Glass - Film (2019)

Glass
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Possiamo definitivamente inserire M. Night Shyamalan nel novero dei registi dalle indubbie capacità tecniche che ahinoi pretendono di scriversi i film da soli. Col risultato che una volta di più tutto quello che si riconosce di buono nella messa in scena, nelle riprese avvolgenti, nell'unione a tratti sublime tra immagine e sonoro (fondamentale) viene vanificato da una storia fitta di dialoghi perlopiù superflui, sequenze ripetute e una durata di due ore e dieci che fa arrancare il film al punto da trasformare l'ultima mezz'ora in uno strazio interminabile. In GLASS tocca a Elijah Staple (Jackson), l'Uomo di vetro. Dopo UNBREAKABLE...Leggi tutto, in cui al centro era l'uomo indistruttibile di Bruce Willis, e dopo SPLIT, dove la ribalta spettava al serial killer dalle mille personalità di James McAvoy, qui il titolo lascia arguire che la parte chiave l'avrà lui, l'uomo da anni e anni rinchiuso in quella stessa clinica dove arriveranno proprio il killer e il giustiziere, arrestati insieme dopo un primo rendez-vous nel quale Dunn (Willis) era riuscito a capire dove "la Bestia" (McAvoy) tenesse rinchiuse quattro ragazzine e a liberarle. All'istituto psichiatrico Dunn e Elijah se ne stan muti, il killer straparla (regolarmente fulminato da luci che si attivano automaticamente per un effetto calmierante non appena s'infervora), se la prende con inservienti e psicologi e da solo dà la misura di quanto non funzioni la sceneggiatura, in cui si accavallano citazioni a personaggi che forse eran citati nei capitoli precedenti e forse no, ripetizioni estenuanti di concetti inizialmente astrusi o superflui, parole in libertà, cambi di personalità un tanto al chilo, il tutto al chiuso delle quattro mura dell'istituto. Il tema supereroistico affrontato da una prospettiva diversa resta un'idea coraggiosa e interessante, ma la realizzazione è talmente ambiziosa da cozzare quasi subito coi requisiti minimi di godibilità di un film. La figura di McAvoy, inoltre, è priva di quel misticismo ascetico prerogativa invece di Jackson e Willis ed è condannato a cercar di spaventare con la vociona, i sorrisi da matto o gli scatti improvvisi. Quando poi sembra che tanta vacuità si possa concretizzare in un attacco reale a un nuovo grattacielo di Philadelphia ecco che tutto si sgonfia in una lotta da circo Togni in piazzetta che lascia allibiti. Velleitari gli agganci al mondo fumettistico, ancor di più quelli alla sfera della psicologia che si vorrebbe dirimente, nell'economia della storia, inspiegabile la scelta di una durata simile a fronte di un soggetto riassumibile in quattro righe ed espanso a forza di assurdità che voler far rientrare in una logica unitaria diventa esercizio quasi spiritualista. Dispiace vedere come un regista dal talento subito riconoscibile (e anche dall'aria simpatica, come si vede nel cameo al negozio) lo deprezzi regolarmente con copioni dozzinali che partendo da idee spesso intriganti e originali dipanano il tutto in un oceano di passaggi inconsistenti e confusi, sfiorando l'impatto da new age più deteriore.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/01/19 DAL BENEMERITO IL FERRINI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 20/01/19
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Il ferrini 18/01/19 00:40 - 2337 commenti

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I supereroi esistono? E se esistono, siamo in grado di riconoscerli e poi di accettarli? Shyamalan chiude la trilogia iniziata con Unbreakable e proseguita con Split rispondendo a queste domande. Nel farlo costruisce un grande palcoscenico in cui si esibiscono tre personaggi magnetici (ma anche la Paulson si ritaglia grandi momenti). Gli scontri fisici fra la Bestia e Dunn sono di grande impatto visivo e supportati da ottime musiche, memorabile l'evoluzione di Sam Jackson. Perdonabili leggerezze non compromettono la bontà del film.

Rambo90 20/01/19 01:40 - 7661 commenti

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Glass è la summa di una trilogia nata forse per caso, ma anche un film con una sua identità, lento ma che avvolge lo spettatore poco a poco, grazie a una sceneggiatura che scopre le carte una dietro l'altra. Il regista sa come creare tensione e anche spettacolo, con scontri fisici dalle inquadrature inusitate ma funzionali. I tre protagonisti non deludono le aspettative, brillando senza pestarsi i piedi a vicenda. Buona la colonna sonora, riuscita l'ambientazione nel manicomio. Notevole.

Digital 18/01/19 21:37 - 1257 commenti

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Inguardabile pastrocchio dove quasi niente funziona. L'intreccio è particolarmente delirante, con dialoghi bislacchi e un ridicolo involontario che serpeggia facilmente sin dai primi minuti, toccando punte da Z-movie. Certo, la regia non demerita, mentre la fotografia regala qualche interessante inquadratura, ma ciò non basta per renderlo un bel film. Cast di all-star del tutto sprecato. L’idea di creare una sorta di Shyamalan universe si può dunque dire miseramente fallita.

Tomastich 20/01/19 18:23 - 1255 commenti

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Un discorso profondo tra razionalità e irrazionalità nelle mani dell'ex enfant-prodige di Hollywood, ormai autore maturo tra alti e bassi. Il cerchio si chiude nella miglior maniera possibile e Shyamalan si prende anche la briga di non essere mai accomodante e non di concederci l'onore/onore di tifare qualche volta anche per i cattivi. Ma di quali cattivi parliamo? Se Shyamalan matura anche i suoi colpi di scena finali maturano e si fanno universali.

124c 21/01/19 01:47 - 2911 commenti

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I tre super-esseri di Unbreakable - Il predestinato e di Split tornano in un terzo capitolo che li riunisce tutti assieme, sempre firmato del regista M. Night Shyalaman, che non si fa scrupoli a rinchiuderli dentro a un ospedale psichiatrico con tanto di dottoressa che prova a dissuaderli dall'idea di essere speciali. Bizzarro miscuglio fra Superman e Qualcuno volò nel nido del cuculo in cui la parte del leone la fa McAvoy: con le sue molte personalità si mangia vivi l'erculeo e buon Willis e il cattivo disabile Jackson.

Ryo 24/01/19 12:28 - 2169 commenti

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Chiusura del cerchio della storia iniziata con Unbreakable e proseguita con Split. Prima parte un po' sottotono rispetto alle attese: lento, personaggi poco presenti (fa quasi tutto James Mcavoy), storia che fatica a decollare. Seconda parte più viva, con più azione, una trama incisiva e ottimi colpi di scena. Deludono le forzature o le ingenuità della trama, tipo la scarsa sicurezza dell’istituto o gli espedienti per far cambiare personalità a Kevin. Grandioso comunque McAvoy, peccato per il poco spazio dato a Willis.

Gabigol 29/01/19 09:01 - 569 commenti

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Soggetto di partenza non interessante, di più; realizzazione dell'idea, come in molti film del regista, inquinata da voli pindarici e referenze autoriali non sempre coerenti con quanto narrato. Il cast di principali è assolutamente ben calato, con McAvoy nella parte del leone grazie al personaggio che, giocoforza, titilla la curiosità dello spettatore; ma gli altri non sono da meno. Forse giovava un minutaggio più breve e maggior focus sulla dimensione personale di ognuno dei personaggi, ma l'analisi condotta merita da sola la visione.
MEMORABILE: McAvoy contro le luci; Jackson con il tic all'occhio e la paresi facciale.

Redeyes 4/02/19 08:10 - 2442 commenti

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Chiusura del cerchio per i tre supereroi, dei quali il meno efficace è il buon Dunn. Ancora una volta non si può non incensare lo splittante McAvoy che cattura la scena fin da subito. Ciononostante la prima parte della pellicola stenta a decollare, troppo attenta a non svelare i piani, mentre il tutto s’accende col “risveglio” di Mr Glass. Lodevoli le scene di lotta, piccola perla in un mondo fracassone marveliano. Il finale ci soddisfa in parte, rapiti da un tatuaggio che ingolosisce fin troppo.

Belfagor 5/02/19 22:27 - 2689 commenti

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L'insospettabile iniziata con Unbreakable e continuata da Split si conclude con il trittico riunito nello stesso edificio. Il cast è portentoso, la fotografia riprende ed esalta i motivi cromatici del primo capitolo, le storie si intrecciano facendo crescere la tensione... ma la rivelazione finale, che era stata un punto di forza negli altri due film, fa sgonfiare il tutto, lasciando con l'amaro in bocca dopo quasi vent'anni di attesa. Fa comunque piacere rivedere Jackson nel ruolo di Mr. Glass, dieci spanne al di sopra di Nick Fury.
MEMORABILE: I tre nell'ufficio della dottoressa; Elijah rimane impassibile di fronte alla Bestia.

Daniela 14/04/19 09:12 - 12606 commenti

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L'incrocio forzato fra un film "fumettoso" di vent'anni fa ed un recente thriller con venature sovrannaturali partorisce un sequel certo spiazzante ma anche strampalato. Se il mesto Willis, il sornione Jackson e il mercuriale McAvoy fanno la loro parte degnamente, a non convincere sono i personaggi di contorno, mal disegnati (la psicologa laureata col CEPU) oppure strumentali (il trio), nonché una trama farraginosa il cui immancabile twist dell'epilogo non può sanare la mancanza non tanto di verosimiglianza, prescindibile in questo genere di pellicole, quanto di logica interna.

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Capannelle 25/04/19 01:05 - 4394 commenti

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Se si guarda alla tenuta dell'insieme e alle minime necessità di consistenza è possibile stroncarlo, anche con qualche risatina di contorno perché come al solito Shyamalan sembra ostentare troppa sicurezza. Se si prendono in esame invece le singole componenti e si estrapolano certe sequenze c'è del materiale da apprezzare. Tra gli attori risaltano McAvoy con i suoi ghigni e salti d'umore e la giovane Taylor-Joy. Coinvolgente inoltre la colonna sonora.

Alf62 8/05/19 17:15 - 64 commenti

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Ma che senso aveva questa produzione a parte la confezione di una trilogia? Sembra una forzatura per sfruttare il traino dei film precedenti. Si capisce che il progetto di rilettura del mondo dei supereroi sia ambizioso, ma le premesse al crossover finale non erano male. Invece, una delusione. Il filo conduttore è perennemente catatonico e subisce logorroiche sedute, gli altri due si incrociano per giustificarne la presenza e per il resto, psicanalisi. Il finale sembra una pezza peggiore del buco.

Giùan 23/06/19 10:19 - 4528 commenti

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Con The visit qualcosa è cambiato a livello dinamico nel cinema di Shyamalan, come ha poi prepotentemente testimoniato il polimorfico Split. Così anche se nella chiusura della trilogia superomistica è ontogenicamente presente certa prosopopea mortifera dell'autore di Unbreakable, pure il film è salvato proprio dalla ritrovata vitalità del nostro eroe, da un piacere del gioco consapevole ma non più arrogante. E se il personaggio della dottoressa Staple è di quelli che gridano vendetta a frequenze baritonali, gli incastri mossi a dovere fan tenerezza.

Pumpkh75 19/09/19 13:31 - 1736 commenti

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Uno Split fragile come le ossa di Mr. Glass (Jackson si prende il titolo, McAvoy la scena, Willis osserva) si torce contronatura verso Unbreakable e insieme si fondono nell'amorfo comic che Shaymalan ha sognato sin da bambino, mentre lo spettatore non assiste a ciò che aveva previsto. Le pagine intanto scorrono e l’ultima tavola chiude il fumetto con moderata soddisfazione e un finale che altrove avrebbe fatto imbufalire. La Paulson sembra posticcia, la Taylor-Joy un personaggio nuovo. Si analizza a fatica, il voto è più sensazione che giudizio.

Taxius 23/09/19 12:09 - 1656 commenti

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Shyamalan chiude la sua trilogia sui super eroi e lo fa mettendo uno contro l'altro i personaggi presentati nei due film precedenti. La storia è ambientata in un manicomio dove i nostri sono rinchiusi e tra sedute di gruppo con lo strizzacervelli e lunghi dialoghi il film stenta a decollare, mantenendo un ritmo lento che spesso porta alla noia. Quando i nodi arrivano al pettine il tutto però ingrana mostrando così il potenziale visto in Split (che della trilogia resta il migliore). Nel complesso non male.

Piero68 12/11/20 12:08 - 2955 commenti

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Sorta di sequel/crossover di Unbreakable e Split del controverso regista indiano. Se l'idea di fondo era geniale (creare una trilogia da una pellicola nata morta già vent'anni fa), la realizzazione lascia molto a desiderare. Perché tolti i tre personaggi principali, attori fortunatamente ancora in grado di offrire buone interpretazioni, il resto è fuffa allo stato puro. Senza contare che l'incipit (i fumetti sono ispirati a personaggi realmente esistiti) è abbastanza disastroso. Qualche buona scena action e nulla più, in una pellicola che massacra finanche i personaggi secondari.

Didda23 23/11/20 15:04 - 2424 commenti

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Un dignitosissimo epilogo per una trilogia che vede, probabilmente, nel primo capitolo il proprio vertice. La mano del regista, visivamente, si intravede in più di un'occasione, ma è nel finale con sorpresa che si nota il vero marchio di fabbrica. Nel mentre una sceneggiatura che non riserva grosse sorprese e si adagia sul mestiere del proprio cast, con un Jackson di invidiabile bravura. McAvoy sempre in bilico fra la grande prestazione e la pagliacciata più becera, ma nel complesso se la cava. Comparto tecnico di livello, per una soddisfacente pellicola di puro intrattenimento.
MEMORABILE: Le luci che fanno cambiare la personalità; Le sedute con la Dottoressa Staple (Paulson); Il piano di Glass (Jackson).

Tarabas 18/05/21 16:11 - 1878 commenti

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Capitolo finale della trilogia, è un interessante gioco metanarrativo sul comic movie nel quale il protagonista è Glass, il cattivo che, mentre mette in atto il suo piano, svela i meccanismi che regolano le azioni del "tipo" nel "genere". Non sempre il meccanismo funziona, ma è comunque non banale. Il cast ritrova Jackson in un ruolo centrale e se ne giova, mentre un tassello narrativo in più è offerto dal rapporto tra Willis e il figlio, ormai adulto, che ne conosce il segreto e lo aiuta a combattere il crimine. Bella conclusione di un buon trittico, intrattenimento di livello.

Lupus73 28/08/21 12:22 - 1485 commenti

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Shyamalan con questo lavoro ci fa capire dove voleva andare a parare partendo da Unbreakable e passando per Split, e corona una sorta di saga di supereroi a modo suo: folli disturbati che hanno letto troppi fumetti e credono di avere superpoteri o esseri superiori? La sceneggiatura si muove sempre in bilico tra questi due aspetti, e solo alla fine rivelerà il messaggio (singolare) della regia che qui, una volta ancora, dà prova di saper gestire anche situazioni concettualmente non facili. Ottima prova del cast nell'interpretare tre protagonisti molto particolari. Consigliato.
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  • Discussione Il ferrini • 18/01/19 09:17
    Segretario - 95 interventi
    Quando la critica è pressoché unanime nello stroncare un film, bisogna andare a vederlo. Ormai è praticamente una mia regola personale, basti pensare a Prometheus. Glass non ha fatto eccezione. Credo che i cinecomic Marvel e DC abbiano stabilito una grammatica supereroistica che era l'ora di smontare e Shyamalan di certo c'è riuscito; creando tensione soprattutto quando non c'è azione e shockando più con quello che nasconde che con ciò che mostra. Se ci sono incongruenze? Certo, e neanche poche, ma il fatto stesso che si cerchi una logica stringente in un film sui supereroi la dice lunga su quanto si ritenga plausibile ciò che si sta guardando. Di certo con Acquaman uno certe domande non se le fa. Non scriverò niente sulla trama, mi pare decisamente presto, ma di sicuro le prove del terzetto protagonista sono magistrali (Willis è forse quello che esce meno) e la messa in scena è notevole. Se posso permettermi: andate in sala, non fidatevi di me ma neanche di chi lo sta stroncando.
  • Discussione Raremirko • 4/04/21 20:44
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Degna conclusione di una riuscita trilogia (di sicuro il miglior film è Unbreakable; segue Split e poi quest'ultimo Glass), di sicuro tra i risultati più profondi ed ottimi dell'altalenante regista indiano.

    Buon cast (spicca forse McAvoy), buona messa in scena, regia capace, qualche incongruenza (ma comunque sarebbe meglio rivedere e ripassare i due precedenti film).

    2 ore che non stancano; più che buono, evocativo e piacevole.