Pellicola rozza, ingenua ma godibile questo "Kaan", uno dei molti prodotti del filone "spadoni & perizomi". Il soggetto ricorda da vicino quello di Conan (ma dai!) e l'atmosfera è da fumetto trucido (un He-man violento). Inutile commentare dialoghi, recitazione e tutto il resto: se guardo un film del genere è l'ultima cosa che mi interessa! C'è l'azione, ci sono le fanciulle mezze svestite, ci sono energumeni che menano... insomma, c'è tutto quello che la locandina promette. Onesto.
MEMORABILE: L'esercito cattivo che cade nel fossato pieno di liquido infiammabile: i nostri bruciano vivo un guerriero, lo buttano dentro e li fanno tutti flambè!
Non so se per ritrovare il candore stupito del bambino che ero ma incredibilmente a trent'anni (immaginate Mattioli in Fratelli d'Italia che si porta le manone alla bocca) "sto-a-ruota-de-fantasyyy!". Un genere che ho orgogliosamente sempre snobbato, che ritenevo noioso ma del quale sto rivalutando l'approccio epico-fancazzista. Devo dire che Kaan (sarà perché girato da Don Coscarelli, regista di solida matrice horror) non è tronfio come molte pellicole del genere. Mantiene un buon ritmo, splatterizza qua e là e si fa guardare con molto piacere.
MEMORABILE: "Fuori di qui la tua cruenta religione, torna dai tuoi barbari..."
Film fantasy senza spina dorsale. Infatti, a parte le solite scene d'azione più o meno discretamente realizzate, il cast è davvero composto da attori cani, a cominciare dal protagonista Marc Singer. Salvo giusto l'onesto caratterista Rip Torn, ma per il resto non diverte neanche.
Un Conan versione "povera". Coscarelli dirige questo fantasy senza troppa convinzione (ha fatto molto meglio nei vari Phantasm). Attori non eccezionali, incluso Singer (l'indimenticato Donovan della serie Visitors). Tutto sommato guardabile, anche se siamo nella media dei prodotti fantasy di serie B.
La sensazione è che la povertà sia di mezzi più che di idee e che il bravo Coscarelli attacchi l'asino dove vuole il padrone solo perché il prossimo steccato è economicamente troppo lontano per lui. Il cast non è male (Torn e Amos garantiscono presenza scenica e bravura), ma il protagonista non ha il carisma di Schwarzy, a cui pure deve aver guardato. Altri elementi lo rendono un film un po' ingenuotto che, se non fosse per i vari Conan, Signore degli Anelli e Harry Potter, contribuirebbe a far etichettare il fantasy come genere minore.
Forse uno dei migliori epigoni di Conan e del filone sword & sorcery; certamente più ricco delle imitazioni italiane come Ator ma anche dell'analogo Deathstalker, trova il suo principale motivo d'essere nell'utilizzo creativo degli animali ammaestrati, aiutanti di Kaan (una sorta di He-Man interpretato dal discreto Singer), su cui spiccano la tigre (pitturata di nero) e i furetti per simpatia. Non si lesina in violenza e mostri vari ma il film rimane perlopiù dedicato a un pubblico di adolescenti anni '80; godibile fantasy d'altri tempi.
Don Coscarelli HA DIRETTO ANCHE...
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DiscussioneRaremirko • 31/01/21 21:26 Call center Davinotti - 3862 interventi
Coscarelli si riconferma regista dotato con questo action mitologico vedibile e che ben ha resistito agli anni; un pò prolisso ma ben diretto, può contare su di un discreto cast (c'è pure il Torn di Men in black) e su di una qualità in generale decente.