"Nero Wolfe" (1969) episodio per episodio

5 Febbraio 2014

LA PAGINA DEGLI ESPERTI

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01. VELENO IN SARTORIA (da "La scatola rossa", 1969)
*** Prima puntata della serie. Nero Wolfe deve risolvere il caso di un avvelenamento in una sartoria ma di omicidi ne avverranno altri. Facciamo la conoscenza quindi di Wolfe e degli altri personaggi principali che torneranno praticamente in tutti gli altri episodi. Buazzelli è straordinario e Ferrari è una grandissima spalla, ma non gli è da meno Renzo Palmer. L'episodio forse andava accorciato un po' visto che si arriva un po "stanchi" alla fine, la vicenda gialla non è certo di alto livello ma più che sufficiente, anche se con pochi sospettati. Come tocchi di umorismo e duetti (tra Palmer, Buazzelli e Ferrari) uno dei migliori episodi. (Dusso)

02. CIRCUITO CHIUSO (da "Nero Wolfe sotto il torchio", 1969)
**! Un episodio che sembrava meglio del precedente ma che si risolve in una finale piuttosto brutto. Divertentissimi anche qui i vari duetti con Palmer e gli altri. Delizioso Pisu, bel cast (forse il migliore di tutti gli episodi), con la giovanissima Romina Power versione teenager e Laura Tavanti (già vista in La donna di Fiori). (Dusso)

03. IL PESCE PIU' GROSSO (da "Nero Wolfe contro l'FBI", 1969)
*** 
Uno degli episodi più lunghi (per esempio dura quasi 30 min in più del seguente "Per la fama di Cesare"). Interessante (e rilassante) non tanto la vicenda gialla, che alla fine quasi passa in secondo piano ,ma per tutta la storia sull'FBI. Assistiamo quindi a piacevoli trucchetti come quando Wolfe e Ferrari devono parlare piano o in codice con il pollice per non essere ascoltati da possibili microfoni. Non ci son molti duetti, ma come al solito il tutto funziona molto bene. (Dusso)

04. PER LA FAMA DI CESARE (da "La guardia al toro", 1969)
**! 
Prima parte discreta ma nota negativa per me la regia della Berlinguer, in questo episodio spesso troppo "lontana". Carlo Giuffrè (stranamente) risulta molto credibile come americano, bella anche l'ambientazione. Ci sono meno duetti perchè manca Palmer, ma come al solito qualcosa di gustoso c'è, soprattutto nelle scene con Wolfe e lo sceriffo. (Dusso)

05. UN INCIDENTE DI CACCIA (da "Tre sorelle nei guai", 1969)
**!
L'episodio in sé non è male, la vicenda entra subito nel vivo (meno siparietti divertenti del solito) sin dall'inizio rispetto a gran parte delle puntate della serie. Ritmo più elevato della media. Purtroppo prevedibile il trucco finale che escogita Wolfe per far confessare l'assassino. (Dusso)

06. IL PATTO DEI SEI (da "Sei per uno", 1969)
**! 
Episodio lunghissimo (155 minuti) per una doppia vicenda piuttosto intricata (e con un po' troppi personaggi nominati). Esilarante il personaggio interpretato da Mastrantoni (purtroppo esce subito di scena e non fa in tempo a conoscere Wolfe). Stavolta sono molti i siparietti divertenti (alcuni davvero molto!), bello anche il finale d'azione. Nel complesso però sconta qualche passaggio di troppo di non immediata comprensione. (Dusso)

07. LA CASA DEGLI ATTORI (da "Dollari matti", 1970)
**! 
Episodio "normale" con protagonista per buona parte Giusi Raspani Dandolo. Gradevole presenza della bella e frizzante Daniela Surina. Il giallo è risolto molto facilmente ed è l'episodio a mio avviso con meno siparietti umoristici di tutta la serie e direi che non solo ai nostri giorni ma anche solo pochi anni dopo, l'incontro della Dandolo con Wolfe e Goodwin invece di quarantacinque minuti sarebbe durato al massimo dieci! (Dusso)

08. LA BELLA BUGIARDA (da "Vicolo cieco", 1971)
**!
Una puntata con un'indagine che rivela un assassino dei più individuabili. Forse è nell'insieme la puntata che ho trovato meno "gradevole", per quanto resti di gran lunga più che sufficiente. Carotenuto in una parte seria, senza che mai esprima un sorriso o una battuta divertente, è raro da incontrare. (Dusso)
***! Difficile trovare un Wolfe più grottesco e involontariamente simpatico di quello interpretato dal bravissimo Buazzelli (coadiuvato da comprimari degni di nota quali Ferrari, Carotenuto e Pagni). Al di là di un episodio non particolarmente originale (è chiaro sin dall'inizio che l'omicida non sia la stessa persona su cui convergono i primi sospetti), rimane comunque imperdibile per la capacità di bilanciare equamente l'aspetto investigativo con quello umoristico (impossibile infatti non sogghignare pensando al motivo che spinge il detective ad agire con tanto coinvolgimento!). (Siska80)

09. SFIDA AL CIOCCOLATO (da "Scacco al re per Nero Wolfe", 1971)
***
Uno degli episodi più interessanti per l'enigma poliziesco (infatti cattura molto l'attenzione). Purtroppo non è risolto in un modo particolarmente brillante (anzi) e anche l'inseguimento finale sembra buttato lì non si sa perché, ma per il resto è un episodio molto buono. La Esdra è adorabile (bellissima la sua voce originale e doppiatrice spesso in quel periodo, per esempio di Silvia Dionisio) mentre l'ispettore Cramer non è interpretato da Renzo Palmer ma da Attilio Cucari che devo dire lo fa (quasi) ugualmente bene. Notevole la scena inziale con Wolfe che brucia le pagine di un costoso dizionario da poco acquistato e conserva le ceneri nello studio! (Dusso)

10. SALSICCE MEZZANOTTE (da "Alta cucina", 1971)
***
Episodio azzeccato poichè è tutto al chiuso di un albergo dove si celebra una gara culinaria, quindi si crea una discreta atmosfera e inoltre la durata di soli 75 minuti (episodio più breve della serie) dona maggior ritmo del solito. Anche il finale, che non sembrava per nulla entusiasmante, ha invece la sua la trovatina simpatica. Delizioso come sempre Buazzelli: qui è fantastico quando fa finta di non voler ascoltare i suggerimenti del suo cuoco (Pupo De Luca). Principale protagonista femminile è la bella ma povera Halina Zalewska (sorella di Ely Galleani), che nel 1976 morirà in un incendio nella sua casa romana. (Dusso)
** Episodio ben più interessante che bello. Interessante perché anomalo. I motivi: 1) Wolfe e dipendenti in trasferta, per assistere (partecipando, per il protagonista) ad una gara di degustazione; 2) Totale unità di luogo; 3) Durata contenuta (nemmeno 75'), anche grazie a cospicue semplificazioni rispetto al romanzo. Purtroppo la recitazione è spesso mediocre, per via di un cast secondario qualitativamente inferiore rispetto agli altri episodi. Se la cava bene, invece, la femme fatale della puntata, la stupenda (quanto sfortunata) Halina Zalewska, sorellastra de Ely Galleani.  Buona la sorpresa finale, ma è merito solo di Rex Stout. Trionfo della musica elettronica di Romolo Grano. (B. Legnani) 

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