Tutto il campionato della Longobarda!

18 Settembre 2018

• IL CAMPIONATO 1984-1985 DELLA LONGOBARDA

Nel campionato 1984/1985 la neo-promossa Longobarda si affaccia al campionato di serie A e il suo cammino viene raccontato nel film L'allenatore nel pallone, una delle più note e riuscite caratterizzazioni di Lino Banfi. Quello che abbiamo voluto fare qui è ricostruire l'intero campionato agganciandoci a tutto ciò che nel film viene detto (le frasi dei personaggi coinvolti) e mostrato (dai titoli di giornali che scandiscono i vari momenti del campionato alle immagini delle partite). Un lavoro non facile: era necessario far coincidere ogni frase e titolo per farli rientrare in uno schema complessivo coerente che – è evidente – non era stato studiato in partenza dagli autori del film (lo si capisce quando si dice che la partita col Milan apre la stagione invernale: troppe le partite giocate fin lì perché la cosa fosse possibile). Si son dovuti immaginare un intero girone di andata e uno di ritorno plausibili in cui tutto tornasse, e per farlo Fedemelis ha dovuto studiare uno schema difficile modificandolo in corso d'opera numerose volte (ci si accorgeva che c'era sempre qualche maledetto particolare che non combaciava). In pratica, tenendo conto di questa guida, potete seguire l'intero film notando come ogni frase, immagine di gioco, commento, considerazione (e sono tantissimi) si inserisca correttamente nel mosaico.

Con il campionato che diventa anomalo, a 17 squadre (16 se ne vedono, come 16 erano quelle iscritte quell'anno alla serie A), bisogna immaginare che ogni domenica una squadra a turno riposi: un sistema usato altre volte in presenza di un numero dispari di squadre nello stesso torneo e che si utilizza ad esempio anche quest'anno per la serie B. La Longobarda viene quindi inserita nel campionato (che per la cronaca vinse il Verona) per scontrarsi con ogni avversaria due volte, all'andata e al ritorno. Anche combinare casa e trasferta evitando forzature (cinque partite in trasferta di seguito, ad esempio) non è stato semplice: tutte varianti da combinare tra loro al punto che dovendo rispettare i numerosi vincoli possiamo dire come gli incontri, agendo in questo modo, non possono che essere quelli che vedrete riportati. Quando nel film si citano il numero di gol o i risultati ne abbiamo tenuto rigorosamente conto. Ciò che mancava è stato desunto studiando la forza delle squadre al tempo, interpretando ogni frase nell'unico modo possibile, calcolando, incrociando... Insomma, abbiamo ricostruito e stiamo per raccontare l'intero campionato fase per fase, risultato per risultato, andando a chiarire tutto ciò che il film in gran parte solo suggerisce alla lontana o semplicemente tralascia. Per questo abbiamo volutamente evitato di inserire i nomi degli attori, trattando Canà e gli altri come persone realmente esistite.

• CHI E' ORONZO CANA'

Esonerato da poco (“Ma me ne sono andato di mia spontanea volontà!”, dice a sua figlia Michelina orgoglioso), l'allenatore Oronzo Canà non ha alcuna esperienza in serie A e un fumoso passato da giocatore, riesumato dal mediatore Andrea Bergonzoni che ricorda come al tempo lo chiamassero “La iena del tavoliere”. Ammira Liedholm, ne segue l'esempio e ne copia (come può) lo stile. Nelle prime immagini lo vediamo seduto sul divano di casa mentre guarda la diretta di una partita proprio con il Barone sulla panchina della Roma (la telecronaca, si sente chiaramente, è di Bruno Pizzul).

• L'ULTIMA PARTITA IN SERIE B E L'ANNUNCIO IN TV

Allenata da Gangheri, che ha tuttavia già firmato per un'altra squadra di A, la Longobarda batte la Sambenedettese e si accinge a sbarcare nella massima serie. Falchetti e Mengoni sono i gioielli, Speroni la bandiera. Il presidente Borlotti, dopo la vittoria, si fa intervistare in televisione e annuncia in diretta il nome del nuovo allenatore, stupendo tutti i presenti: sarà Oronzo Canà! L'interessato, che non ne sapeva nulla e stava seguendo la trasmissione da casa, quasi sviene. Al telefono risponde la moglie, la quale riferisce che il marito è momentaneamente... al vigneto! Naturalmente Canà non si farà scappare l'occasione...

• OBIETTIVI PER LA NUOVA STAGIONE

Al party organizzato in una lussuosa villa per presentare la squadra ai giornalisti (lo sponsor è il pastificio Mosciarelli) , Canà chiarisce subito gli obiettivi: secondo le sue previsioni la Longobarda avrà l'80% di possibilità di navigare a metà classifica, il 3,5% di entrare in coppa Uefa e lo 0,07% di vincere lo scudetto. Il giornalista Ceretti fa subito domande spinose a Canà: "Vedo che lei sta parlando di panchine lunghe e di percentuali. Seguirà le teorie di Liedholm? Perché lui aveva la Roma e adesso il Milan, lei la Longobarda! E poi lui è Liedholm e lei... beh, insomma...". Ma Canà non si scompone e per il mercato, d'accordo con il presidente, definisce i gioielli Falchetti e Mengoni incedibili mentre farebbe volentieri a meno di Speroni, che ha già visto come fili un po' troppo d'amore e d'accordo con la moglie del presidente.

• CALCIOMERCATO: DA MILANO-FIORI AL BRASILE

Nell'anno dello sbarco in Italia di Maradona, che il Napoli paga 13 miliardi al Barcellona, arrivano anche Rumenigge all'Inter dal Bayern, Junior al Torino, Briegel al Verona e molti altri. Nella prestigiosa sede milanese di Milano Fiori Borlotti è un argento vivo che passa di stanza in stanza; Canà lo bracca per conoscere in anteprima i movimenti sul mercato della sua squadra. Si partiva dall'aver definito incedibili Mengoni e Falchetti, ma sono invece loro i primi a saltare. Il primo obiettivo pare Platini, per il quale Borlotti ha offerto i suoi due gioielli. Dovrebbe essere raggiungibile attraverso l'acquisto della metà di Giordano, da girare all'Udinese per ¼ di Zico e ¾ di Edinho... Poco dopo però il presidente definisce Platini solo un depistaggio. Il vero obiettivo è ora Rumenigge, quasi preso ("fregato a Castagner" dell'Inter, dove invece poi andrà). Sempre per Falchetti e Mengoni. Qualche minuto e sembra che le mire salgano ancora: Falchetti e Mengoni vengono ceduti per i ¾ di Gentile e i 7/8 di Collovati più la metà di Mike Bongiorno (c'è di mezzo Berlusconi) per raggiungere nientemeno che la comproprietà di Maradona! Il quale dovrebbe però arrivare dopo tre anni, mentre Falchetti e Mengoni vengono ceduti subito. In definitiva un disastro.

Sconfortato per non aver preso praticamente nessuno e aver perso gli unici due calciatori buoni, Canà si fa trascinare in Brasile alla ricerca di Socrates, che il mediatore Andrea Bergonzoni garantisce di poter ottenere con relativa facilità. Non sarà così: Socrates, cercato dai due in un ospedale (era medico, come noto), verrà acquistato dalla Fiorentina che lo terrà però in squadra per un solo anno, dopo che il giocatore avrà deluso ampiamente le aspettative dei tifosi. L'unico che Canà e Bergonzoni, assistiti dall'amico di Andrea, Giginho, riusciranno a portare in Italia sarà Aristoteles, una giovane promessa vista giocare su di un campetto davanti al Maracanà.

• PREPARAZIONE PRE-CAMPIONATO

Canà, durante la preparazione in montagna, spiega alla squadra, affiancato dall'allenatore in seconda Orecchia, la sua tattica, il famoso 5-5-5 che passa sotto il nome di bi-zona. Dei giocatori che compongono la rosa della Longobarda conosciamo solo i seguenti nomi:
Sella (portiere), Magrini, Meloni, Cavallo (ala destra), D'Amelio, Speroni (attaccante), Aristoteles (attaccante). Crisantemi, “rinforzo in attacco”, verrà acquistato solo ai primi di novembre.

Il campionato finalmente comincia. Davanti a ogni incontro abbiamo inserito il numero della giornata (17 di andata e altrettante di ritorno, comprensive delle due nelle quali la Longobarda riposerà per i motivi citati più sopra). Si noti che in grassetto sono le partite (e i risultati) che vengono citati o mostrati nel film e che fissano quindi dei paletti precisi. Le partite non in grassetto sono quelle desunte o inserite secondo logica.


FASE 1: COMINCIA (MALE) IL CAMPIONATO:


Le sette partite con cui la Longobarda approccia la massima serie sono un mezzo disastro e non preannunciano certo un campionato facile... Qualche difficoltà era preventivabile, ma la situazione si fa subito grave. La panchina di Oronzo Canà diventa immediatamente rovente e quelli che già pregustavano una débâcle simile cantano vittoria, a cominciare dall'ineffabile Ceretti, che avevamo visto incalzare Canà durante il party alla villa. L'avvio in campionato è proprio con l'ex squadra di Liedholm, la Roma, passata dal Barone al poco noto Roberto Clagluna (ma il direttore tecnico è Sven-Göran Eriksson, futuro artefice dello scudetto laziale del 1999, che vediamo presente nella sigla del film con la maglia della Roma). Sulla maglia della squadra capitolina si nota il simbolo della vittoria in Coppa Italia: era quindi (correttamente) la maglia della stagione 84/85.

1^ ROMA-LONGOBARDA 5-1
L'esordio di Canà si apre con le domande sul campo del giornalista Ceretti, destinato a diventare ben presto la nemesi del nostro allenatore. Quando Canà parla di bi-zona, quello sarcasticamente chiede subito se non sia per caso la zona per andare in serie B... Eppure il primo gol lo segna Aristoteles (d'altra parte tutti i gol della Longobarda che vedremo in video li segnerà sempre e solo lui), su punizione. Tutti felici. Ma è solo un'illusione: Pruzzo, Graziani e altri risponderanno per una memorabile cinquina. Canà saluta Chierico negli spogliatoi, poi Graziani, Ancelotti, Pruzzo, prima di esser beccato dal solito Ceretti, che rigira il coltello nella piaga...
Le sei partite successive vengono sintetizzate in qualche risultato che vediamo passare sui giornali:

2^ LONGOBARDA-VERONA 0-3
3^ CREMONESE-LONGOBARDA 2-1
4^ LONGOBARDA-MILAN 1-0
5^ LONGOBARDA-JUVENTUS 0-0
6^ INTER-LONGOBARDA 3-1
7^ NAPOLI-LONGOBARDA 4-0

In seguito alla pesante sconfitta col Napoli i giornali si scatenano: "Dopo 7 partite la panchina di Canà è già in pericolo". I tifosi della squadra (chiamati "Kamikaze") protestano davanti a casa di Canà reggendo cartelli esplicativi e coprendo i muri con scritte offensive. Una contestazione pesante e finanche eccessiva, se pensiamo che in fondo la Longobarda ha vinto in casa col Milan e pareggiato con la Juve (cosa sfuggita agli autori e uscita dagli incroci obbligati: gli autori difficilmente avrebbero mai pensato di far vincere la Longobarda col Milan o pareggiare con la Juve). “Ieri ci ha fatto prendere 4 pappine”, dice un tifoso a Canà riferendosi al tremendo 4 a 0 del San Paolo. E in casa la suocera stessa di Canà precisa: “In sette partite hai fatto solo tre punti e tutti in casa” (indizio utile, unito ai titoli dei giornali, per ricostruire i primi risultati). L'allenatore è intanto a colloquio col presidente: “Se vuole le mie dimissioni gliele do, ma lei mi ha dato non la panchina lunga come aveva detto ma quattro riserve, quattro giocatori che han la media di 34/35 anni che manco la serie C li vuole! Aristoteles ha la saudade, Speroni che volevo vendere nossignore, è la nostra bandiera...”. Canà ha insomma le sue ragioni e infatti il presidente gli rinnova la fiducia, consigliandogli di portare tutti in ritiro: servirà a ritrovare la forma. Approfittando del turno di riposo della Longobarda all'ottava giornata (una domenica per girone, come detto), Canà segue il consiglio, ma il problema di Aristoteles si fa intanto evidente: nessuno vuole dormire con lui e lui è triste, non sta bene in Italia, vuole tornare in Brasile. A Canà, per consolarlo, non resta che cantargli una canzone brasiliana, proprio come faceva il nonno del calciatore per calmarlo.

CLASSIFICA ALLA 7^ GIORNATA: Torino 12 Roma 10 Verona 10 Inter 9 Sampdoria 8 Atalanta 8 Napoli 7 Fiorentina 7 Como 7 Milan 6 Juventus 6 Cremonese 5 Ascoli 4 Avellino 4 Udinese 4 Longobarda 3 Lazio 2


FASE 2: LA RIPRESA E LE PRIME SODDISFAZIONI


Il ritiro ha fatto bene; soprattutto ad Aristoteles, nonostante uno spogliatoio che non sembra accettarlo di buon grado, e il riavvio in campionato segna una clamorosa inversione di tendenza. Dopo la settimana di riposo per la Longobarda (giornata 8, la prima delle due che servono a riequilbrare i gironi in casi di squadre dispari, come nel nostro caso), le partite per la squadra di Borlotti riprendono e si gioca contro la Sampdoria. In panchina si vede per la prima volta il nuovo acquisto Crisantemi; comprato da poco, come gli ricorderà Canà stesso ("Già c'hai questa faccia con questo pallore fisso, ti chiami Crisantemi, t'ho comprato i primi di novembre... per cortesia cerca di non gufare continuamente").

9^ LONGOBARDA-SAMPDORIA 1-0
Contro la Sampdoria di Bersellini grandi numeri di Aristoteles, che segna e porta la squadra al trionfo (al primo gol Canà è convinto che abbia segnato Souness, prestigioso nuovo acquisto sampdoriano e, non appena si scopre che sono in vantaggio loro, festeggia in modo esagerato). E' il primo di una serie di successi che a sorpresa rivitalizza il campionato della Longobarda.

10^ COMO-LONGOBARDA 1-3
11^ LONGOBARDA-ASCOLI 3-1
12^ TORINO-LONGOBARDA 0-1
13^ LONGOBARDA-UDINESE 0-3

Da qui si apre una sequenza particolarmente positiva di risultati (8 punti in 6 partite, come scritto sui giornali), anticipata da titoli come “Due reti di Aristoteles” o “Altra esultanza di Aristoteles”, riferiti alle partite precedenti. Ecco la sequenza che rilancia la squadra:

14^ LONGOBARDA-FIORENTINA 1-0
15^ AVELLINO-LONGOBARDA 0-1
16^ LONGOBARDA-LAZIO 1-1
17^ ATALANTA-LONGOBARDA 2-2
18^ LONGOBARDA-ROMA 1-3
19^ VERONA-LONGOBARDA 0-2

I giornali continuano a esaltare il giovane talento brasiliano (“Aristoteles nuova perla nera”), coinvolgendo però negli elogi anche l'intero team (“La squadra di Canà rivelazione dell'anno?”), riportando la frase più classica detta da ogni allenatore vincente che si ripsetti (“Il miracolo non è mio ma della squadra”) e chiudendo con un titolo illuminante: “8 punti in sei partite: dove vuole arrivare la Longobarda?”. La partita successiva sembra confermare le grandi ambizioni e il momento d'oro della Longobarda...

20^ LONGOBARDA-CREMONESE 2-1

CLASSIFICA ALLA 20^ GIORNATA: Inter 27 Verona 27 Roma 25 Torino 24 Sampdoria 23 Longobarda 21 Milan 21 Juventus 20 Napoli 18 Fiorentina 17 Atalanta 17 Udinese 16 Como 16 Avellino 14 Lazio 12 Ascoli 12 Cremonese 10


FASE 3: L'INFORTUNIO DI ARISTOTELES, LA SQUALIFICA E LA NUOVA CRISI


In pieno delirio da successo il presidente Borlotti, affiancato da Canà e Aristoteles, è in studio da Aldo Biscardi per rispondere sulla grande rimonta della Longobarda, alla sua prima apparizione in serie A: i meriti dei successi Borlotti li lascia volentieri a Canà (definito dai giornalisti “Il vate della Daunia”) e all'indovinata campagna acquisti. Ma Canà (che come ci dice anche Biscardi allena per la prima volta una squadra di serie A) nel frattempo sembra essersi un po' montato la testa: "accusato" di seguire fedelmente le teorie di Liedholm e di guardarlo quasi come un oracolo, dice di sentirsi addirittura meglio del Maestro (che giudica superato) e lo dice chiaro, proprio alla vigilia della partita col Milan. Non gli porterà bene...

21^ MILAN-LONGOBARDA 7-0
Intervistato da Galeazzi, Canà si mostra sicuro di sé. Al commento vediamo in postazione Nando Martellini. Speroni, invidioso dei successi di Aristoteles, non gli passa mai la palla. Canà insulta il cocco della presidentessa e l'arbitro interviene minacciando di cacciare il mister per le eccessive intemperanze. Il Milan intanto segna e Speroni si scontra apposta con Aristoteles causandogli un grave infortunio. Al posto del brasiliano entra Crisantemi (comprato da Canà ai primi di novembre) e nel secondo tempo il Milan dilaga: due volte con Hateley e una con Wilkins, dice Maffei nel dopopartita, ma i gol sono in totale ben sette! Intervistato in tv, Liedholm rende l'onore delle armi al collega.

Gli attriti all'interno della squadra (anche in seguito alla bruciante sconfitta) si ampliano e Aristoteles, sconfortato, è in stazione pronto a prendere il treno per Milano con l'idea di tornare a Rio. Canà, saputolo, si precipita in stazione, dove per le eccessive suppliche al giocatore viene scambiato per omosessuale dal capostazione. Rinosciuto dai tifosi, viene preso a calci e gettato a terra. Ma almeno Aristoteles si è convinto a restare e perdipiù sembra attratto dalla figlia di Canà, che lo consola e lo incita. Ma è ancora infortunato, e domenica c'è la Juve...

22^ JUVENTUS-LONGOBARDA 3-0
Nebbia fittissima a Torino per la partita contro la Juve di Trapattoni: sull'1-0 Speroni chiede al mister di sospenderla, ma questi (convinto che il primo gol l'abbia segnato la Longobarda) gli fa notare come un'occasione così non gli capiterà mai più, nella vita. Prime proteste di Canà per l'azione del secondo gol di Rossi, che lui dice essere viziata da fuorigioco. L'arbitro è costretto a intervenire per calmarlo. Irritato nello scoprire che il gol prima l'aveva fatto Platini e non uno dei suoi, Canà esplode quando l'arbitro fischia un rigore proprio sul campione francese: “Arbitro, sei un cornutaccio!”, grida nella nebbia. Non si avvede che l'interessato è lì a un passo: lo sente e lo caccia. Nonostante le scuse a mezzo stampa (“Non volevo offendere l'arbitro”!) Canà viene squalificato per ben 8 giornate (poi scontate a 7). Il suo posto verrà preso dall'allenatore in seconda, Orecchia.

23^ LONGOBARDA INTER 0-1
24^ LONGOBARDA-NAPOLI 0-1

Alla quarta sconfitta di seguito i giornali ricominciano a soffiare sul fuoco (“La Longobarda sconfitta ancora”, “La lotta per non retrocedere coinvolge ora anche l'undici di Canà”, “Canà spera nel rientro di Aristoteles: ci salveremo!”) e come da tradizione riprende la contestazione all'allenatore sotto casa. Aristoteles, ancora fuori per l'infortunio, dice che non se la sente ancora di giocare. E intanto aumentano la saudade, la depressione (“Tutti mi odiano”)...

25^ Turno di riposo per la Longobarda
26^ SAMPDORIA-LONGOBARDA 3-0

Dopo il turno di riposo le cose non migliorano e nonostante Borlotti dichiari “Canà resta al suo posto” i tifosi ora “vogliono la testa di Canà”, come sottolineano i giornali, che si chiedono anche quale sia il male di Aristoteles. La depressione, forse, ma intanto il brasiliano passa sempre più tempo con Michelina, la figlia di Canà, senza dar segni di poter (o voler) tornare in campo.

27^ LONGOBARDA-COMO 1-1
28^ ASCOLI-LONGOBARDA 2-0
29^ LONGOBARDA-TORINO 0-1


FASE 4: LE ULTIME GIORNATE, DECISIVE


Dopo altre due pesanti sconfitte e con i tifosi inferociti a braccare l'allenatore (persino i carabinieri scortano Canà svogliatamente giudicando vergognoso quello che sta facendo con la Longobarda), il sempre più acido Ceretti chiede a Canà come speri di uscire dal tunnel della crisi. "Nessuna crisi", replica l'allenatore, spinto al limite dalla petulanza dell'intervistatore. "Domenica risorgeremo, lo scriva a caratteri grossi". "E lo vada a scrivere al giornale per cortesia”, aggiunge dimostrando di non riuscire più a sopportare colui che definisce senza mezzi termini un "cagachezzi". Ma domenica, come gli ricorda Borlotti sottovoce, c'è l'Udinese di Zico e qualcosa bisogna inventarsi, per non finire travolti...

30^ UDINESE – LONGOBARDA 4-0
Ridotto alla disperazione Canà escogita una strategia folle, per contrastare l'avversario più pericoloso: segue Zico all'allenamento, gli ruba il pallone e lo porta alla suocera per fargli tentare un maleficio: non solo non basterà, ma l'Udinese stravincerà con l'asso brasiliano che firmerà addirittura una quaterna!

La partita successiva è contro la Fiorentina. Canà, che torna in panchina con una giornata d'anticipo per le ampie scuse offerte anche a mezzo stampa decide, per il suo rientro (che coincide anche con quello di Aristoteles dopo l'infortunio) di parlare con De Sisti, l'allenatore della viola con cui ha una lontana conoscenza. Andrea Bergonzoni fa da tramite e i due allenatori s'incontrano, ma mentre Canà è convinto che il “fifty-fifty” proposto dall'allenatore sia da interpretare come l'accettazione di un pareggio sottobanco, De Sisti pensa ci si riferisca all'idea di devolvere l'incasso all'Unicef. Il risultato? Non dei più confortanti, per la Longobarda...

31^ FIORENTINA-LONGOBARDA 5-0
Dopo la bruciante sconfitta e la deludente prestazione del rientrato Aristoteles, la contestazione all'allenatore monta ancora una volta; i dirigenti vorrebbero cacciare Canà ma Borlotti insiste per tenerlo e si prende l'ultima parola: si andrà avanti con lui.

32^ LONGOBARDA-AVELLINO 1-1

CLASSIFICA ALLA 32^ GIORNATA: Verona 44 Torino 39 Inter 38 Roma 37 Sampdoria 37 Milan 36 Juventus 36 Napoli 35 Udinese 29 Fiorentina 29 Atalanta 28 Como 25 Ascoli 24 Longobarda 23 Avellino 23 Cremonese 16 Lazio 16

33^ LAZIO-LONGOBARDA 1-2
Con la tifoseria depressa, il gol di Giordano sembra la pietra tombale sulla stagione, destinata secondo quasi tutti a concludersi in serie B. Aristoteles, dopo la pessima prova con la Fiorentina, è in panchina, ma ora si sente pronto: chiede ripetutamente al mister di farlo giocare e Canà alla fine gli lascia spazio. Entrato al posto di Cavallo, il brasiliano offre una prestazione maiuscola: segna e quando va per batter la punizione la sensazione è che possa raddoppiare. Speroni però, a sorpresa, va sulla palla e gli ruba il tempo tirando malissimo. Un tifoso avvicina il presidente in tribuna e gli dice: “Non fatevi illusioni: per restare in serie A dovete vincere oggi e domenica prossima”. Nessun problema: il brasiliano segna ancora e la Longobarda vince ridando inattesa speranza al gruppo. A questo punto i volubili tifosi, improvvisamente, tornano ad esaltare Canà al grido di “Resteremo in serie A!”. Lui, ringalluzzito, promette: “Domenica vinceremo!”, ma Borlotti lo convoca per parlargli chiaro: “La Longobarda deve perdere e andare in serie B”. Canà era stato ingaggiato per quello: c'era bisogno di qualcuno che rimandasse subito la squadra in serie B perché la A costa troppo. Aristoteles non dovrà assolutamente scendere in campo!

34^ LONGOBARDA-ATALANTA 2-1
Con Martellini alla radiocronaca comincia la partita più importante dell'anno, per la Longobarda. Aristoteles non capisce come sia possibile che dopo una prestazione come quella contro la Lazio lo si lasci in panchina. Canà, che mastica amaro, lo sa invece benissimo ma non glielo può rivelare. Gioca Crisantemi, al suo posto. Un tifoso reclama Aristoteles ma Borlotti, sedutogli a fianco, dice che ha una caviglia in disordine. Il primo tempo finisce 0 a 0. In spogliatoio Michelina, la figlia di Canà, suggerisce di far entrare Aristoeles; suo padre la bacia, ma naturalmente non le può promettere nulla. L'Atalanta segna. La figlia scende fino al fianco della panchina e supplica il padre di far entrare Aristoteles. Canà è combattuto, ma alla fine prende la grande decisione e cede: al posto di Speroni fa entrare il brasiliano, che appena in campo segna subito il pareggio, seguito dal raddoppio fondamentale nel finale di gara. Con la vittoria sull'Atalanta la Longobarda conquista l'ultimo posto disponibile la serie A dell'anno successivo e Canà viene finalmente portato in trionfo dai suoi tifosi.

Si conclude così per la Longobarda un'annata epocale. Nell'anno in cui una cosiddetta provinciale (il Verona) torna a vincere lo scudetto, in serie B finiscono in quattro (per poter tornare a un campionato a 16 squadre): Lazio, Cremonese, Ascoli e Avellino, con il Como salvo grazie alla vittoria negli scontri diretti contro l'Avellino. L'Inter, grazie anche ai punti contro la Longobarda, soffia per un punto il posto al Torino che ha la Juve dietro, a due punti. Il Milan di Liedholm e il Napoli di Maradona deludono piazzandosi a metà classifica. Un campionato importante, ricco di talenti immensi che si incrociavano qui in Italia per quello che davvero, al tempo, era il più bel campionato del mondo: chi poteva schierare sui campi della stessa nazione Zico, Falcao, Passarella, Hateley, Maradona, Socrates, Junior, Rumenigge, Platini, Rossi, Boniek, Zenga, Baresi, Conti, Cerezo, Ancelotti? Davvero quanto di meglio il calcio potesse offrire in quegli anni.

CLASSIFICA FINALE: Verona 45 Inter 42 Torino 41 Juventus 39 Sampdoria 39 Roma 38 Milan 38 Napoli 37 Fiorentina 31 Atalanta 29 Udinese 29 Longobarda 27 Como 26 Avellino 26 Ascoli 24 Cremonese 17 Lazio 16


I TRE SCHEMI DELLA STAGIONE

Qui di seguito si possono vedere gli schemi realizzati da Fedemelis che riassumono tutti i dati incrociati che sono stati utilizzati per l'elaborazione dello speciale. Possono essere riassunti così:
1. 
Tutti i risultati della stagione in uno schema che li incrocia secondo un sistema classico che gli appassionati ben conoscono.
2. L'intero cammino della Longobarda partita per partita, vittoria per vittoria. Nello schema sono anche presenti i ragionamenti fatti per arrivare a stilare il cammino della squadra e i risultati.
3. Lo schema dell'intero campionato che mostra i risultati REALI, a cui vengono aggiunti quelli della Longobarda giornata per giornata e in fondo a destra la classifica finale di quel campionato (leggermente variata perché deve tenere conto dei risultati ottenuti con la squadra di Canà). In poche parole in quest'ultima schema si può ripercorrere non solo l'intero percorso della Longobarda ma anche quello di tutte le altre squadre del campionato di serie A 1984/1985. Come si vedrà, la Longobarda ha raggiunto il sestultimo posto, grazie alle ultime due vittorie contro Atalanta e Lazio, essenziali per farla uscire dalla zona retrocessione.


• QUALCHE PICCOLA CURIOSITA' IN AGGIUNTA
 
 
LA SQUADRA DI GANGHERI:
Non si dice mai quale sia la squadra allenata da Gangheri nel 1984/1985. Sappiamo che dopo la promozione guadagnata con la Longobarda l'anno prima Gangheri firma subito per un nuovo undici di serie A. L'unico momento in cui Gangheri viene citato, durante la stagione, è quando un carabiniere scorta Canà in salvo dopo l'ennesima contestazione: “Macché grazie! Se fosse stato per me l'avrei lasciata in mano ai tifosi, sa? Lei ha rovinato una squadra! Ha perso anche con la squadra di Gangheri... Si vergogni!”. Siamo nella fase del campionato che precede la partita di ritorno con l'Udinese (persa 4-0) e non possiamo sapere a quale squadra si riferisca il carabiniere. Immaginando però che stia citando uno degli ultimi match, possiamo arrivarci per esclusione: potrebbe essere il Torino, che però quasi vinse lo scudetto e perderci non sarebbe stata certo un'onta. La Sampdoria, che però nel film si dice allenata da Bersellini. Inter, Juve, Milan sono squadre troppo importanti per aver comprato un Gangheri qualsiasi e inoltre di tutte viene citato l'allenatore, nel film. L'unica rimasta è l'Ascoli, che infatti aveva vinto con la Longobarda due partite prima. Perdere con l'Ascoli, già quasi condannato alla serie B, era sì una vergogna. Possiamo quindi dire che Gangheri fece una scelta poco oculata a inizio campionato: retrocederà vedendo la sua ex squadra restare in A...

KAMIKAZE:
I tifosi della Longobarda prendono il nome di "Kamikaze": lo si capisce molto bene dai cartelli che si leggono quando contestano Canà sotto casa sua. Tra i vari cartelli se ne nota anche uno razzista, su cui si legge chiaro (con probabile riferimento ad Aristoteles) "Non vogliamo marocchini nella Longobarda". D'altra parte anche sull'altro è ben evidente la scritta "Attento a te terrun, i kamikaze non perdonano" in riferimento alle origini di Canà. Il simbolo dei Kamikaze, come si vede osservando un muro imbrattato di casa Canà, è una K all'interno di un cerchio. Come già detto, è curioso che Canà sia contestato dopo una vittoria col Milan e un pareggio con la Juventus, il problema è che davvero, a quel punto, era penultima in classifica!

SPINOSI 1:
A Milano Fiori, nella sede del calcio mercato, Canà incontra Luciano Spinosi, all'epoca calciatore del Milan. Dal momento che mentre si girava il film si sapeva già che Liedholm sarebbe passato quella stagione ad allenare il Milan, Canà lo saluta dicendo: “Sei tornato alla corte del Barone Liedholm eh?” (che lo aveva allenato alla Roma). Non può sapere che Spinosi verrà venduto ad agosto dal Milan al Cesena (serie B). Il Barone non allenerà mai più Spinosi, ritiratosi dal calcio lo stesso anno, perché anche nelle amichevoli pre-campionato Liedholm affronterà il Cesena con Spinosi da avversario.
SPINOSI 2: Sempre Spinosi, nella stessa scena, scambia Canà per Ezio Pascutti: “Sì è vero, la famosa pelata... Sei Pascutti, la grande ala sinistra del Bologna degli Anni Sessanta”. Effettivamente tra i due (nati a un solo anno di differenza l'uno dall'altro) esiste una certa somiglianza; soprattutto nei capelli, per l'appunto.

GRAZIANI:
E sempre a proposito di pelata, Canà risponde a Ciccio Graziani che nel sottopassaggio verso gli spogliatoi dopo la cinquina rifilatagli dalla Roma l'aveva punzecchiato per la pancia cresciuta: “Non ti preoccupare che fra una decina d'anni ti vedo anche te al posto mio. Già i capelli li stai perdendo...”. Un'anticipazione di quello che davvero sarà il look del Graziani di oggi.

PRUZZO: Nella stessa scena Canà saluta Pruzzo: “Che tu mi venga a fare ciao mister no”, gli dice, “T'ho visto raghezzo a te, eri il pulcino della mia squadra, facevi ancora pio pio...”. Confrontando l'età di Pruzzo e quella di Canà ai tempi del film, è davvero possibile che lui ci avesse avuto a che fare quando allenava i pulcini.

ZICO: I 4 gol di Zico alla Longobarda sono più di tutti quelli che Zico segnerà nella stagione 84/85 contro le altre squadre (solo 3). Dopo i 19 segnati con l'Udinese nell'anno precedente era difficile immaginare che ne avrebbe segnati così pochi... Ma il suo campionato venne compromesso da un infortunio e l'anno successivo – dopo solo due stagioni in Italia - sarebbe tornato al suo Flamengo, in Brasile.

APPROFONDIMENTO INSERITO DAI BENEMERITI FEDEMELIS E ZENDER

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commenti (10)

RISULTATI: DI 10
    Franz

    18 Settembre 2018 20:41

    Complimenti! Un'idea davvero originale e gustosissima, per chi come me ama il calcio.
    B. Legnani

    19 Settembre 2018 16:44

    Fantastico. Non oso pensare quanta fatica.
    Zender

    20 Settembre 2018 17:58

    Grazie a Franz e Legnani. Sì, soprattutto dello statistico Fedemelis ovviamente :)
    Didda23

    24 Settembre 2018 08:22

    Impressionante lavoro. Complimenti
    Zender

    25 Settembre 2018 10:44

    Grazie anche a te Didda anche da parte di Fede.
    Fedemelis

    27 Settembre 2018 13:34

    Grazie a tutti di assecondare le mie manie...
    Puppigallo

    28 Settembre 2018 20:49

    Incredibile. Da applausi.
    Sircharles

    29 Settembre 2018 13:12

    Geniale. Un mio ex collega aveva ipotizzato qualcosa del genere in passato, ma non l'aveva mai messo nero su bianco. Voi vi siete superati. Davvero uno speciale ben fatto. Un pizzico di follia ma soprattutto tanta passione.
    Caveman

    29 Novembre 2018 19:17

    Grandissimo e meticoloso lavoro!
    Complimenti
    Zender

    19 Ottobre 2022 09:40

    Aggiunge Alberto via mail tutti i gol di Aristoteles del campionato 1984-1985.

    1^ Giornata: Roma 5 Longobarda 1. 1 Gol di Aristoteles.
     9^ Giornata: Longobarda 1 Sampdoria 0. 1 Gol di Aristoteles.
    10^ Giornata: Como 1 Longobarda 3. 2 Gol di Aristoteles.
    11^ Giornata: Longobarda 3 Ascoli 1. 2 Gol di Aristoteles.
    12^ Giornata: Torino 0 Longobarda 1. 1 Gol di Aristoteles.
    14^ Giornata: Longobarda 1 Fiorentina 0. 1 Gol di Aristoteles.
    15^ Giornata: Avellino 0 Longobarda 1. 1 Gol di Aristoteles.
    16^ Giornata: Longobarda 1 Lazio 1. 1 Gol di Aristoteles.
    19^ Giornata: Verona 0 Longobarda 2. 1 Gol di Aristoteles.
    20^ Giornata: Longobarda 2 Cremonese 1. 1 Gol di Aristoteles.
    Dalla 21^ Giornata Aristoteles rimane fermo fino alla 30^ per infortunio e saudade.
    33^ Giornata: Lazio 1 Longobarda 2. 2 Gol di Aristoteles.
    34^ Giornata: Longobarda 2 Atalanta 1. 2 Gol di Aristoteles.
     
    Il totale quindi risulta essere di 15 reti siglate da Aristoteles in 24 giornate di campionato disputate. Considerando Platini capocannoniere in quell’anno con 18 reti nel torneo reale ma con 30 partite giocate, calcolando all’interno di un campionato a 34 giornate con una media di 0,6 gol a partita sarebbe arrivato ad un totale di 20 realizzazioni. Aristoteles avesse giocato le 10 giornate nelle quali è rimasto vittima dell’infortunio causatogli da Speroni e mantenendo a sua volta la media realizzativa fatta fino a quel momento, ovvero 0,625 gol a partita, avrebbe raggiunto un totale di 21 reti superando il fuoriclasse francese nel campionato a 34 giornate dove ha militato la Longobarda e diventando il Capocannoniere del Campionato 1984-1985.