La donna che canta - Film (2010)

La donna che canta
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Muore la mamma e due gemelli di sesso diverso si ritrovano davanti al notaio (di cui lei era segretaria) ad ascoltare le ultime volontà. La più curiosa dice che dovranno trovare il padre e un terzo fratello che non sapevano nemmeno di avere per consegnare loro una lettera a testa. Una richiesta bizzarra che dal Canada dove risiedono porta separatamente i due (una sulle tracce del padre, l'altro su quelle del fratello) in Medio Oriente dove la loro madre è cresciuta e ha vissuto la parte più significativa della propria esistenza. Un'indagine complicata che soprattutto la ragazza conduce confondendo la sua avventura con i flashback in cui rivediamo quanto accadde alla madre, tra momenti tremendi,...Leggi tutto vendette, violenze di ogni tipo, carcere sotto il sole di un mondo distantissimo da quello che i due giovani avevano imparato a conoscere fin lì. Il tutto diretto e scritto con lo stile personale e virtuoso di Denis Villeneuve, che imprime il suo marchio su un film dagli indubbi, notevoli pregi: la qualità nelle riprese, la cura minuziosa della messa in scena, l'abilità nello sfruttare le location e i colori caldi della fotografia sono testimonianze certe di un talento non comune; che però si lascia anche rapire da un non sempre sopportabile autocompiacimento, un insistito rallentamento che sottrae ossigeno a un'opera costruita invece con una bella progressione nello svelamento della verità e che deflagra in un colpo di scena conclusivo di rara potenza. Villeneuve è conscio di avere per le mani una storia forte (non sua, in questo caso, benché l'abbia saputa riadattare idealmente) e ne sfrutta gli snodi evocativi diluendoli però in una narrazione che spesso s'incanta, si guarda attorno nel tentativo - invero più banale - di restituire l'atmosfera di un angolo di mondo troppo di frequente ritratto allo stesso modo o quasi. E quindi lo shock arriva quando te l'aspetti, mentre il doppio binario che si divide tra passato e presente, sovrapponendoli, non sempre individua nelle ricerche dei due gemelli fasi felici: da una parte l'estasi, la fascinazione della riscoperta delle proprie origini, dall'altra la più cruda vita di chi deve sopravvivere in un clima di tensione perenne. La recitazione sembra secondaria, funzionale ad appoggiare un racconto che procede prima di tutto per immagini e sensazioni, così come da sempre nel cinema di Villeneuve.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/01/11 DAL BENEMERITO REBIS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 21/09/18
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Rebis 27/01/11 18:15 - 2331 commenti

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Rispettando il volere del testamento materno, i gemelli Jeanne e Simon, si mettono sulle tracce del fratello e del padre scomparsi, addentro alla guerra civile libanese... Tratto da una pièce di Wajdi Mouawad ma svuotato da ogni teatralità grazie ad un ampio dinamismo spaziale e temporale, il film di Villeneuve scruta all'inesorabile disfacimento della logica matematica nel mondo degli uomini (1+1=1) mentre un senso di fratellanza spinge ogni individuo a misurarsi con le proprie responsabilità morali. Potente il coinvolgimento emotivo. La musica dei Radiohead inonda le immagini di dolore.
MEMORABILE: "Tu cerchi tuo padre... ma non sai chi è tua madre..."

Cotola 4/02/11 22:14 - 8998 commenti

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Una delle sorprese più grandi e gradite dell'anno. Un film duro, dolente e violento ma mai gratuitamente. Avvince lo spettatore gradualmente, rivelando poco per volta la verità, attraverso l'intrecciarsi delle vicende di madre e figli, ed intessendo un tela di ragno pienamente riuscita in cui si resta "invischiati" sempre di più fino ad arrivare al tragico e comunque liberatorio epilogo. Altissimo il tasso di intensità e di emozioni provocate. Grande ed abilissima sceneggiatura. Funzionale la colonna sonora. Peccato lasciarselo sfuggire.

Jandileida 25/04/11 21:08 - 1558 commenti

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Come per il paese dei cedri furono le religioni e le tradizioni a dare la stura ad un decennio di orrori e brualità, cosi per Nawal c'è un "peccato" d'amore da lavare all'origine della sua storia tragica ma piena d'amore e coraggio. Buon ritmo e buona costruzione del racconto dal sapore iñárrituesco: Villeneuve riesce a non calcare troppo la mano ed a non scivolare nel melò ma anzi a restituirci il clima polveroso ed atroce del Libano fine anni '70. Peccato per lo snodo cruciale troppo costruito ed inverosimile. Bravissima ed intensa la belga Azabal.

Lupoprezzo 22/06/11 15:04 - 635 commenti

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Un viaggio a ritroso alla ricerca delle proprie radici condurrà fratello e sorella alla scoperta di verità atroci (1+1=1) in un paese straziato dall'odio feroce e insanabile del conflitto religioso. Villeneuve ci regala una narrazione potente ed evocativa, mentre sullo schermo si alternano i volti (gli occhi) delle protagoniste. Perchè questo in fondo è un film al femminile. La conclusione appare troppo forzata ma vista da un'altra dimensione la storia acquisisce i connotati della tragedia greca, con un paese che vìola la sua stessa carne. Intenso.

Jofielias 15/01/12 17:44 - 170 commenti

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Storia vera o dramma simbolico? Non importa: La donna che canta è una di quelle vicende talmente "gigantesche" da sembrare sempre e comunque inventate, aldilà di qualsiasi dichiarazione. L'impresa era renderla verosimile per lo schermo e Denis Villeneuve ci riesce, mantenendo asciutta la narrazione ed evitando in ogni scena l'aspetto più grossolanamente melodrammatico. Lento a carburare ma potente, commovente e appassionante, è uno di quei film che riconciliano con l'essere umano. Il finale da shock è impossibile da prevedere.
MEMORABILE: Uno più uno può fare uno?

Mickes2 14/01/12 17:55 - 1670 commenti

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Pellicola dal grande respiro che ci porta nelle viscere di una guerra terribile attraverso un montaggio dinamico che spazia tra due piani narrativi: c’è il passato, con la vita di una donna, una madre che lotta insistentemente contro il sistema e per i propri ideali; e il presente, dove fratello e sorella sono coinvolti nell’assidua ricerca di padre e fratello maggiore. Intimismo di grande intensità emotiva e narrazione avvincente e convincente, solida nell’indagare tra le piaghe di un conflitto a fuoco che forgia uomini senza scrupoli.
MEMORABILE: La scena del pullman.

Rullo 1/04/12 19:22 - 388 commenti

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Villeneuve si tuffa in un sceneggiato coraggioso. Dirige con abilità e mostra tutto il suo talento. Lo stesso discorso è valido per gli attori, che si mostrano molto credibili e convincenti nonostante la storia fatichi un po' ad ingranare come si deve.

Galbo 6/05/12 10:50 - 12372 commenti

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Piacevolissima sorpresa questo film di Denis Villeneuve che ci porta indietro ed avanti nel tempo, seguendo un preciso schema che si chiarisce dolorosamente nella parte finale. Duro e violento, è un film la cui asprezza e' funzionale alla storia e in cui si realizza un "crescendo emotivo" senza pause e tempi morti. Bravissimi gli attori. Da vedere.

Capannelle 20/09/12 13:50 - 4394 commenti

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Film duro, anche senza andare troppo sull'esplicito. Complice l'andazzo lento, per la prima ora sembra uno dei soliti film cesellati sulle figure femminili e sul conflitto di etnie, dal tono vagamente ricattatorio. Nella seconda parte le fila si tendono ed emerge un intreccio interessante, corroborato da una regia asciutta ma che non lascia scampo.

Myskin69 9/12/13 09:47 - 14 commenti

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La storia della lotta di una donna libanese contro il sistema ("cristiano") in cui vive e gli orrori storici e personali che deve affrontare, è narrata con sicurezza e perfino con imponenza da parte di Denis Villeneuve; ma il film purtroppo non sfugge ad alcuni stereotipi e ad alcune eccessive inverosimiglianze, specie nel finale. Resta comunque un buon film, in cui spiccano il volto e l'interpretazione della protagonista.

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Myvincent 5/01/14 08:12 - 3721 commenti

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Due fratelli gemelli "occidentalizzati" ricostruiscono in terra palestinese il loro passato, stando alle esecuzioni testamentarie della loro madre. Il regista punta anche sulle differenze tra una generazione nuova e quella precedente, il cui passato non può essere rimosso con un vuoto di memoria. Begli scenari pietrosi, eccessivamente lunga la trama, troppi inserti in lingua originale.

Bizzu 6/02/14 00:48 - 217 commenti

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Fra le due fazioni di una guerra l'odio e le violenze si susseguono e si sovrappongono fino a confondersi e fondersi in una cosa unica. Villeneuve struttura questo film come un'equazione dell'odio, con la speranza di capirlo e isolarlo. In teoria ottimo film, peccato che all'atto pratico il risultato finale venga un po' sporcato da una certa lentezza nell'ingranare ma soprattutto dall'eccessiva strumentalizzazione del dolore: Villeneuve non ha il senso della misura e la "spara troppo grossa". Buon film, ma manca di credibilità come dramma.

Schramm 20/05/15 13:13 - 3490 commenti

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A la recherche du arbre genealogique perdu, Jeanne ripercorre nella biografia materna una mappale storiografica di tragedie tutta torture e dissidenza politica, caos e stermini di una Palestina straziata. Comprendendo il passato puoi guadagnarti un futuro: equazione che Villeneuve porta avanti con la sicurezza di chi sa che il cinema per funzionare ha bisogno di incognite che, nell’esser risolte, generino parametricamente nuove incognite. Il tutto veicolato da una combustione lirica a tratti ustionante e un dramma ove involucro gelido e nucleo rovente sono direttamente proporzionali.

Saintgifts 28/10/15 17:45 - 4098 commenti

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Il film non è notevole per la storia in se stessa, pur di grande impatto emotivo in crescendo verso un finale che chiude il cerchio, uscendo da quella che sembrava una spirale, ma per come Villeneuve, assieme agli sceneggiatori, ha saputo, con grande precisione, condurla (la storia) in modo da ricavarne il massimo risultato. I momenti più cruciali sono stemperati nell'acqua, quasi una purificazione e un'assoluzione divina per gli innocenti inconsapevoli. La donna che canta è un film che fa riflettere assieme sulle povertà e le ricchezze umane.

Daniela 8/11/15 09:34 - 12606 commenti

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Due lettere da consegnare al padre che non hanno mai conosciuto e al fratello che ignoravano di avere: è il lascito di una donna ai propri figli che li spinge ad un viaggio dal Canada al Libano, alla scoperta di radici che affondano in indicibili orrori. Nel raccontare una storia di tale potenza drammatica da rendere trascurabili forzature e incongruenza pure presenti, il film si conclude con un messaggio di profonda umanità: le due lettere hanno un contenuto antitetico, ma possono trovare, nel silenzio di fronte ad una tomba, una loro conciliazione.

Giùan 17/01/16 15:53 - 4528 commenti

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Film dall'incipit molestamente faticoso, esasperante, dalla visione del quale si è più volte tentati di abdicare. Fiducia e pazienza son però ripagati dal disvelamento di uno dei melò più strazianti e al contempo crudeli di sempre. Villeneuve sfrutta rischiosamente, estremizzandole, tutte le potenzialità della narrazione a matrjoska, mescolando temporalità e spazi, lirismo manipolatorio e rudezze perfettamente studiate, conducendoci al finale di detonatoria ambivalenza. Ha l'ambizione di non farci conoscer realtà altre ma di entrar in altri abiti mentali.

Xamini 6/01/18 19:52 - 1244 commenti

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Un racconto drammatico di grande intensità tratto da un'opera teatrale e condotto con maestria da Villeneuve su linee temporali distanti e parallele. Due fratelli in cerca delle proprie origini, tra Canada e Libano, ripercorrono la vicenda della propria madre, in un crescendo di orrori. Un affresco di un momento, di un tempo ma soprattutto di una zona onesto e spietato, a cui si assiste, incapaci di assegnare il ruoli o etichette. Viene in mente un pezzo di Celentano: Il figlio del dolore.
MEMORABILE: La lettura delle lettere

Lou 28/09/18 17:23 - 1119 commenti

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La morte della madre dei gemelli canadesi Jeanne e Simon è l'inizio di una dolorosa e sconvolgente ricerca delle origini nell'orrore della guerra fratricida in Libano degli Anni Settanta. Villeneuve racconta una storia tremenda, al limite dell'incredibile, con una sceneggiatura fin troppo densa e con un terribile colpo di scena finale. L'attenzione è posta sull'assurdità dell'odio atavico che si tramanda di generazione in generazione, con una spirale di violenza che si avvita al punto da confondere vittime e carnefici.

Pigro 7/05/19 14:19 - 9623 commenti

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Un incipit da brividi, poi due ore di emozione pura, in perfetto rigore formale, con una tensione altissima per un finale che si scioglie in un’agognata e impressionante catarsi. L’originario testo teatrale di Mouawad, sul passato segreto di una donna mediorientale rintracciato dai figli gemelli, gronda umanità e pietas mentre si districa senza censure tra violenza, sangue e torture, di conflitti mai sopiti. Una grande storia d’amore familiare e universale che è storia di resistenza con un potentissimo sapore da tragedia sofoclea. Superlativo.
MEMORABILE: "1+1=1"

Paulaster 11/09/20 09:08 - 4373 commenti

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Film dalla trama dai contenuti importanti che miscela la tragicità della guerra libanese con le conseguenze per chi ha lottato e per chi scopre realtà inedite. L'intreccio temporale è chiaro fino a quando le prime indagini iniziano a rivelare i primi segreti. L'ultima parte invece ha un colpo di scena romanzato al limite dell'incredibile, e la reazione dei figli coinvolti risulta fredda e non ben studiata. La questione dei canti del titolo viene affiancata alle torture evitando spettacolarizzazioni gratuite. Musiche moderne non in linea con la storia.
MEMORABILE: Il bus crivellato; L'omicidio; I figli che scoprono chi è il vero padre.

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Enzus79 16/07/23 22:41 - 2863 commenti

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Tratto da un'opera teatrale che a sua volta è ispirata alla vita di una attivista libanese. Notevole. Coinvolgente. Drammaticamente crudo, anche sotto il punto di vista esistenziale. Storia che tocca molti sentimenti: amore e odio, disprezzo e perdono. Può essere letta anche come una sorta di parabola riconciliante. Apprezzabile il cast. Villeneuve regista impeccabile.
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  • Discussione Galbo • 27/07/12 14:40
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Causa demenza senile il finale non l'ho capito.

    Qualche anima pia potrebbe spiegarmelo, spoiler inclusi?

    Lo prometto, le risposte non le copio da nessuna parte!



    SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER

    In pratica la protagonista e l'uomo che la torturava erano (inconsapevolmente) madre e figlio.

    SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER
  • Discussione Rebis • 27/07/12 15:31
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    SPOILER

    esatto, ecco perché 1+1=1

    SPOILER
  • Discussione Raremirko • 27/07/12 20:14
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Grazie di cuore galbo e rebis; complimenti per i tuoi 7000 commenti, io sto andando, tra vari siti, per i 3500, ma son anche giovane ;)
  • Discussione Galbo • 28/07/12 08:16
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Grazie di cuore galbo e rebis; complimenti per i tuoi 7000 commenti, io sto andando, tra vari siti, per i 3500, ma son anche giovane ;)

    grazie dei complimenti
  • Discussione Neapolis • 7/12/14 20:46
    Call center Davinotti - 3036 interventi
    E' vero 1+1 a volte può anche dare UNO (assurdo matematico) ma la cosa strabiliante e incredibile è che la storia si ispira a un fatto realmente accaduto. A volte a vita tesse delle trame cosi complesse che manco il miglior Hitckcock ne sarebbe capace. Dopo aver visto Prisoners era d'obbligo verificare meglio Villeneuve ed è stata una piacevole sorpresa. Lo consiglio specialmente a chi è rimasto un po' deluso dal Cacciatore di Aquiloni.
    Ultima modifica: 7/12/14 20:46 da Neapolis
  • Discussione Didda23 • 7/12/14 21:36
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Non ho ancora trovato il coraggio.
  • Discussione Cotola • 7/12/14 23:36
    Consigliere avanzato - 3841 interventi
    Caro Didda,
    trovalo presto. Non è assolutamente un film barboso:
    è pieno di sorprese e di grandi momenti. Anche il ritmo, per quanto abbia visto il film molto tempo fa, è abbastanza alto e la pellicola cresce ed avvince sempre più col passare dei minuti. Potrebbe
    piacerti e non credo tu possa trovarlo indigesto. Di
    certo non credo lo troverai pesante. Se lo vedi, fammi sapere.
  • Discussione Galbo • 8/12/14 08:00
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Caro Didda,
    trovalo presto. Non è assolutamente un film barboso:
    è pieno di sorprese e di grandi momenti. Anche il ritmo, per quanto abbia visto il film molto tempo fa, è abbastanza alto e la pellicola cresce ed avvince sempre più col passare dei minuti. Potrebbe
    piacerti e non credo tu possa trovarlo indigesto. Di
    certo non credo lo troverai pesante. Se lo vedi, fammi sapere.


    Mi associo al consiglio, un film splendido di un grande regista
  • Discussione Didda23 • 8/12/14 12:24
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Mi ha sempre spaventato la locandina. Che discorso del piffero, il mio. È pronto alla visione, anche perché il regista ha un talento registico cristallino.
  • Discussione Galbo • 8/12/14 16:23
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Mi ha sempre spaventato la locandina. Che discorso del piffero, il mio. È pronto alla visione, anche perché il regista ha un talento registico cristallino.

    Vai, siamo con te M