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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

La singolarità è garantita dall'ambientazione, che tra location e personaggi caratterizza il film al punto da nascondere l'estrema esilità del meccanismo giallo sul quale fonda la sua storia. Nel trevigiano, sulle colline del Prosecco (vino che al di là di un paio di dialoghi e una stramba confraternita dedicata al suo culto pare inserito nel titolo giusto come ulteriore regionalizzazione), un Conte vecchio e malato (Serbedzija) si suicida di notte nel cimitero del paese bevendo e ingerendo pillole. Pare un caso di facile risoluzione, per l'appena insediato ispettore Stucky (Battiston), ma poco dopo nel medesimo paese viene ucciso a colpi di pistola uno dei proprietari...Leggi tutto del cementificio in zona, le cui esalazioni si dice possano essere nocive. Indiziata parrebbe una delle belle (e non troppo "serie") ragazze di cui il Conte amava circondarsi, che potrebbe aver agito proprio su incarico pregresso di quest'ultimo, ma naturalmente non sarà semplice capirlo. Spingendo in alcuni casi il pedale su di un macchiettismo eccessivo (insopportabile e del tutto superflua la presenza del solito scemo del villaggio che nei gialli veneti pare non dover mancare mai, in questo caso un bifolco - interpretato da Teco Celio - che passa le giornate in cimitero a parlare coi morti e ripulire tombe), il regista Antonio Padovan si affida alle certezze. Di un Battiston sempre genuino, credibile e in parte (ideale nel ruolo dell'ispettore) e di una garanzia come Citran nei panni del suo superiore in grado prossimo alla pensione. I loro duetti sono il sale del film, che per il resto va in affanno quando deve descrivere il rapporto di Stucky con lo zio che vive in casa con lui né trova in Silvia D'Amico la spalla più adeguata. Funziona qualche tagliente osservazione dei protagonisti sulle usanze locali, mentre il tentativo di venare vagamente di nero la storia con la confraternita del Prosecco risulta piuttosto goffa. Un po' soporifera per lunghi tratti la regia, sgargiante la fotografia con quei contrasti e quella luminosità a cui oggi sembra non si riesca proprio a rinunciare e che dona toni quasi fiabeschi a certi splendidi panorami collinari e al verde in cui s'immerge la storia. Si segue col sorriso sulle labbra, meglio se complici del modus vivendi locale, che emerge in più occasioni e diventa come ampiamente previsto il vero punto di forza di un film per altri versi debole, fin troppo aggrappato alle performance del cast (in primis di un Battiston che comunque, in ruoli simili, sa portare in scena tutta l'ironia e la “leggerezza” dei veneti).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/11/17 DAL BENEMERITO VICTORVEGA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 13/08/18
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Victorvega 19/11/17 21:21 - 501 commenti

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Giallo tratto dall'omonimo romanzo di Fulvio Ervas. Il film è certamente godibile anche se fuori dall'ambito del giallo, in quanto la storia non si premura tanto di accentuare il pathos quanto quella di caratterizzare i personaggi. Ne consegue che la rivelazione del colpevole diventa quasi un evento della cui possibilità ci si poteva quasi scordare. Battiston nel ruolo del commissario fornisce un personaggio gradevole e interessante. Il punto di forza sono indubbiamente le ambientazioni, con colline, villa e suggestivo cimitero in rilievo.

Nando 9/07/18 10:01 - 3806 commenti

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Un giallo con molte venature da commedia che vede protagonista un imbranato, all'apparenza, ispettore di polizia alle prese con un intrigo in salsa veneta. Ambientato sulle splendide colline ove si produce il prosecco, il film si avvale di un godibile Battiston coadiuvato da una serie di simpatici caratteristi su cui spicca Celio. Lieve denuncia dell'inquinamento ambientale e finale ampiamente previsto.

Manfrin 2/08/18 21:37 - 391 commenti

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Un giallo di buona fattura insolitamente ambientato tra le colline trevigiane ben fotografate dal promettente Massimo Moschin. La figura paciosa e l'indiscussa bravura di Battiston rendono bene la figura dell'ispettore di polizia alla prima indagine. I personaggi non sono molti ma ben definiti; lo svolgimento, pur senza grosse accelerazioni, fluisce coerentemente sino a un quasi logico finale. Regia senza grosse sbavature, nel cast notevole Celio, bene il navigato Citran.

Didda23 4/08/18 19:02 - 2424 commenti

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Mediocrissimo gialletto veneto che sfrutta una ambientazione insolita (anche se fotografata con colori "troppo sparati" e poco naturali) e un nutrito cast di discreti attori (capeggiati da Battiston). Nebuloso nella sceneggiatura e poco chiaro nel cammino da percorrere (giallo? commedia? film di denuncia?) con un incidere zoppicante e con scene che rasentano la macchietta (la riunione della "setta"). Qualche momento di tensione si palpa (la visita alla prostituta a Venezia); il momento più basso è la ripresa del cementificio probabilmente in cgi.
MEMORABILE: Il conte che strappa le etichette per scrivere una dedica; Il guardiano del cimitero; Gli scambi fra Battiston e Citran.

Markus 5/08/18 16:26 - 3680 commenti

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Un commissario indaga su uno strano suicidio che dà origine a un delitto. Il basso Veneto, con i suoi ormai onnipresenti vigneti, fa da cornice a un giallo para-televisivo più suggestivo nelle immagini e nell'accento dei personaggi (la "cantilena" veneta, oggi quasi dimenticata dal cinema italiano) che nella sostanza. L'opera prima di Padovan è indubbiamente curata, ma le manca ahimé la polpa che dia corpo alla vicenda, in definitiva poco interessante e con qualche momento di tedio che si doveva evitare. Valido il collaudato comparto attoriale.

Lou 6/08/18 13:19 - 1119 commenti

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Commedia gialla a sfondo ambientalista tra i vigneti trevigiani. Anche se sembra di assistere all'ennesima serie televisiva italiana, con il tipico corollario macchiettistico di figure di contorno, il film si salva grazie al solito Battiston, che regge bene la scena nel ruolo di un goffo ispettore di polizia alle prese con il suo primo vero caso. Sceneggiatura non irresistibile e ritmo lento, ma visione piacevole e messaggio edificante.

Pinhead80 14/08/18 11:22 - 4716 commenti

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Un noto produttore di vini del Veneto si suicida, ma la sua morte innescherà una serie di omicidi che sembrano essere collegati tra loro. Bel giallo nostrano che si fa apprezzare per la semplicità della trama e per un'interpretazione sobria da parte degli attori. L'atmosfera che si respira è confortante nonostante la drammaticità di alcune scene e la sincerità dei personaggi mette a proprio agio. C'è spazio anche per qualche risata.
MEMORABILE: Le giacche di Stucky/Battiston.

Bubobubo 13/08/18 14:06 - 1847 commenti

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Un'indagine convenzionale su uno strano suicidio, punteggiata qua e là da sprazzi di commedia romantica e stralunata - chi è aduso alle ambientazioni del film, come chi scrive, sa che il Veneto si presta bene a questo assortimento di freakkerie e tipi umani al limite. L'intreccio è esile, ma rispecchia con assoluta verosimiglianza problemi atavici del territorio; il parco attori è buono (ottimo Serbedzija); il prosecco è più un pretesto che un vero snodo narrativo. Nella media.

Daniela 20/09/18 01:34 - 12606 commenti

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In un paese del Trevigiano, il suicidio di un viticoltore dà il via a una catena di delitti su cui indaga un commissario imbranato ma non privo d'intuito... Commedia gialla in cui la cornice vale più del quadro: l'intreccio è infatti modesto, la soluzione prevedibile, la denuncia dei guasti ambientali debole, ma la campagna veneta con i suoi vigneti fornisce un'ambientazione piacevole, il ritmo compassato non dispiace ed il cast risulta azzeccato sia nella scelta del pacioso protagonista che nei ruoli di contorno. Un esordio nel lungometraggio senza troppe pretese ma da incoraggiare.

Galbo 25/09/18 17:38 - 12372 commenti

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Film dalla forte connotazione regionale, ambientato in gran parte della regione vinicola trevigiana. Gradevole solo a tratti grazie soprattutto al bravo interprete Giuseppe Battiston e alle sue interazioni con gli altri personaggi. Alcuni momenti (specie quelli con l'insopportabile "matto" del paese) sanno di puro riempitivo, altri (quelli in cui il regista sfrutta meglio l'ambientazione) sono migliori. Tra gli attori va segnalata la presenza di Roberto Citran, professionale e aderente al personaggio. Si può vedere, ma poteva essere migliore.

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Rambo90 28/09/18 22:43 - 7661 commenti

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Giallo gradevole, non tanto nel solco di quello all'italiana quanto più dei telefilm inglesi contemporanei. L'ambientazione nel trevigiano funziona, insieme alla fotografia che alterna colori caldi ad altri bluastri; un po' meno l'intreccio, che dopo una partenza intrigante si avvia lentamente verso una soluzione piuttosto scontata. Bravo Battiston, così come tutto il cast di contorno, di grande naturalezza. Non male.

Tarabas 14/12/18 11:29 - 1878 commenti

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Film di una medietà sconcertante, tutto come dev'essere per stare nella programmazione media di una sala media di una media città italiana, poi dritto nel palinsesto medio di una media emittente tv e così via. Battiston, pur bravo, sembra recitare sempre la stessa parte, gli altri si ricordano a malapena. Del giallo onestamente rimane poco, così come della sottotrama ambientalista. Poco anche sul fronte del contesto sociale, specie se si pensa al Veneto provinciale di Signore & signori (per citare un augusto precedente). Irrilevante.

Ultimo 17/08/19 21:57 - 1652 commenti

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Un ispirato Giuseppe Battiston veste i panni di un poliziotto che indaga su una serie di delitti tra i vigneti del trevigiano. Pellicola molto particolare, con una sceneggiatura semplice e a tratti scontata ma impreziosita da un cast che si impegna e porta il tutto alla sufficienza. Peccato per l'ultima parte piuttosto banale, perché poteva essere davvero un buon film.

Deepred89 12/08/19 18:07 - 3701 commenti

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Titolo al tempo stesso fuorviante e coerente per un raro giallo contemporaneo di ambientazione collinare che, al netto di mezzi risicati, riesce a mantenersi in uno strano equilibrio in cui la pacatezza, perfettamente incarnata dal suo personaggio principale, non scade nel sopore né nell'umorismo facile, lasciando sviluppare in modo armonico e lineare un intreccio giallo semplice ma coerente. Budget a parte, a cozzare abbiamo solo una regia a tratti sin troppo dinamica (con droni e carrellate fuori luogo) e un paio di personaggi poco centrati.

Paulaster 4/10/19 10:44 - 4375 commenti

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Nel trevigiano ci saranno una serie di omicidi. Clima di provincia come ne La ragazza del lago con l’ispettore che indaga, un teorico colpevole e il solito matto del paese. L’intreccio è minimo, come le accuse sugli interessi che gravitano sul vino o l’inquinamento dei terreni. Battiston è più credibile all'inizio quando sembra inesperto, meglio il ruolo del capo Citran. Regìa che lascia perplessi tra inquadrature a effetto, il cimitero al buio e la partita a calcetto a pagamento.
MEMORABILE: “Alvise ti spezzo le gambe!”; I confratelli del Prosecco; Il suicidio al cimitero.

B. Legnani 12/08/20 15:16 - 5519 commenti

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Curioso e più che sufficientemente riuscito giallo di àmbito trevigiano, che contiene tocchi di commedia talora azzeccati (lo zio persiano), talora no (lo scemo del villaggio). Il punto forte sta in Battiston e in alcune arguzie gustose. Funzionano anche Citran, Cioni (il poliziotto toscano) e la D'Amico (non è facile rendere in maniera credibile la prostituta che sa essere generosa: lei ci riesce). A proposito di cast: la Burinato è la compagna di vita di Bellocchio, il tizio del poligono è Vitaliano Trevisan. Il difetto maggiore? Spiegazione finale un po' banale, un po' generica.
MEMORABILE: "Italianissime e brave ragazze, o solo italianissime?".

Redeyes 18/02/21 07:41 - 2442 commenti

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Interessante excursus fra le vigne del prosecco con un cast decisamente azzeccato capeggiato da un goffo ispettore. Lo scorrere delle pellicola mostra una certa pochezza nella sceneggiatura, che spesso fa perdere il ritmo alla storia. La percezione è di inesperienza sia sotto l'aspetto appena citato sia registicamente parlando, con qualche intuizione interessante sfruttata malamente. Il finale niente aggiunge e anzi affossa ulteriormente la storia. Fossimo dinanzi a un episodio di una nuova serie tv il giudizio sarebbe probabilmente diverso, ma stante la sua natura non soddisfa!

Capannelle 15/03/21 23:45 - 4394 commenti

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Poteva uscirne una buona opera ma ci si arrende quasi subito all'esigenza di confezionare una cartolina turistica di paesini e vigneti trevigiani (si pensi alle riprese dai droni o a inutili fermi immagine), svuotando il racconto della necessaria aura di mistero e non sfruttando fino in fondo il cast a disposizione. Quello che deve dire a livello di dialoghi e interazioni tra personaggi si esaurisce nella prima parte, lasciando poi spazio a un qualcosa di più scontato e meno soddisfacente.
MEMORABILE: La domanda del commissario al manovale: "Un bel culo di donna o di uomo?".

Cotola 23/08/21 21:56 - 8998 commenti

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Blando giallino, con screziature rosa, in cui ciò che funziona meglio è il lavoro sui caratteri e sulle ambientazioni. In primis da quest'ultimo punto di vista nulla da dire, ma anche i personaggi sono abbastanza ben scritti per quanto non memorabili. Peccato che sul piano della storia le cose non funzionino granché ed il peccato non è propriamente veniale, visto il genere della pellicola. Poca suspense, ma sicuramente non era quello l'obiettivo, e una soluzione finale banale e tutto sommato prevedibile. Luci ed ombre, per un risultato non male.

Anthonyvm 8/09/21 15:40 - 5615 commenti

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Padovan passa dai corti horror (suo il divertente "Jack Attack" di All Hallow's eve 2) a un giallo dimesso, che avanza per inerzia ponendo sul patinato campo da gioco (convenzionalmente efficaci i paesaggi veneti) pedine dalla forma anonima, tinteggiate a sprazzi vividamente dalla professionalità degli attori: l'ispettore di origini persiane guardato dall'alto in basso dalla chiusa comunità nordica, la donna misteriosa, il matto. Storia lineare immersa in un'atmosfera artificiosa e scolastica quanto l'uso della macchina a mano nelle sequenze funeree. Pulitino, facile e dimenticabile.
MEMORABILE: Il suicidio programmato sulla tomba; Il matto che pulisce lapidi conversando amabilmente coi morti; La confraternita vinicola; La soluzione del caso.

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Caesars 17/10/22 13:39 - 3773 commenti

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Il film ispira simpatia per varie ragioni (buon interprete principale, ambientazione non scontata), ma poi risulta parzialmente non riuscito. La trama gialla infatti non ha un grande sviluppo, e anche la tematica relativa al Prosecco realizzato in modo "non intensivo", per non sfruttare troppo il terreno, è di rilievo secondario nello sviluppo della trama. Battiston se la cava egregiamente nel ruolo del poliziotto che indaga su un caso di suicidio solo apparentemente banale ed è ben coadiuvato dall'esperto Citran, mentre le presenze femminili sono abbastanza inutili.
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  • Discussione Caveman • 15/12/18 20:38
    Servizio caffè - 403 interventi
    Ho letto il libro, il film ancora mi manca, e devo dire che la fonte letteraria è davvero molto gradevole.
  • Discussione Capannelle • 15/03/21 22:00
    Scrivano - 3473 interventi
    Nel cast manca Rade Šerbedžija  e se posso aggiungere come momento memorabile la domanda del commissario al manovale "Un bel culo di donna o di uomo?"
    Ultima modifica: 16/03/21 00:21 da Capannelle
  • Discussione Zender • 16/03/21 07:51
    Capo scrivano - 47701 interventi
    Sì, però i nomi da aggiungere vanno sempre copiati e incollati da Imdb come gli altri, mi raccomando.