"Hap and Leonard" stagione per stagione

16 Maggio 2017

LA PAGINA DEGLI ESPERTI

In questa pagina sono raccolti i commenti pervenuti sulle singole stagioni di Hap and Leonard. Chi volesse contribuire commentando un'unica e precisa stagione non ha che da CLICCARE QUI  e farlo, scrivendo nel forum il proprio commento e facendolo anticipare dal numero della stagione (es. STAGIONE 2) e dal relativo pallinaggio. Il commento verrà prelevato “automaticamente” (per via umana, cioè da me) dal forum e trasferito in questa pagina nel punto esatto.


STAGIONE 1 - UNA STAGIONE SELVAGGIA (2016)
****
Finalmente arriva sullo schermo il ciclo di Hap & Leonard, che per quanto non riesca a toccare la complessità del romanzo ha la capacità di catapultarci nel Texas più vero e genuino. La scelta del cast è convincente, in particolar modo Hap e la fotografia regalano bei momenti sudati e afosi. Il merito della stagione è di restare piuttosto fedele alla storia e di autoconcludersi pur anticipando alcuni sprazzi di Mucho Mojo. Sicuramente è un buon modo per innamorarsi di Lansdale e correre a leggerlo. (Redeyes)

****! Mickle miracoleggia eccedendo il libro apripista (ed era già cosa ostica andarci quasi a pari), con l’11° della Richter a tracolla, tenendo invariato l’umorismo twainiano della pagina scritta. Jolly del mazzo una babelica vis attoriale: più ancora dei protagonisti, sbanca uno slateriano Simpson che vale un caveau bancario al minuto: ennupla essenza del villain, assicura 100’ da ictus, al cui termine ci vorrebbe una dialisi di passiflora. Segno meno per la gommosa end season, pur prolusiva a una 2° stagione ancor più selvaggia. (Schramm)

***! Trasposizione fedele del primo romanzo del ciclo dedicato alle avventure del bianco Hap, democratico etero sognatore, e del nero Leonard, conservatore omosessuale coi piedi piantati per terra, a parte il cambio climatico da freddo assiderante a caldo torrido, qualche ricamo violento che non stona ed un epilogo tutto proiettato verso una ipotetica seconda stagine. Felice la scelta dei protagonisti ed ancor più quella della coppia criminale con Simpson sugli scudi, convince meno Hendricks: brava ma troppo maggiorata per il ruolo. Molto buono, ma sarebbe stato ottimo con un finale più stringato. (Daniela)


STAGIONE 2 - MUCHO MOJO (2017)
**! Esaltati dall'’adrenalinica stagione scivoliamo verso l’'oscuro afoso passato di LaBorde. Questo capitolo mostra qualche incertezza in più non avendo la carta action da giocarsi per compensare le ovvie pecche rispetto al romanzo, e così temo avrà meno appeal per i neofiti del nostro Joe televisivo. Ho trovato poca introspezione e reputo che il marciume della città non riesca a puzzare come avrebbe dovuto. E’ una storia di woodoo, razzismo e omertà che, tuttavia, non ha il giusto tocco d’ironia. So che così non è, ma la definirei di passaggio. (Redeyes)

*** Stagione meno tonica ed avvincente rispetto alla prima, probabilmente per la maggiore difficoltà di trasporre il romanzo di Lansdale a cui si ispira. Il problema non è legato ai personaggi, più o meno riusciti: anche se quello del detective Marvin Hanson appare assai incolore, efficaci risultano Florida e Meemaw, mentre la coppia dei protagonisti carbura a dovere. Si avverte però la mancanza di un punto focale, che nella prima stagione era costituito dalla coppia assassina, per cui l'indagine dei due amici appare frammentata ed ondivaga. Le cose migliorano nel corso dell'ultimo episodio grazie al personaggio dello sceriffo interpretato dall'ottimo Dennehy, fino ad allora tenuto in disparte, per cui il giudizio complessivo è positivo, sia pure con una punta di delusione. (Daniela)

STAGIONE 3 - IL MAMBO DEGLI ORSI (2018)
**! Questa terza stagione si allontana ancor più dall’action di Soldier & soci scivolando verso un mood blue che come un uragano devasta tutto quanto, donandoci i nostri quasi eviscerati e controfigure di loro stessi. Tutta la stagione vive di flashback, facendone un buon utilizzo, salvo abusarne nel capitolo quarto. La pecca maggiore sta nel non riuscire mai a regalarci l’ironia di Lansdale, i suoi personaggi macchiettistici (vedi lo sceriffo Cantuck, ma non solo) che qui restano solo abbozzati, e un villain che certo, si fa odiare, ma non ha il giusto appeal. Si perdonano talune diversità rispetto al romanzo, ciononostante se il sentimento fra i due è ben reso, non si può dire lo stesso del mio Personal Texas che nasce dalla penna di Lansdale e termina nella mia testa. (Redeyes)

Articoli simili

commenti (0)

RISULTATI: DI 0