The editor - Film (2014)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Più che un film un freddo catalogo canadese di omaggi ai gialli nostrani (Fulci in primis ma anche molto Argento, come prevedibile) riuniti e appiccicati malamente in una storia che non va da nessuna parte. Protagonista Rey Ciso (Brooks), un montatore cinematografico (l'editor del titolo) sull'orlo di una crisi di nervi. Anzi, con una crisi già alle spalle, per colpa della quale s'è mozzato disgraziatamente le dita d'una mano mentre lavorava furiosamente su di una pellicola. Adesso però si parla di omicidi e il primo è quello dell'attore vanesio di cui Rey sta montando il film. Subito sospettato da un ispettore (Kennedy) conciato come il Donald Sutherland degli Anni Settanta (maglione compreso),...Leggi tutto Rey tenta di dimostrare la sua estraneità, ma intanto le vittime si moltiplicano e son sempre persone che l'uomo conosce bene. L'impressione tuttavia è che vengano scelte solo perché presenti in scena; si ha la netta sensazione che una valga l'altra, l'importante è farle morire nel sangue (lo splatter è di qualità, come di certo nulla si può rimproverare alla fotografia e più in generale alla confezione). Nel frattempo si abbonda coi nudi gratuiti (femminili e pure maschili, con i primi in chiara prevalenza) e con le partecipazioni di rilievo, tra sosia di Deodato (Anderson, nel film il regista Francesco Mancini) e veri cult-hero come il povero Udo Kier, costretto a interpretare l'insulso dottor Casini. Perché va bene l'omaggio, pure insistito o smaccato quando la moglie dell'ispettore si trasforma praticamente nella ragazza dalla pupilla bianca con cane dell'ALDILA', va bene chiamare tutti o quasi con nomi italiani, ancor meglio andare a contattare il buon Simonetti per incidere parte della colonna sonora, ma se poi il tutto va a farcire maldestramente un film confuso e frammentario, più simile nella struttura a quelle parodie demenziali che han l'unica pretesa di divertire con un insieme di sketch incollati (per scelta) con lo sputo, allora va considerata una cosa: l'umorismo fa capolino solo qua e là ed è di basso livello, incerto se tentare la battuta o una sottile ironia che non funziona praticamente mai. Quindi il film come va considerato? Probabilmente solo come un semplice collage di citazioni, uno sterile giochino per addetti ai lavori e cinefili che tolto quello diventa un thriller senza capo né coda, dove sembra si reciti a braccio dicendo la prima cosa che salta in mente seguendo una traccia buttata là. Uno spreco di qualità tecniche non indifferenti, di effetti sanguinari talvolta notevoli con dita mozzate che spuntan fuori ovunque nemmeno fossero patatine. La dimostrazione di quanto una sceneggiatura anche minima, se non si è registi provetti, sia fondamentale. Nella parte del prete l'inconfondibile Laurence Harvey del secondo centipede umano...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/12/14 DAL BENEMERITO COTOLA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 22/11/17
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Cotola 1/12/14 00:19 - 9052 commenti

I gusti di Cotola

Omaggio ai generi horror e thriller, più dalle parti del demenziale che della parodia. Perciò se ci si avvicina al film sperando di vedere un bella pellicola gialla d'altri tempi, si rimarrà parecchio delusi. Altrimenti ci si può divertire poiché i momenti che strappano la risata non mancano. Il protagonista è un incrocio tra Franco Nero e Maurizio Merli, mentre il cammeo di Kier è parecchio gustoso e simpatico. Stuolo di citazioni: Fulci, Argento, Kubrick, Cronenberg, Festa Campanile e tantissimi altri. A mio avviso una delusione, ma può avere il suo perché.

Schramm 20/08/23 14:58 - 3495 commenti

I gusti di Schramm

L'ars longa boia della vita brevis, la moviola oltretombale, la macina del cita & meta senza scrupoli che non arretra di fronte a nulla: dallo jamme jamme jà di Fulcinella (aldilà di squartatori in villa, zombi danzanti) alla rosa d'Argento (tenebRefn, l'inferno tipografato), il carpenteriano tabacco che riduce l'uomo in cenere, Cronenberg, Buttgereit per l' “indovina chi muore/uccide in scena” d'un cuortello più serio nel rifiutare di prendere sul serio alcunché. E poi Konstanski agli f/x, Simonetti e Carpenter Brut alla consolle, Kier e Harvey di rimbalzo: avanza, più che bastare.
MEMORABILE: Interazioni con le apparizioni delle bruciature di sigaretta.

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