Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/01/08 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 27/01/08 22:12 - 5534 commenti

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Impresa non facile, quella cui puntano Suso Cecchi d'Amico, Age e Amanzio Todini (pure regista). Visti i timori della vigilia, l'opera è quanto meno accettabile. A non essere più accettabili sono i tempi, per i quali i "delinquenti di buon cuore" sono oramai sorpassati. Questo nel 1985, anno del film. Figurarsi oggi. Interpreti principali bravissimi. Forse era impossibile essere verosimili e fare di meglio.

Matalo! 30/07/08 10:40 - 1378 commenti

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Che tristezza questo film. Seguito non richiesto e di nessun successo di un film capolavoro con attori la cui vecchiaia viene raffigurata qui in maniera denigratoria, non tenera e la cui storia è di nessun effetto. E pensare che parte da una progenitura che aveva storia, cast, personaggi, musiche assolutamente strepitosi. I giovani comprimari che affiancano i vecchi leoni sdentati non sono all'altezza né han capacità di porre rimedio a questo sconsolante autunno della commedia. Due, tre battute buone...
MEMORABILE: "Sei venuto a Canossa"; "No, so vvenuto a piedi".

Galbo 20/10/08 07:13 - 12399 commenti

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Idea non felicissima, quella di riprendere i personaggi del capolavoro di Monicelli, per realizzare un sequel de I soliti ignoti. Un sentimento di tristezza e malinconia (spesso involontarie) pervade il film, i cui protagonisti appaiono invecchiati, non solo anagraficamente. Certamente la grande professionalità e il carisma degli interpreti regalano al film alcuni momenti divertenti e godibili, ma di certo non si sentiva la mancanza di un sequel di questo genere.

Undying 31/12/09 04:24 - 3807 commenti

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Tremendo seguito ufficiale di un film indimenticabile che lascia, causa dura legge della natura, a parte il protagonista più significativo (Totò). Mastroianni, da mattatore, fa quel che può, ma la storia proprio non fila, le immagini trasmettono malinconia e tristezza ottenendo, in tal modo, effetto contrario a quello prefissato (se non il riso, quantomeno il sorriso). Avanti e indietro con lo squallido pulmino, il gruppo d'attori declina, con la sola presenza scenica, totale menefreghismo al pari di una sceneggiatura statica e poco efficace. Dimenticato... a ragione.

Il Dandi 18/01/11 14:05 - 1917 commenti

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Titolo mutuato dalla tradizione letteraria, perché di anni ormai ne sono passati quasi trenta. A parte le defezioni ovvie (Totò, Capannelle), quelle più dolorosamente impreviste (Salvatori) e quelle assolutamente ingiustificate (la Cardinale) è più il rimpianto di una Roma sparita a conferire l'atmosfera funebre. La malinconia su cui fa perno l'operazione è troppo programmatica risolvendosi, più che in rievocazioni nostalgiche, in pura gerontofilia che imbarazza anche il fan più incallito. Forse non si poteva fare meglio, ma era proprio necessario?
MEMORABILE: Il ritorno a casa di Tiberio (Mastroianni) che ricordava un campo di lucciole.

Nando 14/01/11 16:50 - 3816 commenti

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Triste sequel di un grande film del neorealisno italiano. I mattatori e le loro spalle sono invecchiati ma ancora dignitosi, tuttavia è la storia ad essere fiacca e priva di idee, con uno sviluppo narrativo improponibile. Certo qualche lampo ironico emerge, ma è un piccolo barlume.

Giùan 14/09/11 14:57 - 4562 commenti

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Confesso un certo qual gusto macabro per rimpatriate, capelli lucenti che si ritrovan grigi, dentiere che han preso il posto di canini e molari... certo però dal macabro al luttuoso il passo (nel vuoto) è breve ma significativo. Il venti (trenta per la verità) anni dopo del Capolavoro di Mastro Mario nasce con le migliori intenzioni (script di Age e Suso Cecchi, regia dell'assistente storico di Monicelli, il cast di arzilli, incalliti vecchietti superstiti), ma manco un Cocoon potrebbe ridar smalto a ciò che ormai è perduto e non ha più ragion d'essere. Ferale.

Ducaspezzi 8/09/11 03:35 - 222 commenti

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Il montaggio di vari inserti-amarcord dall'opera di Monicelli ha ingigantito, se mai ce ne fosse stato bisogno, il magone nostalgico che si respira per tutto il film. Nostalgia che mastichiamo insieme ai personaggi quando rievocano il passato e che s'ingarbuglia con lo stesso invecchiamento degli interpreti. Il salto dal 1958 al 1985 risalta negli aspetti più tristi, per ciò che attiene al vissuto dei personaggi e al mutato mondo intorno che li destituisce da se stessi. La Cardinale, dato il clima da "tempo che fu", manca per cavalleria? Amaro.
MEMORABILE: Il barista che risponde a Tiberio da precursore del grande capo Estiqaatsi di Lillo & Greg e Mastroianni, per un attimo, è il papà di Stanno tutti bene.

Rambo90 27/05/13 16:44 - 7702 commenti

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Un definitivo saluto alla commedia all'italiana e ai suoi personaggi simbolo: l'amarezza infatti lascia il posto a una malinconia che pervade tutta la pellicola. Mastroianni anche invecchiato è un grande protagonista, Gassman lo supporta in un paio di bei duetti e Murgia fa da puro contorno. Non all'altezza dei precedenti ma molto dignitoso, anche grazie a un finale inaspettato e a una colonna sonora davvero molto bella. Notevole.

Samuel1979 15/08/14 17:45 - 547 commenti

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Terzo e ultimo episodio della celebre "banda del buco". Trattasi di una commedia mal riuscita in cui emergono ben altri temi quali la vecchiaia e la conseguente emarginazione. Todini fa il possibile, ma gli attori invecchiati non risultano credibili nella loro parte e neppure possiedono l'energia interpretativa di un tempo. Le defezioni di Manfredi e Salvatori non sono una scusa e neppure loro avrebbero salvato il film.

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Gabrius79 8/06/16 22:54 - 1427 commenti

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Pallido tentativo di continuare i fasti dei Soliti ignoti, ma gli esiti sono sinceramente fiochi. Il mestiere di Gassmann, Mastroianni e Murgia non si discute, ma oltre a essere invecchiati sono anche ingabbiati da una sceneggiatura che non è un granché. Qualche risata sporadica non basta a salvare del tutto il film.

Panza 4/01/17 09:50 - 1842 commenti

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Repêchage di un grandissimo film fatto sicuramente con buoni intenti e non in ottica commerciale, toccante nella sua malinconia per un mondo ormai finito e sorpassato. Sempre inalterata la simpatia di Mastroianni e di Murgia, Gassmann invece è in un ruolo più secondario; tutti coinvolti un'altra volta nel solito colpo dal sapore più moderno, ovviamente. Interessante l'inserimento fra i personaggi del figlio di Totò, ricordato in un filmato di repertorio assieme al grande Capannelle. Il glaciale finale ricorda Er più.

Minitina80 22/03/17 17:29 - 2984 commenti

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Affiora un mare di malinconia e tristezza nel rivedere i soliti ignoti dopo tanti anni, in quanto i tempi sono cambiati drasticamente e non in meglio. Manca infatti quella vena ironica che stemperava la miseria che mordeva le caviglie dei protagonisti e non poteva essere da meno viste le defezioni importanti, Totò e Capannelle su tutti. Non è più una prova corale in quanto è incentrato quasi completamente sul personaggio interpretato da Mastroianni e visti i comprimari forse è andata meglio così. Anche l’affare del colpo è ben poca cosa.

Pessoa 14/12/18 20:48 - 2476 commenti

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Le regole di mercato hanno insegnato che non esistono i capolavori immuni da sequel più o meno improbabili. Monicelli, temendo il flop, ha astutamente affidato la genia successiva di uno dei suoi figli più illustri alla sua spalla Todini, che è come voler nutrire Dracula con un centrifugato di rape. La storia, piuttosto banale, viene tenuta in piedi dalla classe immensa dei "reduci" monicelliani, Gassman e Mastroianni su tutti, che salvano la baracca. Il resto è un blando susseguirsi di situazioni spente e scontate, molto poco coinvolgenti.
MEMORABILE: La "fiscoterapia" di Gassman; Il ritorno a casa di Mastroianni dopo la prigione.

124c 13/09/19 21:28 - 2920 commenti

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In realtà sono passati più di vent'anni dal primo capitolo, eppure, come allora, tutto, o gran parte del film, pesa sulle spalle del povero Marcello Mastroianni, che esce di prigione per ritornare nelle rete di Beppe "er Pantera"/Vittorio Gassman, che gli affida un nuovo "lavoro". Fra vecchi ritorni e nuove entrate (vedi Giorgio Gobbi, il "Ricciotto" de Il marchese del Grillo qui nel ruolo del figlio di Mastroianni, Francesco de Rosa e Rita Savagnone al posto di Claudia Cardinale), una brutta commedia nera uscita fuori tempo, non firmata Monicelli.

Siska80 11/06/20 16:25 - 3806 commenti

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Non si capisce il senso di questo sequel in cui i tre grandi mattatori (Gassman in testa) appaiono fiacchi, e non soltanto fisicamente. Inutile, prolisso, deprimente, si trascina stancamente strappando qualche sorriso giusto all'inizio, ossia  quando i vecchi amici si ritrovano dopo l'uscita dal carcere di Tiberio. Modesto il cast di contorno, anonima la regia, finale a sorpresa del tutto fuori luogo.

Reeves 15/05/23 08:59 - 2226 commenti

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Film ammantato di tristezza e di rimpianto per un cinema ormai lontano e per una società che non esiste più. Qui ci sono i figli gay, la memoria che va via, le scritte murali che parlano di eroina e soprattutto i prati che sono spariti e con essi le lucciole. Non poteva andare bene commercialmente e infatti fu così; però è un film a tratti commovente, e recitato benissimo.
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