Speciale San ValentinoMassacrato dai più (impietosa la recensione di
Film tv dell'epoca, così come è negativa quella di
Ciak-che lo confina in una striminzita colonnina-per non parlarle della stroncatura del sior
Mereghetti), dove ci si sofferma un pò troppo sugli amplessi patinati tra la Graham e Fiennes (negli standar di questo tipo di thriller erotizzanti), in realtà è un buon noir solido, seducente, dal robusto impianto classico e che riesce a mantenere viva l'attenzione senza particolari cadute di ritmo.
In primis il gusto estetico orientaleggiante dell'autore di
Addio mia concubina, che impreziosisce l'opera con raffinati momenti visivi (Alice sotto la neve che aspetta l'arrivo di Adam, le lanterne luminose lungo il tragitto montanaro che porta al cottage isolato, la cognata Deborah che dona la collana a Alice davanti allo specchio durante il party e, soprattutto, il momento eros thanatos alla
Impero dei sensi con le gioie dello strangolamento sessuale, con Alice legata , nuda, a dei lacci di seta bianca, e gli interni dell'appartamento nido d'amor della coppia di neo sposi), che dona una messa in scena suggestiva se non addirittura poetica, spanne sopra a film di questo genere.
Poi il sesso e la seduzione, che se da un lato soffre di patinatismi tipici del genere, dall'altro riesce ad affondare bene i colpi vibranti di piacere ( il primo amplesso selvaggio tra Alice e Adam a casa di lui, Alice che si eccita già in taxi mentre si reca da Adam, le mutandine da non indossare, Alice legata al tavolo da cucina da Adam e il bacio sui piedini, la foto a seno nudo davanti alla statuetta dell'angioletto fuori dalla chiesetta montanara), e infine il lato meramente thriller, tra paranoia, sospetto, indagini personali e un finale al cimitero sotto la neve (con sorpresa), che si ammanta di riverberi horror , con cadaveri mummificati sepolti e malate pulsioni incestuose.
La Graham, poi, che non ha problemi a concedersi ignuda, abbaglia la pellicola con fascino femmineo non indifferente, disinibita e assetata di emozioni BDSM.
Non mancano , poi, momenti di culto (Alice che pianta il fidanzato su due piedi, confessandoglielo mentre lui guarda la partita di calcio, l'incontro fatale al semaforo pedonale, il pestaggio del teppista, il ripostiglio segreto con le lettere di Adele, la stessa polaroid di nudo davanti alla statua, Adele come Alice, il fax in riunione , la fuga di Alice dalla finestra del bagno, al posto di polizia, la chiusa dolente dell'abbandono).
Peccato solo per alcuni brutti e insensati stop frame da tv movie che sostituiscono alcune elissi di montaggio, e poco riusciti i flashback alpini/estremi alla
Vertical limit, ma sono quisquilie, perchè l'apparato thrilleresco coinvolge così come pure la passionale storia d'amore (e di morte) e la sintonia che si crea tra Fiennes e la Graham (i cambi di umore del primo, la paranoia della seconda).
Nulla di rivoluzionario, ma una serata spesa bene nel segno del giallo, con aggiunta del talento visivo del regista de
Le tentazioni della lunaEppoi Heather Graham fa la differenza.
Tra i produttori esecutivi c'è il regista di
Ghostbusters.