Nella Milano anni Ottanta, una pochade sofisticata "american style" che strizza l'occhio alla Signora in rosso. Lodevole ma fallimentare esordio come regista, attore e sceneggiatore per un Enrico Montesano alla ricerca di una chance "impegnata" che lo strappasse dall'immagine di macchietta romana fino allora perpetuata. Ritmo calzante, momenti sagaci, musiche soft/jazzistiche di Fabio Concato e volti yankee per una pellicola oggi - e forse già allora - ingiustamente dimenticata che avrebbe avuto probabilmente maggior consenso se realizzata per la tv.
Apprezzabile il tentativo ma totale fallimento per il salto di qualità che Montesano si impose a metà degli anni 80; commedia sofisticata non vuol dire televisiva e manco che ci si deve annoiare e rimpiangere "er Pomata" o Qua la mano... Ma in quel periodo era quasi impossibile non fallire; la vecchia guardia del cinema popolare cedeva il passo ai vari Verdone e Troisi. La tv commerciale e statale era il vero porto per i Montesano e i Banfi. La trasmissione "Fantastico" fu, purtroppo, il vero successo dell'attore romano.
Esordio alla regia di Montesano: non troppo riuscito a dire la verità, tenta una commedia non sguaiata, che ricordi un po' quella brillante americana; ma i momenti divertenti sono pochi e la storia decolla solo dopo un'ora buona. Comunque come attore è bravo come al solito; mancano comprimari di un certo peso (sprecati De Rosa e Scarpa). Ogni tanto si sorride e la seconda parte non è male, ma è un'occasione mancata. Farà meglio con le regie di Pazza famiglia.
L'esordio come regista per l'attore romano Enrico Montesano avviene con una film che si rifà come modello alla commedia sofisticata americana. Il film ha qualche carta da giocare nei toni leggeri e nella discreta caratterizzazione dei personaggi, ben interpretati dal cast ma presenta alcuni limiti nella sceneggiatura non adeguata e nel non irresistibile ritmo. Alcuni buoni momenti si alternano ad altri meno riusciti.
Notevole commedia-chic corredata da una trama molto piacevole, attori internazionali e un bel ritmo. Montesano (qui anche regista) voleva dimostrare la sua capacità di creare una storia più al passo coi tempi e a mio parere questo obiettivo è superato, visto che il film si prende la sufficienza piena (e anche qualcosa di più)!
MEMORABILE: Bellissima la scena del tramonto milanese.
Unica regia di Montesano che perlomeno prova una carta un po' diversa dal solito, ma ci riesce più inizialmente che nel proseguio del film. Si ride ogni tanto, ma altre volte un po' ci si stanca (qualche gag poi è vecchissima), ma sopratutto il cast secondario è totalmente insufficiente. Film altalenante e curioso ma ben lontano dalle migliori interpretazioni di Montesano (Aragosta a colazione per dirne uno)
Un Montesano diverso dal suo solito si cimenta alla regia con risultati piuttosto altalenanti, anche se nient'affatto disastrosi. Il film scorre piuttosto bene soprattutto nella seconda parte, mentre nella prima è un po' loffio, pur se resta guardabile. Ridere si ride, anche se ci sono momenti ripetitivi che non giovano allo humor. Molto bravo il Montesano attore, come già detto diverso dal suo normale cliché (o quasi), ma è lasciato solo (il cast secondario è poca cosa). Notevole l'ambientazione milanese.
I passaggi alla regia degli attori ottengono spesso scarsi risultati; e questo accade anche a Montesano, che mette in scena una commedia fiacca e insipida, seppur animata dal felice intento narrativo di far trionfare l’amicizia sulla rivalità in amore. Montesano non tradisce la sua solita parte di italiano pasticcione dal cuore buono, mentre tra i comprimari convincono maggiormente le figure di seconda fila (Wendel, Marchesini, Scarpa, De Rosa) rispetto agli smorti coprotagonisti (Doby e Redfield). Nella colonna sonora ci sono Fabio Concato (che canta in inglese) e Mike Francis. *!/**
MEMORABILE: La Wendel disinibita ereditiera; la Marchesini acida segretaria; Montesano che viene creduto gay.
Pulita e garbata tardo-pochade che pur segnando la spremitura apicale del limone di tutto un genere ha incredibilmente portato a casa David di Donatello e Nastro d’Argento. Eppure la deposizione è di quelle risaputissime, e anche il come è narrata non brilla certo per innovazione linguistica né inaugura chissà quale nuovo ordine formale. Senza contare la costernazione che lascia vedere così sprecata una Marchesini potenzialmente dinamitarda. E’ in buona sostanza un’opera simpatica i cui pregi sono superati dagli evidenti limiti. A Montesano piacerà pure, diciamo che lo spettatore si accontenta, ecco.
Enrico Montesano si dirige per la prima e unica volta (al cinema, perlomeno) e lo fa a modo suo. Ovviamente imposta il suo personaggio su un'interpretazione molto diversa dal solito. Il genere ricorda molto la classica commedia all'americana degli anni '80 e non a caso viene scelta la ricca Milano come ambientazione. Di sicuro l'intenzione era quella di creare una commedia all'italiana diversa. La storia scorre bene e si lascia vedere piacevolmente. Anche la regia di Montesano è valida. Bella la colonna sonora.
MEMORABILE: Bellissima la scena in cui Rochelle Redfield canta "You can't get out of my heart" (scritta dal compianto Mike Francis).
Prima e unica opera di Enrico Montesano regista, per la quale si aggiudicò un David e un Nastro d'argento per l'esordio alla regia. A dire il vero il film non porta niente di nuovo, almeno per la sua carriera; trattasi di commedia degli equivoci architettata come una pochade, che ricorda molto quelle dirette da Giorgio Capitani come Pane, burro e marmellata e Aragosta a colazione. Un merito della pellicola? L'assenza di turpiloquio, oggi "necessario" per far ridere.
Prima regia di Montesano che si cimenta nella commedia sentimentale, un genere non proprio nelle sue corde. Il risultato non è dei migliori a causa soprattutto di una sceneggiatura corretta ma spenta, incapace di creare il turbinio di emozioni tipico di questo genere di film, limitandosi a condurre la storia fino a uno scontato quanto improbabile lieto fine. Anche la pochezza del cast non aiuta la causa, con il protagonista privo di una spalla di valore e condannato a portarsi sulle spalle il film in troppe occasioni. Buona la confezione, ma il risultato resta poco più che mediocre.
MEMORABILE: L'italiano storpiato della Redfield.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Ho apprezzato molto, grazie.
No, non la ricordavo affatto nonostante all'epoca in casa si guardasse il varietà del sabato sera con Pippo Baudo "Fantastico" (dal quale è tratto questo video).
Appurato che in A ME MI PIACE codesto rap non c'è e considerato che Enrico legge il testo su un bigliettino, viene proprio da pensare che è un brano scritto al volo per l'occasione. Interessante la felpa con il nome del film nei font originali del manifesto. Una marchettata coi fiocchi (il film, nonostante ciò, fu un floppone pazzesco).
Enrico Montesano è ospite alla finale del XXXV Festival di Sanremo il 9 febbraio 1985, dove a Pippo Baudo anticipa le riprese di A me mi piace spiegando che al cinema stava andando molto bene I due carabinieri.
CuriositàZender • 6/12/17 14:57 Capo scrivano - 47782 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film: