Nudisti per caso - Film (2003)

Mi ha deluso questo film, forse perché mi aspettavo qualcosa di più ricercato che andasse oltre un paio di chiappette in un villaggio. Certo la commedia degli equivoci ha un bel po' di annetti, ma non andrebbe tirata in causa (specie in compagnia del nudo) tanto per fare cassetta. Decisamente un film che può abbondantemente mancare nella nostra cultura cinematografica. Finale con interrogativo. Sarà lei la più bigotta dei due? Mah! Si può vivere anche senza venirne a conoscenza.

Commedia con ambizioni antropologiche e di costume. Parte bene con una bella descrizione d'ambiente (la famigliola e la bottega del fornaio) poi quando il film dovrebbe decollare si affloscia quasi subito. La storia non procede mai e ristagna su un accumulo di situazioni morte. Anche le tante scene di nudo non dicono niente. Hanno semmai il pregio di non scadere mai nel volgare, ma alla fine il dubbio che prende è se non sarebbe stata meglio una bella commediaccia volgare e impenitente, su tale argomento. Di sicuro sarebbe stata più divertente.

L'argomento può destare un ovvio interesse, ma il film mi ha abbastanza deluso. Una volta esaurita la trovata iniziale (l'imbarazzo della madre di famiglia che arriva nella sua nuova casa delle vacanze coi bambini e trova tutti ignudi), il film prosegue stancamente fino al finale, che per di più mi è sembrato buttato lì. Da vedere solo per la protagonista, una splendida Barbara Schulz.

Pessimo. La storia di una madre con due figli che finisce per avere la sua casa al centro di una colonia per nudisti, non è parca di nudi integrali maschili e femminili (con attori davvero poco in forma...). Si parla di moralità in modo incoerente e mal sviluppato, con recitazioni non proprio eccelse e un finale sconcertante. Da buttare nel cestino dei rifiuti.

La trama invoglia per il curioso spunto iniziale che fa sperare in una commedia divertente e disinvolta. Invece il naufragio inizia presto, appena sbarcati nell'isola nudista. Un paio di trovatine (tipo la protagonista vestita al supermarket trattata come fosse una sfacciata esibizionista) sono tutto quello che precede un finale insulso. Film imbarazzante non per la presenza di tanti culi, piselli e tette, che non suscitano il benché minimo fremito (anzi...), ma per la pochezza della sceneggiatura e della realizzazione. Pessimo e da evitare.

Commedia francese dalla forte carica erotica che racconta il mondo del nudismo, attraverso la storia di Sophie e Olivier e del tragicomico equivoco che li ha portati ad acquistare una casetta per le vacanze nel bel mezzo di un campo per nudisti. Girato come un documentario, per la verità non è così spumeggiante come sembrerebbe dalla trama: ci sono parecchi momenti morti e alcune scelte (come lo stesso acquisto della casa, o il voyeurismo dilagante) non convincono. Valido solo per l'originalità e la graziosa espressività della protagonista.

Una famigliola con prole al seguito giunge in un villagio naturista con tutti gli ignari imbarazzi del caso. L'idea era accattivante, ma la narrazione si mostra carente cercando di mostrare il solo lato libidinoso dei naturisti dediti ad accoppiamenti esibizionistici vari. Riprese in controluce onde evitare l'orgia di sederi, seni e quant'altro in totale bella mostra.

Terribile film transalpino che cerca di spacciarsi per progressista e libertario ma non sa far altro che essere patetico e ridicolo, sciorinando una serie di banalità che lasciano basiti. Lo spunto iniziale poteva essere simpatico e divertente, ma invece ne è venuta fuori una brutta commedia piena di noia e di ripetitività. Sul finale poi è meglio stendere un velo pietoso poiché non si capisce cosa abbia voluto comunicare la sceneggiatura attraverso di esso.

Un film sconcertante per povertà di contenuti e per recitazione. Mi aspettavo qualcosa di divertente e di intelligente ma l'illusione è durata poco. Un film partito male e concluso ancor peggio che non dice proprio niente di niente, se non che il cinema e tutt'altra cosa.

Tramite il racconto della quotidianità di una coppia, che compra una casa senza sapere che si trova in un campo di nudisti, viene affrontato in modo quasi scherzoso il tema del nudismo. A parte lo scontato campionario di corpi di tutti i tipi, il film mette davanti a situazioni che pongono il problema del superamento di una barriera e lo fa senza schierarsi: i nudisti rivendicano la loro ragione di libertà mentre la protagonista rivendica la sua esigenza di pudore. L’interessante spunto viene però mal sviluppato e a volte banalizzato.

Un film che gira a vuoto per 90 minuti senza mai poter risalire la china a causa di una sceneggiatura piatta e priva di nerbo. Gli attori recitano alla meno peggio (di Brasseur poi non ne parliamo) e non regalano alcuno slancio per salvare il salvabile. Peccato perché sulla carta il canovaccio poteva anche funzionare. Da evitare accuratamente senza farsi influenzare dal titolo.