleghi che i criminali a cui dà la caccia... Superlativa interpretazione di un elettrico Pacino al servizio della regia di un Lumet in piena forma per un film di impegno civile fra i più crudi e pessimistici del decennio e dell'intero genere. Amarissimo il finale: non c'è spazio per gli onesti nel paese dei sogni.
MEMORABILE: Un collega a Serpico appena trasferito in un nuovo ufficio:"E chi si fida di un poliziotto che non prende una busta?"

Schramm 17/07/17 16:03 - 3490 commenti

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Dopo La parola ai giurati, il silenzio dei congiurati facenti fronda all'unico gonfaloniere della purezza, in un mondo che nasce corrotto e prospera calpestandola. Nel raccontarci della faticosa crociata di san Giorgio contro il drago dell'immoralità istituzionale, Sydney perde il Lumet della propria ragione d'essere, non schiodando l'asse narrativo dalla frustrazione di un Pacino (ivi non proprio così interstellare come lo si è spesso dipinto) solo contro tutti, traslando il genere poliziesco dall'urbe all'animo, non senza infauste ripercussioni, abbondanti secrezioni di melatonina in primis.

Rocchiola 2/05/18 12:11 - 952 commenti

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Da una storia vera uno dei più celebri film di Lumet. Ottimo come poliziesco grazie all’ambientazione urbana realistica e alla denuncia di un sistema corrotto ancora attuale, convince meno quando descrive con eccessi melodrammatici la vita privata e sentimentale del protagonista. Serpico non è un eroe e la sua onestà ai limiti dell’autolesionismo è l’estrema sintesi dell’individualismo che permea molto del cinema americano dell’epoca. Ottimo Pacino anche quando è conciato peggio del "Monnezza". La grande mela vista dal basso ha molti vermi.
MEMORABILE: “Sembri un buco di culo con la dentiera”; “Chi vuoi che si fidi di uno sbirro che non prende la busta”; La riunione nel parco pubblico con i colleghi.

Minitina80 8/09/18 07:51 - 2976 commenti

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La figura di Serpico è ben resa sullo schermo, tanto da Pacino quanto da Lumet che lo colloca nei meandri di una New York irriconoscibile. Quartieri poveri e multietnici, strade sporche e palazzi spettrali si prestano bene alla descrizione di un ambiente marcio e collaudato nella sua ipocrisia. L’obiettivo resta perennemente quello della denuncia, non cercando di colpire l’occhio. Poteva essere qualcosa di ancora più grande, se al suo interno non ci fosse qualche piccola parentesi superflua che ha contribuito ad appesantire il minutaggio.

Samdalmas 26/10/18 18:18 - 302 commenti

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Un poliziotto hippie come Frank Serpico non s'era mai visto al cinema. Tratto da una storia vera, con un Al Pacino memorabile: entra in pieno nel personaggio, si fa crescere barba e capelli. Una performance che sarà imitata da tanti, da Tomas Milian a Starsky & Hutch. Lumet preferisce l'introspezione all'azione e il ritmo a tratti ne risente. Film raffinato per il genere, forse anche troppo, con le musiche di Theodorakis.
MEMORABILE: I continui cambi di look di Serpico (da ricordare quello da rabbino).

Puppigallo 1/07/19 16:17 - 5250 commenti

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Oltre a fare il suo duro mestiere, Serpico si ritrova ad avere a che fare con la piaga della corruzione interna (e quando chi dovrebbe essere dalla tua parte, in realtà ti rema contro, la missione diventa impossibile). Girata con indubbio mestiere, questa pellicola riesce a dare un'idea della situazione e del periodo, puntando soprattutto su un ambiente degradato, che finisce per infettare, come una malattia. I segni dell'età sono però evidenti in questo film, che sembra invecchiato meno bene di altri, pur continuando a raggiungere lo scopo, grazie soprattutto all'interpretazione di Pacino.
MEMORABILE: L'irruzione, con "colleghi", che fanno da spettatori; All'ospedale, riferito ai poliziotti davanti alla porta "Mandi via quei due becchini".

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La storia emblematica di Frank Serpico e la sua vita dedicata a ripulire la polizia dalla corruzione, ovvero quegli ambienti che dovrebbero essere l'emblema della giustizia. Il film è anche uno spaccato sull'America di allora e di adesso, melting pot di varie culture (inclusa quella italiana, incarnata dal poliziotto). Straordinario Al Pacino, così fisico ed espressivo da creare un personaggio incancellabile e che supera i contorni della reale vicenda accaduta.

Hackett 3/04/20 10:01 - 1865 commenti

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Quadrato, rigoroso e ben scritto, questo atto di denuncia alla corruzione nella polizia americana poggia le sue solide basi su un personaggio realmente esistito, portato sullo schermo in maniera magistrale da Al Pacino che nel contempo crea un'icona di stile (soprattutto per lo stravagante abbigliamento) imitata negli anni a venire da parecchie pellicole poliziesche su grande e piccolo schermo (da Baretta a Monnezza). Due ore che volano grazie alla regia fluida del bravo Lumet e un montaggio agile e incalzante.

Gestarsh99 10/05/20 16:29 - 1395 commenti

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Di tutt'altra vocazione rispetto a taluni uomini d'ordine, Pacino capovolge l'imprinting mafioso stigmatizzatogli addosso dal suo Corleone nella raffigurazione amara di un piccolo pesce fuor d'acqua costretto al bagno di viltà nelle torbide paludi corporative della poliziottaglia meno virtuosa e più opportunista, affrontando l'omertà intimidatoria, la cleptocrazia estorsiva e la disonestà professionale implicitamente accettate e regolarizzate. Atto cinematografico doveroso verso l'integrità morale e lavorativa di un agente tutto d'un pezzo non piegabile al mobbing o ai ricattamenti ambientali.
MEMORABILE: Il vigliacchissimo trappolone "passivo" in cui resta gravemente ferito Serpico durante una rischiosa retata antidroga.

Jandileida 24/10/20 23:41 - 1558 commenti

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Fatta salva l'operazione assolutamente meritoria di trasporre su celluloide l'odissea di Frank Serpico nei perigliosi mari del malaffare che trasudava da tutti i pori del corpo di polizia di New York all'inizio dei '70, il film, diciamocelo, è un po' noioso. Capito dopo cinque minuti che Frank è un buono poi non ci si smuove più tanto da lì. Anche la parte dedicata al privato del poliziotto appare appiccicata alla bell'e meglio; da ciò deriva una certa prolissità che smorza la forza del film. Pacino però al solito nobilita nervosamente il tutto e Lumet dirige almeno con rigore.

Camibella 25/10/20 12:46 - 277 commenti

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Serpico è un poliziotto tanto idealista quanto incorruttibile che deve fronteggiare non solo la criminalità quotidiana ma anche una gran quantità di colleghi corrotti. Ispirandosi alle vicende del vero Frank Serpico, Lumet dirige un affresco metropolitano di indubbia caratura, mettendoci dentro tutto ciò che serve per avvincere il pubblico: tensione, azione e denuncia sociale sono abilmente miscelate tra loro sullo sfondo di una cupa New York. Al Pacino, qui alla sua seconda prova da protagonista, dimostra già di essere un mostro sacro della cinematografia mondiale.
MEMORABILE: "Sai, hanno sparato a Serpico", "Sarà stato un poliziotto" (dialogo iniziale tra poliziotti quando si sparge la notizia del ferimento di Serpico).

Giùan 29/12/21 14:25 - 4528 commenti

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Opera che mantiene ancora una virtuosa compattezza, in cui il magistero di Lumet sta nel temperare lo script, che può apparire oggi evanescentemente liberal di Salt e Wexler, con uno stile che rimette sempre al centro della barra registica la (in)credibile ossessione di un uomo che affonda la propria integrità in un tessuto sempre più disperatamente canceroso. Il Cruising di Pacino nei distretti di polizia della Grande Mela non ha nulla di superomistico, rendendo conto di dubbi e inconciliabilità non solo sociologici ma eminentemente personali (le sconfitte sentimentali e amicali).

Pessoa 24/01/22 21:10 - 2476 commenti

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Lumet riprende con stile quasi documentaristico una storia vera che una magistrale interpretazione di Pacino porta nella leggenda. La maniacale attenzione per i dettagli del regista (location reali comprese) crea una spessa patina di plausibilità nella vicenda di un onesto perdente come tante altre. La lotta contro il sistema si fa epica e un fotogramma dopo l'altro ci crediamo anche noi, anche se Lumet ci aveva detto prima dei titoli di testa come andava a finire. Buono l'apporto complessivo del cast. Grande cinema allo stato puro che chiunque dovrebbe visionare almeno una volta.
MEMORABILE: Il collega di Pacino che "elemosina" un arresto; L'ipocrisia delle istituzioni, sindaco in testa.

Keyser3 26/02/23 11:26 - 444 commenti

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È certamente uno di quei film che hanno fatto scuola, un caposaldo del poliziesco mescolato all'impegno civile e, più in generale, del cinema a stelle e strisce seventies. La parabola di Serpico è ben nota: quella di un uomo tutto d'un pezzo che combatte in solitudine un sistema in cui o ti adegui o vieni mangiato. Al Pacino aveva già trovato la consacrazione con Coppola, ma questo è uno dei suoi personaggi più iconici ed emulati. Imponente la durata, ma il ritmo non viene mai a meno.
MEMORABILE: La sfuriata di Serpico nell'ufficio con i colleghi.

Il ferrini 13/07/23 23:09 - 2337 commenti

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Storia, tristemente vera, di un uomo che voleva soltanto fare il poliziotto. Al Pacino, impeccabile, restituisce la frustrazione e l'impotenza di una persona onesta in un mondo completamente marcio e corrotto, dai piccoli "esattori" in divisa che vivono di pizzi dai criminali in cambio del silenzio, fino agli alti dirigenti e ai politici che se ne lavano le mani. Un uomo solo, con un cerchio che gli si stringe sempre più attorno, fino ad un proiettile in piena faccia, coi compagni che non chiamano neanche l'ambulanza. Film doloroso diretto da un fortemente empatico Lumet.

Capannelle 18/01/24 00:20 - 4394 commenti

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Film che immortala la storia vera del poliziotto incorruttibile Frank Serpico ma che non appare un gran capolavoro, vuoi perché Lumet preferisce rimanere per tutto il tempo sul disegno della figura umana del protagonista, vuoi perché i fatti giocoforza si ripetono e il ritmo non aiuta ad arrivare alla fine. Vanno comunque apprezzate la prova di Al Pacino, tormentato e continuamente in borghese nelle vesti più disparate, nonché l'ambientazione desolata e laida delle strade e dei commissariati, che bene si sposa col fenomeno descritto.

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  • Discussione Kanon • 28/06/17 19:40
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    Io l'unica nota stonata l'ho sempre sentita nel doppiaggio di Amendola : a mio gusto calca troppo con il napoletano e rischia l'effetto descritto nel commento del Dandi.
  • Discussione Buiomega71 • 28/06/17 21:29
    Consigliere - 25892 interventi
    Concordo abbastanza, credo non sia il miglior Lumet. A parte l'inizio con la ragazza di colore costretta a fare una fellazio ad una gang di neri (con Serpico ancora in divisa che frena il "misfatto") non mi ha convinto molto all'epoca che lo vidi (ma sono passati secoli, magari rivedendolo, chissà...)

    Lumet ha fatto di meglio nel genere "corruzione nella polizia newyorkese", su tutti Il principe della città (cento volte meglio di Serpico) e Terzo Grado (che preferisco a Serpico)
    Ultima modifica: 28/06/17 21:30 da Buiomega71
  • Discussione Tarabas • 29/06/17 16:02
    Segretario - 2069 interventi
    Cioè quella è l'unica cosa che ti ha convinto del film?
  • Discussione Buiomega71 • 29/06/17 17:45
    Consigliere - 25892 interventi
    Tarabas ebbe a dire:
    Cioè quella è l'unica cosa che ti ha convinto del film?

    La scena migliore senza dubbio, o almeno , quella che mi si e stampata saldamente nella memoria.

    Con un incipit cosi mi aspettavo faville, in realtà il film mi deluse non poco
  • Homevideo Noncha17 • 12/01/18 15:15
    Magazziniere - 1068 interventi
    A breve, come Esclusiva DVD-Store, arriverà sul mercato italiano l'edizione in Blu-ray.

    Link
  • Homevideo Rocchiola • 2/05/18 12:17
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Buono a sapersi ero rimasto fermo al pur buono DVD della Sony/Paramount, ma certo che il Bluray è un'altra cosa (peraltro già uscito in tutte le salse tranne che in italiano).
    Tuttavia principali negozi della mia zona, non è disponibile. Si tratta di un'edizione disponibile solo on-line o che altro?
    Ultima modifica: 2/05/18 12:19 da Rocchiola
  • Homevideo Brainiac • 2/05/18 13:13
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Rocchiola ebbe a dire:
    Buono a sapersi ero rimasto fermo al pur buono DVD della Sony/Paramount, ma certo che il Bluray è un'altra cosa (peraltro già uscito in tutte le salse tranne che in italiano).
    Tuttavia principali negozi della mia zona, non è disponibile. Si tratta di un'edizione disponibile solo on-line o che altro?

    Non so di che zona sei ma ti confermo che ad oggi non è previsto in uscita neanche nel più grosso negozio di Roma (il celeberrimo store vicino alla stazione Termini, che da quanto mi dicono rifornisce buona parte dei negozi romani...).
  • Homevideo Rocchiola • 3/05/18 10:49
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Quindi è disponibile solo su Internet !!!!
    Va bene procederò all'acquisto on-line, grazie della dritta.
  • Homevideo Rocchiola • 8/05/18 08:37
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Prontamente acquistato su Amazon, ho visionato ieri sera il bluray in questione marchiato Sony/Universal. Il video è fantastico e rispetto al DVD guadagna parecchi punti in dettaglio e definizione (avevo da poco rivisto il film in DVD ed appena partito il BD mi sono accorto della differenza). L'audio italiano DTS HD 2.0 è piuttosto buono.
  • Musiche Lucius • 23/03/21 10:51
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, una cover targata S.E.od O:

    [img size=300]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images56/serpis.jpg[/img]
    Ultima modifica: 23/03/21 14:42 da Zender