Continuavano a chiamarlo Bruce Lee - Film (1982)

Continuavano a chiamarlo Bruce Lee
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: They Call Me Bruce
Anno: 1982
Genere: comico (colore)
Note: Aka "A Fistful of Chopsticks", "They Call Me Bruce?". Seguito da "They Still Call Me Bruce" (1987).

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

E' venuto dalla Cina, con scarso furore e le raccomandazioni del nonno, che sul letto di morte gli aveva consigliato di raggiungere l'America per cercare una donna che lì avrebbe potuto aiutarlo. Cresciuto negli States, il ragazzo (Yune) non ha ovviamente trovato alcuna donna ma un lavoro sì: fa il cuoco per una banda di mafiosi che lo chiamano Bruce, per l'appunto. Come Bruce Lee, naturalmente, anche se il suo nome è un altro. Molto vagamente gli somiglia, e anche se gli stessi calci e pugni del suo idolo riesce a darli solo nei suoi sogni ad occhi aperti, avrebbe comunque l'ambizione di sapersi difendere. S'iscrive così in una palestra di kung-fu, ma gli esiti sono disastrosi. “Usa il cervello”,...Leggi tutto gli diceva da bambino il nonno, e per quanto dall'espressione lo diresti un suggerimento del tutto impraticabile, a Bruce qualche idea ogni tanto viene, per trarsi d'impaccio. Ma resta un buontempone, un cinese ingenuo e un po' tonto, per quanto un giorno il boss per cui lavora lo incarichi di consegnare alcuni sacchi di coca a suoi sgherri sparsi sul territorio americano. Ovviamente a Bruce dice che è farina e lo fa affiancare da un inoffensivo tirapiedi a fargli da autista. Si apre così una seconda parte in cui il film si trasforma in un un road-movie allegro e spensierato che segue le avventure di Bruce tra un centro massaggi e una folle corsa dovuta a qualcuno che (tanto per cambiare) s'è pippato la farina del carico. Non proprio una parodia del film di arti marziali quanto piuttosto una rilettura divertita e sdrammatizzante del genere, come si usava un tempo quando non c'era alcuna pretesa filologica di reinterpretazione delle singole gag. Si usava semplicemente un linguaggio cinematografico preciso per alleggerirlo, ricavandone una comicità elementare che per certi versi potremmo associare (ma senza quel carico di strambo surrealismo che ne fece a suo modo un classico) a quella del nostro KU-FU? Johnny June non ha però la stessa maschera comica di Franco Franchi e mancando in sceneggiatura trovate in grado di sostenerne i limiti il film si sgonfia presto, appesantito oltretutto da ripetute scazzottate maldestramente coreografate, un paio di inutili canzoncine, presenze femminili avvenenti che nulla apportano sul versante delle risate (finendo col cimentarsi in un tedioso catfight scambiato nell'appartamento confinante per il solito amplesso con urletti di piacere). L'ingenuità mista alle facce stupite e ricercatamente da fesso di Bruce suscitano simpatia, l'ingegnosità di alcune trovate (i nunchaku spacciati a due sospettosi poliziotti per grosse bacchette con cui mangiare grossi bocconi) fa sorridere, ma nel suo complesso il film fallisce nel suo intento primario, sfilacciato e privo di ritmo com'è. Troppe le scene da action di quarta categoria o diluite senza un perché, con battute facili che suturano a fatica dialoghi altrimenti privi di brillantezza... Una comicità ingenua e fracassona cui manca una gestione in grado di organizzare meglio i tempi e più in generale il ritmo.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/03/20 DAL BENEMERITO HERRKINSKI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 29/03/20
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Herrkinski 26/03/20 15:16 - 8052 commenti

I gusti di Herrkinski

Presa in giro sia dei kung-fu movie che dei film di mafia e gangster, è una commedia degli equivoci ricca di momenti esilaranti che vede protagonista il simpatico Yune, qui cuoco cinese tonto col pallino di Bruce Lee invischiato suo malgrado in un traffico di droga. Le gag sono molteplici e vanno quasi sempre a segno, la caratterizzazione di Yune è spassosa e i personaggi di contorno azzeccati; la regia è brillante, con momenti action riusciti e molte ambientazioni differenti, la fotografia colorata e dai toni caldi. A suo modo un piccolo cult.
MEMORABILE: Fermati dalla polizia; A Las Vegas.

124c 13/10/22 20:36 - 2911 commenti

I gusti di 124c

Un giovane cameriere cinese ingenuo, scambiato per un vero esperto di arti marziali viene usato, a sua insaputa, da una famiglia di mafiosi come corriere per la droga. Parte, così, per un viaggio, assieme a un autista, sorvegliato e protetto da una bella agente federale bionda. Parodia dei film cinesi di kung fu. Johnny Yune non stende nessuno, ma permette ad altri di farlo al suo posto. A suo modo divertente, nonostante Yune non sia Jackie Chan. Simpatiche apparizioni mordi e fuggi di Margaux Hemingway che fronteggia una rivale a colpi improbabili di karate.

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