Il cinema di Jim Morrison

12 Settembre 2007

James Douglas Morrison nacque l’8 Dicembre del 1943 a Melbourne, Florida, una cittadina del Brevard County a circa 60 miglia a sud-est di Orlando, nel cuore della Space Coast, sulla Interstate 95. Ragazzo vivace dall'intelligenza suprema e sensibile, fu subito costretto dalla famiglia (suo padre era l'ammiraglio George Stephen Morrison) a continui spostamenti dovuti al mestiere del padre.

Si diplomò al S. Petersburg College di Alexandria in Virginia seguendo poi i corsi del St.Peterburg junior college. Più o meno in quel periodo si ritrovò lungamente a convivere con i nonni (dato che la famiglia si era trasferita a Phoenix) i quali lo costringevano ad una vita bacchettona e bigotta, proibendogli le sue adorate scorribande notturne a base di bevute colossali.


L'aria però negli Stati Uniti stava cambiando e, dopo il terribile assassinio del presidente Kennedy, una nuova "ventata" di libertà imponeva a qualsiasi giovane di prendere armi e bagagli e di andarsi a conquistare il proprio angolo di paradiso. Il nostro Jim, nel pieno del tonante dissenso dell'ammiraglio da Phoenix, decise di trasferirsi in California per iscriversi ai corsi di cinematografia della prestigiosa U.C.L.A. di Los Angeles. Da questo punto in poi la sua carriera "ufficiale"come leader della rock band denominata "The Doors" è storia ben nota.


Ma in questa sede sarà interessante sapere che Jim Morrison, come studente di cinematografia, non fu un brillantissimo protagonista; o meglio, la sua "vena" visionaria gli fece produrre mediometraggi di intensissimo valore poetico ma di scarsissima qualità registica. La prova di laurea di Jim Morrison consistette in una pellicola che alternava scene di guerra indiana (prese dai western muti) a discorsi infuocati di Adolf Hitler all'adunata oceanica, camminate sui cornicioni dello stesso Morrison a lentissime sequenze di spogliarello che come sottofondo lo sentivano recitare Nietszche a braccio.
Purtroppo la pellicola non arriverà ai nostri giorni: il pessimo montaggio effettuato da Morrison rovinava la pellicola di continuo e il lavoro fu giudicato dalla commissione insopportabile da un punto di vista filmico ed infruibile (visti i salti costanti della pellicola). Fu così che un giovane assistente della facoltà, di nome Martin Scorsese, prese imballo e pellicola e buttò tutto in un cestino dell'aula di proiezione assieme agli scarti di produzione.

Il nostro caro abbandonerà la facoltà (non senza "degree", come ci mostra Oliver Stone): riuscirà a laurearsi col "minimo-minimissimo" dei voti, non presenzierà alla consegna dei diplomi né mai si preoccuperà di andare a ritirare l'attestato negli anni successivi.
Da qui in poi la carriera musical-poetica assorbirà quasi completamente Jim, pronto a trasformarsi nello sciamano-rimbaudiano del rock, non facendogli mai però dimenticare e/o sopire la sua passione cinematografica.

 

Nel 1965, in concomitanza con le prime prove musicali dei Doors (ancora chiamati "Rick and the Ravens") girerà un mediometraggio intitolato Liz, cui il magistrale montaggio regalerà un effetto di continuità che lo farà sembrare girato in piano-sequenza. Si tratta ancora di una pellicola in stile warholiano (con una grandissima colonna sonora) su un lungo spogliarello di un’amica di Jim che alla fina della pellicola rimane nuda in pose richiamanti la "nouvelle vague" Anni Venti delle prostitute francesi.

Per ritrovare il Morrison “cinematografico” bisognerà attendere il 1968, anno in cui (all'apice della carriera musicale) il nostro comincerà ad essere saturo di concerti e vita da “rock-icon-sex-symbol” lasciando che riappaia in lui la voglia di cimentarsi con la celluloide. Affidandosi alle grandi capacità registiche di Paul Ferrara e al solido e sapiente montaggio di Frank Lisciandro, comincerà a concepire un documentario-storico sull'attività dei Doors dal vivo avvalendosi finalmente di una vera troupe. Il film, intitolato “Feast Of Friends”, riprenderà concerti, backstage, sequenze di trasferimenti in volo e molto altro a proposito degli ormai "planetari" Doors. Le riprese proseguiranno per tutto il '68 ed il film sarà pronto per la metà del ‘69, vincendo lo stesso anno l'Atlanta Film Festival. Debutterà alla Cinematheque 16 di Los Angeles a West Hollywood non prima del Marzo '70.

Ma il 1968 fu anche l'anno delle grandi proposte attoriali ricevute da Morrison: il poeta beat Micheal Mc Clure gli propose di apparire come protagonista nella traslazione cinematografica della sua piéce teatrale intitolata “The Beard”, mentre John Gregory Dunne gli chiese di essere il protagonista del suo film “Panico a Needle Park”; Morrison declinò in entrambi i casi. In quel periodo l’artista venne anche contattato dalla coppia di amici francesi Jaques Demy e Agnes Varda, registi, che gli proposero diverse guest-appearence nei loro film. Jim accetterà di apparire come comparsa nell'unico film californiano della Varda: “Lions Love”. Sempre nel 1968 vedrà anche il compimento uno dei primi clip musicali in assoluto, “The Unknown Soldier”, che, filmato sulla spiaggia di Venice a firma Morrison-Manzarek, consisterà nella messinscena dell'omicidio del rock in cui Morrison perisce legato ad un albero come vittima sacrificale.

 

Il 1969 vedrà Jim portare a compimento il suo unico vero tributo al cinema, sempre e pur sempre underground. Oltre a ricevere la medaglia d'oro per Feast Of Friends, Jim Morrison completerà la sceneggiatura e realizzerà la storia che in assoluto di più avrebbe voluto realizzare: traslando la sua visione apocalittica avuta da bambino quando vide gli indiani morti travolti da un camion sull'autostrada di Santa Fè, concepirà un mediometraggio in cui un autostoppista attraversa il deserto uccidendo tutti coloro i quali si offrono di dargli un passaggio. Il risultato è “Hwy”, dove Jim, unico attore, interpreterà l'autostoppista nel deserto; il film soffrirà sempre della perdita di aderenza alla sceneggiatura, ma sarà in grado di offrirci un'epica visione extra-musicale sul panorama creativo morrisoniano.

 

Nel 1970, ultimo anno-domini-Morrison, Jim sarà convocato dal vecchio amico Jacques Demy a Cherbourg, in Francia, dove assisterà alle riprese di “Peau D'Ane” e conoscerà finalmente Francois Truffaut, Catherine Deneuve e Jean Marais. Tornato a Los Angeles e completamente stravolto dal processo per i fatti di Miami, sarà quasi costretto dalla produzione Elektra (vista l'inattività musicale) a presentarsi ad un provino per un film di Robert Scheerer intitolato “Adam at 6 a.m”. Jim, nel tentativo di essere all'altezza, si accorcerà i capelli da solo e si raserà la folta barba che gl'incorniciava il viso, ma al provino troverà come selezionatore Steve Mc Queen che lo definirà un "grasso frequentatore di night club" scegliendo al suo posto un giovane Micheal Douglas. Sono gli atti finali a Los Angeles.

 

Jim partirà per Parigi verso i primi di Marzo del 1971 portando con sè le bobine di “Hwy” e “Feast of Friends” nella speranza di poterle proiettare alla Cinematheque di Parigi sulla scia della presentazione dei Cahiers du Cinema del Maggio '68 (che aveva visto come protagonisti Truffaut ma soprattuto Godard). Sarà fatto di tutto da Demy e dalla Varda per aiutare il cantante nell’intento e, proprio quando la riunione con Monsieur Flochert della Cinematheque è finalmente fissata (7 Luglio 1971), Jim non resisterà e si farà trovare morto nel bagno del suo appartamento in Rue De Beautreillis al numero 17 (la cui porta d'entrata, che vedete qui a fianco, è stata gentilmente fotografata dall'autore dell'articolo, Lele Emo). E’ la mattina del 3 Luglio, sabato. L'ennesima beffa.
Il coraggio vuole ridere.

 

APPROFONDIMENTO INSERITO DAL BENEMERITO LELE EMO

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commenti (1)

RISULTATI: DI 1
    Il Dandi

    17 Marzo 2010 12:00

    Grande speciale! Questi sì che sono i veri "scritti perduti" di Morrison: i film e non le poesie apocrife spuntate fuori negli anni '80 da casa del secondo compagno di Pamela.