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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il film che ha visto l'inizio del fortunato sodalizio tra Lina Wertmuller e Giancarlo Giannini, in parte anche con la simpatica Mariangela Melato, che però qui interpreta ancora un personaggio quasi secondario. Perché MIMI' METALLURGICO è prima di tutto la storia di Carmelo Mardocheo detto Mimì, operaio comunista d.o.c. che per sottrarsi ai pesanti diktat della mafia catanese emigra a Torino in cerca di fortuna (la scena dell'arrivo nel nebbioso capoluogo piemontese è la più azzeccata in assoluto). Qui conoscerà Fiore (Melato) ma sarà costretto a trasferirsi per lavoro nuovamente a Catania dove aveva lasciato la moglie (Agostina Belli)....Leggi tutto Le differenze tra i due mondi sono abissali, e Mimì si trova incapace di gestire moglie e amante senza incorrere in terrificanti scene di gelosia. La Melato è presente solo nella parte centrale a Torino, per scomparire di fatto nell'ultima, dove a dominare sono i bercianti attacchi in dialetto stretto. Grida e strepiti in continuazione, che a lungo andare stancano come stancavano nella parte iniziale precedente alla trasferta di Mimì a Torino. La Wertmuller si inventa e da sola sceneggia e dirige il film, che molto poggia sul forte meridionalismo caratterizzante del protagonista. Si intuisce l'intenzione di porre le basi per un nuovo tpo di cinema fondato sul confronto sociale: tra nord e sud, ricchi e poveri, mafiosi e onesti, che tuttavia la Wertmuller meglio estrinsecherà nei progetti successivi. Giannini è bravo, ma meno fenomenale di quanto si possa credere. Il successo ha premiato l'originalità più della realizzazione.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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B. Legnani 3/02/07 15:13 - 5529 commenti

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Mostruoso successo di pubblico del cinema italiano degli Anni Settanta. Buon film, oggi invecchiato, che all’epoca spopolò, perché originale e privo di cadute. Le interpretazioni e alcune trovate sono, obiettivamente, esilaranti (il bimbetto con gli occhiali neri...). Si sente pure La Traviata.

Mascherato 14/09/08 23:07 - 583 commenti

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Il grottesco è la cifra stilistica di questa presa in giro dell'uomo del Sud, liber(tin)o e di sinistra fin quando non gli si tocca la moglie. Un grottesco che galleggia in superficie senza mai tentare l'affondo, pur potendo contare su di un plot pieno di spunti interessanti (l'ingerenza della mafia nell'industria settentrionale, ad esempio). Giannini è formidabile, quasi l'immagine-simbolo del cinema Anni Settanta della Wertmuller, con la quale stringerà un longevo sodalizio artistico.
MEMORABILE: L'amplesso di Mimì con la pachidermica Amalia.

G.Godardi 14/03/09 15:48 - 950 commenti

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Film che consacrò definitivamente la Wertmuller dopo il suo esordio e la parentesi dei musicarelli. Da quelli proviene anche Giannini, che qui dà vita a una delle sue interpretazioni migliori, ben coudiuvato dalla Melato. Commedia grottesca e satira indignita sull'Italia degli Anni Settanta, spinge alle estreme conseguenze il cinema di Germi, ma anche certi film di Scola. Ottimamente girato e montato, è visivamente notevole; forse soffre un po' di una sceneggiatura troppo frammentaria. Ma nel complesso è un film più che riuscito. Ottime le facce di contorno.

Blsabbath 22/07/09 22:40 - 46 commenti

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Dal titolo qualcuno potrebbe scambiarlo per la solita commediuccia trash e invece ci si ritrova alle prese con un discreto film satirico non privo di leggere venature grottesche. Esilarante in alcuni punti (l'enorme posteriore della napoletana), geniale in altri (i 3 nei accompagnati dall'inno nazionale) e mai noioso. Buona la prova della Melato, formidabile l'acquisita sicilianità di Giannini (il quale è di origine ligure).
MEMORABILE: La scoperta dell'adulterio in auto e l'enorme culo ingigantito dal grandangolo.

Gugly 5/06/10 23:01 - 1187 commenti

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Film decisamente grottesco con vaghe velleità di denuncia. Il migliore è sicuramente Giannini, figurina patetica giustamente punita nel finale. Felice esordio della Melato. Il resto... francamente si spinge troppo il pedale sulla contrapposizione Nord-Sud, mentre la denuncia della criminalità è troppo leggera. Tuti Ferro si diverte ad interpretare tutte le figure di "cattivo" che non muore mai, un omaggio (dichiarato?) a "Siamo uomini o caporali?". Pellicola invecchiata male, anche se i terroni sono stati sostituiti oggi dagli stranieri.
MEMORABILE: La seduzione di Amalia, meno sprovveduta di quanto sembri, con la ripresa in grandangolo.

Neapolis 31/05/12 16:43 - 184 commenti

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Grandissimo momento nella collaborazione tra la Wertmuller e Giannini. Un film che entra di diritto nella storia della cinematografia italiana in quanto si riescono a caratterizzare stereotipi di situazioni e personaggi tipici di quegli anni facendo uso dell'arma del grottesco. Giannini è fenomenale in tutte le situazioni: attivista di sinistra, operaio, emigrante emancipato, meridionale ferito nell'onore. La scena a letto tra Giannini e la Fiore è memorabile. Giannini anticipa di 40 anni Sacconi con la logica del profitto imprenditoriale.

Homesick 6/11/12 16:58 - 5737 commenti

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Fra numerosi luoghi comuni del mondo siciliano (gelosia, tradimento, onore, il divario rispetto al Nord) si interlineano non trascurabili notazioni politico-sociali sulla mafia e il mondo operaio; è la pellicola simbolo della regista e del suo stile caotico, policromo ed eccessivo, che nell’episodio del coito con la grassona Elena Fiore – ottima esordiente – si accomuna al grottesco immaginario muliebre del collega Fellini. Giannini è ammirevole per versatilità ed impegno artistico e la Melato un talento in piena conferma. Coraggiosa la Belli nell’accettare trucco e parrucca da racchia.
MEMORABILE: I tre nei sulla guancia destra, comuni a tutte le varie incarnazioni mafiose di Turi Ferro; l’arrivo nella nebbiosa Torino.

Saintgifts 15/02/14 23:49 - 4098 commenti

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Il titolo è fondamentale. Prima Mimì deve diventare un metallurgico e per farlo deve trasferirsi da Catania a Torino, senza per questo sfuggire alla mafia locale, dove trova anche il tempo di innamorarsi e farsi una seconda famiglia. In questa prima fase sono la politica e le sue implicazioni a farla da padrone e la Wertmüller quasi in sordina fa la sua bella denuncia. Poi viene la fase tutta meridionale (per come è condotta) delle corna e del disonore e anche qui, "ridendo e scherzando", la brava regista fa la sua seconda denuncia. Notevole.
MEMORABILE: Elena Fiore nella fantastica scena della seduzione.

Vitgar 5/02/15 19:51 - 586 commenti

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Stereotipi dell'italianità portati agli estremi. Si va dal nord produttivo e un po' "coglione" alla Sicilia passionale e mafiosa. Il tutto visto con le gesta di un caliente picciotto che vuole libertà ma non vuole darne a nessuno. Buon film della Wertmuller che forse dà il meglio di sé dando anche un titolo un po' meno chilometrico del suo standard. Ottimo cast, con Giannini bravissimo a modificare le caratterizzazioni e una dolce Melato.
MEMORABILE: Le inquadrature senza voce sonora in cui si leggono le parole della Melato sulle labbra.

Modo 19/09/15 01:47 - 949 commenti

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Immigrato a Torino, per allontanarsi dalla mafia, Mimì troverà lavoro come metallurgico e anche l'amore della sua vita nonostante sia sposato. Ma presto dovrà tornare in Sicilia. Ottima regia della Wertmüller che rende bene la dicotomia tra Nord e Sud, come indimenticabili sono i due protagonisti. Una Melato gigantesca quando piange e ride contemporaneamente come nella migliore commedia dell'arte di Eduardo De Filippo, mentre Giancarlo Giannini non è da meno, calzandogli alla perfezione sia il ruolo di uomo d'onore che di gattone innamorato.

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Il ferrini 10/07/16 10:53 - 2357 commenti

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Grande film. Dopo quasi mezzo secolo la fotografia che fa della politica italiana è pressoché intatta, come recita il protagonista nel finale: "Ci ho creduto anch'io in un mondo migliore ma sono tutti cugini... sono tutti cugini". La regia della Wertmüller è già straordinaria (memorabili i nudi della Fiore, soprattutto il suo incedere sul letto verso l'atterrito Mimì) e prove attoriali di altissimo livello da parte di tutti. La Belli dà il meglio di sé nella scena in cui da fedifraga pentita passa all'attacco verso Giannini. Indispensabile.
MEMORABILE: La Melato: "Prima ero trotzkista, la sinistra della sinistra".

Almicione 7/10/16 00:40 - 764 commenti

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L'incontro della Sicilia chiusa, tradizionale e patriarcale con la Torino aperta del boom economico, dell'attivismo operaio. Per Mimì significherà un mondo nuovo, forse una nuova illusione, la scoperta di una vita completamente differente, di altri (e più alti) princìpi. La Wertmüller accompagna questa impronta sociale con una storiella che non vale la pena di essere ricordata. L'espressività siciliana è esagerata (non credevo potesse mai esserlo) tanto che Giannini risulta subito fastidioso, insieme ai suoi paesani. Non è fatto male, ma...

Thedude94 25/11/16 11:12 - 1094 commenti

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La Wertmuller in questo caso si occupa del conflitto "terroni/polentoni" che in quegli anni riguardava soprattutto gli uomini del sud che partivano per il nord in cerca di una sistemazione lavorativa. Giannini come al solito è molto nella parte e non disdegna un'appartenenza politica estremista (di sinistra); la Melato è presente solo nella prima parte e questo condiziona non poco l'andamento finale, poco coinvolgente, del film. Il tema politico e i temi riguardanti l'onore e il rispetto erano un qualcosa di coraggioso da affrontare, a quei tempi.

Didda23 24/09/18 10:07 - 2426 commenti

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Clamoroso successo al botteghino per un'opera che vista oggi non offre moltissimi spunti di riflessione. La qualità regge nella prima parte (decisamente la più riuscita), con un Giannini alle prese con le più classiche dinamiche dell'emigrato del sud nell'alta Italia. Quando la storia si sposta in Sicilia qualcosa irrimediabilmente crolla e l'interesse va via via scemando per colpa di una sceneggiatura parca di dialoghi e situazioni stimolanti. Giannini in overacting funziona a sprazzi; meglio la Melato, nonostante la poca rotondità del personaggio.
MEMORABILE: Il reclutamento per il cantiere edile; L'incontro con la Melato; Il grandangolo che evidenzia maggiormente la burrosità di Elena Fiore.

Puppigallo 13/02/19 12:47 - 5271 commenti

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Pellicola non invecchiata particolarmente bene (sembra aver fatto il suo tempo), ma che si avvale di un Giannini calato nella parte, seppur dando vita a un personaggio inevitabilmente esagerato, spesso caricaturale, per sottolineare la chiusura mentale, unita all'estremo senso dell'onore di chi vive in certe zone d'Italia. In questo, viene aiutato dalla sempre brava Melato. Non mancano i momenti riusciti, specialmente quando il protagonista arriva a Torino (perso, in un mare di nebbia e traffico); e tra questi c'è anche il ritorno, in cui apprende la ferale notizia. Nel complesso, non male.
MEMORABILE: Il lavoro in cantiere, con cadavere; Il padre "Ma che comunista, stronzo è!"; La scenata, con ribaltamento dei ruoli "Carognone, io t'ammazzo!".

Paulaster 26/06/19 10:00 - 4413 commenti

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Operaio catanese va e torna da Torino per difendere l'onore. Critica sociale quando si parla di mafia sul lavoro, di elezioni e di ogni sistema, unita a una certa coscienza amorosa nei protagonisti. Pregio e difetto è l'uso di dialoghi dialettali che però a volte rendono faticosa la visione. La Wertmüller si diverte nell'ultima parte a sconfessare ogni precedente monito, ma pecca nella discontinuità narrativa. Bene Giannini a esagerare ma non troppo, la Melato si distingue tra le altre.
MEMORABILE: Il bambino con gli occhiali da sole; Le botte con la Belli; In macchina in mezzo al nulla.

Pinhead80 6/10/19 12:55 - 4757 commenti

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Un operaio siciliano decide di trasferirsi al Nord per riscattarsi da un paese che lo vuole emarginato per le sue idee politiche. Si renderà conto che ovunque lui vada a comandare sono sempre le stesse persone. Se in un primo momento la commedia sembrava essere riuscita, con il passare del tempo ci si annoia parecchio. Il momento più divertente della seconda parte è legato al grottesco incontro sessuale tra il protagonista e Elena Fiore. Dalla coppia Giannini-Melato però ci si aspetta molto di più.

Pigro 9/04/20 09:54 - 9664 commenti

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Il sud e il nord, la classe operaia e la mafia, il potere (a tre nei!) e la povera gente, l’amore e l’onore: Wertmüller si sbizzarrisce con i temi caldi di un’Italia che ribolle tra grandi mutamenti e tare antiche, realizzando un affresco grottesco, a tratti ridanciano e sempre puntuale nel rispecchiare un Paese e i suoi stereotipi. Ed è proprio il gioco scanzonato sui cliché il punto di forza di un film spinto su eccessi formali e apparenti sbavature, riuscendo a colpire nel segno con una reinvenzione originale del linguaggio della commedia.

Blade75 15/12/21 07:58 - 10 commenti

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La cosa strana è che sembra già un film in costume, uno sguardo retrospettivo su un periodo storico, quello delle lotte del Sessantotto e anni seguenti, ma anche su un'Italia vecchia, tradizionale, su una Sicilia pre-moderna. Mariangela Melato è sensualissima: le bastano gli occhi per sedurre. È tutto macchiettistico, ma Mimì rimane nella storia del cinema italiano.
MEMORABILE: Il dialogo a gesti, a distanza, tra Mimì e Fiore.

Magi94 19/07/22 23:00 - 952 commenti

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Film pazzoide, sgangherato ma riuscito. La Wertmüller porta una bella ventata settantiana nella commedia all'italiana facendo sentire gli echi del Sessantotto e i contrasti non solo generazionali, ma anche tra culture e regioni diverse. Mimì si sente oppresso e vive il bisogno di scappare verso una vita nuova, di vedere cose più ampie. Ma dopo il viaggio catartico al nord, al rientro in Sicilia non riesce a reprimere i suoi istinti più bassi e finisce in una vecchia storia di onore e tradimenti. Più brillante la prima parte, mentre si sente l'assenza della Melato nella seconda.
MEMORABILE: I tre nei della Mafia nelle sue varie apparizioni italiane.

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Daniela 1/02/23 14:34 - 12654 commenti

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Per sfuggire alle imposizioni mafiose, il catanese Mimì va a cercare lavoro a Torino ma si ritrova a subire la stessa sorte. Tornato in paese, è costretto a compiere una vendetta per riscattare il suo onore... Il tema della pervasività della mafia innestato sull'esasperazione grottesca dei contrasti tra Nord e Sud domina questa commedia di grande successo in cui la regista trova, insieme al suo attore feticcio, la sua tipica cifra stilistica: esasperata, eccessiva, a tratti irritante ma non ancora contaminata da quella maniera che inficerà buona parte delle opere successive.
MEMORABILE: Paese che vai, tre nei che trovi.

Noodles 23/06/23 17:52 - 2226 commenti

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Tra i titoli storici della cinematografia di Lina Wertmüller è uno dei più deludenti e noiosi. Non è male l'inizio in Sicilia, con una buona critica sociale e politica unita a una certa ironia e comicità. La parte torinese è interessante solo all'inizio per poi naufragare nella noia e nei consueti stereotipi quando si parla di nord e sud. La seconda parte siciliana, poi, è solo un continuo berciare in dialetto incomprensibile ai più. Bravi i due protagonisti, ma la logorrea della Melato e Gianni formato macchietta sono irritanti. Qualche buono spunto ma non basta. Deludente.

Cerveza 23/12/23 13:22 - 364 commenti

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Caricatura di un profondo sud che vorrebbe modernizzarsi, ma lo fa solo quando conviene; che vorrebbe emanciparsi, ma si scopre ancora schiavo delle ferree regole dell’onore. Geniale, grottesco, irriverente, popolato da maschere deformi, eccessive, teatrali. Giannini e Melato sono creature proteiformi che decodificano ogni registro iperbolico generato dalla fertile fantasia di Lina Wertmüller e viceversa. Gli uni non esisterebbero senza gli altri, uniti da un rapporto simbiotico irripetibile. Notevole anche Elena Fiore: una sorta di Venere di Willendorf fecondata per vendetta.
MEMORABILE: La dichiarazione d'amore di Mimì; Le botte con Rosalia; L’amplesso con Amalia; Lo ‘scuorno’ del brigadiere; “Macché comunista! Cornuto sono!”.
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  • Homevideo Mco • 24/06/13 16:06
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  • Discussione Roger • 13/01/17 15:26
    Fotocopista - 2919 interventi
    Neapolis ebbe a dire:
    "Per Mimì metallurgico, 1972, ironico racconto dell’immigrazione interna, «andavo all’alba ai cancelli della Fiat. Incontravo Giuliano Ferrara, della federazione giovanile comunista, a dare volantini»."

    Tratto da: Mymovies - Lina Wertmuller

    http://www.mymovies.it/critica/persone/critica.asp?id=37910&r=1933

    Non dà la certezza che sia lui però.


    Rilancio il toto-Giuliano Ferrara con due primi piani.



    Ultima modifica: 13/01/17 17:36 da Zender
  • Discussione Zender • 13/01/17 17:36
    Capo scrivano - 47768 interventi
    Mah, teoricamente...
  • Homevideo Zender • 3/01/18 09:07
    Capo scrivano - 47768 interventi
    Il film è uscito in bluray in Spagna per la Layons e ha la traccia italiana:

    https://www.amazon.es/gp/product/B00LSPBDM0/ref=ox_sc_act_title_12?smid=A1D4JO6H7OLAQI&psc=1
  • Curiosità Mauro • 8/01/18 14:30
    Disoccupato - 11973 interventi
    In un'intervista Lina Wertmüller ha rivelato che il produttore del film le offrì dei soldi sottobanco per far interpretare il ruolo di Mimì a Lando Buzzanca, ma lei rifiutò.

    http://cinemacomicoitaliano.blogspot.it/2015/01/intervista-lina-wertmuller.html
  • Curiosità Fauno • 8/12/18 00:55
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Dalla collezione cartacea Fauno, il flano del film:

  • Discussione Raremirko • 8/12/18 23:23
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Abbastanza buono ed impreziosito da due ottimi Giannini (che fa un ottimo siciliano, pur lui essendo ligure) e Melato.

    Un grottesco più che una commedia, con il solito meridione italico stereotipato ed il nord pregno di occasioni; qualche caduta qua e là (mica la volevo vedere nuda la Fiore, o chi per essa) ma invecchiassero tutti così bene i film (va per i 50, oramai).

    Diverte con i suoi contrasti, con i suoi personaggi ipocriti.
  • Homevideo Rocchiola • 27/06/19 14:23
    Call center Davinotti - 1252 interventi
    Il bluray in questione come tutti i prodotti della Layons è una pubblicazione pirata su BD-R. E' giusto precisarlo visto che chiedono pure 30 euro per un prodotto non ufficiale.
    Ultima modifica: 20/12/19 09:38 da Rocchiola
  • Homevideo Rocchiola • 20/12/19 09:40
    Call center Davinotti - 1252 interventi
    Andando su di un prodotto ufficiale c'è il BD dell'americana Kino Lorber uscito nel 2012. Secondo il sito bluray.com è compatibile anche con i lettori regione B. Audio italiano con sottotitoli inglesi.
  • Curiosità Zender • 1/09/23 14:42
    Capo scrivano - 47768 interventi
    Nel ruolo di uno dei compagni catanesi di Mimì (Giannini) piccolo ruolo per il musicomico siciliano Andrea Maugeri (in arte Ciccio Pasticcio), che vediamo qui (a sinistra) con Tuccio Musumeci (grazie a Geppo per il fotogramma):

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images66/mimimeta.jpg[/img]